partiti prestino da Gran Case , mentre
issiamo randa vediamo a poche decine di metri un catamarrano da 45
piedi issare anche lui randa, dopo poco siamo gia' ingaggiati
direzione Isola di Tintamare.
Vento medio sui 20 nodi da est, si va'
di bolina dura, una mano alla randa e genoa rullato a fiocco, con
questo assetto riusciamo a bolinare a circa 60 gradi dal
reale.Pensiamo di andar male, ma voltandoci vediamo il cat poi
soprannominato “scatolone” per ovvi motivi di aereodinamica, che
se ne va' per 80 gradi .
La barca fila bene sotto le esperte
mani di Antonella al timone, decidiamo quindi invece di fare il bordo
a terra , di continuare il bordo lungo per poi virare e andare
diretti per Tintamare.
Lo “scatolone” vista la pessima
performance sul bordo decide di fare il bordo a terra forse a cercare
qualche magica soluzione per le sue terribili prestazioni.Risale dal
bordo a terra , ma non c'e' piu' storia ormai e' indietro come le
nespole, dopo circa un miglio prova a prendere la nostra scia..ma il
bordo lo riporta ancora a terra, tiene duro altri 5 minuti e poi
gliela da' su', via fiocco e via con due motori e randa...fine della
sua veleggiata.
Onori comunque al merito, penso sia il
primo catamarano che vediamo ai Caraibi tentare di veleggiare un po'
, normalmente il 99,9% dei catamarani va' solo di motore e
saltuariamente con un fiocchetto con vento in poppa.
.Noi continuiamo sul bordo che ci fa'
lasciare a sinistra Tintamare e proseguire per l'isoletta di Fourchue
vicino a San Bart.
10 miglia sempre di bolina dura ,
secchiate a ripetizione, ma la giornata e' uno splendore, il mare
turchese incanta, in men che non si dica arriviamo alla meta.
Una bellissima baia a forma di
forchetta da li' il nome, 4/5 barche all'ancora, sembra quasi un
cratere collassato di un vulcano.L'isoletta e' disabitata e
fortunatamente l'autore un po' rincretinito di un portolano locale
dei Caraibi attesta che non capisce perche' le barche si fermino li'
che non c'e' nulla, questo forse fa si' che non ci sia molto
affollamento.Il posto e' davvero oustanding, l'acqua turchese, le
rocce intorno di varie tonalita' rossastre e nere, le coste piene di
bellissimi pesci colorati e piante acquatiche con anche coralli.La
notte rimaniamo in tre barche e il posto e' davvero magico con la
luna quasi piena.
La mattina andiamo a terra col dinghy e
ci incamminiamo sul picco ovest, dove incontriamo i famosi cactus
“testa di Inglese”, una rarita' e bellissimi.Arrivati in cima
scolliniamo per guardarci l'altra parte dell'isola con i suoi
strapiombi sul mare.Verso mezzogiorno decidiamo di tornare verso
Tintamare per fermarci per un bagnetto, il ritorno va' molto meglio,
traverso/lasco e si vola.Arriviamo all'isola di Tintamare dove
troviamo un sacco di gavitelli liberi, essendo parco marittimo non e'
possibile ancorare, ma i 17 gavitelli gratis messi a disposizione dai
francesi sono supermanutenzionati.Altro bagno nel turchese , facciamo
tempo a mollare il gavitello che vediamo arrivare la motovedetta
della guardia costiera francese ed uno ad uno andare a controllare i
documenti di tutte le barche ai gavitelli.
Noi ce la siamo scampata bella, perche'
avevamo fatto l'uscita da San Martin con destinazione San Bart, ma di
fatto non avevamo fatto ne l'entrata ne l'uscita da San Bart.Ci e'
andata bene , ma la prima cosa fatta al ritorno e' stata di andare a
sistemare le carte di ingresso e uscita.
Siamo di nuovo a San Martin, isola che
amiamo, al contrario dell'altra meta' dell'isola dove gli olandesi
hanno fatto dei disastri edilizi da galera.Qua' i francesi hanno
provato a dare una personalita' al posto come sanno fare i francesi
nei territori di oltremare, e il risultato e' molto piacevole.
Ora continuiamo a gironzolare e a
sistemare la barca e ad aggiustare le poche cose ancora rimaste in
sospeso.Poi attendiamo la prima settimana di maggio per traversare.
Grand Case: con la scusa del Ti Punch sfruttiamo il wifi del bar hotel che poi prenderemo anche dall'ancoraggio.
Tramonto in laguna, Marigot bay.
La pizza di Angelo!!!
Al nostro ristorante preferito a Marigot. Cisca Delicacy nella piazza del mercato
" Colombo" è il nome di un piatto dei Caraibi a base di carne di capra e curry.
Prova spostamento ganasce deriva ...
travaso del gas dalla bombola piccola alla grande per poter sostituire la piccola
Verso Isle Fourchou
a dieci miglia da Saint Martin e a due da Saint Barth.
TINTAMARE, Saint Martin
Si riparte verso Grand Case e Marigot
Bolina stretta
Pit stop a Grand Case: Rocher Creole al tramonto