Da Villa Soriano
a Colonia del Sacramento
22-08-16
Avevamo qualche
piano di risalire il Rio Negro per raggiungere Mercedes,ma vuoi per la mancanza
totale di carte, vuoi per le informazioni contrastanti dei locals , vuoi per l’assenza
di informazioni da parte della Prefectura che alla richiesta di qualche carta
del Rio ci hanno indicato un simil dipinto attaccato alla parete,vuoi che qua’
le maree seguono percorsi un po’ diversi dai tradizionali...ed e’ difficile
prevedere quanto crescera’o calera’, alla fine abbiamo deciso che il rischio
non valeva la candela e gliela abbiamo data su’.
Quindi l’idea e’di
tornare a Colonia e stare un paio di settimane all’ormeggio per riassettare la barca.
La tratta e di
circa 90 miglia pensavamo quindi di spezzarla in tre parti con due notti all’ancora(
le ore di luce sono ancora brevi) , la previsione e’ Nord 10-15 nodi...ottima
per noi anche se la discesa nel Rio Uruguay non sara’ esattamente dritta ma a
biscia, per seguirne il corso.
Causa la solita ragazza della prefettura al suo primo giorno di lavoro (per lo stesso motivo anni fa’in Croazia dovetti subire un processo in diretta perche’ la Capitaneria di Dubrovnik si era dimenticata una firma ...e la super zelante ragazzotta ormai mi mandava in prigione)non ci permettono di fare l’uscita il pomerigio prima per poter partire presto l’indomani.
Causa la solita ragazza della prefettura al suo primo giorno di lavoro (per lo stesso motivo anni fa’in Croazia dovetti subire un processo in diretta perche’ la Capitaneria di Dubrovnik si era dimenticata una firma ...e la super zelante ragazzotta ormai mi mandava in prigione)non ci permettono di fare l’uscita il pomerigio prima per poter partire presto l’indomani.
Quindi la mattina
del 22 alle 08:00 davanti alla Prefectura per avere il preziosissimo timbro sul
“Roll”.
Finalmente espletate
le pratiche via che si va’, finche’ siamo dentro al Rio Negro e poi nel Rio
Yaguari , il meteo ci sembra realistico con le previsioni, ma appena usciti nel
Canale Uruguay ci investono raffiche a 30 nodi, il Canale si adegua e comincia
a sollevare onda ripida di vento ...per fortuna scendiamo e la corrente ci e’ a
favore se no’ sarebbe davvero dura.
Apriamo il genoa
rullato a fiocco e non c’e’necessita’ di altro ...raggiungiamo punte di 8.5
nodi...vento e corrente a favore, a vela dovendo stare all’interno del canale e’
meno facile di quello che sembra ...anche perche’ il canale non e’ dritto e c’e’
traffico di navi...che hanno la precedenza su tutti, quindi in molti casi con
cautela dobbiamo uscire dal canale ..senza allontanaci troppo dal segnalato.
Io al timone e
col binocolo per individuare le boe del canale, Antonella con iPad per
segnalarmi il colore della prossima boa (non sono tutte a coppie, ma alcune
solo verdi altre solo rosse), e i punti dove potevamo andare fuori canale per
dare precedenza alle navi.
In un battibaleno
arriviamo all’ancoraggio che avevamo preventivato per la prima notte, il posto
e’ completamente aperto a nord e riparato (si fa’ per dire, sponde bassissime)
da est , noi lo avevamo pero’ pensato con 10-15 nodi di vento, sicuri del fondo
argilla e sabbia che avevamo gia’ testato all’andata, ma in queste condizioni
di vento e di onda...non se ne parla proprio.
Viste le alte
medie che riusciamo a tenere decidiamo di sciropparci altre 44 miglia per arrivare al secondo presunto
ancoraggio, che ci offrira’ poco o niente riparo dal vento ma almeno saremo al
riparo dall’onda.
Facciamo due
conti e dobbiamo tenere una media di 7 nodi per poter arrivare verso le 19:00
momento in cui finisce il crepuscolo e comincia il buio.
Tentiamo...anche
perche’ non e’ che ci siano poi tanti ancoraggi in giro, i fondi sono
bassissimi...le carte ...piu’ o meno giuste in particolare quando si lasciano i
canali dragati.
Continuiamo a
pedalare con buone medie , il vento ci assiste, la giornata splendida
...nenache una minima traccia di nuvole.
Arriviamo all’ancoraggio
alle 18:50, ancora un filino di luce , abbastanza per uscire dal canale
principale , dirigersi verso terra e in 4 metri di acqua calare trentacinque metri
di catena,con la frizione, media giornaliera 6.48 nodi, posizione : 34. 10. 44
S 058.09.22 W,
La Rocna fa’
testo in un attimo, ho appena il tempo per collegare il gancio alla catena per
non dare lo strappo al salpancore che la catena va’ in tensione e la barca si
immobilizza, per eventuale sicurezza diamo marcia indietro con gas ...ma tutto
e’ immobile...dopo pochi minuti ...il buio.
Una bella
galoppata , infreddoliti e stanchi ...salvati da una bella zuppa liofilizzata
di pollo e ...a nanna.
L’indomani
rimangono solo 23 miglia a Colonia, quello che dovevamo fare in tre giorni lo
faremo solo in due, salpiamo e facendo lo slalom tra isolette, scogli, bassi
fondali, relitti arriviamo a Colonia .
Il solito
ormeggio fetente con boa di poppa ...nessuno ad aiutarci..il molo e’
completamente deserto di barche, per fortuna una volta in dirittura del molo,
il nord ci arriva da una trentina di gradi di prua...ancora una quindicina di
nodi.
Io a prua e
Antonella al timone e motore, arriviamo gentilmente a mezzo metro dal molo, io
salto giu’ con la cima e lego a prua, la barca si posiziona al vento...ma ora
abbiamo tempo per la boa di poppa.
Potremmo mettere
una lunga cima a prua a doppino e farci derivare sulla boa ...abbastanza
lontana, ma preferiamo usare il dinghy..che e’ gia’ in acqua trainato
lateralmente per liberare la poppa all’ormeggio , caricare le due cime
galleggianti e remando raggiungere le due boe di poppa e legare le due cime.
Ci aspettevamo di
ritrovare gli amici Mark e Rossie su Merkava al molo, poi chiedendo in ufficio
veniamo a sapere che durante il primo giorno di nord tosto hanno dovuto
lasciare l’ormeggio per via che spingendo da nord il fondo diminuiva
inoserabilmente verso la loro chiglia fissa, sono andati alla fonda appena girato
l’angolo , in attesa che girasse da sud. Li rivedremo il giorno dopo.
E’ stato molto
bello e anche impegnativo navigare a vela dopo tanto tempo.. un gran spasso, d’ora
in poi a parte l’inoltrarci in un altro paio di fiumi, ricominceremo a navigare
...quasi in mare , di buono c’e’ che in acque dolci la carena e’ ancora
fiammante come quando abbiamo rimesso in acqua la barca.
Il programma di
massima ora e’ di tornare a Piriapolis e di li’ verso meta’ settembre
...finestra permettendo (ora essendo l’inizio di primavera e’ il momento tosto
per le perturbazioni, al momento sto’ scrivendo con 30-32 nodi da SE all’ormeggio
...da mal di mare, e si potrarra’ per alcuni giorni , se ne aspetta poi un
altra verso fine settimana)ci muoveremo su Mar del Plata in Argentina, per gli
ultimi acquisti nei negozi di pescatori , 200 metri di cime galleggianti,
guanti grossi impermeabili da lavoro, stivaloni alti al ginocchio o ancor
meglio stivaloni saldati ai pantaloni della cerata da lavoro, probabilmente una
bombola di gas da cucina...vista l’impossibilita’ in futuro di ricaricare le
bombole , altre ed eventuali.
BV Angelo
La rotta
L'ultimo pezzo per entrare a Colonia
Montato il galleggiante laterale supplementare sul dinghy e rimesso in sesto il fuoribordo
La rossa oscurata dai cespugli derivanti
Il sole scende e noi ancoriamo appena in tempo
Un imponente faro in mezzo a niente, ci sara' una ragione ...ma noi non la vediamo, anche perche' siamo nel canale ben segnalato dalle cardinali.
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