sabato 23 dicembre 2023

Volare ...oh...oh

By Angelo

É questo il periodo dell’anno di follia indotta da un consumismo senza senso e scellerato, dall’acquisto incontrollato fino all’ultimo inutile regalo natalizio, della gara tra cittá a chi ha l’illuminazione natalizia piú imponente, mentre le centrali a carbone o a petrolio pompano all’estremo.

Dove le pubblicitá continuano a martellare sull’acquisto di auto elettriche che naturalmente verranno caricate connettendosi alle stesse centrali vedi sopra.

Dove basta mettere davanti ad una qualsiasi vendita il termine “sostenibile” o “bio” …il top è “ecosostenibile” che naturalmente nessuno ha la piú pallida idea del suo significato, mentre al COP 28 si raccontano barzellette di come estrarre piú petrolio, facendo finta di interessarsi alla problematica della CO2.

Senza poi menzionare il massacro scentifico che sta avvenendo  nella Striscia di Gaza.

Cosí quando si è stanchi di questa umanità come giustamente ribadiva Melville nel 1850:

 "Ogniqualvolta mi accorgo che la ruga attorno alla mia bocca si fa più profonda; ogniqualvolta c’è un umido tedioso di novembre nella mia anima; ogniqualvolta mi sorprendo fermo, senza volerlo, davanti a depositi di bare o in cammino dietro a tutti i funerali che incontro; e, specialmente, ogniqualvolta l’insofferenza mi possiede a tal punto che devo far appello a un saldo principio morale per trattenermi dal discendere in strada, e buttar giù metodicamente il cappello in testa ai passanti, giudico allora che sia venuto il momento di prendere il mare al più presto possibile."

 

Vorremmo, ma il periodo dell’anno non è dei piú propizi se non per brevi navigazioni costiere, e allora che si fa ? Si va a volare !!

Detto fatto, contattiamo l’Aerodromo de La Morgal a pochi chilometri da Oviedo, andiamo a conoscere Guti, un 72enne ancora in forma, istruttore di volo da mille anni e si decide di fare un volo su un piccolo aereo monomotore della scuola di volo.

Briefing sulla sicurezza, controllo esterno aereo, Antonella sul sedile posteriore come fotoreporter  ufficiale, io davanti a sinistra al posto di pilotaggio, Guti davanti a destra al posto dell’istruttore, tutti e tre in contatto radio via cuffie.

La giornata è senza sole, ma poco vento, ottima visibilità e copertura nuvolosa sui 5000 feet.

Un bel decollo e poi un giro di un oretta sui 2000 feet su Oviedo, Gijón e Villaviciosa che vederla dall’alto fa impressione essendoci stati mesi prima in barca.

Al rientro durante il circling della pista preparandoci per il finale, Guti mi passa il comando.

Mica facile, ci vorrebbe piú tempo per abituarsi al controllo, un po’ come si fa in barca che quando si va al timone ci vogliono almeno una ventina di minuti per “entrare” nel timonaggio.

Ma qua tempo ce n'è poco, l’aereo viaggia a 100 nodi e tutto va veloce, tutto deve essere pensato con molto anticipo.

Comunque tengo l’aereo abbastanza livellato e comincio la discesa per i 1000 feet virando a sinistra e presentandomi davanti alla pista di atterraggio, a quel punto passo i comandi a Guti che con un atterraggio tranquillo ci riporta a terra.

Arriviamo all’hangar e c’è un ragazzino di 17 anni che aspetta Guti per fare l’ultimo volo prima dell’esame del giorno dopo, comincia la sua carriera di futuro pilota commerciale col primo passettino nel prendere il brevetto PPL.

Mica male a 17 anni prendere il primo brevetto di volo.

Una gran bella giornata, fuori dall’usuale,e introdotti in un mondo completamente diverso da quello a cui siamo abituati.

Molto interessante il volo con piccoli aerei, se per alcune cose potrebbe somigliare al principio fisico della vela quando si va di bolina, per il resto è un altro mondo, dove tutto viaggia veloce e bisogna davvero pensare velocemente e pianificare per tempo, e cosa molto importante si viaggia nelle tre dimensioni.

Mentre in barca è come viaggiare in due dimensioni o almeno su un piano orrizontale dove gli spostamenti possono essere destra o a sinistra, in volo ci sono due piani, uno orrizontale e uno verticale che complica un po’ le cose e ci vuole molta pratica.

Overall una gran bella esperienza che probabilmente avrà qualche seguito, vedremo cosa ci riserva il 2024.

 


L'aereo


Check list prima della partenza



La fotoreporter


Ultimi controlli prima del decollo





Oviedo






Gijon


Gijon


Cimadevilla a Gijon


Il porto commerciale



Playa de Ponente






Il  porto del Musel 


Gijon dal mare






La Playa di San Lorenzo







Villaviciosa , con l'entrata complicata e l'ancoraggio ancora di piu'.



Il proseguimento del fiume di Villaviciosa


La cappa di nuvole sopra


Angelo al comando




Flap down e ci si prepara all'atterraggio


Nel finale con la pista in vista



Partenza dell'elicottero dei vigili del fuoco













 

 

 

domenica 17 dicembre 2023

Un giretto nella Spagna del Nord

MADRID, SARAGOZZA,PAMPLONA-IRUÑA, SAN SEBASTIAN-DONOSTIA

11- 15 DICEMBRE 

By Antonella

Abbiamo approfittato  del viaggio a Madrid  per il rinnovo della carta d’identitá per visitare alcune cittá  della Spagna del Nord. Per questo motivo, ma anche perché siamo stanchi di viaggiare in aereo, abbiamo scelto treno e autobus per spostarci e abbiamo anche scelto di puntare solo su alcuni monumenti e muoverci rapidamente. Forse è un segno dell’etá che avanza, ma ci stanchiamo presto.

MADRID è stata la prima tappa. Siamo arrivati il lunedí 11 quando molte mostre sono chiuse,  dopo una levataccia con il treno dell’alta velocitá delle 6 e 30 perché quelli successivi erano pieni.
L’ impatto con la grande cittá è stato forte, non siamo abituati alle grandi dimensioni .  Tra le mostre disponibili per quel giorno ne abbiamo scelto una a tema storico “ EL MURO DE BERLIN” che è stata una gran delusione per essere l’accozzaglia caotica di una quantitá enorme di informazioni dalla prima bomba atomica sganciata a Hiroshima al sessantotto e agli artisti pop,  in molti casi senza un nesso chiaro, con l’aggravante delle spiegazioni in cuffia con un complicato marchingegno con mille opzioni simil smart phone, insomma un delirio. Il numero di oggetti esposti- piú di 300- è uno dei sottotitoli evidenziati come un vanto ma che alla fine diventano un bombardamento di informazioni, insomma, un mattone. La sera ci siamo gustati uno spettacolo di Flamenco nel CENTRO CULTURAL DEL FLAMENCO. Un locale intimo con pochi posti a sedere .

Il giorno dopo, dopo l’appuntamento al consolato italiano, siamo andati a vedere la mostra fotografica ,“Amazzonia” di Sebastiao Salgado, fotografo brasiliano pluripremiato, molto interessante e ben fatta con foto in grande formato in bianco e nero, video interviste a indigeni e un resoconto sulla situazione della foresta amazzonica come riserva idrica del pianeta minacciata dal disboscamento. https://amazoniasebastiaosalgado.com/expo/ .  

Nel pomeriggio il treno AVE (alta velocitá) ci ha portato alla seconda tappa , SARAGOZZA, capitale dell’ Aragona, meta principale,  il palazzo dell’Aljaferia. L’Aljaferia è un edificio di origine araba  costruito come luogo di vacanza di Jafar,  califfo di una delle regioni arabe della Spagna intorno al IX secolo. E`uno degli esempi di architettura araba meglio conservati in Spagna insieme alla moschea di Cordoba e all’ Alhambra di Grenada che sono di epoche successive.  Dopo la riconquista  è stato il palazzo dei regnanti aragonesi e dall’epoca dell’Inquisizione, prigione e fortezza. I vari passaggi hanno modificato le caratteristiche dell’architettura araba che sono rimaste in alcune decorazioni e nel chiostro interno.  Tutto l’edificio è stato restaurato di recente ed  è attualmente sede delle Cortes de Aragon, il parlamento regionale della comunità autonoma d' Aragona. Oltre alle decorazioni  in stile “mudéjar”  che combina motivi ornamentali arabi con l’arte cristiana all’interno dell’Aljaferia si trova la “torre del Trovatore” che deve il suo nome al romanzo di Antonio Garcia Gutierrez da cui Giuseppe Verdi ha tratto la trama dell’opera “Il Trovatore” .  Saragozza si trova sul fiume `Ebro, il più importante della Spagna. L’Aragona è una regione arida battuta dai venti  che arrivano dalle montagne circostanti sulle quali si scarica la pioggia. Il fiume Ebro deve la sua grandezza agli affluenti. Nella grande piazza di Saragozza si trova la statua di Francisco Goya , il famoso pittore del secolo XVIII nato a Fuendetodos, che dipinse alcune opere per la cattedrale basilica Nuestra Señora del Pilar.

Da Saragozza  andiamo verso Nord Ovest a PAMPLONA – IRUÑA in autobus, entrando nell’area di lingua Basca , l’ Euskera,  che si estende tra la costa sud orientale del Golfo di Biscaglia e i Pirenei francesi. Iruña è il nome in Euskera di Pamplona che è capitale della Navarra , famosa per la corsa dei tori che avviene a luglio. Pamplona , fondata come accampamento romano da Pompeo, si trova a 50 kilometri dal confine francese, ai piedi dei Pirenei e  per questa posizione è diventata una cittá fortezza aperta solo ai primi del secolo scorso, al suo interno la cittá è divisa in quattro quartieri che furono divisi per un certo periodo da mura come cittadelle interne alla cittá. Anche Pamplona sorge vicino a un fiume, il fiume Arga. La cittá è uno dei punti di passaggio del Camino di Santiago. Il monumento di S.Ignazio da Loyola a Pamplona rappresenta il momento in cui Ignazio da Loyola cade ferito durante l’assedio della cittá, la convalescenza lo porterá ad abbandonare le armi per prendere i voti e fondare in seguito la Compagnia del Gesù; è sepolto a Roma.  Pamplona è anche la sede dell’Universitá dell’Opus Dei. Se a Saragozza c’era un bel sole, a Pamplona, tra le montagne pioveva.

Dopo una breve visita e un giro sulle mura siamo ripartiti  alle 11 in autobus per San Sebastian- Donostia, nei Paesi Baschi, che si affaccia sul Golfo di Biscaglia, ancora piú vicino al confine francese, a soli 20 kilometri. Attraversando le montagne ho visto di sfuggita il cartello che indicava Hernani e mi ha ricordato qualcosa, prima un vecchio disco di Ettore Petrolini  con il pezzo “Il paggio Ferdinando” dove cita il bandito Ernani che scopro essere un’opera guardacaso sempre di Giuseppe Verdi tratta da un’altra opera “Hernani “ di Victor Hugo, una dei primi  drammi romantici nel quale il bandito Ernani rappresenta un nobile aragonese.

San Sebastian- Donostia è stata la residenza estiva e il luogo di vacanza della famiglia reale e dell’aristocrazia dalla metá dell’ottocento fino a Franco.  La ristrutturazione architettonica  della seconda metá dell’ottocento  ha determinato il suo attuale aspetto di cittá turística. Il luogo piú caratteristico è la spiaggia de la Concha  circondata da altre spiagge e da lussuosi hotel e dimore di vacanza. A Pamplona e San Sebastian abbiamo scoperto i PINCHOS , piccoli antipasti  di pesce, molluchi, uova e  verdure sottaceto combinati in vario modo e tenuti insieme da stuzzicadenti che si scelgono dal bancone, molto appetitosi e non troppo ingombranti.

Da San Sebastian a Gijón  sei ore di autobus con cambio a Bilbao. Le stazioni di treni e autobus ci hanno sorpreso per l’organizzazione e la modernitá. A Saragozza, Pamplona e San Sebastian le stazioni sono sotterranee con ampie sale d’attesa e pannelli indicatori. Gli autobus sono comodissimi e la sera del 15 eravamo finalmente a casa nostra. 

 Madrid 

In treno alta velocitá




Sullo sfondo l'enorme manifesto della mostra sul muro di Berlino

La cosa piú carina della mostra, il pannello all'uscita





Spettacolo di flamenco


... il cantante

 

Madrid, Plaza Colón.

Verso la mostra " Amazzonia"


Madrid, passeggiata ai giardini del Buen Retiro

Giardini del Buen Retiro, fontana dell'angelo caduto.


Giardini del Buen Retiro, fontana dell'angelo caduto, Particolare.



Madrid, stazione Atocha.

Madrid, stazione Atocha.



Saragozza

il palazzo dell' Aljaferia


Aljaferia, interno, primo cortile.

Aljaferia, il chiostro giardino



Aljaferia, cappella di San Martin

Aljaferia decorazione "mudejar"





Saragozza, parte delle vecchie mura

Saragozza, la cattedrale Nuestra Señora del Pilar





Saragozza, Chiesa SEO



Saragozza, il fiume Ebro.

Saragozza, vista della cattedrale dal fiume Ebro

Saragozza, la nuova modernissima stazione di treni e autobus


Pamplona- Iruña






Vista del fiume Arga dalle mura.








Verso San Sebastian- Donostia

 

 
 
 

 
Ponte di Santa Cristina sul fiume Urumea

Playa de la Concha
 

Playa de la Concha











Playa de la Concha

Playa de la Concha

Playa de la Concha

Playa de la Concha






 



Playa de la Concha

Playa de la Concha, l'ex Casinó divenuto sede del comune.


Vista dell'isola di Santa Clara sulla sinistra

Il porto e il marina. Il marina ha 4 posti per il transito in inverno e 16 per l'estate ma si puó rimanere solo per due notti.

San Sebastian Donostia ingresso al centro storico



La piazza con le finestre numerate dove un tempo si teneva la Corrida