giovedì 18 agosto 2016

Da Carmelo a Villa Soriano

14/08/2016
Da Carmelo a Villa Soriano
Fino a venerdi’ eravamo gli unici ormeggiati al lunghissimo attracco di Carmelo, da sabato mattina e’ cominciata la processione di arrivi di motoscafari dall’argentina.
 In un battibaleno ci siamo trovati accerchiati da sti puzzoni di telenovellisti, dopo aver scaricato il motorino la prima cosa subito collegati alle antenne paraboliche ...ma che ca..o vanno in giro in barca a fare ?
Scusate lo sfogo...ma non li sopporto proprio, in navigazione verso Villa Soriano , al traverso di Nueva Palmira avevamo un motoscafaro dritto di prua che sull AIS ci correva incontro a 18 nodi, noi eravamo sulla dritta del canale lui prima ci sfrecciava in parallelo , poi cambiando rotta ci puntava di brutto ..probabilmente voleva entrare a Nueva Palmira senza la vergogna di passarci di poppa. Quando e’ arrivato a 24 mt con incrocio a 3 minuti di CPA e non vedendo nessun cambiamento di rotta mi sono messo sul 16 e in Inglese chiamando il  nome della barca continuavo a chiedergli quale erano le sue intenzioni perche’ earvamo in rotta di collisione, sentivo che rispondeva in Castigliano ...ma non cambiava rotta, io continuavo a ripeter la stessa litania in inglese...finche port control  Nueva Palmira e’ intervenuto e gli ha chiesto che caz...stava facendo al che ha cambiato rotta...ma si potra’ stare in mare con sti buffoni.
Eravamo ormeggiati all’inglese essendo il marina vuoto, ma prima di sera abbiamo dovuto chiamare il marinaio del marina che ci portasse l’ancora in mezzo al fiume per poter girare la barca con la poppa al molo prima che rimanessimo incastrati tra due motoscafi e la mattina dopo non riuscissimo piu’ ad uscire.
Le pratiche le avevavamo fatte il giorno prima , essendo qua’ tutti molto polleggiati e non fanno problemi.
Alle 7:30 di domenica mattina mettiamo in moto (con mio grande godimento per spaccare i maroni ai vicini motoscafari), issiamo ancora in mezzo al fiume e via’ che ce ne andiamo da sto bellissimo posto ormai ridotto a girone dantesco del week end.
Imbocchiamo il Canale Sur che ci collega con il Canale Uruguay...unico collegamento via mare tra Carmelo e il resto del mondo .
Troviamo le boe di segnalazione verdi e rosse , ma non lampeggianti, quindi anche se all’entrata avessimo scelto la via piu’ lunga di entrata via Canal Uruguay, ci saremmo comunque intoppati qui’ .Ci aspettiamo un canale dragato almeno a 3 metri...WRONG. In certi punti raggiungiamo 1.8 mt , dobbiamo in fretta e furia alzare anche il timone per non toccare, ecco spiegato il perche dell’arrivo a Carmelo di solo motoschifari e neppure una barca a vela...fondali bassi.
Riusciamo a raggiungere il Canal Uruguay , e li’ seguendo l’allineamento delle boe giochiamo facile ...fino a 12 mt di fondo.
Per via della lunghezza della tappa 52 miglia e per non voler arrivare col buio abbiamo deciso di dividere la tappa in due e fermarci all’ancora per la notte.
Cosa non facilissima perche’ appena si esce dal canale le profondita’ decrescono fino a poche decine di centimetri.
Abbiamo identificato sulla carta un ancoraggio possibile in 4 metri a circa mezzavia, in prossimita di “a interchange ship zone” che sul momento non ci e’ molto chiaro il significato.
Arriviamo in zona presto circa le 13:30 , vediamo due navi affiancate, piu’ chiatte sottobordo e gru che strasbordano.Dopo un po’ mi e’chiaro, per non dover fare risalire troppo il canale a grosse navi probabilmente con pescaggi importanti, scelgono dei bracci morti del canale , installano delle grosse boe e ci ormeggiano le navi , poi fanno arrivare sottobordo le chiatte spinte dagli “spingitori” e cominciano a caricare lo sfuso...direi  cereali  visti da lontano.Passiamo l’accrocco di navi e ci dirigiamo verso terra , a 4 metri di fondo ancoriamo...come al solito no problem per la tenuta...fango e sabbia.
Ce la prendiamo comoda visto il tempo a disposizione, domani mattina si riparte con slancio.
15/08/2016 All’ancora nell’interchange zone
Sveglia alle 7 con le prime luci e partenza alle 8 dopo colazione.Anche se ancora nel Canal Uruguay, bisogna comunque stare in orecchia, le boe sono distanti e qualche contraddizione con le carte ufficiali...meglio le Navionics, il rischio e’ sempre quello di uscire e di trovarsi arenati, di fianco sfilano tronchi e alberi interi arenati in 30/40 cm di acqua.
Arriviamo al momento di lasciare il Canale Uruguay per immeterci nel piccolo Riacho Yaguari (il nome dall’esistenza in passato di giaguari). Come riferimento abbiamo come al solito solo la cartina stilizzata della rivista nautica ...mica tanto precisa, in piu’ le carte ufficiali Uruguasce ele Navionics che si tutte corrette ...ma va’ te a sapere come e’ messa la barra di sabbia all’ingresso del piccolo rio.
Le carte dicono 3 metri di minima infilandosi tra la boa verde e la terra sulla dritta, ci infiliamo e ....a parte la corrente e il vento che ci spingono di qua’ e di la’ , questa volta e’tutto giusto, raggiungiamo il minimo di 3 metri, una volta dentro al piccolo rio si tratta di stare al centro  e di costeggiare le quattro boe rosse nel percorso.
Finito il Rio Riacho Yaguari ci immettiamo sul Rio Negro che sfocia sul Canal Uruguay ma con una Boca Falsa, cioe’ non c’e pescaggio se non forse per piccole lance.
Proseguiamo sul Rio Negro fino ad approcciare Villa Soriano (si pronuncia Biscia Soriano)chiamiamo Soriano Port Control e dopo poco rispondono dicendoci di richiamare una volta arrivati all’ormeggio.
Piano piano con cautela ci avviciniamo al lunghissimo nuovissimo lungo (circa 300 mt) nuovo pontile in legno del Hidrografia di Villa Soriano , i fondali sono bassissimi, il sistema e’ il solito boa di ferro a poppa e di prua al pontile, il problema e’ che c’e’ un bel vento  una quindicina di nodi che ci proviene da circa 45 gradi a prua sulla sinstra.
Sul pontile ci aspetta gia’ una addetta del marina ...beh e’ inverno come al solito durante la settimana il pontile e’ tutto per noi, proviamo ad arrivare piano, riesco a mettere una cima nel boone ...ma in pochi secondi la prua si fa’ prendere dal vento e ci traversa completamente, faccio tempo a slegare la cima a prua perche’ la barca e’ ormai poppa al vento, dobbiamo quindi fare di nuovo il giro...nel frattempo siamo usciti dalle boe di ormeggio e il fondo sale velocissimo , l’allarme di basso fondale comincia  1.9 e continua fino ai 1.6 mt ...fortuna  che avevamo sollevato tutto il sollevabile.
Facciamo una rotazione e riproviamo l’ormeggio, questa volta pero’ cambio tattica, preparo una lunga cima a prua, arriviamo a pochi metri dal pontile e lancio la cima alla addetta che la passa nella bitta, poi lascio perdere a prua essendo ormai collegata in qualche maniera con il pontile, la barca comincia a derivare verso le boe a poppa, corro a poppa e con il mezzo marinaio agguanto la boa, Antonella cerca di seguire con il motore la manovra
Riesco a legare una cima a poppa ...ora siamo in bussinnes, con motore in folle per via delle cime in acqua , io a prua e Antonella a poppa avviciniamo la barca al pontile dove legheremo l’altra cima...dope le pratiche scendero’ in acqua con il tenderino a posizionare la seconda cima a poppa su un altra boa....another boring day in the office J.
Decidiamo di scendere subito a terra per le pratiche, ogni porto bisogna andare anche dalla Prefectura a farsi mettere un bel timbro e a lasciare i documenti in ufficio della Hidrografica.Tutti supergentili, Prefectura e ufficio Hidrografica attaccati, la poliziotta della prefectura in jeans a maglietta mi sembra una che abbia appena marinato la scuola.
La amministartrice dell’Hidrografia ci accoglie alla grande e ci offre un tour nei nuovissimi bagni appena terminati ....roba da Sheraton.
Torniamo in barca e ci regaliamo grazia alle doti culinarie bolognesi di Antonella una ricca polenta con ragu’.
Il posto e’ veramente outstanding, e fuori dalle rotte commerciali, stanno facendo di tutto per far partire questo piccolo paesino con il turismo, notevole la costruzione del nuovo pontile tutto interamente in legno, attrezzato con colonnine di acqua e luce e guardia 24/7 alla base del molo.
Belli i vecchi edifici in prossimita’, “qua’ si fece la patria” riprende un murales su una facciata di casa, qui si formo’ il primo aglomerato portoghese in Uruguay...poi per qualche motivo se ne sono dimenticati, perche il paesino e’ proprio piccolo, Antonella fara’ poi il post cultural/fotografico del posto.
Attraverso conoscenze velistiche francesi abbiamo un contatto di due velisti di Villa Soriano, lui purtroppo al momento e’ in Francia , lei Sophie, originaria della Corsica e’ a Villa Soriano, chiedendo il numero di cellulare al ragazzo dell’infomazione turistica (il paese e’ piccolo e si conoscono tutti)Antonella l’ha chiamata al telefono per salutarla , Sophie essendo una velista aveva gia’ visto la nostra barca al pontile, conversano amabilmente per 10 minuti e dopo poco siamo invitati a casa sua per un asado, sgnum , sgnum.
Ormai rilassati in barca ...suona il telefono uruguascio...e chi sara ? Prefectura di Mercedes, ci chiedono se siamo arrivati e siamo ormeggiati “ma siamo appena passati dalla prefectura di Villa Soriano “ si pero’ per radio aveva risposto la prefectura di Mercedes e noi non ci avevamo fatto caso.Sono comunque gentilissimi, il numero di telefono su richiesta lo avevamo lasciato alla prefectura di Carmelo e quindi lo hanno recuperato da li’...mica scappa nessuno qua’, come il fatto che quando si parte prima bisogna avere la fattura pagata all’Hidrografica e poi la prefectura timbra per l’uscita, per qualche verso tutti sti controlli possono sembrare invasivi, ma sono fatti in maniera gentile e forse un po’ troppo ...materna, ma si sa’ posto che vai usanza che trovi e alla fine non costa molto fare una chiamata in piu’ o farsi due passi in Prefectura.
Alla fine non e’ poi male sapere che almeno qualcuno sa’ dove siamo.
BV Angelo





I track completo Carmelo > Villa Soriano




Avvicinamento a Villa Soriano 


L'ancoraggio vicino all'interchange ship



Ormeggiati al pontile di Villa Soriano



In partenza da Carmelo




La sfilza dei motoscafi all'attracco di Carmelo






Qualcuno non ha visto la rossa




                                                                       Un saluto a Carmelo




Al traverso Nueva Palmira




Una interchange ship lungo il Canale




Le due navi ormeggiate all'interchange ship dove ancoreremo



Si carica lo sfuso ...grano ??



Le chiatte in stand by per essere scaricate





Lasciamo l'ancoraggio verso Villa Soriano




                                                         L'entrata del piccolo rio Yaguari








                                                               Una bella fattoria





In compagnia della ragazza della prefectura



Il nuovo e bellissimo pontone ...deserto




                                             Alle spalle del pontone, si intravede la boa di poppa






                                                      Stranizza sola e raminga al pontile



2 commenti:

  1. Probabilmente la Prefectura ha poco da fare e si preoccupa inutilmente per noi, inaffidabili velisti.
    La sera del nostro arrivo abbiamo ricevuto 3 telefonate da varie autorità marittime preoccupatissime per noi anche se avevamo avvisato il Control Soriano del nostro arrivo.
    Per il resto siamo rimasti una notte al pontile e il giorno successivo ci siamo messi all'ancora, stufi di essere sballottolati da una fastidiosa ondina al traverso.
    La Villa è minuscola ma carica di fascino e soprattutto fuori dal mondo. Lo stress è una parola sconosciuta da queste parti!!!
    Buon soggiorno e grazie per i vostri racconti che ci fanno rivivere con nostalgia le nostre navigazioni rioplatensi!

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  2. Ciao Giorgio, sempre un gran piacere leggerti.Villa Sori ano...davvero fuori dal mondo consumistico e moderno, un grande fascino. Ieri a pranzo da Sophie ex grande navigatrice francese.Pensavamo di raggiungere Mercedes...ma le informazioni sono scarse e le carte messe peggio, sconsigliato dai locals per i banchi di sabbia vaganti.
    Un abbraccione a entrambi...siamo quasi pronti alla discesa.
    Ciao A&A

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