La barca

Stranizza, è il nome, ispirato dalla canzone di Franco Battiato, Stranizza d'amuri, in dialetto siciliano, unica barca a vela con questo nome.

Stranizza è un OVNI 345 del cantiere francese ALUBAT che ha sede a Les Sables d'Olonne, sul Golfo di Biscaglia, capitale della Vandea da dove parte la regata in solitario senza scalo Vendée Globe.

2024 a Gijón

 

SCHEDA TECNICA:

Bandiera Francese.

Anno 2000

Materiale: alluminio

Design: Michel Joubert e Bernard Nivelts

LFT: 10,95 mt.

Baglio: 3,60 mt.

Pescaggio: 0,60/2,25 mt. Deriva mobile

Armo: Cutter

Vele: genoa 150 % 39 mq. trinchetta 39 mq. randa con garrocci 26,6 mq. gennaker.
 
Motore: Volvo Penta D1-30  30 HP (2024)  (dal 2000 al 2024 Volvo Penta MD2040 40 HP).
 
Elica a 3 pale Variprop  (installata a novembre 2024)
 
Motore fuoribordo Yamaha 4 HP 
 
Dinghy rigido  Walker Bay 8 feet

Ancore: Rocna 20 kg. Fortress 23 kg. Mantus 17 kg. 
 
Timone a vento: Wind Pilot Pacific

 

La barca nell' Agosto 2000 in cantiere
 
 

Les Sables d'Olonne 11 Agosto 2000,  il varo e la madrina
 


 
 
Agosto 2003 a Marina di Ravenna





Il vecchio sistema di navigazione





Il nuovo sistema di navigazione



L'angolo cucina con il frigo a sinistra


 
La dinette fino al 2014.

Nel 2014, in cantiere a Trinidad  durante i vari lavori,  dopo tanti progetti e ripensamenti alla fine abbiamo deciso di aprire la paratia di prua per "ampliare " visivamente l'interno della barca, e con l'installazione della stufa una miglior propagazione del calore. Le cornici a forcella per ricoprire il taglio, impossibili da trovare ai Caraibi, le abbiamo dovute fare fare su misura in Italia da Sergio un amico falegname di barche e farcele spedire via corriere.



Montaggio timone a vento Pacific Windpilot




Il montaggio del timone a vento ha richiesto molta preparazione in termine di design come fissare il tutto.La raccomandazione del costruttore era di praticare un grosso buco da 100 mm al centro della flangia di supporto in maniera da poter inserire dei controdadi da fissarlo piu’ saldamente.l’idea non mi piaceva per nulla,un grosso buco a poppa proprio dove l’acqua e’ sempre presente e come unica barriera un tappo di plastica.Mi ricordavo che nel 2000 quando acquistai la barca richiesi specificamente di inserire un altro foglio di alluminio a poppa pensando all’eventualiita’ di un domani proprio per il montaggio del pilota a vento.Vai mo’ a sapere se poi era stata messa davvero o no’.Decidi di fare un foro sonda e misurare con il calibro la profondita’.Piu’ di 10 mm...ottimo la piastra aggiuntiva e’ stata messa.Si procede quindi con la filettatura direttamente sull’alluminio.Da ricordare che tutto il lavoro e’ stato fatto con barca in acqua, per di piu’ non in un marina ma ormeggiato a 4 gavitelli, quindi senza luce.





Esecuzione impeccabile, come si fa’ ora a sapere se e’ abbastana robusta ? Semplice , dovevo scendere a terra e cosi’ chiamo Gabriele per venirmi a prendere con il tender, che non e’ di gomma come uno si aspetterebbe ma di vetroresina rigida...insomma per farla breve sto’ somaro sbaglia a metttere la marcia indietro per fermare l’abbrivio e da’ una gran picconata con la prua proprio sul montante.Sono dovuto scendere a terra, bermi un intera bottiglia di acqua e praticare il famoso mantra “Nokiasamsung” per non strangolarlo.Test fatto,non si e’ mosso nulla (per fortuna)





Installazione due prese d'aria in coperta




Installazione desalinatore



Costruzione cassa per catena

Installata una cassa costruita ad hoc, nel riquadro libero della cabina di prua.
Siccome abbiamo a prua una linea di ancoraggio, diciamo "robusta" 84 metri di catena del 10 mm, con un ancora Rocna da 20Kg, abbiamo pensato che durante le lunghe traversate con vento alle portanti , l'eccessivo peso avrebbe fatto affondare troppo la prua , creando anche un movimento a yo-yo accentuato, Con la cassa in chiglia e molto vicino alla base d'albero una volta trasferita tutta la catena nella cassa , dovremmo ovviare un po' a questo problema, all'arrivo si ri estraee la catena e si mette al suo posto.



Questa soluzione era stata adottata per la prima traversata atlantica, abbandonata in seguito per la scomoditá di spostamento dell'ancora in caso di arrivi in baie con la necessitá di ancorare.

Teli pozzetto laterali

Avendo un pozzetto abbastanza basso sull'acqua, abbiamo pensato di aggiungere due teli alterali per poterci proteggere un po' dal vento e da spruzzi vaganti...particolarmente nei lati di bolina.




Montaggio secondo eolico, nominato Eolina.

Il bisogno di elettricita' a bordo aumenta con la tecnologia, ormai tra navigator, radio AIS GPS ecc...c'e' un bisogno costante di Potenza. Abbiamo gia' due pannelli solari vecchiotti che ci danno con la migliore insolazione circa 4/5 Ah , un eolico denominato Eolino vecchiotto di 13 anni che fa; ancora il suo lavoro, ma si sa' non e' costante e se c;e; vento cariva ma senza o con poco vento carica poco.Abbiamo cosi' deciso di aumentare un po' la capacita', prima di tutto abbiamo sostituito le tre batterie dei servizi raddoppiandone la capacita' ora con 300 Ah ,poi dovevamo scegliere  tra aumentare la superfice solare...ma non cerano piu' supporti, oppure acquistare un hydrogenerator.Visto il mercato I piu' performanti, ma anche piu' pesanti e costosi sono quelli del tipo incernierati alla poppa, l'altra soluzione era uno di quelli mollati in acqua con una cime e un elichetta al traino,parlando con alcuni amici francesi, in una sola traversata "qualche cosa" glie ne ha mangiato due, tranciando di netto il cavo in spectra come fosse burro.Ogni elichetta 200 euro , ma la cosa peggiore che a meta' traversata non avevano piu' il generatore funzionante.
fatti I nostril conti alla fine fine abbiamo deciso per un altro Aerogen 4 , che vista la durabilita' dell'altro  sono affidabili, e poi a noi la maggior parte di energia serve nelle navigazioni di notte, di giorno i pannelli sono sufficenti.Quindi di note se si veleggia vuol dire che c'e' vento anche per l'eolico, se non c'e' vento molto probabilmente il motore e' in moto e quindi risolto il problema dell'energia..In piu' all'ancora di note gli eolici normalmente girano e tengono tutto in carica.
Per non dover fare improbabili saldature sullo spoiler, abbiamo deciso di costruire una clampa in alluminio fissata direttamente a lato dello spoiler. Alla fine la visione estetica non e' terribile , speriamo ora che non trasmetta trope vibrazioni al sistema.






Retina per frutta

Abbiamo pensato di mettere delle retine in giro per la barca per stivare frutta e verdure durante le lunghe, un altra verra' appesa sotto lo spoiler e i pannelli, all'ombra e ventilate.


Nuovo Genoa

dopo 13 anni di onorato servizio era ora di acquistare un nuovo Genoa, sempre 150%, ma con un taglio piu' alto per raccatare meno acqua con brutto tempo. Il nuovo Genoa è diventato operativo in agosto 2014.





Coibentazione del celino con 5 cm di polistirolo (unico materiale che si trova a Trinidad, usato per fare celle frigorifere)





Verniciatura del serbatoio strutturale dell'acqua
L'uso di acqua clorata all'interno del serbatoio dell'acqua ,il cui fondo e' anche lo scafo, ha causato dei pitting anche profondi un paio di mm, abbiamo dovuto aprire dei nuovi fori di ispezione e con vernice bicomponente atossica che usano sui rig petroliferi abbiamo verniciato tutto l'interno del serbatoio





Vuoi per la minor salinita' dell'oceano rispetto al mediterraneo, vuoi per tutte le cose caricate a bordo, e' quasi pratica comune nelle barche dei giramondo alzare la linea di galleggiamento.Noi l'abbiamo alzata di 14 cm.


Avevamo due pannelli solari da 45 wat l'uno di 15 anni fa', a Trinidad li abbiamo sostituiti con due da 100 watt cadauno, praticamente abbiamo raddoppiato la Potenza.





Nuovo regolatore per I pannelli



La stufa, una Refleks fatta arrivare dalla Danimarca, il montaggio particolarmente millimetrico.


Lo scarico del Webasto di bolina imbarcava acqua,e in piu' co si imbrogliavano spesso le cime e si era gia' rotto una volta.Abbiamo fatto costruire un tappo da tenere in navigazione e due alette che fanno slittare le eventuali cime.




Nelle andatire portanti e nella stagione delle piogge in Brasile ci siamo sempre annegati in pozzetto, di qui' l'idea di far costruire una estensione allo sprayhood, chiudibile interamente, cosi' da ricavare una zona all'asciutto per chi sta' di guardia.




Alla fine e dopo diverse peripezie ci siamo decisi all'acquisto di un dinghy rigido



                                                      Una meraviglia a remi...un vero battello




Un po' invasivo nelle traversate lunghe . e molto esposto a ondate.Normalmente viene appeso allo spoiler di poppa, non possibile nelle lunghe per via del timone a vento.

A settembre 2020 a Horta abbiamo terminato un altro grande progetto di modifica di Stranizza:      l'hard dodge in alluminio  QUI
 




Sull'hard top sono stati montati altri due pannelli solari SOLBIAN.
 
 
 
 
Coibentazione della cabina di prua  ( Horta, Azzorre 2020)
 
 


Sostituzione skai con sughero e coibentazione cabina di poppa. (2020) vedi post

 

 

 

 Il nuovo eolico Silent Wind (2020)


 

 Arzal Nautique 2021-2022

...grandi lavori,vedi post

 Tappezzeria nuova, nuova chiusura hard top sempre ad Arzal (Cf Sellerie).

 


 Refitting e verniciatura 2023

La vernice, dopo tanti anni cominciava a dare segni di cedimento e abbiamo deciso di fare noi il lavoro anche per ovviare agli alti costi richiesti dai cantieri, Angelo il grosso del lavoro e Antonella alle vettovaglie . Vedi qui
 
 
 
Prima:  qui si vede la vernice che si stacca  









 
La vernice rimossa dalla coperta e portata all'alluminio.
 
 
Riverniciatura. La parte grigia è con l'antisdrucciolo.
 
 
Chiusura del vano della zattera e costruzione balconcino per le bombole del gas

Gijón 2024

 
 
 
 
 
 


5 commenti:

  1. Sto leggendo tutto come bevessi da assetato

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  2. Salve!
    Pensavo che fossero fotografie di barche spiaggiate per errore, invece scopro che per le "OVNI" è previsto farlo... :-o

    Mi sbaglio???

    PS:
    su Facebook sono "Tre Sette Cinque"... ;-)

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  3. Ciao 375 normalmete prt tutte le barche con deriva mobile e ' previsto lo spiagiamento, per l'Ovni in particolare e' "normale" lo spiaggiamento, in piu' quando tiriamo su tutto possiamo navigare o ancorare (molto utile in Brasile dove si ancora quasi sempre nei fiumi) in 60 cm di acqua .
    BV Angelo e Antonella

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  4. Un grande 'thumb up' per la paratia di prua tagliata alla Bretone! Bella.

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  5. Salve compimenti per i vostri viaggi . Anche io ho un ovni 345 ed ho lo stesso problema al serbatoio dell'acqua.volevo chiedervi se a distanza di tempo la vernice applicata a dato buoni risultati .
    Grazie e buon vento

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