giovedì 24 marzo 2016

In secco a Piriapolis

24/03/16
Dopo alcuni  giorni in acqua decidiamo di alare la barca e con calma prepararla per l’inverno australe.Dovremo togliere tutto il possibile dalla coperta incluse vele, estensione spray hood, spray hood e infilare dentro tutte le taniche vuote di acqua e gasolio.Nel frattempo uno degli eolici (Eolina ) si e’ ingrippato il cuscinetto che le permette di ruotare a 360 gradi, smontato sistemato...ma non rimontato, lo terremo al calduccio per l’inverno per proteggere sti cuscinetti supercinesi...che alla prima pioggia si ingrippano di ruggine.Quando abbiamo cominciato a stivare all’interno il genoa 150%, la randa, la trinchetta con tutte le relative scotte , 8 taniche a prua , il tender gonfiabile...ci rendiamo conto che non avanza molto posto per noi.Questo rinforza l’idea iniziale di affittare un piccolo appartamento per un mesetto , tempo di fare tutti (o molti) dei lavori in programma prima di partire per l’Europa.Facendo un paio di agenzie di case ci rendiamo conto subito dei prezzi supergonfiati del mercato ...considerando che moltissime case con l’insegna affittasi sono vuote e tali resteranno durante l’inverno.Poi parlando con i vicini di barca Svizzeri, veniamo a conoscenza di un alloggiamento con una decina di camere con bagno privato e la cucina e la sala da pranzo in comune.La vista e outstanding sopra il porto da cui possiamo vedere bene la barca , il prezzo piu’ che onesto, vista outstanding su tutto Piriapolis e sul porto da dove possiamo vedere la barca in secco, e a soli 10 minuti a piedi.




Avendo la deriva mobile diciamo che siamo quasi costretti a mettere la barca piu’ bassa possibile in secco, il cantiere si rifiuta di metterla  piu’ alta di 60 cm, che per il meteo e i forti venti Pamperos che tirano qua’ va’ molto bene, di contro per lavorare sulla chiglia e’ un po’ bassino...ma non si puo’ avere tutto a sto mondo.La sistemiamo su due quadroni di legno da 30 cm l’uno, poi la taccatura fatta con tronchi di Eucalipto...anche le barche con chiglia sono supportate solo con tronchi di Eucalipto che pero’ vengono poi collegati tra loro con assi per rendere il tutto solidale per l’inverno, per noi non necessario visto l’altezza della barca.Avevo controllato il gioco dell’asse dell’elica rispetto alla boccola di supporto e appena alata mi sembrava che il gioco non fosse troppo, poi dopo alcuni giorni quando la barca si e’ asciugata bene ed evidentemente la boccola fuori dall’acqua si e’ rdilatata, il gioco e’ aumentato considerevolmente a 3/4 mm...ne ha anche le sue ragione la boccola ha gia’ percorso 960 miglia.A Trinidad l’anno scorso abbiamo cambiato l’elica da due pale tre pale fisse, ho l’estrattore a due bracci ...ma non quello a tre bracci.Vado nella piu’ grossa ferramenta di Piriapolis...non sanno neache cos’e’, prendiamo il catalogo e gli faccio vedere la foto , lo faccio ordinare a Montevideo...ma arrivera’ martedi della prossima settimana, la settimana di Pasqua , l’Uruguay si ferma chiamandola “la settimana del turista”.Comincio il giro dei vicini di barca.

I francesi pur avendo elica a tre pale fissa...niente, gli svizzeri idem, elica e tre pale ma etrattore a due bracci, i canadesi ...c’era la moglie e “i boys” erano in paese...l’ultima risorsa il tedesco Hans , solitario con destinazione Antartide con una barca de fero che puo’ tranquillamente fare da rompighiaccio.Lo incrocio e... ce l’ha...l’unico problema e’ che lo deve trovare nel marasma di pezzi di ricambio.Ok gli dico che sono in barca e se lo trova di passare.Dopo un quarto d’ora eccolo con in mano un bel estrattore a tre bracci.Comincio il lavoro, ma l’elica e’ tosta e non ne vuole sapere, avvita qui’ smartella li’ , e finalmente dopo un oretta di madonne SBANG ..l’elica esce alla velocita’ della luce trascinandosi dietro estrattore e altro , per fortuna sapendo cosa sarebbe successo avevo legato il tutto in maniera da non dover raccattare i pezzi in giro per il piazzale.Controllo tutto ed e’ tutto ok, nussun danno, ero preoccupato molto per l’estrattore che se si rompeva mi toccava pagarglielo nuovo.Riporto l’attrezzo a Hans con 4/5 lattine di birre per ringraziarlo per la gentilezza ...apprezza molto il regalo.

BV Angelo

domenica 6 marzo 2016

Rio Grande do Sul per immagini

di Antonella

Seconda parte su Rio Grande do Sul,
quello che abbiamo visto, cosa abbiamo fatto e chi abbiamo incontrato a Rio Grande do Sul.
con la premessa che ci sarebbe molto di più da vedere,
ma il nostro obiettivo era quello di arrivare alla fine di marzo a Piriapolis, in Uruguay, evitando possibilmente i Pamperos ( che non sono dei banditi, ma dei venti molto forti che si creano con i fronti freddi provenienti da Ovest, molto comuni in questa parte di costa fino alla Patagonia) e arrivando in tempi utili per sistemare la barca in secco.

Rio Grande do Sul è il nome dell'ultimo stato a Sud del Brasile , al confine con l'Uruguay ed è anche il nome dell' immenso porto che da accesso alla grande laguna, Lagoa dos Patos ( laguna delle anatre) che si estende per più di cento miglia all'interno e lungo la costa e al cui estremo nord si trova la capitale dello stato, Porto Alegre.
L'ingresso alla laguna non è semplice, se c'è mare e vento contrario che si scontra con la marea non si entra ed è difficile programmare l'arrivo venendo da Nord - anche a causa dell'instabilità del meteo- perché non ci sono approdi per almeno 350 miglia a partire da Imbituba.
Riuscire ad imboccare  l'ingresso nei lunghi moli è sempre una vittoria.

La città, o meglio il paesone, di Rio Grande non rientra molto nelle mete turistiche essendo nato principalmente come porto industriale. Città fondata nel  1737 dai Portoghesi è la più antica della regione ed ha avuto un grande sviluppo nel XIX secolo per il commercio delle carni bovine,  come testimoniano le vecchie costruzioni del centro storico.
I moli di ingresso sono stati allungati  di recente per aumentare la protezione dal mare.
Negli stati del sud del Brasile, il piatto tradizionale è la carne alla griglia,  churrasco , che abbiamo assaggiato nel ristorante  Plaza il più famoso in centro città.

Le uniche cose segnalate nella guida turistica sono il centro  storico e il Museo Oceanografico, uno dei più importanti se non il più importante del Brasile che si trova di fianco all'entrata del club e ha quattro sezioni: il museo , il centro di riabilitazione e cura della fauna marina, l'ecomuseo sull'isola di Polvora e una riproduzione dei prefabbricati della stazione della spedizione  antartica brasiliana.

Abbiamo fatto un giro al museo e per il centro storico il tour è stato caratterizzato come da vignetta , giro turistico da velisti , dalla ricerca di pezzi, materiali e approvvigionamenti oltre ovviamente i soliti giri per le pratiche di uscita.

Tra le novità di questa sosta il giro sui Molhes da barra, attrazione turistica non segnalata dalla guida come peraltro i due musei della città quello storico e quello navale che ci hanno detto molto interessanti ma che non siamo riusciti a vedere per via degli orari che non combinavano con i nostri.

 Il giorno dopo il nostro arrivo siamo andati , grazie e insieme a Hernan e Maria Marta a fare un giro su carretti a vela che corrono sui binari dei moli che servivano per il trasporto del materiale da costruzione. Di fianco ai moli verso sud, la spiaggia infinita di Cassino, cittadina turistica sulla costa.

Dopo il museo, siamo andati a dare un'occhiata ai pontili sull'altro lato del club, perché avevamo visto una barca con bandiera inglese e Angelo sperava di trovare qualcuno con cui scambiare libri e così abbiamo conosciuto Jean Louis con Harmattan, francese in solitario anche lui diretto a Sud e Roger sì inglese ma in giro per il Sud America e senza libri!
Jean Louis è una persona veramente speciale perchè ha fatto quasi un giro del mondo in dialisi e poi ha avuto il trapianto di un rene ed eccolo qui a inseguire il suo sogno della Patagonia agile come un ragazzino.
Per la sua storia vedi link Harmattan a destra nell'elenco blog che navigano. 

Anche se c'è un abisso tra Nord e Sud del Brasile, ci sono però caratteristiche comuni, prima fra tutte il contrasto: contrasto tra auto e calesse a cavallo, tra antico e moderno, tra natura e civiltà tra grandissimo e piccolo ( le grandi navi e i barchini da pesca) gli impianti industriali per la costruzione delle piattaforme e le case con gli animali da cortile,   e in comune la variopinta architettura coloniale. Ma sicuramente, al sud l'atmosfera è più rilassata, la gente più cordiale e disponibile e molto importante le autorità più organizzate e disponibili verso i  velisti.

Al Sud abbiamo scoperto un  Brasile che ci ha fatto venire voglia di visitarlo in futuro con più calma.


Molhes da barra







                                       














espressione di terrore per la precarietà e velocità del mezzo

e piacere del brivido



 si sposta il carrello per far passare quello che arriva nell'altro senso




fine dei 4 km di molo












Praia do Cassino












si ritorna al club in autobus




Giri in città 














Lo storico Hotel Paris




....  passaggio d'obbligo alla ferramenta per nuove cime d'ormeggio galleggianti


....Neogotico fine '800 ?...








al supermercato  Guanabara

Museo Oceanografico







L'otaria o leone marino Pirelo
 in cura alla sezione del museo per la riabilitazione degli animali marini

Altri due ospiti in convalescenza.






L' eco museo Ilha Polvora,
 sezione distaccata del museo oceanografico 


a destra il pontile del museo con la città sullo sfondo


Rio Grande Yacht Club 



Il ristorante al primo piano, i bagni a piano terra e la piscina davanti







temporale

Vista della laguna dall'ormeggio del club.


l'altro pontile del club per barche con maggiore pescaggio,
al centro il ketch Harmattan di Jean Louis.

su Harmattan con Jean Louis





al ristorante con Roger e Jean Louis.....
si scambiano informazioni su Uruguay e Argentina.
(l'inglese che si rivolge al francese con uno strano spagnolo convinto che l'altro lo capisca)


 29 febbraio
si riparte con una leggera brezza e ci godiamo la vista della città dal canale che avevamo passato al buio all'arrivo.
uscita dal club verso il canale, 
a destra una riproduzione del farol da barra che sta alla base dei moli , punto cospicuo per chi arriva da nord


arrivo dei traghetti


il vecchio edificio  della dogana




Posto Marine, dove abbiamo trovato l'olio motore e le cerate da pescatore che serviranno per gli ormeggi in luoghi selvaggi





 .... arrivederci Rio Grande do Sul.