lunedì 25 marzo 2024

Radar interfacciato con OpenCpn

 25 marzo 2024

Essendo un sostenitore di OpenCpn per vari motivi , economici, ma anche e soprattutto per liberarsi della morsa delle aziende venditrici di plotter e carte che ormai fanno cartello.

Mi piace anche l’idea romantica del creare una sinergia tra informatici/navigatori di tutto il mondo che contribuiscono a creare e mantenere con i dovuti update, un software di navigazione open source.

Fin dal lontano 2012 abbiamo adottato OpenCpn in barca installandolo su un minipc e come schermo una TV da camper , costo veramente basso, connesso i dati NMEA 0183 provenienti dalla centralina dell’autopilota , al minipc , installato le famose CM93 ed ecco un plotter comodissimo da gestire con il mouse , poi piano piano interfacciato l’AIS, la radio SSB attraverso Bluetooth , e naturalmente l’autopilota, con la possibilità di usare il  track.

Nel sistema Raymarine a bordo ormai datato di 24 anni , avevamo anche un radar di vecchia generazione in bianco e nero e senza sistema Marpa.

Per installare un nuovo radar senza voler stravolgere completamente l’assetto degli altri strumenti esistenti, avrei dovuto acquistare minimo, l’antenna , una girobussola da interfacciare alla centralina dell’autopilota e un MFD , piu’ naturalmente i vari adapter per convertire NMEA 0183 a NMEA 2000 .

Costo totale a spannella circa 5/6000 euro, da aggiungere poi naturalmente altre 500/1000 euro della cartografia.

Da vario tempo leggevo in particolare su forum internazionali, la possibilita’ di interfacciare determinate antenne radar ad un plugin fatto apposta su OpenCpn per gestire il radar con la possibilita’ di avere il sistema Marpa senza dover per forza acquistare una girobussola perche’ il plugin stesso faceva tutti i calcoli inerenti.

Qui il link per chi ne volesse sapere di piu' : https://opencpn.org/OpenCPN/doc/GRadarDoc.pdf

Ho preso coraggio e ho acquistato una antenna Garmin 18 HD + per 1500 euro, antenna un pelo datata ma sufficiente ad offrire tutto il necessario per gestire il Marpa.



I nuovi radar ora inviano e ricevono i dati via cavo ethernet, l’unica accortezza nell’installazione era attraverso un interruttore mettere a massa il pin n.5 del cavo ethernet.

Grazie all’aiuto di Rob del Blackfish II , grande amico e grande informatico/elettronico via whatsapp siamo riusciti a fare le dovute saldature nell’adapter female female Amphenol , ed inserire un interruttore.





Tutte le prove le ho fatte con l’antenna nuova  in pozzetto , prima di scollegare la vecchia (non si sa mai)

Tutto era collegato, ma il sistema non aveva nessuna voglia di funzionare, Rob ha spremuto le meningi per diversi giorni, e anch’io ho provato diverse cose non capendo bene il cross cable del radar.

Alla fine , Rob ha suggerito di scollegare tutti i firewall e magicamente sono arrivate le immagini del radar.

A quel punto avrei avuto due possibilita’, una fare un montaggio in parallelo all’esistente radar al momento fissato all’albero sopra la prima crocetta, e montare il nuovo in un palo a poppa , per continuare ad avere i due radar, o prendere il rischio di smontare quello vecchio, e fare passare i nuovi cavi nell’albero.

Cosa che mi preoccupava moltissimo, con la paura di rimanere incastrati con i nuovi cavi da qualche parte.

Pensa che ti ripensa, a parte la spesa non indifferente di un palo situato a poppa, non volevo aggiungere altri orpelli nella poppa gia’ piena.

Cosi’ si e’ deciso per l’installazione all’albero rimuovendo il vecchio, considerando anche il fatto che la vecchia staffa Raymarine si adattava perfettamente alla nuova antenna Garmin.

Con l’aiuto di Antonella sono salito all’albero e ho smontato la vecchia antenna, poi ho collegato due testimoni al vecchio cavo , e da sotto , mentre io spingevo da sopra , Antonella ha estratto il vecchio cavo.



Avevo messo due testimoni, per inserire i due nuovi cavi, cavo ethernet, e cavo di alimentazione, poi visto che la somme delle due sezioni dei due nuovi cavi era inferiore alla sezione del vecchio cavo, decidiamo per usare un solo testimone con connessi i due cavi….momento della verita’ molto temuto.

Infilo da sopra per avere anche la gravita’ a favore, Antonella tira dal piede d’albero, arrivati a tre quarti, si blocca tutto, il peggior incubo e’ diventato realta’.

Prova che ti riprova, non c’e nulla da fare, scendo e mi accorgo che dalla uscita all’albero della drizza del Genoa si intravede il testimone avvolto alla drizza.

Estraiamo la drizza e liberiamo il testimone, risalgo all’albero e questa volta i due cavi arrivano a piede d’albero.

Montiamo la nuova antenna alla staffa all’albero e connetto i due cavi, ora bisogna lavorare all’interno per portare i due nuovi cavi al carteggio.

Si presenta la situazione di cosa fare con i cavi che entrano in barca a piede d’albero in caso un domani si voglia rimuovere l’albero, decido di interrompere i due cavi tagliandoli, inizialmente avevo pensato di crimpare il cavo ethernet e poi di isolare e proteggere le connessioni,ma anche cosi' in caso di dislaberamento le connessioni non sarebbero passate dal ponte,  ho deciso alla fine di usare lo stesso sistema del vecchio, cui avevo tagliato il cavo e riconnesso tutti i fili con dei minimammut e inseriti dentro una scatola stagna nel celino.

Il vecchio radar ha sempre funzionato in quella maniera da molti anni, non vedo perche’ il nuovo non dovrebbe . So che gli agli elettronici gli si rizzeranno i capelli sentendo tale arrangiamento, pero' mi sembra la cosa piu' pratica e fino ad ora ha sempre funzionato.

Cosi’ faccio, poi grazie a delle cannette abbondanti originali, collegando i nuovi fili al vecchio riesco a trascinarli al carteggio.

Il minipc ha la sua porta ethernet dove si collega il cavo, inserisco poi nel pannello due nuovi interruttori, uno per l’Amphenol e l’altro per l’alimentazione.



Tutto collegato e funzionante, bisogna cominciare ora i setting, visto che l’antenna e’ fissata lateralmente all’albero devo ruotare di 90 gradi il cono del radar, dentro al marina con tutti gli echi possibili ed immaginabili , non si capisce un granche’.

Usciamo a motore per vedere se tutto funziona , e per capirci qualcosa in quel bailame di echi, il tutto funziona , ma dopo mezz’oretta il minipc va’ in crash , e’ un minipc un po’ datato e con un processore triste , ma piu’ che altro con pochissimi core e tread, e le informazioni che gli arrivano sono davvero tante da elaborare.

Poco male , compriamo un nuovo minipc , con tutto quello risparmiato rispetto ad un istallazione convenzionale, ci sta’ tutto un nuovo minipc.

Arrivato e da un amico fatto installare Windows 10 ad un OTTIMO prezzo + tutto il resto Microsoft Office ecc,per non creare casini con i vecchi driver degli adapter, connesso tutto e tutto funziona a meraviglia.




Grazie alla OpenCpn Comunity , e grazie all’assistenza di Rob davvero impagabile, con una buona sinergia il sistema funziona alla grande con un enorme risparmio e un po’ di “resistenza” contro le grosse aziende di elettronica marina.