giovedì 23 maggio 2019

Ad Horta,grande punto di incontro della vela d'altura

22 maggio 2019
La notte tra il 20 maggio e il 21, alle 06:00 zulu I grib chiamavano un forza 6 da SW intorno alle 21:00 UTC.
Preso il bollettino seguente delle 12:00 zulu e la situazione si era evoluta , da forza 6 a forza 7...burrasca.
Deglutiamo e ci prepariamo al meglio che possiamo, una burrasca in oceano e' tosta, il fetch e' enorme e le onde di conseguenza.Avevamo pero' fatto una buona strategia tenendo la rotta per 90 gradi per poter poi al momento della bassa pressione andare per 60\65 gradi e avere il vento al gran lasco\ poppa piena piutosto che di lasco\traverso.
Siamo tutti imbacuccati e vigili in pozzetto, di dormire non se ne parla e ci rassicura un po' essere insieme in questi frangenti non proprio tranquilli.Piano piano vediamo arrivare la testa della perturbazione seguita poi dal corpo con conseguente abbassamento della pressione.Il vento comincia ad aumentare progressivamente, noi abbiamo impostato la velatura con solo un fiocchetto a prua tangonato , senza randa.Per fortuna dove le altre barche soffrono di piu' ...la poppa piena e' invece il dominio degli Ovni.La barca risponde bene , a parte qualche piccola straorza per le grosse onde al giardinetto, straorze aggiustate prontamente dal fiocco tangonato sempre pieno , non lo sarebbe stato se non tangonato.Col buio la situazione peggiore ulteriormente , le onde si ingrandiscono e si fa' fatica a vederne la direzione, il vento continua a crescere con raffiche a 40 e passa di apparente, piu' naturalmente la velocita'.
Siamo sempre a monitorare la rotta con il wireless che l' autopilota tiene egregiamente.
Faremo tutta la notte in bianco,un po' a chiacchierare, un po' a preoccuparci , un po' a sognare di essere attraccati ad un pezzo di cemento e riposare un po'.
La nuttata a da passa', e alla fine passa, puntualissimo da grib alle 06:00 il vento gira da ovest terminando cosi' la rotazione, noi siamo sbudellati , dopo poco il vento cala e rimane un mare incrociato da paura, dentro tutto vorrebbe volare da per tutto con gran baccano, ma le cose stanno al loro posto.
A circa 20 miglia dall'arrivo ritroviamo Kerpage 2 sull' AIS, piu' altre 5 barche in arrivo come noi.
Entriamo ad Horta....sempre una meraviglia, davvero da togliere il respiro, troviamo un buchino libero di fianco al distributore davanti agli uffici dell'imigrazione, ci mettiamo all'inglese , qualcuno ci prende le cime e ….siamo a terra....non ci ricordavamo piu' come la terra ferma possa essere fluttuante.Siamo noi che continuiamo a muoverci al ritmo del mare e I sensi non ne vogliono sapere di adeguarsi a tutta questa immobilita'.Acchiappiamo il primo che passa e ci facciamo fare la foto di rito.
Andiamo all'ufficio per le pratiche ...un po di fila, nel frattempo Antonella individua Amadu un Amel 64 di un amico , lo individua e lo va' a salutare..ci eravamo incontrati a Salvador de Bahia 3 anni fa'..ma si sa' il mondo a vela per I velisti di altura diventa sempre piu' piccolo.
Fatte le pratiche , ci assegnano un posto al molo in andana in seconda fila con una barca francese, molliamo gli ormeggi e ….l'invertitore non ne vuole piu' sapere, l'elica non gira.Il vento comicia a farci derivare, mi fiondo a prua dove avevo dimenticato di slegare l' ancora e in 3 secondi riesco a slegarla e mollare l'ancora.Appena ancorato, arriva immediatamente uno del marina con un bel barcotto, ci prende a rimorchio e ci porta in andana col francese.
Il morale dalle stelle e' piombato alle stalle...l'invertitore e' una cosa seria da riparare.
Cominciamo a contatare vari meccanici , ma questo non e' un semplice problema da meccanico generico, l'invertitore e' un pezzo di tecnologia da rispettare e prendere con le pinze, ci sono giochi di decimo di millimetro tra ingranaggi, ci vorrebbe un centro specializzato.
Il 22, torniamo agli uffici del marina e spiegando la situazione chiediamo se hanno un posticino nel marina per poter riparare meglio l'invertitore.Sono gentilissimi e ci trovano un posto temporaneo di una barca in cantiere.Altro traino con un bel vento gagliardo...ma un po' per la bravura del traino un po' che ci eravamo organizzati al meglio, va' tutto per il meglio.
Questa mattina, tre lavatrici nella lavanderia del marina, poi una colazione europea, 2 buonissimi capuccini, spremuta fresca di arancia, due bomboloni buonissimi , piu' un chilo di pane di grano duro casareccio alla modica cifra di 6.50 euro...non credavamo ai nostri occhi.
Nel frattempo sono venuto a capo del problema elettrico del motore, originariamente avevo fatto una diagnosi giusta del problema individuando il problema nel relay di scarico a terra del motorino di avviamento e lo avevo sostituito con uno nuovo che avevo di scorta.ha funzionato una volta e poi ha rifatto lo stesso problema.Avendo messo il relay nuovo, non avrei mai pensato che pur essendo nuovo essendo una cinesata...ma pagato a prezzo Volvo, invece non funzionava, me ne sono accorto solo oggi che ho avuto il tempo di metterlo su banco.Lo aperto e strofinato un po' I contatti ed ha ripreso a funzionare.Rimontato tutto e almeno ora il motore va' in moto.Domani smonto l'invertitore e vedremo come meglio muoverci.
Questa sera gran festa incontrando l'equipaggio di Kerpage 2 , grandi complimenti e scambio di informazioni sulla traversata.
La traversata in se' e' stata molto interessante, in particolare lo studio del meteo e cercare di anticipare abbondantemente quello che sarebbe venuto, alla fine la nostra rotta somiglia molto ad un elica da DNA, proprio quel zig zagare che ci ha fatto agganciare I venti favorevoli.Non ci aspettavamo una botta forza 7, che e' stata impegnativa, anche scambiando impressioni con altri navigatori, alcuni hanno proceduto con trinchetta ridotta a tormentina, altri alla cappa con la drogue Jordan gia' pronta da lanciare ad ogni momento...insomma abbastanza seria.Noi l'abbiamo affrontata giocando sulla velocita' e sul far viaggiare la barca al meglio, non scendavamo mai sotto I 5 nodi...molte volte 7, ma grazie alla posizione piu' a sud potevamo permetterci di filare in fil di ruota, cosa negata a barche con deriva fissa che temono come il diavolo il fil di ruota.
Abbiamo filato alla grande facendo tempi da barche da 12 metri e con grande esperienza, siamo molto sodisfatti di aver abbassato il nostro record di traversata di ben 3 giorni, grande barca per due grandi skipper.
BV A&A

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1 commento:

  1. Complimenti ragazzi: ormai siete dei pendolari dell'Atlantico anche voi!
    Franco B

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