venerdì 11 novembre 2022

Tornando verso ovest

 

5 Novembre 2022

By Angelo

Foto Antonella

Tempo di rientrare a Gijon, ma ora la situazione meteorologica e'un po' piu' complicata dell'andata.

Le perturbazioni tendono ad invadere largamente il Golfo di Biscaglia e con le perturbazioni entrano I venti da ovest nord/ovest non molto buoni per chi si deve muovere da est verso ovest.

Le finestre di meteo favorevole si rimpiccioliscono , e quando il vento non sarebbe contrario rimane il moto ondoso con un fech enorme dal nord Atlantico che impedisce ogni entrata nei piccoli porti della Cantabria e delle Asturie.

Ci si presenta una minifinestra pero' con poco vento, meglio poco che diretto sul naso, l'idea sarebbe di fare una novantina di miglia per guadagnare verso ovest , e fermarsi a Ribadesella verso mattina presto, programma da verificare al traverso di Santander, perche' le possibilita' non sono molte.

Avremmo voluto fare un dritto su Gijon da Bilbao , ma il venerdi' buffa da matti e tira su un mare importante, ritardandoci cosi' la partenza il sabato mattina , questo ritardo ci farebbe arrivare a Gijon la mattina dopo sulle 10 quando la bassa pressione entrera' e trovandoci quindi mare e vento contro per le ultime 3-4 ore.

L'altra alternativa se non ci si vuole fermare a Santander e' di entrare a Ribadesella , dove pero' l'entrata e' una trappola per topi e bisogna entrare con pochissimo mare.

Partiamo il sabato mattina verso le 8 , prima non si puo' per via del mare alto , alle 8 ne troviamo 2.5 mt da NW, all'interno del porto forse per via dei fondali ma sono molto piu' alte di 2.5.

man mano che procediamo verso ovest il mare cala, ma rimane una risacca con onda lunga poco piacevole , anche perche' frange contro la costa e le spiagge facendo dei discreti frangenti.

Quasi al traverso di Santander, tempo per la decisione finale , fermarsi ed aspettare giovedi' che ci regalera' venti da est anche se con un po' di mare iniziale, o tirare dritto fidandosi delle previsioni che dicono che alle 3 di notte , cioe' quando saremmo davanti a Ribadesella , il mare calera' sensibilmente.

Diversi problemi in questa seconda scelta, primo che entrare alle 3 di notte in un porto messo cosi' male geograficamente, praticamente aperto da NW , striciando il rosso appena passato virare decisi a sinistra di 90 gradi, se si ritarda la manovra e nel frattempo arriva un frangentino ci si trova diretti a riva senza scampo.Senza poi contare che le 3 di notte e' l'ora peggiore in cui tutti i nostri sensi sono al minimo storico e si rischia di prendere decisioni azzardate.

Se poi per un caso il mare non fosse calato , non ci sarebbe il piano B, se non continuare verso Gijon e scontrarsi con la perturbazione in arrivo.

Valutati I pro e contro e visto come e' il mare al momento decidiamo di seguire il detto “better safe than sorry” e di entrare a Santander, e prudentemente aspettare 4 giorni, considerando che in bassa stagione si paga solo 21 euro per notte con tutti I conforti. E' un marina che e' molto all'interno del fiume e praticamente e' un lago.

E' sabato pomerigio e naturalmente nessuno al marina a rispondere alle chiamate, neppure al cellulare che abbiamo di Raffael il marinaio del marina, poco male , entriamo e alla garibaldina ci sistemiamo nel pontile U senza problemi, domani si vedra'.


10 novembre 2022

Il meteo non e' proprio granche', quando non c'e' vento da ovest cioe' sul naso c'e' un mare formato che viene giu' da NW.

Ci concentriamo sul giovedi' a venire, mare in partenza 2.2 mt a 13 sec, e vento cosi' dicono tutti I modelli dapprima SE e poi E fino a 16/17 nodi, sarebbe un sogno per noi con rotta 270 T.

Impieghiamo I giorni fino a giovedi' con spesa, che al marina di Santander non e' subito semplice, bisogna camminare , a dir la verita' anche piacevole, 4 chilometri per raggiungere un centro commerciale con il Carefour all'interno, fare la spesa, caricare su un taxi e riportare tutto in barca.

Martedi camminata di 3 chilometri per raggiungere la fermata dell'autobus che passa ogni ora e giro turistico organizzato dall'attache' culturale Antonella.

In principio non davo una cicca a Santander come citta' , invece Antonella mi ha fatto scoprire delle cose molto interessanti di cui ne parla nel post precedente.

Mercoledi' riposo e preparazione della barca.

Giovedi' sveglia alle 04:00, 13 gradi in barca , fuori buio, alle 05:00 riusciamo a mollare gli ormeggi e seguire le quasi 5 miglia del canale di uscita, canale ben segnalato , ma con tutto l'inquinamento luminoso diverse volte dobbiamo fare riscontro con il cartografico.

Fuori ci aspetta una bella risacca, ma meno di quello che ci aspettavamo, issiamo randa , ma il vento langue, si smotora e ci si gode una delle nostre ennesime albe di inverno in navigazione.perdendoci nella miscela di colori.

Finalmente viene fuori il sole in una giornata gloriosa, senza una piu' piccola nuvoletta , un cielo terso, e un bel solino che ci scalda le ossa, tutto spettacolare l'unico assente e' pero' il vento pur essendo stato previsto da tutti I modelli.

Ad un certo punto verso meta' mattina rinforza quel tanto che riusciamo a spegnere il motore e andare per un oretta a vela, ma e' un fuoco di paglia e dopo poco si estingue e torniamo col nostro Volvino che un po' per l'anzianita' un po' per le tantissime ore e un po' per sfruttare la miglior coppia consigliata per quel motore teniamo I giri a 1800 , e anche le nostre orecchie ne guadagnano.

Andiamo in parallelo alla costa, costa che ormai ne riusciamo a riconoscerne I vari porticcioli e I vari villaggi, tutto sommato piacevole.

Alle 18:00 il sole tramonta e con lui la temperatura scende, vento dalla direzione giusta ma molto debole, si procede smotorando, e grazie all'hard top ce ne stiamo belli protetti e al caldino.

Fa' tempo a sparire l'ultima luce del sole che a NE vediamo sorgere la rossa luna piena, uno spettacolo, piano piano si imbianca e ci regala un paesaggio da fiaba, il cielo serenissimo e tutto stellato, era molto che non vedevamo un bel cielo cosi, ci mancava assai, vediamo basso il carro maggiore con la polare e ci viene in mente quando vicino all'equatore vedevamo in contemporanea il Carro Maggiore guardando verso nord e la Croce del Sud guardando verso sud, una bellezza indimenticabile.

Arriviamo al marina a mezzanottte e ci ormeggiamo nei finger del transito, qua' I marinaq sono tutti molto attrezzati, chi arriva con il marina chiuso ci sono dei comodi pontili dedicati al transito dove uno puo' ormeggtiare e aspettare la mattina che apra l'uffico.

19 ore di navigazione di cui 18 di motore, ma bisogna prendere quello che arriva, anche se le previsioni davano intensita' diverse, ce la siamo pero' goduta, come ci siamo goduti tutto questo piccolo viaggio di 18 giorni che ci ha dato modo di scoprire un altra piccola parte di questo meraviglioso mondo.

Ora si parte con le pianificazioni dei prossimi viaggi nel prossimo anno, tanto da studiare, tanto da programmare, ma anche questo fa' parte della bellezza del viaggio in barca a vela.



Il lungo canale di uscita dal marina a Santander





Facciamo passare la perturbazione di domenica


Con lei il mare a seguire



Ormai l'inverno e' arrivato e con lui le grosse perturbazioni, tempo anche per noi di stare tranquilli



L'alba


Il sole che spunta


Pico di Europa


Lo scaldaossa


La bellissima luna rossa piena






martedì 8 novembre 2022

Santander

 .... C'è sempre una seconda (in questo caso terza) possibilità.

 By Antonella

Puerto Deportivo di Getxo, sabato 5 novembre.
C'è una finestra meteo di un po' meno di 24 ore per tornare verso Gijon. Poco vento e mare a 2 metri d'onda a calare però la risacca e l'onda aumenta a partire da domenica mattina presto. La decisione è fare una tappa tranquilla di circa 35 miglia e fermarsi a Santander, oppure continuare e arrivare in piena notte a Ribadesella con il rischio di non riuscire a entrare se il mare non cala, data la barra di sabbia all'ingresso e l'entrata a gomito che con la risacca da Nord Ovest l'onda frange. Una volta usciti dal bacino portuale sembra che il mare si calmi,  e pensiamo di proseguire data la bella giornata di sole  ma poi in prossimità di Santander  il moto ondoso aumenta si balla di più e alla vista delle onde che frangono sulle rocce, decidiamo di non correre rischi e fermarci a Santander. Siamo un po' delusi perché nonostante la comodità dei servizi il marina è a circa 5 miglia dall'ingresso e lontano dal centro abitato. Santander non ci aveva fatto una gran impressione le volte precedenti, ci sembrava una città industriale con poche attrattive se non le lunghe passeggiate nella zona verde intorno all'aeroporto e visto che in previsione dovevamo aspettare  qualche giorno per ripartire. abbiamo deciso di fare un giro turistico in città, cosa che non avevamo mai fatto le altre volte avendo altri piani per la testa.
Ho studiato un po' e ho preparato un piccolo tour del centro, ho anche scoperto che la particolare struttura che avevo intravisto sulla riva della baia di Santander lungo il canale è il Centro Botin, progettato niente popodimenoche da Renzo Piano, il famoso architetto italiano autore del Centro Pompidou a Parigi.
Il Centro Botin non è un semplice museo d'arte moderna ma è un centro culturale con diverse attività oltre alle esposizioni di artisti spagnoli contemporanei e non. Il progetto è stato realizzato nel 2017 per la Fondazione Botin che si occupa di promuovere lo sviluppo culturale e sociale della Cantabria ( regione di Santander).

"Santander fu fondata dai Romani come Portus Victoriae. Successivamente cambiò nome in Portus Emeterii, cambiamento legato ad una leggenda secondo la quale a Santander giunse una barca che portava le teste di due legionari romani, Emeterio e Cheledonio, decapitati a causa della loro fede cristiana, le loro reliquie sono state trovate nel secolo scorso nel sottosuolo della cripta della chiesa di San Martin. I due martiri, fatti santi, divennero i patroni della città e dal nome Portus Emeterii si passò a Sant'Emeterio, poi a Sant'Emeter, Santemeter e, infine, all'attuale toponimo Santander." ( Wikipedia)

Il centro storico è stato distrutto da un incendio nel 1941 ed è stato in parte ricostruito. Oltre che essere la capitale della Cantabria , Santander è un grande porto industriale e per le sue spiagge è stato il luogo di vacanza dei regnanti, aristocratici e borghesi ai primi del secolo scorso. Il palazzo della peninsula Magdalena è una di queste residenze regali. 

Sul lungo mare c'è un gruppo di statue in bronzo che rappresentano ragazzini che si tuffano in mare. La targa racconta che è un'opera realizzata nel 1999 dallo scultore José Cobo Calderon in memoria dei " raqueros " i ragazzini che tra la fine del secolo XIX e l'inizio del XX si aggiravano per il porto rubacchiando e gettandosi in acqua per raccogliere le monete che marinai o turisti buttavano in acqua. Questo mi ha ricordato i Capitani dell'Arena a Salvador de Bahia descritti da Jorge Amado. Figure comuni a tutti i porti popolosi che rappresentano la miseria e l'infanzia abbandonata.
Dopo una bella passeggiata lungo il paseo de Pereda  fino al Palazzo dei Festival siamo tornati alla bellissima cafetteria del Centro Botin per un ottimo café con leche e croissant.

Ieri ha buffato tutto ieri con raffiche a 40 nodi, aspettiamo che il mare si calmi e il vento giri a favore per ripartire.





Canale d'ingresso alla Baia di Santander e Penisola Magdalena.

Palazzo Magdalena sulla penisola omonima

 

 

La luna sul Marina del Cantabrico


Vista della città dal marina
 
 
 
 
 
L'aeroporto vicino al marina
 
 

In città

 
Dalla stazione di treni e bus il tunnel sotto l'ascensore  per arrivare alla via principale.

 
 
 



 



La posta



 
 
 


Il paseo de  Pereda e il Centro Botin

 

 
" I raqueros "

Il puerto Chico sede del Real Club Nautico ( non ha posti di transito)

Palazzo dei Festivals

 



Il Centro Botin

 

Schermo gigante che proietta il programma del centro

 




La cafeteria al piano terra con vista sulla baia




Dal Centro Botin si vedono i giardini de Pereda e la copertura per il restauro di un antico palazzo



.... di ritorno al marina, guardando i movimenti del cielo in attesa della partenza...




giovedì 3 novembre 2022

Getxo e Bilbao

Getxo, Bilbao... 

e il Museo Guggenheim

by Antonella
 
Dopo un giorno di riposo e sistemazione barca, siamo usciti a esplorare i dintorni.
Il marina Puerto Deportivo  dove siamo prmeggiatti si trova a Getxo, uno dei paesi che circondano Bilbao e si affacciano sull'estuario e nell'enorme bacino portuale. Getxo si trova sulla riva destra, sulla riva sinistra ci sono Santurtzi e Portugalete, l'area industriale e portuale di Bilbao. Le due rive del fiume/ria sono collegate da diversi ponti, il primo e più famoso che si vede venendo dal mare è il ponte Bizcaia costruito in ferrro sul modello della Tour Eiffel nel 1893, il più antico ponte trasportatore del mondo, dichiarato patrimonio dell'umanità, alto 63 metri e largo 160  ha una navetta basculante che trasporta i passeggeri.
Tutta la zona è atrezzata con larghi marciapiedi e piste ciclabili e collegata con treni bus e metropolitana. Sulla riva di Getxo oltre alle spiagge e al vecchio porto c' è una lunga passeggiata  a lato delle ricche dimore di vacanza degli uomini d'affari dei primi del secolo XX, essendo Bilbao un importante polo industriale per la Spagna data la vicinanza alle miniere di ferro e carbone e ai collegamenti marittimi con il Nord Europa e la costa basca è stato uno dei primi luoghi di vacanza di aristocratici e borghesi. 
Verso la costa, intorno al nucleo del porto vecchio di Getxo ci sono ville e palazzi moderni. Il primo giorno siamo andati verso il vecchio porto e siamo saliti per le scale che attraversano le vecchie case per la maggioranza ristrutturate. Poco lontano dalle scale c'è un ascensore a cremagliera. In cima alle scale e sul promontorio palazzi e ville dei primi del secolo scorso insieme a costruzioni più recenti, sempre dimore di lusso. Abbiamo visto molti cantieri e all'ufficio turistico l'impiegata ci ha detto con tono ironico che è tutto un po' cadente e siccome le elezioni sono vicine stanno facendo i lavori in fretta. 
La meta del secondo giorno era Bilbao e in particolare il famosissimo museo di arte contemporanea, sede della collezione Guggenheim , inaugurato nel 1997 e opera dell'architetto Frank Ghery, canadese naturalizzato americano noto per il suo approccio scultoreo, uno degli architetti più famosi e influenti in ambito internazionale.
All'ingresso della metropolitana, quando abbiamo chiesto per i biglietti , l'impiegato era tutto contento di spiegarci il funzionamento della macchina automatica e di darci consigli su dove fermarci e orgoglioso  della bellezza della città dicendo che non è una città grande ma è molto bella.
Siamo scesi nel centro storico di Bilbao, attraversato il ponte e diretti verso il museo che si trova sulla riva sinistra, la parte di città che era zona industriale, rinnovata con edifici modernissimi. La vista del museo è impressionante sia per le forme che per la luce riflessa del rivestimento di titanio, intorno ci sono sculture enormi , un ragno enorme chiamato "Maman" di Louise Bourgeois e  davanti all'ingresso principale il "Cucciolo" di cane realizzato con fiori veri di Jeff Koons.  Ad ogni ora in punto dal laghetto circostante si alza una nube di vapore, effetto scenico creato da una artista giapponese. Anche l'interno ha una struttura irregolare. Siamo capitati nella esposizione che celebra i 25 anni del museo e che raccoglie le opere più significative che sono state esposte tutte create a partire dal secondo dopoguerra.
Inizialmente ero un po' delusa del fatto che ci fosse in cartaceo solo una pianta del museo senza altre spiegazioni e tutto riinviato al QR code e alla app...  Poi visitando le enormi sale ho capito che non c'era bisogno di nessun depliant. Il museo è concepito per opere di grandi dimensioni e installazioni, con pannelli di testo esplicativo all'ingresso delle sale  di forma ellittica. Le sale sono distribuite su tre piani collegati con scale e ascensori e tra una sala e l'altra pannelli e installazioni didattiche interattive. Siamo rimasti stupiti e meravigliati. In particolare da un lavoro colossale in acciaio di Richard Serra nel quale si poteva camminare  dentro. Enormi lastre di acciao con effetto ruggine inclinate e curvate. 
Per me è stata una sorpresa e l'emozione di incontrare vecchie conoscenze finalmente dal vivo dopo averle studiate sui libri. Tra i tanti famosi ho fatto le foto dei miei preferiti.
Al ritorno siamo andati a un'altra stazione della metropolitana e abbiamo scoperto che l'entrata particolare è opera di un'altro famoso architetto, Norman Foster e queste costruzioni sono chiamate " Fosteritos".
 

 GETXO

 
Getxo, la spiaggia verso il porto vecchio
 
 
 
Ascensore dalla spiaggia al paese

 
 
 
Getxo, la spiaggia verso il porto vecchio








Verso la città


Il marina di Getxo



Il marina di Getxo

Vista del Ponte Bizcaia -sulla sinistra- e del Marina del Real Club Nautico

Le ville lungo il mare




Bilbao







Questi disegni informano su comportamenti corretti, nelle fermate dei treni :
" Nessuna aggressione è accettabile"







Il ragno "Maman" di Louise Bourgeois

...Colorate repliche artigianali del ragno


All'interno del museo


Installazione luminosa di Lucio Fontana

... Siamo partiti dal terzo piano a scendere, dopo esserci gustati un Illy caffè alla caffetteria del museo.

Willem de Kooning, (espressionismo astratto)

Mark Rothko

Robert Rauchemberg ( Pop Art )

Jean Michel Basquiat (Graffitista )

Antoni Tapies

Cristina Iglesias

Sol Lewitt

Sol Lewitt

Mona Hatoum

Due parole su questa artista palestinese nata in Libano che vive a Londra.

Purtroppo la foto è sfuocata, sul tavolo ci sono comuni utensili da cucina di ferro collegati con la corrente elettrica ( infatti l'installazione è protetta da fili per evitare che la gente si avvicini e prenda la scossa). Mona Hatoum nelle sue opere mette sempre in evidenza l'essere profugo. Il profugo che non può avvicinarsi a casa o che non ha una casa, ma anche la cucina prigione della donna.

 

 Richard Serra

 

Schema dell'opera di Richard Serra vista dall'alto

 

Richard Serra, "La materia del tempo" 

 

 




Si intravede l'opera di Lucio Fontana da fuori


L'effetto fumo allo scoccare dell'ora in punto

L'effetto fumo allo scoccare dell'ora in punto

 

Il cucciolo a fiori di Jeff Koons

"Fosterito" entrata del metrò ( Dal web)

Il Ponte Bizcaia