Gijon 11 agosto
By Angelo
Foto di Antonella
Preambolo della Golden Globe Race 2022
16 dei 18 partecipanti alla Golden Globe 22 ad appena 2 settimane dalla partenza del loro giro del mondo in solitario si sono ritrovati nel Marina di Gijon.
Abbiamo avuto maniera di conoscerli di persona, di scambiare interessanti punti di vista su molte e cose e la sorpresa di trovarsi a parlare di navigatori di altura di diverse parti della terra conosciuti ad entrambi .
Essendo la regata originariamente inglese , la maggior parte dei partecipanti e’ del mondo anglosassone, inglesi, irlandesi, americani, australiani, sud africani , canadesi, un indiano , un francese.
Partendo proprio dall’indiano Tomy Abhilash con piacere gli siamo andati a stringere la mano e fargli i complimenti per il suo coraggio. Nell’edizione del 2018 si era capovolto nei mari del sud sotto una gran burrasca , rotto albero e infiltrazioni di acqua , perse la barca e mi sembra di ricordare che fu tratto in salvo da un nave australiana , potrei anche sbagliare. Oggi lo ritroviamo al pontile con un'altra barca con uno sponsor di AbuDhabi e piu’ agguerrito che mai.
Ci ha confessato che non ha paura della morte e che non ha avuto neanche paura quando lo salvarono dall’affondamento, a poppa ha due eolici che a me sembrano quelli dei bimbi, la sua teoria e’ che essendo piccoli pesano poco e non appesantiscono la poppa, io non ne sono molto convinto, quando si beccheranno 40-50 nodi per me voleranno via con tutta la struttura, pero’ contento lui contenti tutti.
E’ uno dei pochi insieme all’inglese Guy Waites ad avere il timone a vento della Wind Pilot a servopendulo, tutti gli altri o Aries o Hydrovane tutti con doppia pala.
A detta di entrambi ne sono contentissimi e funziona egregiamente bisogna pero’ spenderci molto tempo per capire il bilanciamento delle vele, ci diceva infatti Guy che quando finalmente era riuscito a farlo funzionare bene , ha dovuto ricominciare da capo perche’ aveva cambiato il genoa con un altro di taglio diverso rispetto al precedente.
L’unico “veterano “ e’ Mark Sinclair detto Capitan Cocconut , nella precedente edizione era rimasto senza acqua e aveva molti problemi tecnici e si era quindi ritirato per fermarsi in Australia a sistemare un po’ di cose, era poi ripartito ma a Capo Horn aveva scassato ancor di piu’ la barca e ora non ricordo dove si era fermato , in conclusione e’ arrivato da poco a Les Sable D’Ollone dopo 4 anni, pronto a ripartire per una nuova edizione.
Una cosa buffa su Mark che e’ stata affrontata alla conferenza della sera, quando uno del pubblico ha chiesto che tipo di Drogue avevano a bordo, gia’ li’ ognuno aveva un sistema e una filosofia diversa, ma Mark si tiene due copertoni a prua che alla bisogna lega insieme con una catena e fila di poppa con una cima di 70-80 metri.
Ian Herbert-Jones ha una Jordan tradizionale, Michael Guggenberger ha un sistema tutto suo , fila di poppa tre cime da 100 metri e poi aiuta il timone accorciando o allungando le cime laterali . Il francese Damien Guillou , l’unico che secondo me ha tutti i numeri per vincere, ha un back ground di figarista e ha navigato anche con gli Imoca, poi a detta di lui si e’ stufato di tutta quell’elettronica sofisticata e si e’ preso questo tempo sabbatico per fare questa regata estrema per la strumentazione quasi inesistente, ha fatto un gran discorso poi si e’ perso un po’ nella dialettica e alla fine non si e’ capito che drogue ha .
Kirsten Neuschafer l’unica donna della combriccola , Antonella ha avuto maniera di farci due chiacchiere, ma quando siamo andati sui pontili era sempre sotto battuta con troupe giornalistiche e quindi sempre impegnata.
Abbiamo passato diverso tempo con Pat Lawless, che ci ha parlato della sua bella Irlanda, e sul fatto che in barca non e’ mai sceso sotto la latitudine della Canarie, pero’ per provare la barca e fare le miglia di qualificazione e’ stato diverse volte in Islanda.
Ci ha invitato a bordo e ci ha fatto vedere un po’ come sono organizzate le barche seguendo le ferree regole di regata.
Hanno a bordo una radio SSB con la quale possono contattare le stazioni costiere per il meteo, possono parlare con i familiari, e possono contattare le navi in transito per poter avere aggiornamenti sul meteo.Naturalmente nessun interfacciamento con PC per grib , visto che non e’ permesso nessun tipo di PC a bordo…neanche un calcolatore.
Hanno anche una radio HF in ricezione dove possono scaricare carte sinottiche, ma devono essere stampate su un meteofax.Meteofax che e’ diventato matto per trovarlo perche’ e’ ormai roba obsoleta, si era ridotto a girare i mercatini dei bric brac, poi finalmente ne ha trovato uno da un vecchio pescatore, lo ha interfacciato, ma ancora non capisce molto bene come funziona.
Hanno a bordo un sistema AIS transponder senza l’ausilio di nessun visore, gli da’ solo l’allarme e segnala agli altri la sua presenza, poi sta’ a lui tirare fuori la testa e capire dove sta’ il bersaglio.
Hanno anche un sistema di radar attivo che anche quello segnala la loro presenza , ma a loro arriva ancora solo un allarme sonoro senza dirgli da che parte deve quardare.
Hanno una scatolina gialla con cui una volta al giorno devono mandare la posizione all’organizzazione, e possono inviare 6 messaggi ad amici o parenti.
E’ assolutamente vietato comunicargli la propria posizione o la posizione degli altri concorrenti.
Supervietato rischio la squalifica di avere a bordo un qualsiasi tipo di GPS e/o cartografia digitale, come e’ vietato lo smartphone, l’unica maniera per avere la propria posizione e’ col sestante e riportarlo su carta in cartaceo. Importantissimo tenere il log book, come documento ufficiale.Hanno un telefono satellitare che naturalmente non possono usare se non in emergenza.
Possono imbarcare acqua quanta ne vogliono, naturalmente niente desalinatore , Pat pensava di caricarne circa 300 litri recuperare poi quella piovana , da considerare che il tempo medio di arrivo sono 250 giorni, ma potrebbero essere anche 300, quindi 300 litri non e’ che siano molti. Altri vanno con 400 litri , ma la media e’ quella, anche perche’ piu’ acqua vuol dire piu’ peso ecc..
Anche gasolio ne possono caricare quanto ne vogliono, gliene abbuonano 25 litri, tutto quello usato in piu’ alla fine verra’ penalizzato aggiungendo tempo all’arrivo.
E’ stata una grande esperienza vedere e conoscere questi skipper visti magari molte volte sui mainstream , stringergli la mano e parlargli come fossero amici da sempre , forse tra alturieri ci si capisce, devo dire che sono stati tutti estremamente gentili e disponibili a chiacchierare, in particolare quando ci chiedevano di noi e gli raccontavamo del nostro viaggio alle alte latitudini.
Il 14 partiranno in doppio per una light regata fino a Les Sable D’ollone dove per un altro paio di settimane saranno bombardati dai media e non vedono l’ora di partire ci hanno confessato “con qualsiasi meteo”, basta partire ed essere in mare.
La regata partira’ da Les Sable il 4 settembre , per seguirla ci si puo connettere al sito della regata https://goldengloberace.com/
Puerto deportivo de Gijon |
Kirsten l'unica donna partecipante |
I due copertoni usati come drogue da Mark Sinclair |
Autorità e stampa in visita |
Mark che ci spiega alcune cose |
Tomy l'indiano, a poppa i due eolici "dei bimbi" |
Pat e la sua barca |
sullo sfondo la stufa a legna di Pat |
Radio SSB sopra, e radio HF receiver sotto |
Elettronica all'osso |
dietro lo scottex allarme AIS e allarme Radar attivo |
Don McIntyre sulla sinistra alla conferenza |
da sinistra a destra Ian, Mark, Damien. |
.... e per finire una vignetta del grande Mike Peyton