sabato 29 ottobre 2016

La pinguinera

29/10/16
Caletta Sara
44 54 S 065 33 W

Dopo due giorni di frullamento prima 30 nodi da Sud e poi 30 nodi da NE…non buono per questa caletta abbastanza aperta a N N-E , in particolare tutta la giornata a monitorare gli scogli a solo 50 metri di poppa, con due ancore all'afforco e con solo un dentino di reef a coprire parzialmente, ieri finalmente calma piatta. Scendiamo col dinghy per vedere se c'e' nessuno nel rifugio/ristorante proprio nella baietta, incontriamo Felipe…il cuoco, ci dice che hanno appena aperto per la stagione e se vogliamo ci puo' fare una pizza per mezzogiorno…mica male. Chiediamo qualche informazione riguardo all'enorme riserva naturale in cui e' inserita la caletta, ci dice che c'e' una bellissima colonia di pinguini Magellano a circa tre chilometri….e' quello che cercavamo, un bel posto dove andare a piedi dopo tanto stazionamento in barca. Rimaniamo d'accordo che torneremo per mezzogiorno per la pizza e per riempire due taniche d'acqua dalla loro misera riserva di acqua, qua' non hanno acqua corrente e la devono fare arrivare da Camarones 30 km a ovest con un camion, per la luce un generatore…niente internet, niente segnale telefonico, solo una radio VHF…insomma un posto d'altri tempi.Gambe in spalla e ci avviamo verso la colonia di pinguini a isola Moreno.Il paesaggio e' bellissimo, la corta erbetta primaverile e solo cespugli spazzati dal vento.Quando siamo a circa due chilometri dalla colonia ci sopraggiungono prima un pulmino con a bordo degli studiosi del governo che si dirigono verso la pinguinera per prendere dei rilevamenti , ci chiedono se vogliamo un passaggio…manco per sogno, e' una delizia camminare dopo tanto tempo, dopo poco ci raggiunge un pick up della guardia del parco, incuriosito ci chiede da dove siamo scappati fuori, quando gli diciamo che siamo arrivati in barca a vela rimane un po' sconcertato, scrive i nostri dati su un taccuino ci da' qualche avvertenza per quando arriviamo alla pinguinera e se ne va. Continuiamo a camminare in queste distese infinite…a tratti sembra davvero di essere dentro il libro di Chatwin, nel frattempo branchi di Guanacos (un poco piu' piccoli dei lama) ci gironzolano intorno incuriositi, si fanno avvicinare fino a una decina di metri…limite dopo di cui se ne scappano sempre lentamente ed elegantemente.Ad uno scollinamento ci troviamo davanti un gruppo di Nandu' poco piu' piccoli degli struzzi, questi pero' scappano a gambe levate. Arriviamo alla pinguinera, il governo ha fatto davvero un lavoro colossale, da meta'collina se ne diparte una passerella lunga 7/800 metri in grigliato zincato con ringhiere da entrambi i lati , il tutto e' leggermente sopraelevato e passa sopra gran parte della pinguinera dove i pinguini covano le uova, ce ne sono un …mare, con lui o lei a turno a fare la guardia dritti immobili che sembrano impagliati, in alto girano uccelli predatori pronti alla prima occasione a fregucchiarsi qualche uovo. Continuando a camminare passiamo una zona con erba alta e incontriamo un armadillo enorme…bellissimo, giusto il tempo di ammirarlo e se ne scappa a rintanarsi, ne rivedremo uno piu' piccolo poi al ritorno a fianco della strada. Continuiamo la camminata sulla passerella, passando proprio sui nidi con i pinguini che covano, e arriviamo alla punta estrema del capo Dos Bahia dove la passerella termina in una piattaforma da dove si puo' ammirare e ascoltare le migliaia di pinguini e leoni marini che se ne stanno sull'isola Moreno…come dice il cartello della riserva "Lissen the sound of nature"
Ci rifacciamo i tre chilometri al contrario sempre in uno scenario incredibile…un silenzio meraviglioso, e arriviamo al rifugio/ristorante, per l'estate hanno organizzato degli specie di container con delle camerette in una specie di camping, possono ospitare fino a 35 persone, hanno appena preso il posto in gestione dopo che era stato abbandonato per un paio di anni, stanno lavorando duro per rimettere un po' a posto, tutto deve essere trasportato da Camarones via macchina, anche la benzina per il generatore, in piu' vorrebbero installare qualche eolico per aiutarsi con l'elettricita' ma essendo all'interno della riserva ci sono limitazioni per non spaventare gli uccelli.
Felipe e' gia' all'opera con la pizza, conosciamo Edoardo il proprietario anche Port Autoriy di Camarones e intanto ci beviamo un buona birra argentina di nome Palermo…se ne capisce la provenienza.La pizza e' buona…ma qui ci sembra tutto buono, riempiamo due taniche di acqua, acquistiamo due vasetti sott'oli/aceto di gamberetti, un po' di banane, gli chiediamo se per l'indomani ci puo' preparare un po' di pesce alla griglia, e' appena uscito un pescatore che ritornera' carico di pesce e due bei salmoni ci aspettano per l'indomani a mezzogiorno.

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giovedì 27 ottobre 2016

Caletta Sara

25-10-16
Caletta Sara
44 54 S 065 34 W

Da Puerto St. Elena ci siamo mossi per inizialmente andare a Camarones, piccolo villaggio con un altrettanto piccolo molo per l'attracco dei pescherecci di gamberi.
Prima di partire avevamo chiesto espressamente alla prefectura se potevamo entrare nel piccolo porto, ci avevano risposto che il molo era tutto occupato ma ci saremmo potuti ancorare o all'interno o all'esterno.
Arrivati davanti al porto richiamiamo e non risponde piu' l'operatore della mattina …ma un ragazzino ….immagino al suo primo giorno di lavoro.Ci dice che il molo e' strapieno con pescherecci in tre andane e che non possiamo ancorare all'interno…e che se volgiamo ancorare dobbiamo andare alle coordinate che ci detta, verifichiamo le coordinate e sono quelle di Commodoro Rivadavia !!!! Un porto commerciale nell'altro golfo almeno 50 miglia distante.Proviamo a chiedere se possiamo metterci in andana con un peschereccio, in teoria si' ma… dobbiamo contattare l'autorita del porto via VHF.
Eeeeee… contattiamo l'autorita' del porto…neanche fosse il porto di Amsterdam, proviamo a chiamare per 10 minuti…niente, provano anche loro della prefectura…niente, la prefectura prova anche col telefono a contattarli…niente.
Ci cominciamo a stufare di sti burocrati, piano piano cominciamo ad entrare, appena al traverso del fanale cominciano ad urlare via VHF che siamo sulle rocce e che dobbiamo tornare indietro immediatamente…ma sono matti ? Abbiamo 8 metri di fondo e siamo a 10 metri dal fanale ma che rocce ?
Va beh …un po' in rittardo ma abbiamo capito, una barca a vela qua' dentro e' solo di impiccio e questi non ne vogliono sapere mezza, giriamo la barca e ce ne andiamo in direzione di Caletta Sara…almeno la' non c'e' nessuno che rompe.
Lesson learn, non importa cio' che dicono i vari portolano, se alla fine incontri il patacca di turno e' come sbattere contro un muro di gomma.
8 miglia e siamo a Caletta Sara, leggendo il portolano mi immaginavo una baia dentro una specie di canyon…invece e' tutto piatto, si fa' una gran fatica a vedere l'entrata, le CM 93 sono fuori di testa, le Navionics…pure ci mettono a terra, l'unica carta attendibile e' la Google Earth georeferenziata, non ci sono i fondali..pero' stando al centro ci infiliamo, e prendiamo come riferimento la "Bibbia Blue"
Arriviamo alla piccolissima baietta e caliamo l'ancora con l'idea di portare due cime a terra …le nostre prime cime a terra !!!!Presi dalla foga dell'ancoraggio ci dimentichiamo di posizionare la barca nord >sud , e invece la posizionamo est > Ovest, senza considerare che aspettiamo venti sostenuti a 30 nodi prima da sud e poi in rotazione da nord ….errore da principiante…ma nessuno nasce imparato.
In piu' una cosa e' pensare a tavolino la dinamica delle cime a terra e un conto e' poi realizzarla.
Va beh, ancorati e legati…intanto cala la notte…e mi viene qualche dubbio sul posizionamento delle cime, ma ormai e' buio.
Alle 3 di notte (sempre alle tre) comincia il putiferio a 30 nodi, la barca prende il vento dal traverso e cime e ancora lavorano al traverso…mica bene, ci alziamo e non siamo proprio tranquilli, anche perche' le rocce sono vicine.
Abbiamo un pelo di spazio sulla dritta, decidiamo di mollare le cime e metterci filo vento solo con l'ancora…e' un rischio, perche' le rocce sono ANCORA piu' vicine…ma temiamo che l'ancora cosi' al traverso ci possa mollare , mollate le cime la barca sembra respirare e adattarsi al vento…piano piano riesco a dare altri dieci metri di catena.
Di dormire non se ne parla neppure…sempre incollati all'anchor watch…fuori non si vede una fava.
Arriva finalmente la luce dell'alba, decidiamo di rimuovere subito le cime lasche e portarle in barca e vista la breve finestra dove il vento e' calato a 20 nodi di muoverci piu' verso il centro della baia con l'ancora e sistemarci bene al centro senza cime.
Issiamo ancora sfiorando gli scogli in 20 nodi di vento e andiamo a calare l'ancora piu' al centro possibile da permettere anche la rotazione completa della barca.tempo di finire l'ancoraggi e riparte con i 30 nodi…fortuna che il fondo tiene benissimo e la Rocna tiene da matti.
Proviamo a dormicchiare …ma non siamo proprio tranquilli.Nel pomeriggio il vento cala e siamo a posto, ora abbiamo il pomeriggio e la notte di tregua, domani mattina alle tre (ancora la stessa ora) comincera' la rotazione da nord.Alle tre mi alzo …ma la barca non e' ancora ruotata, me ne torno a letto.Alle 5.30 con la luce del giorno vedo con la bussola portatile a letto che la prua e' a nord, ci alziamo e facciamo subito una prova di tiro per vedere se l'ancora e' ancora in presa, caliamo altri 10 metri di catena, e col dinghy caliamo la seconda ancora, Fortress 23 in affoco con 10 metri di catena e 50 di cima…dovremmo essere pronti al nord.
Fatta colazione il vento non e' ancora aumentato , lo fara' verso mezzogiorno, ce ne scendiamo a terra col dinghy a fare due passi , c'e' un piccolo circolo di pescatori con qualche bungalow che affittano d'estate, qua' siamo dentro ad un enorme riserva.
Non c'e' nessuno in giro, a parte un gruppo di foche che ci segue col dinghy e a terra abbiamo modo di avvicinare un Guanaco a poche decine di metri, non e' spaventato, ce ne sono un branco sempre qua' in giro che vediamo spesso dalla barca, quello che colpisce e' questo senso di ampio e immenso, l'occhio si perde nell'orizzonte della |Pampa, mai avuto una sensazione cosi' di ampiezza.Quando poi arriva un raggio di sole …e' davvero una visione celestiale…una bellezza, anche se tutto e arso e spazzato dai venti con pochissima vegetazione di arbusti molto bassi , e l'erbetta primaverile ma' da' un colpo d'occhio incredibile, Patagonia veramente un posto magnifico….e come dice l'amico Giorgio , molte volte ti chiederai "ma chi me lo ha fatto fare", ma poi arriva il sole e…tutti i problemi e le fatiche spariscono e la vita ridiventa meravigliosa.
Come primo ancoraggio su cime abbiamo imparato un sacco , e speriamo di fare meglio la prossima volta, indispensabile si e' rivelato il dinghy rigido a remi, con un gommone con motore sarebbe stato un disastro annunciato.

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sabato 22 ottobre 2016

Siamo in Patagonia !!!!!

10-2016
Puerto St.Elena
44.30 S 065.21 W

Nottata tranquilla con pochissimo vento , velocita di crociera a motore max 3 nodi, per arrivare all'appuntamento con la luce e marea entrante a Puerto St.Elena.
Alle 07:30 local time ci presentiamo davanti alla bellissima baia …fino ad un paio di miglia vento zero come da previsione…poi piu' ci avviciniamo e piu' aumenta da SW…le previsioni davano un SW debolissimo 4/5 nodi, all'ingresso nella baia ne abbiamo 20/25 sotto raffica, mare poco per via del poco fetch…ma sempre fastidioso al momento dell'ancoraggio con marea che spinge da dietro, in piu' calcoli e contro calcoli sulla marea con escursione di 4.7 metri, noi vogliamo ancorarci in 3-4 metri con la bassa nella baia di NW, ci potremmo mettere in quella di NE dove ci si puo' accedere solo con barche a deriva mobile dove il fondo arriva a 1.8 mt in bassa…ma non ci piace troppo stare in bassi fondali con deriva e timone sollevato circondati da rocce…se qualcosa va' male c'e' poco spazio di manovra e poco tempo a disposizione, quindi preferiamo la baia di NW piu' larga e stare in 3-4 metri .
La visione e' spettacolare, cielo terso sole abbacinante e colline dolcemente ricoperte di erbetta verde, a terra si intravedono pecore libere devono essere dell'unico insediamento nel giro di 30-40 miglia, una fattoria a circa 3 km da qui'.
Prima dell'ingresso diligentemente chiamiamo Lima 4 Bravo, la prefectura di Camarones, un piccolo porto pescatori in disuso a circa una ventina di miglia in linea d'aria.
Sono gentilissimi …eh ,eh, eh …far parlare una donna alla radio in una terra di gauci incute rispetto, ci chiedono le solite cose, posizione rotta , ETA, e di richiamare una volta all'ancora, ogni mattina poi dobbiamo richiamare alle 08:00 per fargli sapere se tutto va bene.
Onestamente qua' non mi sembra un sistema troppo invasivo, in fondo qua' si e' da soli, non c'e' nessuno per chilometri e chilometri, in caso succeda qualcosa bisogna arrangiarsi con i propri mezzi…e mare e vento qua' spingono di brutto.
Con i calcoli e il grafico di marea buttiamo l'ancora in circa 6 metri , con i 40 metri di catena una volta che l'alta arriva al suo apice , con la barca finiamo in 6.9 meno i 4.7 della bassa arriveremo in circa 2.2 metri …sufficienti anche tenendo il timone giu'.
Finito l'ancoraggio diverse piante enormi di Skelp avvolgono la catena, mi preoccupo di spostarle con un lungo mezzo marinaio fatto apposta….ma mi rendo subito conto che queste non sono vaganti ma sono proprio piante che crescono sul fondo lunghe anche una decina di metri e oltre.
Questa volta do' il calumo giusto al grippiale…ex bidoncino del detersivo rosso, cosi'una volta finito l'ancoraggio posso triangolarlo e inserire il WP corretto per inserire l'anchor watch in OpenCpn, sarebbe piu' semplice inserire il WP direttamente quando si cala l'ancora…ma con vento , io ad estrema prua a calare catena e Antonella al timone…non c'e' tempo per scendere e inserire il WP nel PC di navigazione…ma va' bene anche cosi'.
SIAMO FINALMENTE IN PATAGONIA, dopo tanti anni a sognare , ad organizzare, a studiare…finalmente il sogno diventa realta', paesaggi da favola…in giro neanche un anima…non esistono charter, baie deserte, studio continuo del meteo e le sue variazioni, mare ricco di fauna , uccelli, foche leoni marini, balene…insomma ancora un paradiso in terra, un posto che da subito Antonella ed io amiamo immediatamente.
E' tutto duro e un lavorio continuo,qua' nessuno regala niente, e se si fa'un errore lo si puo' pagare a caro prezzo, non si puo' mollare mai con la testa…ma lo merita veramente, ci sembra gia' un posto favoloso….e siamo appena all'inizio.
Ora staremo qui due o tre giorni dipende sempre dal meteo, non vediamo l'ora di scendere a terra e farci una bellissima camminata intorno…non oggi, siamo ancora sonno deprivati dalle tre notti di navigazione , la barca da risistemare, la bellezza di una doccia calda in barca …insomma i piccoli grandi piaceri dopo una navigazione intensa quando si arriva in una bella baia e si cala l'ancora e oggi ci va' di godercela cosi', e di farci i complimenti da soli per questo grande personale successo.
Appena ci riprendiamo un po' e il vento gira dai settori nord e quindi consente piu' riparo alla barca ci faremo una bella scarpinata, ci sentiamo un po' come Cristoforo Colombo quando mise piede a terra dopo un viaggio incredibile.

BV A&A on S/Y Stranizza via radio SSB

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venerdì 21 ottobre 2016

Da San Blas a Puerto San Elena

San Blas 18/10/16
E' gia' da ieri che il vento e' girato da est, con l'est ancorati davanti al paese si soffre, non c'e' molto riparo, gia' la scorsa notte l'allarme ancora ha dato i numeri e ci ha fatto palpitare non poco.
Domani e dopodomani rinforzera' ancora da est, abbiamo quindi deciso di partire mercoledi' mattina, il meteo chiama est poi durante la serata nord , che piano piano andra' a rinforzare fino a 30/35 nodi, noi lo prenderemo al gran lasco, quindi non dovrebbe essere un gran problema.
Detto fatto scendiamo per andare a fare le pratiche, rinforzando l'est l'arrivo a terra e' con onda oceanica…il povero dinghy con noi a bordo viene sparato a terra e fortunatamente non ci traversiamo e atterriamo…a partire ci sara' da divertirsi.
Andiamo subito in prefectura, abbiamo gia' tutti i documenti compilati dalla sera prima, il ragazzotto prende la documentazione e ci dice che non essendoci l'ufficiale presente fara' firmare il tutto nel pomeriggio e ce li portera' direttamente in barca…usti che servizio.
Facciamo le ultime compere al "Autoservizio El Gordo" e torniamo al dinghy …mica facile con l'onda che spinge a terra, poi' finche' si e' ai carabi tutto va bene…ma qua' l'acqua e' gelida.
Solita tecnica ormai collaudata, carichiamo le borse della spesa a prua,mettiamo la prua del dinghy in acqua, io salgo e mi metto ai remi pronto alla pugna, Antonella con un piede gia' dentro e con l'altro si da' la spinta da riva quel tanto che basta a me per cominciare a remare…purtroppo la prima non va', forse Antonella ritarda un po' o io non sono veloce con i remi, fatto sta' che ci troviamo traversati con l'onda che ci sbatacchia a rive e comincia ad entrare acqua dentro al dinghy.
Rifacciamo tutto da capo e la seconda funziona, e remando contro corrente riusciamo a risalire in barca.
Si fanno le tre del pomeriggio e la prefectura non chiama via radio per avvertirci dell'arrivo per la consegna documenti, noi qua' ad aspettare come pisquani senza poter finire tutte le cose che dovremmo fare per la partenza imminente della mattina dopo.Antonella chiama sul 16…ci rispondono si' si' non ce' problema ora arriviamo a consegnarvi i documenti.
Si fanno le quattro …nessuno si fa' vivo, richiamiamo …sempre la stessa risposta.
Si fanno le cinque e ormai la mia sopportazione penso sia arrivata al limite, richiamiamo …sempre stessa risposta…ma questa volta sembra quella buona, finalmente vediamo arrivare l'intrepido funzionario con il gommoncino della prefectura, ci consegna i documenti…sembra un po' scocciato per la nostra insistenza…ma del resto noi domani mattina vogliamo partire.
Prima che venga buio riusciamo a issare il dinghy a prua e a sistemare il resto pronti per la partenza alle 6 di domani mattina con marea in uscita, soffia ancora una ventina di nodi da est…ma la previsione lo mette in attenuazione, sappiamo che troveremo onda sui bassi fondali dove il vento si scontra con la marea…ma pensiamo…ovvero io penso ( perche' Antonella aveva sottolineato al cosa ) che col vento in calo non dovrebbe fare molta onda.
WROOOOOONG, la mattina del 19 disancoriamo e ci immettiamo nel canale di uscita, 30 metri di profondita', no problem, filiamo a 6 nodi con la corrente, poi arriviamo nei bassi fondali….montagne di acqua, Stranizza che sale in verticale su onde di 3-4 metri per poi ricadere malamente , l'autopilota non c'e' la fa', tutta sta corrente rende il timone leggerissimo, quasi non si sente e fa' fatica a manovrare la barca, il vento ha rinforzato a 20 23 nodi e le onde crescono.
Io al timone e Antonella all'iPad per evitare i banchi di sabbia in uscita , il problema che bisogna fare piu' di 9 miglia per essere fuori da sto inferno, andiamo avanti…ringraziando che 4 mesi fa' ho pulito interamente il serbatoio del gasolio con il prefiltro e filtro, se no' ora ce la vedremmo brutta.Spero che non si fermi il motore per qualche altra ragione …a vela in uscita non ce' possibilita' a rientrere non so'…ma non credo che il vento la vincerebbe sulla corrente…insomma una situazione in cui non bisognerebbe mai trovarsi…va beh le prime esperienze con correnti di maree importanti…di sicuro non ce lo scorderemo.
Riusciamo a venirne fuori e appena possiamo mettiamo la prua verso sud e solo con fiocco senza motore filiamo a 6-7 nodi…ora il mare e' gestibile, anche se al traverso pero' la barca si difende bene.
Al traverso di Rio Negro…siamo ufficialmente in Patagonia…almeno come latitudine…ancora non ne abbiamo saggiato il terreno.

20/10/16

Filiamo tutto il giorno col vento al traverso, poi verso sera comincia a girare da nord…che a noi va' ancora meglio, il bollettino e' cambiato, …qua' cambiano molto velocemente , ora non avremo piu' i fatidici 30-35 nodi ma…poco vento, tante' che per un paio di ore andiamo a motore finche non rientra il nord debole.
Arrivati vicino le coste della Penisola di Valdez, becchiamo in mattinata correnti contrarie che anche con vento ci piantano a 2.5 nodi di velocita', nel pomeriggio a favore e via che filiamo a 7-8 nodi al gran lasco.
Avvistiamo in momenti diversi due delfini Tonina , bellissimi , bianchi con solo la pinna nera.
Arriva la notte e continuiamo a filare bene solo con fiocco a 5-6 nodi….ma ci stiamo ficcando in un area di pesca di pescherecci d'altura, all'AIS ne conto 38 !! E tutti che fanno quello che normalmente fanno i pescatori…cioe' prima vanno a sinistra poi girano a 90 gradi e vanno a destra, rendendo cosi' impossibile fare una strategia .E' il momento che il transponder vale davvero tutti i suoi soldi, noi in quelle condizioni filando al gran lasco non e' possiamo competere con sti mostri che buttano le reti e filano a 10-12 nodi.
E' tutto un incrocio, allarmi a destra a sinistra sotto sopra insomma una babele, accendiamo anche la luce d'albero che riflette sulla vela di prua…ma penso che ormai il gioco sia tutto con l'AIS e non so' se ci sia qualcuno che stia di guardia.Noi andiamo avanti a testa bassa e devo dire che pur il 16 rimanendo sempre silenzioso, si muovono tutti con grazia e piu' di uno manovra per evitare l'incrocio, solo una volta ce la siamo vista bruttina perche' avevamo un peschereccio enorme che ci puntava sul lato sinistro ed eravamo all'incrocio, l'unico che non aveva messo il nome della barca sull'AIS, e risultava "Unknow" noi lo vedevamo sto mostro con tutte le reti giu' andare a scheggia verso la nostra fiancata, aspettato fino alla fine , pronti per chiamare ….e finalmente ha dato 5 gradi a dritta e ci e' passato 100 metri di poppa.
Le notti sono state splendide, senza una nuvoletta con un cielo a 180 gradi , poi verso l'una fa' capolino la luna e tutto si illumina, alle 5 gia' si intravede il chiarore del sole, alle 5:45 luce piena.

21/10/16
Il vento si e' indebolito tantissimo, siamo in regime di alta pressione, ci e' andata anche grassa fino ad ora, in mattinata stiamo andando a motore, lentamente…per presentarci domani mattina alle 6 all'ingresso di Puerto San Elena per l'ancoraggio, ne abbiamo a disposiizione tre diversi per i diversi tipi di vento, non ce ne e' uno che copra tutti i quadranti, in piu' la marea e di 4.7 metri con relativa corrente .Vedremo domani mattina dove metterci in base all'ultimo bollettino preso.

BV A&A on S/Y Stranizza via SSB radio

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martedì 18 ottobre 2016

da Mar del Plata a Bahia San Blas , le foto

 Mar del Plata 










con Merkava




faro della memoria





In navigazione verso Sud !!!!!

I cieli e le nuvole....





















  Arrivo a San Blas









la prefettura




il boulevard....




dal benzinaio  per il gasolio



Autoservicio EL GORDO

la spiaggia....