A piccoli salti:
Il 21 gennaio decidiamo di
partire da Clarks Court Bay,
girare intorno all’isola e dalla parte ovest trovare un approdo per la notte,
per poi ripartire la mattina presto alla volta di Carriacou.
Usciamo attraverso i reef e un gagliardo venticello da est ci spinge di poppa verso il capo di Point Salines, barca che fila sotto randa e fiocco con poco mare, girato il capo si sbolina per risalire, l’idea è di fermarsi a Grand Mal , subito dopo Saint George per evitare le folle oceaniche di velisti all’ancora.
Entriamo nel baione...non che sia proprio bello..ma tant’ è solo per una notte.
Usciamo attraverso i reef e un gagliardo venticello da est ci spinge di poppa verso il capo di Point Salines, barca che fila sotto randa e fiocco con poco mare, girato il capo si sbolina per risalire, l’idea è di fermarsi a Grand Mal , subito dopo Saint George per evitare le folle oceaniche di velisti all’ancora.
Entriamo nel baione...non che sia proprio bello..ma tant’ è solo per una notte.
Ci spostiamo verso il lato sud
dove a detta del portolano dovrebbe essere il miglior posto per ancorare. Ci
sono chiazze chiare dove immaginiamo (forse speriamo) che sia sabbia mettiamo giù
l’ancora in 5 metri in una chiazzona chiara, proviamo il tiro ...niente si ara.
Continuiamo finché sembra che prenda, non ci convince però molto, ormai si
riconosce al volo quando è tutto ok o quando ha difficoltà nella presa. Spegniamo
il motore e Antonella si tuffa prontamente con maschera e pinne a controllare
l’ancora. Brutte notizie...la catena si è arrotolata ad un masso e solo la
punta dell’ancora ha preso un pochino...si rifà da capo. Comincio ad issare
gentilmente non voglio che la catena si strozzi intorno al masso ...se no non
la tiriamo più su. Tutto ok, recuperiamo l’ancora e decidiamo di riprovare più
vicino a dove sono ormeggiati i pescatori. Proviamo un paio di volte...ma
sembra che sotto ci sia una lasta di corallo e l’ancora non ne vuole
sapere....anche i portolani ogni tanto ci danno a spanella. Decidiamo di
proseguire, ci sono altre tre piccole baie più una più grande dove però sulla
collina adiacente c’è l’immondezzaio pubblico.
Passiamo le prime due con dei
gavitelli ...che pero non si sa in che condizioni siano, proseguiamo e alla
terza ci proviamo; sembra un piccolo paradiso, spiaggetta con i pescatori con
le piroghe, le palme ecc...Giu’ ancora e tac...buona alla prima , si sente che
tiene bene , proviamo il tiro (normalmente proviamo il primo tiro con tre
lunghezze di calumo, poi scendiamo fino a 5 lunghezze di calumo e riproviamo il
tiro con il motore bello allegro) tutto ok, facciamo in tempo a spegnere il
motore che veniamo avvicinati da due ragazzotti su un motoscafino dove leggiamo
sulla fiancata “Ranger Marine Park Grenada”. Ai wà..insomma siamo dentro al
parco ...non segnalato dal portolano e ci dobbiamo muovere e andare a prendere
un gavitello nella baia prima..Flamingo bay. Ok ok, stanchi di provare e riprovare
e non volendo andare nell’ultima baia della monnezza, decidiamo di prendere il
gavitello ...naturalmente 10 $ per notte. Ci indicano pero’ alcuni punti dove
fare snorkeling, ok maschera e pinne e via...un acquario ...una bellezza, pieno
di piante tropicali e pesci colorati che snuotazzano
intorno, almeno i 10 $ valevano la pena.
Il posto è isolatissimo, non ci
sono luci di notte e non ci sono altre barche intorno...stiamo contravvenendo
ad una delle regole di sicurezza dei Caraibi “mai ancorare in posti isolati “
per via degli assalti. La notte scende e il tramonto è bellissimo, quando il
buio arriva andiamo sotto e chiudiamo il tambuccio, opportunamente modificato
per lasciare una parte aperta per l’aerazione ma con un buco che un ladro non
si possa infilare. Abbiamo poi ultimamente montato un faro molto potente
all’interno del tambuccio che accendendolo possiamo vedere chi c’è in pozzetto,
c’è anche il progetto di montare una sirena che possa venire attivata
dall’interno e...dulcis in fundo ...l’arma segreta, Slocum insegna ...40 chiodi
a 4 punte sparsi per il pozzetto ...anche un po’ arrugginiti ...portatori di
tetano...forse.
Voi direte “ma che esagerati” ma
se leggete i racconti degli assalti in continuo aumento non vi sembrerà
troppo....come si dice nei Caraibi “better safe than sorry”
La notte ...un incubo, una
risacca tremenda che ci fa rollare da matti , tutto questo contribuisce a fare
un gran rumore in coperta e quindi molte volte con l’orecchio teso ad
immaginarsi che ci sia qualchuno a bordo. Dovevamo alzarci alle 5:30...ma
esausti ci alziamo alle 5 e con il buio partiamo, lo swelling ci accompagnera’
su tutti i Caraibi .Risaliamo costeggiando la parte ovest di Grenada per
rimanere ridossati dal vento e dal mare fino alla punta estrema , il portolano
poi consiglia di continuare verso est in maniera di guadagnare in altezza per
poi stringere la bolina nel passaggio tra Grenada e Ronde Island dove si
incontra una forte corrente est verso ovest. Arriviamo al turning point , il
vento ci investe da est bello allegro 14/15 nodi di reale, randa con una mano e
fiocco e via di bolina stretta, non do retta al portolano e sembra che per un
po’ riusciamo a tenere un discreto angolo...ma appena allontanati un paio di
miglia da terra ci investe la corrente ed ecco che l’angolo diventa ridicolo
...così non ce la faremo mai...ok, ok , faccio ammenda avrei dovuto ascoltare
il portolano, via che si vira a dritta e con un bordo a perdere e anche di più
cerchiamo di prendere acqua sopravento per migliorare l’angolo.
Proseguiamo un paio di miglia e poi riviriamo...ora
si che si ragiona. Nel frattempo
siamo raggiunti da un altro paio di barche a vela, le vedo prima con l’AIS, “ma
che bell’angolo che hanno, ma come vanno dritti, ma come vanno veloci”...non
posso credere ai miei occhi ...VANNO A MOTORE...VERGOGNA !!! Ma come si fa con
una giornata bellissima , un cielo blu, sole , temperatura mite ...e questi
vanno a motore ...vado in depessione, anche se so che andando avanti
incontreremo sempre più di questi personaggi. Facendo una piccola statistica
solo in quella piccola traversata abbiamo stimato che il 90% delle barche a
vela andava a motore :L.
Va be’ chisse ne frega, noi
continuiamo con i nostri 4 nodi abbondanti di bolina stretta.
Improvvisamente sulla ruota del
timone sembra essersi rovesciata una bottiglia di Loctite tenace, Antonella non
molla più la ruota e timona come se fossimo in Coppa America, non si lascia
sfuggire neanche un piccolo refolo...vuoi mangiare qualcosa ? ..NO, vuoi bere
qualcosa ?...NO,,,ok ok , non disturbiamo la timoniera, la barca fila che è un
piacere la giornata è splendida. A metà tra Ronde Island a Carriacou il vento
cala un po’ e ci fa allargare l’angolo...tempo di un altro bordo, viriamo
ancora a dritta e questa volta teniamo il bordo lungo per 4 miglia , poi
riviriamo e di bolina larga filiamo dentro a Tyrrel Bay, Carriacou come dei missili. Arriviamo stanchi
per la notte in bianco e per la lunga timonata (non ne siamo più abituati),
arriviamo in un mare di alberi, ci saranno un centinaio di barche , per fortuna
la baia è grande, ci ancoriamo abbastanza indietro rispetto la spiaggia, ma per
il momento va bene, domani con calma ci sposteremo più vicini.
Grenada , Flamingo Bay.
Carriacou, Tyrrel Bay