14/08/2016
Da Carmelo a Villa Soriano
Fino a venerdi’
eravamo gli unici ormeggiati al lunghissimo attracco di Carmelo, da sabato
mattina e’ cominciata la processione di arrivi di motoscafari dall’argentina.
In un battibaleno ci siamo trovati accerchiati
da sti puzzoni di telenovellisti, dopo aver scaricato il motorino la prima cosa
subito collegati alle antenne paraboliche ...ma che ca..o vanno in giro in
barca a fare ?
Scusate lo
sfogo...ma non li sopporto proprio, in navigazione verso Villa Soriano , al traverso
di Nueva Palmira avevamo un motoscafaro dritto di prua che sull AIS ci correva
incontro a 18 nodi, noi eravamo sulla dritta del canale lui prima ci sfrecciava
in parallelo , poi cambiando rotta ci puntava di brutto ..probabilmente voleva
entrare a Nueva Palmira senza la vergogna di passarci di poppa. Quando e’
arrivato a 24 mt con incrocio a 3 minuti di CPA e non vedendo nessun
cambiamento di rotta mi sono messo sul 16 e in Inglese chiamando il nome della barca continuavo a chiedergli
quale erano le sue intenzioni perche’ earvamo in rotta di collisione, sentivo
che rispondeva in Castigliano ...ma non cambiava rotta, io continuavo a ripeter
la stessa litania in inglese...finche port control Nueva Palmira e’ intervenuto e gli ha chiesto
che caz...stava facendo al che ha cambiato rotta...ma si potra’ stare in mare
con sti buffoni.
Eravamo
ormeggiati all’inglese essendo il marina vuoto, ma prima di sera abbiamo dovuto
chiamare il marinaio del marina che ci portasse l’ancora in mezzo al fiume per
poter girare la barca con la poppa al molo prima che rimanessimo incastrati tra
due motoscafi e la mattina dopo non riuscissimo piu’ ad uscire.
Le pratiche le
avevavamo fatte il giorno prima , essendo qua’ tutti molto polleggiati e non
fanno problemi.
Alle 7:30 di
domenica mattina mettiamo in moto (con mio grande godimento per spaccare i
maroni ai vicini motoscafari), issiamo ancora in mezzo al fiume e via’ che ce
ne andiamo da sto bellissimo posto ormai ridotto a girone dantesco del week
end.
Imbocchiamo il Canale
Sur che ci collega con il Canale Uruguay...unico collegamento via mare tra
Carmelo e il resto del mondo .
Troviamo le boe
di segnalazione verdi e rosse , ma non lampeggianti, quindi anche se
all’entrata avessimo scelto la via piu’ lunga di entrata via Canal Uruguay, ci
saremmo comunque intoppati qui’ .Ci aspettiamo un canale dragato almeno a 3
metri...WRONG. In certi punti raggiungiamo 1.8 mt , dobbiamo in fretta e furia
alzare anche il timone per non toccare, ecco spiegato il perche dell’arrivo a
Carmelo di solo motoschifari e neppure una barca a vela...fondali bassi.
Riusciamo a
raggiungere il Canal Uruguay , e li’ seguendo l’allineamento delle boe
giochiamo facile ...fino a 12 mt di fondo.
Per via della
lunghezza della tappa 52 miglia e per non voler arrivare col buio abbiamo
deciso di dividere la tappa in due e fermarci all’ancora per la notte.
Cosa non
facilissima perche’ appena si esce dal canale le profondita’ decrescono fino a
poche decine di centimetri.
Abbiamo
identificato sulla carta un ancoraggio possibile in 4 metri a circa mezzavia,
in prossimita di “a interchange ship zone” che sul momento non ci e’ molto
chiaro il significato.
Arriviamo in zona
presto circa le 13:30 , vediamo due navi affiancate, piu’ chiatte sottobordo e
gru che strasbordano.Dopo un po’ mi e’chiaro, per non dover fare risalire
troppo il canale a grosse navi probabilmente con pescaggi importanti, scelgono
dei bracci morti del canale , installano delle grosse boe e ci ormeggiano le
navi , poi fanno arrivare sottobordo le chiatte spinte dagli “spingitori” e
cominciano a caricare lo sfuso...direi
cereali visti da lontano.Passiamo
l’accrocco di navi e ci dirigiamo verso terra , a 4 metri di fondo
ancoriamo...come al solito no problem per la tenuta...fango e sabbia.
Ce la prendiamo
comoda visto il tempo a disposizione, domani mattina si riparte con slancio.
15/08/2016 All’ancora nell’interchange zone
Sveglia alle 7
con le prime luci e partenza alle 8 dopo colazione.Anche se ancora nel Canal
Uruguay, bisogna comunque stare in orecchia, le boe sono distanti e qualche
contraddizione con le carte ufficiali...meglio le Navionics, il rischio e’
sempre quello di uscire e di trovarsi arenati, di fianco sfilano tronchi e
alberi interi arenati in 30/40 cm di acqua.
Arriviamo al
momento di lasciare il Canale Uruguay per immeterci nel piccolo Riacho Yaguari
(il nome dall’esistenza in passato di giaguari). Come riferimento abbiamo come
al solito solo la cartina stilizzata della rivista nautica ...mica tanto
precisa, in piu’ le carte ufficiali Uruguasce ele Navionics che si tutte
corrette ...ma va’ te a sapere come e’ messa la barra di sabbia all’ingresso
del piccolo rio.
Le carte dicono 3
metri di minima infilandosi tra la boa verde e la terra sulla dritta, ci
infiliamo e ....a parte la corrente e il vento che ci spingono di qua’ e di la’
, questa volta e’tutto giusto, raggiungiamo il minimo di 3 metri, una volta
dentro al piccolo rio si tratta di stare al centro e di costeggiare le quattro boe rosse nel
percorso.
Finito il Rio
Riacho Yaguari ci immettiamo sul Rio Negro che sfocia sul Canal Uruguay ma con
una Boca Falsa, cioe’ non c’e pescaggio se non forse per piccole lance.
Proseguiamo sul
Rio Negro fino ad approcciare Villa Soriano (si pronuncia Biscia Soriano)chiamiamo
Soriano Port Control e dopo poco rispondono dicendoci di richiamare una volta
arrivati all’ormeggio.
Piano piano con
cautela ci avviciniamo al lunghissimo nuovissimo lungo (circa 300 mt) nuovo
pontile in legno del Hidrografia di Villa Soriano , i fondali sono bassissimi,
il sistema e’ il solito boa di ferro a poppa e di prua al pontile, il problema
e’ che c’e’ un bel vento una quindicina
di nodi che ci proviene da circa 45 gradi a prua sulla sinstra.
Sul pontile ci
aspetta gia’ una addetta del marina ...beh e’ inverno come al solito durante la
settimana il pontile e’ tutto per noi, proviamo ad arrivare piano, riesco a
mettere una cima nel boone ...ma in pochi secondi la prua si fa’ prendere dal
vento e ci traversa completamente, faccio tempo a slegare la cima a prua perche’
la barca e’ ormai poppa al vento, dobbiamo quindi fare di nuovo il giro...nel
frattempo siamo usciti dalle boe di ormeggio e il fondo sale velocissimo ,
l’allarme di basso fondale comincia 1.9
e continua fino ai 1.6 mt ...fortuna che
avevamo sollevato tutto il sollevabile.
Facciamo una
rotazione e riproviamo l’ormeggio, questa volta pero’ cambio tattica, preparo
una lunga cima a prua, arriviamo a pochi metri dal pontile e lancio la cima
alla addetta che la passa nella bitta, poi lascio perdere a prua essendo ormai
collegata in qualche maniera con il pontile, la barca comincia a derivare verso
le boe a poppa, corro a poppa e con il mezzo marinaio agguanto la boa,
Antonella cerca di seguire con il motore la manovra
Riesco a legare
una cima a poppa ...ora siamo in bussinnes, con motore in folle per via delle
cime in acqua , io a prua e Antonella a poppa avviciniamo la barca al pontile
dove legheremo l’altra cima...dope le pratiche scendero’ in acqua con il
tenderino a posizionare la seconda cima a poppa su un altra boa....another
boring day in the office J.
Decidiamo di scendere
subito a terra per le pratiche, ogni porto bisogna andare anche dalla
Prefectura a farsi mettere un bel timbro e a lasciare i documenti in ufficio
della Hidrografica.Tutti supergentili, Prefectura e ufficio Hidrografica
attaccati, la poliziotta della prefectura in jeans a maglietta mi sembra una
che abbia appena marinato la scuola.
La
amministartrice dell’Hidrografia ci accoglie alla grande e ci offre un tour nei
nuovissimi bagni appena terminati ....roba da Sheraton.
Torniamo in barca
e ci regaliamo grazia alle doti culinarie bolognesi di Antonella una ricca
polenta con ragu’.
Il posto e’
veramente outstanding, e fuori dalle rotte commerciali, stanno facendo di tutto
per far partire questo piccolo paesino con il turismo, notevole la costruzione
del nuovo pontile tutto interamente in legno, attrezzato con colonnine di acqua
e luce e guardia 24/7 alla base del molo.
Belli i vecchi
edifici in prossimita’, “qua’ si fece la patria” riprende un murales su una
facciata di casa, qui si formo’ il primo aglomerato portoghese in Uruguay...poi
per qualche motivo se ne sono dimenticati, perche il paesino e’ proprio
piccolo, Antonella fara’ poi il post cultural/fotografico del posto.
Attraverso
conoscenze velistiche francesi abbiamo un contatto di due velisti di Villa
Soriano, lui purtroppo al momento e’ in Francia , lei Sophie, originaria della
Corsica e’ a Villa Soriano, chiedendo il numero di cellulare al ragazzo
dell’infomazione turistica (il paese e’ piccolo e si conoscono tutti)Antonella
l’ha chiamata al telefono per salutarla , Sophie essendo una velista aveva gia’
visto la nostra barca al pontile, conversano amabilmente per 10 minuti e dopo
poco siamo invitati a casa sua per un asado, sgnum , sgnum.
Ormai rilassati
in barca ...suona il telefono uruguascio...e chi sara ? Prefectura di Mercedes,
ci chiedono se siamo arrivati e siamo ormeggiati “ma siamo appena passati dalla
prefectura di Villa Soriano “ si pero’ per radio aveva risposto la prefectura di
Mercedes e noi non ci avevamo fatto caso.Sono comunque gentilissimi, il numero
di telefono su richiesta lo avevamo lasciato alla prefectura di Carmelo e
quindi lo hanno recuperato da li’...mica scappa nessuno qua’, come il fatto che
quando si parte prima bisogna avere la fattura pagata all’Hidrografica e poi la
prefectura timbra per l’uscita, per qualche verso tutti sti controlli possono
sembrare invasivi, ma sono fatti in maniera gentile e forse un po’ troppo
...materna, ma si sa’ posto che vai usanza che trovi e alla fine non costa
molto fare una chiamata in piu’ o farsi due passi in Prefectura.
Alla fine non e’
poi male sapere che almeno qualcuno sa’ dove siamo.
BV Angelo
I track completo Carmelo > Villa Soriano
Avvicinamento a Villa Soriano
L'ancoraggio vicino all'interchange ship
Ormeggiati al pontile di Villa Soriano
In partenza da Carmelo
La sfilza dei motoscafi all'attracco di Carmelo
Qualcuno non ha visto la rossa
Un saluto a Carmelo
Al traverso Nueva Palmira
Una interchange ship lungo il Canale
Le due navi ormeggiate all'interchange ship dove ancoreremo
Si carica lo sfuso ...grano ??
Le chiatte in stand by per essere scaricate
Lasciamo l'ancoraggio verso Villa Soriano
L'entrata del piccolo rio Yaguari
Una bella fattoria
In compagnia della ragazza della prefectura
Il nuovo e bellissimo pontone ...deserto
Alle spalle del pontone, si intravede la boa di poppa
Stranizza sola e raminga al pontile
Probabilmente la Prefectura ha poco da fare e si preoccupa inutilmente per noi, inaffidabili velisti.
RispondiEliminaLa sera del nostro arrivo abbiamo ricevuto 3 telefonate da varie autorità marittime preoccupatissime per noi anche se avevamo avvisato il Control Soriano del nostro arrivo.
Per il resto siamo rimasti una notte al pontile e il giorno successivo ci siamo messi all'ancora, stufi di essere sballottolati da una fastidiosa ondina al traverso.
La Villa è minuscola ma carica di fascino e soprattutto fuori dal mondo. Lo stress è una parola sconosciuta da queste parti!!!
Buon soggiorno e grazie per i vostri racconti che ci fanno rivivere con nostalgia le nostre navigazioni rioplatensi!
Ciao Giorgio, sempre un gran piacere leggerti.Villa Sori ano...davvero fuori dal mondo consumistico e moderno, un grande fascino. Ieri a pranzo da Sophie ex grande navigatrice francese.Pensavamo di raggiungere Mercedes...ma le informazioni sono scarse e le carte messe peggio, sconsigliato dai locals per i banchi di sabbia vaganti.
RispondiEliminaUn abbraccione a entrambi...siamo quasi pronti alla discesa.
Ciao A&A