Antonella
14- 15 aprile 2013
Dopo una notte
agitata in barca, nonostante la
calma piatta, partiamo alle 6 da Malta. In questi ultimi due giorni non ho mai visto il mare così calmo. Di solito c’è sempre vento e onda che
arriva da qualche parte.
La lampada ai led alimentata dai pannelli solari che si accende e si spegne al tramonto e all'alba.
Abbiamo deciso di partire lostesso anche se le previsioni davano vento contro. In questi anni ci è tanto mancato navigare che l’idea di rinunciare a qualsiasi occasione si presenti ci fa soffrire. In questo caso l’occasione era la necessità di andare a Marzamemi a comprare i led per luci della barca che a Malta è impossibile trovare.
Abbiamo deciso di partire lostesso anche se le previsioni davano vento contro. In questi anni ci è tanto mancato navigare che l’idea di rinunciare a qualsiasi occasione si presenti ci fa soffrire. In questo caso l’occasione era la necessità di andare a Marzamemi a comprare i led per luci della barca che a Malta è impossibile trovare.
Il vento arriva
dopo circa due ore di navigazione come previsto N NE forza 4 5 e il mare
comincia a farsi sentire. La barca sbandata soprattutto
alla partenza mi fa sempre sentire a disagio così come l’urtare continuo
delle onde. Stavolta non sono al timone a cercare la perfezione, ho bisogno di
rilassarmi.
Il tempo in barca
ha un'altra dimensione. Anche se si è ormeggiati i problemi terreni si
allontanano e si ha bisogno di un po’ di tempo per abituarsi a questa nuova
condizione.
Quello che amo in
assoluto dell’andare in barca a vela, oltre alla magia di essere spinti dal
vento, è il contatto immediato con il mare, con la sua solitudine, con la sua
potenza e il suo ritmo. Vento, mare e orizzonte infinito, che mi fanno sentire in contatto non
solo con la natura, con l’universo.
Per evitare i
black out del computer di bordo abbiamo collegato il lap top al display e ed ha
funzionato perfettamente. Abbiamo finalmente provato l’AIS che ci ha tolto
l’incubo delle grossi navi
all’incrocio, anche se comunque non abbiamo abbassato la
guardia. Una in particolare che
non ha modificato di un grado la sua rotta, ci è passata molto
vicino ed abbiamo dovuto fare la manovra del cane.
Questa terza
traversata da Malta alla Sicilia è stata particolare. Finalmente navigazione
quasi completamente a vela , più
di 13 ore di bolina stretta con il mare un po mosso. Velocità media di
navigazione 4 nodi.
In certi momenti
andavamo anche a 6.3 nodi.
Altra cosa
incredibile è che sono riuscita ad andare di sotto per ben due volte a riposare
nonostante i colpi delle onde e lo sbandamento. Non ho avuto problemi di mal di
mare, solo un conato al risveglio dal secondo pisolino.
Questo è un fatto
importante che segna il progressivo miglioramento della mia capacità di stare
in barca. Non solo, anche un passo ulteriore verso la possibilità delle guardie
in qualsiasi condizione o perlomeno con freddo e magari pioggia dove non si può
certo dormire in pozzetto come
avevo fatto durante il tragitto
dalla Grecia a Siracusa.
Altra novità di
questa traversata, la compagnia di
un’ altra barca. Nella fattispecie, il venditore del negozio di Marzamemi,
accanito velista con la moglie al
timone!!!!!!!!
Non mi sono
sentita più una bestia rara. La
cosa bella è che ci siamo fatti le foto a vicenda, così abbiamo finalmente una
foto di Stranizza in navigazione.
Tatu che arriva...... e ci supera.
Stranizza in navigazione!!!!!
La navigazione è
stata più lunga del previsto perché il vento ci ha portato in direzione
dell’Isola delle Correnti e quindi
invece delle solite 12 o 13 ore siamo arrivati dopo le nove con il buio.
L’ingresso al
porto è stato difficile e per fortuna che conoscevamo l’entrata perché è
vivamente sconsigliato entrare di notte. I DUE fanali rosso e verde d’ingresso SPENTI !!!!!! Più la boa
luminosa in mezzo all’ingresso che non indica dove passare. Al nostro arrivo un
barchino di pescatori consapevole del pericolo ci ha fatto segno dove entrare. ROBE DA MATTI….. o da
ITALIA!
Cena a base di
farro. Avevo preparato il cous
cous ma l’aglio anche se in minima
quantità è troppo forte. Poi il cous cous freddo è una pietanza da
grande caldo e a metà aprile è
ancora freschino.
Un’altra cosa che
non riesco a fare il primo giorno di navigazione è mangiare. Ho mangiato solo
un panino alla mortadella e la colazione del mattino. Niente caffè che mi da
sempre più fastidio e aumenta la mia tensione, sempre presente.
La salsa tonné
invece è andata benissimo.
Oggi lunedì, siamo andati – dopo la visita al
negozio per comprare le luci- a fare rifornimento di leccornie siciliane. RIcotta, paté di pomodoro di pachino, salsa di tonno e soprattutto canoli. La ricotta siciliana mi stupisce sempre per la sua dolcezza.
Martedì 16 aprile
Di ritorno dalla Sicilia.
Le previsioni davano poco vento N -NE forza 2-3. Partiamo -da Marzamemi- a motore con mare calmo e quasi niente vento. Dopo circa 4-5 ore di navigazione, mentre Angelo è di sotto a controllare AIS, rotte e navi all'incrocio, io avvisto QUALCOSA.
In questo tratto di mare, di solito stiamo sempre all'erta per nasse e oggetti vaganti.
Intravedo una cosa scura nell'acqua, un piccolo rilievo marrone che galleggia a dritta. Sul momento penso sia un pezzo di legno. Mi sporgo per guardare meglio e.... sorpresa!
Una tartaruga bella grande che nuota. Chiamo Angelo a gran voce, non voglio neanche perdere tempo a prendere la macchina fotografica- non voglio perdere neanche un attimo della vista. Insieme la seguiamo con gli occhi finchè non si inabissa a pochi metri dalla poppa. Quando avvengono questi avvistamenti è sempre una magia, un miracolo!