lunedì 8 giugno 2015

Alte e basse e strategie

Rimettendo un po' di ordine nel PC , ho ritrovato le previsioni con i Grib file , prima della burrasca che ha messo in difficolta' una decina di barche e smobilitato tutte le forze aeree e navali delle Azzorre per il recupero dei dispersi, e ho pensato di inserire qualche print screen per meglio dare un idea dell'accaduto.

4 Maggio 12:00 UTC, noi siamo ancora bassi (I punti contrassegnati rossi) rispetto alla perturbazione,ma seguendo I files per I prossimi giorni si capisce dove andra' a finire.Sulla carta sinottica viene denominate burrasca con sviluppi a tempesta



5 Maggio 00:00 UTC La nostra strategia e' stata quella di infilarci nel canale tra la alta che soppraggiungeva da ovest e la bassa con un moto piu' direzione SE.Mentre la strategia ...diciamo piu' velistica sarebbe stata quella di deviare verso est e seguire la parte alta della alta pressione verso est  , come ha fatto Danilo su Shaula 3, risparmiando ben una settimana di navigazione.Noi data la nostra situazione momentanea con rotaia del tangone divelta e io (Angelo) con un mal di schiena terribile da non riuscire neanche a stare dritto, abbiamo scelto la strada piu' lunga ...momentaneamente la piu' sicura...ma salendo di latitudine esponendoci anche a altre eventuali perturbazioni...che naturalmente monitorevamo anche due volte al giorno ..pronti ad ogni momento a girare la prua verso sud e metterci in fuga al mare.Ne e' entrata ancora qualch'una ma deboli e le abbiamo "cavalcate" sfruttandole per portarci sempre piu' verso est.


5 Maggio 12:00 UTC .Qui ci ritroviamo inizialmente con venti sul naso e boliniamo per poi di colpo trovarci senza vento al centro della alta pressione.



6 Maggio 00:00 UTC,noi al centro della alta pressione smotorando ...ma salvi e al sicuro, mentre il gruppo di velisti si trova dentro la parte peggiore della perturbazione, a 200 miglia dale Azzorre all'interno di quella colorazione marrone


6 Maggio 12:00 UTC la perturbazione si muove veloce verso SE...questa la dice lunga sul tipo di vento che gira all'interno hanno parlato di venti anche a 60 nodi.Noi continueremo per un paio di giorni a motore finche' non devieremo verso est acchiappando la cosa della perturbazione dove beccheremo anche se per poche ore venti quasi a 40 nodi.

Come si intuisce un attento studio del meteo fa' una grande differenza sul tipo di strategia e decisioni che si prendono. La cosa di cui molto si sono stupiti (tra cui ache noi) e' il fatto che anche se veloce il percorso della  perturbazione ear abbastanza prevedibile gia' da giorni e quindi con un attenta strategia di fuga probabilmente il disastro avrebbe potuto essere evitato.Non so le condizioni e gli apparati che il gruppo di velisti aveva a bordo....ma abbiamo visto molte barche partire per la traversata alla "spero in Dio",o meglio con un concetto che si usava 40/50 anni fa' , quando cioe' non c'erano strumenti nell'aiuto del meteo e si prendeva quello che arrivava.Oggi non dovrebbe essere cosi' , c'e' la tecnologia e bisognerebbe usarla al meglio.


domenica 7 giugno 2015

Arrivati nel bellissimo casino di Malta


Arrivati nel bellissimo casino di Malta, lo shock è grande, dopo immense distese di acqua con solo il rumore del vento e del mare, dopo la pace e serenità dell’isola di Fajal con le sue distese verdi e lussureggianti, le sue case in pietra lavica, il suo giusto equilibrio di colori…di colpo ...BAANG BADABANG. 
La luce intensa di Malta con le sue case costruite in pietra maltese che la riflettono, il traffico intensissimo, la passione della gente, le feste di paese con banda e tutto il resto, campane che ritmano il corso della giornata, gente e turisti in ogni angolo, i palazzi davanti che hanno deciso, chi incrementare un piano, chi di costruire un mostro a 6 – 7 piani...la connessione tra i due è che dalle 7 di mattina alle 5 serali martelli pneumatici a tutto busso, ogni metro quadro che si voglia costruire a Malta deve essere strappato alla roccia. L’impatto è duro...poi piano piano si fa una bella camminata serale con la brezza di mare, si va a sentire la banda la domenica mattina e si ricomincia ad apprezzare questa controversa isola tra l’arabo e il siciliano.
Naturalmente a ciò bisogna aggiungere tutta la manutenzione mancata in un anno e mezzo, la pompa dell’acqua che non funziona, il boiler bucato da sostituire, la vaschetta dello scarico del bagno che perde ecc....insomma cose di vita ordinaria.
Dove sono le burasche terribili, la barca sbandata, i problemi col motore, col vento, col mare  ecc... ?
......Sembrano ormai lontani mille miglia, come il ricordo di una traversata mitica.
Ma mi rendo conto che fa tutto parte della stessa vita, in fondo ci piace avere un nostro piccolo posto a terra dove ritornare e ricaricare le batterie, un appartamento che abbiamo scelto per la sua luce, per la sua conformazione che sembra uno scafo di una barca, per la sua posizione in uno dei villaggi (ormai ex) storici di Malta con ancora un suo sapore di vero.
Anche se il primo impatto di Malta è comunque tosto, siamo ben contenti di vivere qui, sembra tutto esagerato con un tocco di ricordi infantili, con la premura e l’amicizia dei maltesi che (forse come in Italia negli anni 60 , prima del boom economico) si dimostrano sempre pronti ad aiutare e a fare corpo un con l’altro.
Non a caso in passato hanno resistito a terribili assedi, ma in 7000 anni di loro storia sono sempre riusciti a sopravvivere a incursioni occupazioni e quant’altro, questo lo si sente ancora nell’animo della gente, nella maniera con cui sono interconnessi.
Beh a noi fa piacere essere ora parte di questo mondo.


LA RADIO
In questo anno e mezzo in barca abbiamo apprezzato la comodità di avere una radio SSB a bordo, radio che in teoria dovrebbe assicurare contatti in fonia e contatti via dati, quindi invio e ricevimento email; diciamo che la parte dati anche se a scartamento ridotto ha sempre funzinato dandoci la possibilità di ricevere grib file per le previsioni meteo...ma la parte fonia ...mai funzionato.
Abbiamo provato di tutto e di più, scambi di e-mail con il tecnico che ci montò l’apparato...ma a 3 – 4000 miglia di distanza non è mica facile.
A Trinidad, dove cominciò a non funzionare più il ricevimento dati, il problema 
sembrava fosse dell’accordatore di antenna; dopo averlo sostituito e realizzato che anche il nuovo non funzionava, con ulteriori indagini scoprimmo che c’era un cavetto che non funzionava bene. Incolpammo il cavetto, lo sostituimmo, e a quel punto (sbagliando) rimontammo il vecchio accordatore, tenendoci il nuovo come back up.
Durante la traversata da Antigua alle Azzorre, ricevevamo dati...ma non c’era verso per la fonia, neanche con barche in oceano non troppo distanti da noi. 
Il problema grosso è trovare, in giro per il mondo, tecnici validi che ne capiscano qualcosa.
A Horta, chiedendo in giro e con un passaparola tra i gentilissimi abitanti, siamo venuti in contatto con Marco...il miglior radioamatore di tutte le Azzorre, con semplicità e ritagliandosi tempi nella sua giornata super affollata è riuscito ad individuare il problema nell’accordatore che per qualche oscuro motivo assorbiva gran parte dell’energia irradiata dalla radio. Detto fatto e sostituito con quello di back up, ci siamo sentiti via radio con Marco e sembra tutto ok. Poi la sera prima di partire per Malta l’ultima prova di comunicazione e sui 7135 kHz abbiamo agganciato Pietro uno Svizzero in mezzo alle montagne Svizzere (purtroppo non ricordo il suo callsign), si sentiva come se fossimo a due metri, lui super contento di avere agganciato un Mobile Marittimo (cioè una nave...come ci chiamava lui) così contento che dopo poco ha aperto la comunicazione con altri due italiani, uno a Cadice e l’altro sul Brenta....uno spettacolo, dopo un anno e mezzo finalmente riuscivamo a comunicare con altre persone nel mondo. La  radio  (quando funziona) è veramente una cosa meravigliosa...altro che telefoni satellitari.
Insomma ci è sembrato che l’”angelo” Marco caduto in terra vicino alla nostra barca ci abbia risolto un problema grandissimo...e non c’è stato verso di ripagarlo in nessuna maniera se non che sono riuscito a strappargli un invito a cena (a nostre spese naturalmente) con lui e sua moglia in Agosto quando torneremo in barca.
È bellissimo quando “per caso” ci si incontra con un “angelo”.




Fajal, panoramica dalla Caldeira (cima del vulcano)

Fajal, Horta, vista da Porto Pim del Monte Guia.


Fajal , Horta,  Porto Pim

Fajal, Horta, sulla cima del vulcano dormiente - Caldeira- 
mucche e vitelli passeggiano liberamente.


Stranizza ben coperta e ormeggiata a riposo a Horta.



Fajal, Horta, vista del marina;
nonostante la distesa di alberi  e  la roccia vulcanica siamo finalmente riusciti a comunicare via radio.



Domenica 7 giugno Festa ' Ta Lapsi, San Jilian, Malta

















Pittore locale con chiari influssi caravaggeschi e di Mattia Preti 

 Qui - a differenza di Fajal-
mucche asini e altri animali fanno da comparsa nelle feste di paese
in ricordo del passato agricolo.








Qui dove costruiscono il "mostro edilizio" osteggiato da Tony's Bar, il calzolaio e il barbiere che resistono e hanno fatto causa. Sembra che restaurino anche la villa di fianco come residenza di lusso.
Speriamo che tengano il grande albero davanti al quale ci siamo affezionati