domenica 11 aprile 2021

Quattro isole: da Terceira a Faial

By Antonella

9 Aprile  2021. Dopo due giorni di riposo a Angra do Heroismo per riprenderci dalla fatica della navigazione da Santa Maria il meteo ci da tregua e ci offre la possibilità di un rientro tranquillo a Horta distante circa 70 miglia. Dalle previsioni il vento è poco sui 10 nodi ma dalla direzione giusta, prima un leggerissimo Nord Ovest che gira prima a Nord e poi a Est. Guardando il meteo abbiamo un momento di incertezza perché sabato ci sarebbe più vento ma 28 nodi di raffica sappiamo che sono troppi specialmente nel canale tra Sao Jorge e Pico e così decidiamo di partire il venerdi 9 alle 6 e 30 pensando di fare molto motore e alla bisogna prepariamo anche il gennaker. Una volta passato il Monte Brasil un gruppo di timidi delfini ci viene a salutare.
Siamo stanchi e non abbiamo nessuna voglia di ventone e mare conseguente.
Alla fine andremo randa genoa e solo genoa verso la fine e 8 ore di motore che ci permetteranno di fare una serie di test sugli strumenti. L'auto pilota con il track si comporta bene e l'AIS sul piccolo computer separato fa il suo dovere. Il mare è incredibilmente calmo, un' esperienza nuova per noi in queste acque e ci godiamo finalmente una navigazione tranquilla, con solo qualche incrocio di cargo e pescherecci. Pensavamo di non vedere il sole,  invece lo vediamo nonostante le nuvole che anche se sembrano minacciose non portano vento forte. Ci godiamo anche la vista di tutte le quattro isole una dopo l'altra a 360 gradi, uno spettacolo. 

Al mattino lasciando il marina di Angra do Heroismo (Terceira), vediamo un'altra barca che si appresta a partire, una barca con bandiera inglese, più grande di Stranizza,che ci raggiungerà e andrà a Velas sull'isola di Sao Jorge. Al traverso della montagna di Pico ci troviamo a ridosso del vento che intanto è girato ad Est e riaccendiamo il motore, ma una volta in mezzo al canale tra Pico e Faial il vento ruota e rinforza come solito, e si scontra con la corrente creando un po' d'onda.

Riusciamo incredibilmente ad arrivare ad Horta con la luce verso le otto di sera con circa quattordici ore di piacevole navigazione. Solo in porto il vento rinforza a quasi 20 nodi rendendoci l'ormeggio un po complicato, per fortuna ci aiuta Rita della barca dove andiamo in andana. Così si conclude questa intressante navigazione tra le isole e ce ne andiamo a casa contenti di essere riusciti ad andare a Santa Maria e a tornare. Contenti e soddisfatti di essere riusciti a navigare  di questa stagione e di aver imparato un sacco di cose. 

Forse la serie di foto può sembrare ripetitiva ma mi piaceva l'idea di mostrare la successione delle isole e i colori  del cielo e delle nuvole.

 

Nella mappa da Open Cpn, la rotta da Angra do Heroismo, isola di  Terceira ( sulla destra a metà ) a Horta , isola di Faial, prima isola a sinistra. Di fianco a Faial è Pico, il porto di Horta è sul lato est dell'isola di fronte a Madalena di Pico. L'isola di Sao Jeorge è in parallelo a Pico. In alto in cima l'isola Graciosa.
 

 

Terceira, il Monte Brasil

 

 







 guardando le nubi verso Est ( alle nostre spalle)







 Sao Jorge in vista



  A sinistra compare la punta di Pico

 Entriamo nel canale tra Pico e Sao Jorge

 Tra la punta di Sao Jorge e Terceira che scompare sullo sfondo
 La punta Topo di Sao Jorge con relativo isolotto

 La barca inglese partita dopo di noi da Terceira, naviga lungo la costa di Sao Jorge






 Sao Jorge, la cittadina di Calheta sullo sfondo



Sao Jorge


 Pico
 Le nubi sempre dietro a poppa



Pico


 Sao Roque do Pico


La punta di Pico emerge dalle nuvole. Faial si intravede sullo sfondo.
 
 
 



Le rocce davanti a Madalena di Pico.


Verso Faial






 Faial, a prua sulla sinistra la baia di Horta.


mercoledì 7 aprile 2021

Tra due fronti

07 aprile 2021

 By Angelo

 Partiti in un breve intermezzo tra due fronti con previsione durante la notte di beccare 28 nodi di raffica di vento, beccati invece 37/38 nodi con brevissime punte a 42/45…ma andiamo per gradi.

 Da dieci gioni nell’isola di Santa Maria, sempre con un occhio al meteo, per l’occasione abbiamo anche fatto un abbonamento premium a Windy che per 29,90 euro all’anno ci permette di avere gli update ogni 4 ore ,dice la pubblicita’ , ma di fatto ogni 6 ore , meglio comunque delle 12 normali senza abbonamento.

Col meteo non  vedevamo la luce in fondo al tunnel, le perturbazioni ancora stranamente per il periodo si susseguono ininterrottamente senza pause intermedie, ed e’ quindi difficile trovare una finestra abbastanza ampia per navigare le 140 o 190 miglia dipende su che isola si vuole arrivare.

A dir la verita’ ci sarebbe piu’ vicina a sole 50 miglia l’isola di Sao Miguel che permetterebbe salti piu’ brevi, ma al momento avendo un aeroporto internazionale e’ un focolaio di Covid 19, e chiunque arrivi ad un'altra isola da Sao Miguel deve fare il tampone 72 ore prima di partire, all’arrivo secondo tampone e dopo 12 giorni terzo tampone.la cosa non ci attira di certo .

Per poter risalire verso nord da St.Maria che e’ l’isola piu’ a sud dell’arcipelago bisogna per forza cercare di cavalcare l’inizio di una depressione che ruotando in senso antiorario porta venti da S,SE .

Aspetta che aspetta alla fine individuiamo una breve finestrella tra due fronti di una depressione in avanzamento. Che pero' ci assicurerebbe vento sufficiente per il viaggio. Pianificando una partenza all’alba  verso l’isola di Terceira a circa 142 miglia con rotta 320 T, ci troveremmo all’arrivo del giorno dopo verso le 10  con 28 nodi di raffica , ed essendo il marina di  Terceira esposto a SE non e’ proprio il massimo, decidiamo di sfalsare la partenza alle 10 di mattina in maniera da prendere il rinforzo verso la mattinata del giorno dopo e atterrare poi con venti piu’ miti.

Si puo’ vedere nel print screen sotto come passato il primo fronte che picchiera’ per quasi 3 giorni con venti a 30 nodi e alzando un mare importante, alla partenza avremo venti da SE 10/15 nodi fino ad incocciare il  secondo fronte con raffiche a 28 nodi sempre da SE , che e' quello che dovremmo prendere noi.

Alla mattina con un apparente sui 175 gradi decidiamo di partire tangonati di genoa senza randa per via del maraccio residuo , la giornata e’ splendida, bella brezzina e il mare una volta messo di poppa non e’ cosi’ terribile.

Andiamo avanti tutto il giorno con una velocita’ di 4 nodi di media , ma una navigazione davvero piacevole, poi verso sera , piano piano il cielo si copre interamente di nuvole intere, non si distingue una nuvola dall’altra ma e’ una cappa scura senza confini, ci prepariamo alla botta.

Cosi’ dialogando ad un certo punto Antonella si chiedeva se il vento al rinforzo avrebbe girato piu’ da est, ma poi riguardando bene le previsioni non c’era nulla che lo potesse fare pensare, convinti di questo decidiamo di lasciare su il tangone e all’evenienza ridurre QB il genoa alla bisogna.

La notte cala, ci dovrebbe essere l’ultimo quarto di luna, ma c’e’ una cappa cosi spessa e nera che non si vede  nulla,  calata la notte praticamente non riusciamo a vederci l’uno con l’altro seduti in pozzetto, una notte davvero buia come la pece.

Arriva il vento e comincia a montare , riduciamo e filiamo, il problema e’ che continua a montare passando ben oltre le fatidiche 28 di raffica, cominciamo a leggere 30,32,35, per poi assestarsi sui 37/38 quasi fissi, con saltuarie punte fino a 45 nodi per brevi secondi…per fortuna.

Il problema e’ che ad un certo punto il vento gira da est e il fiocchetto tangonato comincia a sbatacchiare che sembra voglia tirare giu’ l’albero.

Si dovrebbe togliere il tangone, ma sulla nostra barca con genoa al 150% e armo di vecchio tipo con crocette dritte e quattro basse, il tangone che abbiamo e’ un normale tangone da spinnaker e quindi corto per tangonare un genoa al 150% tenendo il tangone a prua della bassa piu’ appruata.

E’ diverso tempo che ho in mente o di acquistare un tangone piu’ lungo tipo whisker pole o di farne uno telescopico, ma non avuto ancora il tempo ne per l’uno ne per l’altro anche perche’ all’albero abbiamo ancora la canaletta del tangone rappezzata alla bene meglio di quando ci si ruppe in traversata atlantica e bisognerebbe come prima cosa rimpiazzarla interamente.

Quindi al momento per fare lavorare al meglio il genoa l’unica soluzione adottata anche da altri navigatori e’ quella di infilare il tangone tra le sartie ,  bisogna avere il tangone in posizione orizzontale inizialmente per collegarci con il braccio , il caricabasso e la scotta del genoa , una volta preparato buttarlo fuori perpendicolare all’albero tra le sartie, fissarlo alla campana e cazzare braccio e basso per mantenerlo in posizione tra le sartie.

Cosa fattibilissima di giorno e con mare abbordabile, ma purtroppo cosa non troppo fattibile con mare formato e la notte cosi’ buia da non vedersi le mani.

Nel frattempo il vento aumenta , ma per fortuna il mare sotto la spinta da giorni del SE continua a provenirci da dietro , pensiamo alle diverse opzioni, la prima sarebbe di poggiare e di andare di poppa, ma questo ci porterebbe molto distante dalla meta e in piu’ col tempo il mare avrebbe preso il sopravvento sull’est e a quel punto ci saremmo trovati a dover risalire vento e mare per tornare in rotta.la seconda , e abbiamo anche provato ,  di aprire  trinchetta , ma solo con quella velina di prua e con il mare la barca scodinzolava come non mai e l’autopilota vedeva i sorci verdi, poi analizzando meglio la situazione abbiamo visto che anche grazie alla forte pioggia battente e alle onde ancora da poppa , la barca non rollava eccessivamente , abbiamo allora acceso il motore al minimo per mantenere la barca in rotta fino ad arrivare alla non lontana alba per permetterci cosi’ di aggiustare le vele di prua.

Intanto il vento e la pioggia facevano a gara a chi picchiava piu’ forte , la barca non sbandava eccessivamente e a parte tenere incollati gli occhi alla stazione del vento per preoccuparci ancora di piu’., non c'era molto altro da fare se non resistere, arrivare alle prime luci dell’alba e sistemare le cose.

Finalmente l’alba arriva ,  e con ancora 37 nodi di vento legato come un salame vado all’albero previo briefing con Antonella per come gestire l’ammainata del tangone.

Col fatto che abbiamo il dinghy rigido sulla prua alla fine va’ meglio di quello che pensavo, riuscendo a fare tutto il lavoro praticamente seduto sulla poppa del dinghy.

Una volta sistemato il tangone , apriamo ora a fiocco e finalmente la barca respira e noi con lei spegnendo il motore, anche se piano piano il mare si e' allineato al vento, ora anche se il vento gira da lasco/traverso il mare si mette definitivamente dal traverso.

Si continua cosi’ ballando ora davvero molto con onde stimate sui tre metri e diversi frangenti che collassano sull’hard top (santo hard top) evitandoci bagni a profusione ma non evitandoci delle belle paure quando il frangente picchia incazzato sulla struttura di alluminio rimbombando come una cannonata, ma siamo supercontenti di essere all’asciutto.

Piano piano il vento come da previsione cala e si assesta sui 24 nodi, noi si fila ora a tutto genoa e recuperiamo il tempo perso, a 10 miglia grazie al cellulare contattiamo il marina di Angra de Heroismo a Terceria per chiedere come e’ l’entrata e se ci possiamo fidare ad entrare , se no dovremmo dirottare su Praia dell Victoria sulla costa Est ma con un entrata da navi commerciali per qualsiasi tempo.

Il mare e’ calato e possiamo tranquillamente entrare ad Angra, ci aspettano per guidarci ad un bel posticino all’interno del marina per essere piu’ protetti dallo swelling , super gentili, ma ormai cominciano a conoscerci qua’ in giro, siamo gli unici che navighiamo d’inverno, solo questa volta considerando anche Faial ci siamo fatti 4 isole, ormai ci si conosce tutti per nome.

Tutto bene, anche se la mattina dopo con Antonella facciamo una sorta di de briefing per imparare e capire cosa avremmo potuto fare meglio.

La previsione non e’ stata cosi’ accurata , ma non e’ che ci potessimo fare molto, il GFS sempre molto ottimista chiamava raffiche a 22 nodi , noi abbiamo preso quello che consideravamo il peggiore,  l’ECMWF che ne dava 28 , aspettando 2/3 nodi in piu’ , ma non certamente quasi 10.

La cosa che riteniamo avere cannato e’ il non aver tolto il tangone prima di notte, in special modo quando Antonella aveva accennato al fatto che il vento rinforzando avrebbe girato piu’ da est, questa cosa ci avrebbe dovuto far pensare “e se davvero il vento gira da est che si fa’?”

Invece abbiamo ignorato questo mini avvertimento e abbiamo confidato di piu’ sulle previsioni , forse perche’ molte volte si prendono decisioni “piu’ facili” , dove c’e’ da lavorare meno, un po’ come l’acqua che scorre che tende a seguire i passagi piu’ agevoli, e in qualche maniera il nostro cervello in determinati momenti pensa alla stessa maniera.

Comunque end of the day, abbiamo gestito la cosa al meglio delle nostre possibilita’ considerando una serie di opzioni pur essendo sonno deprivati e in condizioni non proprio ottime, abbiamo considerato e riconsiderato molto il fatto di accendere il motore e in base al mare del momento ci siamo fidati del rollio non esagerato, io penso che a meno di non avere un rollio da falchetta a falchetta il motore essendo situato quasi a livello mare non risente moltissimo delle oscillazioni a meno che non siano davvero esagerate da vuotare la coppa dell’olio da un lato verso l’altro, in fondo abbiamo a bordo un Perkins, notoriamente motori da trattori agricoli, e quando un trattore si piega per arare con ruote dentro al solco, probabilmente piega molto di piu' di una barca a vela , considerando poi che il motore e' molto piu' alto del terreno.

Alla fine siamo contenti, abbiamo imparato tanto e siamo contenti di aver provato a navigare tra due fronti cosi’ ravvicinati, arrivati alle 16:00 come da previsione, riassettata un po’ la barca , antipastino, due fili e alle 18:30 a letto stecchiti fino a questa mattina alle 08:00, una gran tirata di fatica ma questo fa’ apprezzare ancora di piu’ le piccole cose quotidiane e ancora una volta di avercela fatta.

Bv Angelo

 



Il breve corridoio in verde tra i due fronti , il primo leggasi 
31 nodi


La previsione all'arrivo al punto 4




La sera , la cappa di nuvole comincia a coprire interamente il cielo


La mattina con ancora 37 nodi di vento all'albero ad ammainare il tangone, foto attraverso l'hard top


L'arrivo a Terzera


lunedì 5 aprile 2021

Escursioni a Santa Maria

By Antonella

Sei anni fa eravamo passati da Santa Maria  con la pressione di essere in ritardo sulla stagione per poter arrivare a Madeira e riprendere il progetto Patagonia dove lo avevamo lasciato.  http://ovni345.blogspot.com/2015/10/dalle-ultime-azzorre-madeira.html.

Avevamo fatto qualche passeggiata nei dintorni in particolare dal Marina lungo la costa Sud verso Est, ma non avevamo completato il percorso perché presi dalla partenza e dal meteo e ci era rimasto un po' li come sempre quando non si riesce a pregustare un posto che promette bene. Già a suo tempo avevo visto che Santa Maria aveva un sacco di posti interessanti. Quando siamo tornati alle Azzorre il piano era di vedere quello che non eravamo riusciti a vedere al momento.
Santa  Maria è l'isola geologicamente più vecchia dell'arcipelago, anche se anch' essa di origine vulcanica, la lava nera  che si vede nelle altre isole qui è stata ricoperta da altri materiali e la sovrapposizione di strati crea un paesaggio variegato e unico nel suo genere.
Per la sua anzianità geologica non ha rilievi molto alti, il punto più alto Pico Alto, nella parte montuosa dell'isola che si trova a Est è di 597 metri sul livello del mare e la parte Ovest ha altipiani e dolci colline. In particolare la parte Ovest ha un grande altipiano sul quale è stato costruito un grande aeroporto forse il più grande di tutte le isole che per un lungo periodo era il punto di scalo degli aerei che attraversavano l'oceano e il punto di collegamento aereo con le altre isole. A Pico Alto cè un monumento dei caduti in un incidente aereo del 1989 un aereo charter italiano si è schiantato contro la montagna per un errore di comunicazione e sono tutti morti. Il passaggio di aeroporto internazionale su Sao Miguel e Terceira ha creato una perdita economica e l' abbandono della popolazione che è passata da 15000 persone a 5000. Come nelle altre isole l'allevamento dei bovini e ovini è una delle attività principali e la coltivazione della vigna un'attività  abbandonata e ripresa di recente. In vista di questo nuovo soggiorno sull'isola ho studiato i percorsi da fare. Purtroppo all'ufficio turistico ci hanno detto che il sentiero sulla Costa Sud che avevamo interrotto a suo tempo è chiuso e quindi abbiamo dovuto optare per altre mete. I posti più interessanti e particolari sono il Barreiro da Piedade che è un' area ricoperta di argilla rossa.  C'è un'altra zona simile al Nord Est, il barreiro da Faneca. Nelle vicinanze si trova la Calçada dos Gigantes, una cascatella posta su una parete di basalto formata da colonne verticali effetto del raffreddamento della lava.  Questi luoghi sono immersi nella natura e quasi nascosti, quando si raggiungono attraverso i sentieri è una bella sorpresa.

A Santa Maria ci sono diverse zone balneari  che hanno di particolare la sabbia cosa rara nelle altre isole. La domenica di Pasqua siamo andati con uno skipper nostro amico di Sao Miguel a pranzo nella baia di Sao Lourenço la più famosa e abbiamo visto anche il Poço da Pedreira una vecchia cava che è diventata un laghetto alla base di una spettacolare parete rocciosa. 

Navigare alle Azzorre al di fuori dei mesi estivi è sempre un'avventura, l'anticiclone non si è ancora assestato e le depressioni si susseguono velocemente, quindi per le prossime siamo sempre con l'occhio al meteo ma ancora a Santa Maria è rimasto molto da vedere. 

 

 

 

 
 

 26 marzo Partenza da Lajes do Pico

Al riparo del nuovo hard dodge.




 mare calmissimo e delfini timidi
27 marzo Santa Maria in vista

Santa Maria

 Disegni sui marciapiedi, ogni isola ha i suoi
 

1 Aprile 2021

 



 

 










 Ilheu da Vila



 Faro di Malmerendo a Est del porto di Vila do Porto









2 Aprile 2021

 Prainha e Praia Formosa Costa Sud


Barreiro da Piedade








 

 

 Verso  la Calçada dos Gigantes o Ribeira da Maloas







 Ribeira de Maloas  Calçada dei Giganti




 Verso il faro di Castelinho (sulla destra), costa est.

 Maia








 sotto il faro, piccolo porto di lavorazione delle balene






 Dal Faro di Castelinho si vede una vigia, punto di osservazione delle balene.



 muretti per le coltivazioni della vigna  Baia Maia

 Cascata do Aveiro nei pressi di Maia, la cascata più alta del Portogallo 150 mt.




 

3 Aprile 2021 

Pico Alto

 Tralicci e ripetitori su Pico Alto


 Pico Alto il punto più alto di Santa Maria m. 597








Monumento ai caduti dell'incidente aereo del 1989, un volo charter italiano scontrato sulla montagna

 Sentiero intorno a Pico Alto

 Sentiero intorno a Pico Alto

 Tipico camino di Santa Maria , sullo sfondo si intravede l'isolotto riserva naturale.




4 aprile 2021 domenica di Pasqua



Poço da Pedreira

 vista da Poço da Pedreira

 vista da Poço da Pedreira

Baia di S.Lourenço