venerdì 12 agosto 2016

Avventure nel Rio Della Plata

8/8/16 Club Barlovento Argentina
34.26.616 S     058.31.669 W

Alzati presto per prendere il trenino per Tigre per fare le pratiche di uscita dall’Argentina.
Per fortuna con l’andare del tempo la nostra sopportazione alle pratiche burocratiche e’ molto migliorata, perche’ quello che si inventano questi alle volte non ha limite.
Una per tutte , primo ufficio immigrazione, ufficio con 6 computer , stampanti al laser, scan e quanto di piu’ si possa volere in un ufficio, il problema che l’addetto non sapeva neanche fare funzionare la stampante...morale ...ci ha fatto compilare 4 moduli con i nostri dati a mano !!
Almeno ai Caraibi ti davano anche la carta carbone , qua’ neppure questo.
Va beh , dopo attese lunghe e perigliose , riusciamo a partire per le due del pomerigio, l’idea e’ di fermarsi per la notte di fianco a due isole nel delta e svegliarsi presto il giorno dopo per sciropparsi 38miglia attraverso il dedalo di fiumi del delta per arivare a Carmelo in Uruguay.
Di fatto non potremmo fermarci avendo gia’ epletato le pratiche di uscita, pero’ il posto e’ abbastanza fuorimano e abbiamo l’avvertenza di scollegare l’AIS un oretta prima dell’arrivo.
E’ la prima volta che navighiamo all’interno di un delta enorme come il Rio della Plata, e ci sembra tutto bellissimo e nuovo.
In uscita da Barlovento imbocchiamo il Rio Lujar poi dopo poco il Canal di Vinculacion, al trivio si presegue per Rio Urion, che al prossimo bivio diventera’ Canal Honda, sbocchiamo quindi sul Parana de las Palmas, 2 miglia a dritta e siamo tra l’isola Nutria e Isla Lucha dove ancoriamo.
Arriviamo verso le 17:00 all’ancoraggio, incuneato tra tre isole e vicino ad un vecchio relitto di nave mezzo esposto in terra dove ci hanno costruito su una casetta.
Appena ancorato, viene giu’il finimondo di temporale con i soliti fulmini terribili verticali che cadono in acqua , ci chiudiamo dentro e ....speriamo nella solita gabbia di Faraday (leggasi barca in alluminio, quando si cade dalla scala mentre si imbianca , disperati ci si attacca anche al pennelo J).

9/8/16 Isla Nutria Argentina
34.17.739 S     058.30.302 W

Ci svegliamo alle 6:30 per partire verso le 7 con le prime luci dell’alba, per via del poco tempo decidiamo di non accendere la stufa e facciamo colazione con 10 gradi in barca ...fuori 6/7.
Rifacciamo le due miglia nel Parana’ in senso inverso e ci dirigiamo verso ovest per andare a imboccare il Canal Gobernador che cambiando nome due o tre volte ci dovrebbe portare fino al Rio Parana’ Guazu’, di li’ tornando verso est arrivare a Carmelo attraverso un altro paio di canali.
Devo premettere che per la navigazione all’interno del delta non esistono portolani o guide, e le carte sono molto imprecise.
Noi abbiamo trovato solo due riviste di nome Rumbos, dove schematizzano vari percorsi nel delta con diversi tipi di imbarcazione, barche a vela, gommoni, lancie ecc..Il percorso pensato lo abbiamo tirato giu’ da una di queste riviste in piu’ abbiamo fatto vedere il percorso a degli amici argentini che ci hanno confermato la fattibilita’ del percorso....WRONG, quando siamo nei pressi per imboccare il canale del Gobernador, scopriamo che viene attraversato da una linea elettrica alta a 12 metri, che per le lancie e per le piccole barche a vela che bazzicano il delta e’ piu’ che sufficente, per noi no.
 Il nostro albero e’ 16.5 mt dal livello dell’acqua, quindi a meno di non salire in testa d’albero con una scopa e alzare i fili , non ce la possiamo fare .
Piano B ritorniamo indietro e questa volta dobbiamo rifare il Parana las Palmas verso est,la corrente ci aiuta e filiamo a 7 nodi, una volta arrivati al Rio della Plata imbocchiamo il canale Emilio Mitre e lo navigheremo fino al Km 23 dove ci arrischiremo a tagliare da ovest verso est il Rio della Plata(per via dei bassi fondali) per dirigerci verso l’Uruguay.
Al km 28 sentiamo “Stranizza” sul 16 VHF, pensiamo gia’ le cose piu’ turpi da parte della Prefectura Argentina, e’ invece “Macchiavelli” un mega pontone che sta lavorando nel canale al Km 21.5, avendoci visto via AIS ci avverte della loro presenza e che facendo dei lavori hanno chiuso tutto il canale, dobbiamo quindi uscire dalle boe laterali e seguire in parallelo il canale cercando di non arenarci.
Al Km 23 tagliamo perpendicolarmente il Mitre e ci dirigiamo verso l’Uruguay con una rotta che ci mette al limite dei bassissimi fondali , la giornata e’ bellissima, sole senza una nuvoletta e il cielo terso d’inverno...anche se durante il giorno si arriva a temperature di 19 /20 gradi, per poi precipitare di notte.
Arriviamo indenni  in territorio Uruguasco, sono el 16 , discutiamo se fermarci all’ancora o proseguire e fare l’arrivo di notte.
Abbiamo gia’ giocato con la fortuna la notte prima fermandoci all’ancora dopo le pratiche , dovremmo giocare ancora fermandoci questa volta senza avere fatto le pratiche di ingresso...decidiamo che e’ meglio proseguire...da queste parti la Prefectura non scherza.
Imbocchiamo il Canale Uruguay direzione nord, ce ne stiamo fuori dalle boe laterali per dare passo agli “spingitori” di chiatte enormi piene di legname, o di container.
Proseguiamo fino all’Isola Martin Garcia , e’ gia’ l’imbrunire e ci si pone un dilemma, siamo stanchi , proseguendo per il canale Uruguay mancherebbero 15 miglia all’arrivo, se al bivio giriamo a dritta e imbocchiamo il piccolo canale Santo Domingo sarebbero solo 11 miglia...un ora in meno di notte d’inverno fa’ la differenza, decidiamo per il Santo Domingo ...ma dovremo stare con gli occhi apertissimi, saremo in fondali bassissimi ...troppo bassi anche per una deriva mobile, non ci saranno boe laterali rosse ma solo verdi e saremo a poche centinaia di metri da terra ...di notte, di buono abbiamo una serata limpidissima piena di stelle e piu’ di un quarto di luna...via che si va’e comincia l’avventura .
Antonella attaccata al iPad con Navionics  che si sono riveate le carte fino ad ora piu’ correte, sul PC le CM 93...useless, delle raster e le carte ufficiali Uruguasce...anche quelle poco precise, io al timone e binocolo per riconoscere il “mare” di lampeggi verdi nella notte.
Procediamo con qualche difficolta’ , ma tutto torna, le boe sono al posto giusto a parte una che non c’e’ , ma lo veniamo sapere dalle Navionics perche’ un certo Ciorcill ha fatto una nota sulle carte informando che la boa era sparita.
Tutto bene fino a che arriviamo alla verde N. 13, punto critico dove da un piccolo canale dovremmo tagliare verso sinistra trasversalmente beccare la N.14 , ritrovare la N.15 sul canale parallelo con fondale, il passaggio e’ strettissimo...tutto intorno fondale con 30/40 cm di acqua.
La N.14 come scopriremo poi non e’ illuminata e anche questo scopriremo poi la N.15 non c’e’ piu’, proprio il punto piu’ critico della navigazione vengono a mancare le due boe piu’ importanti, siamo in un canalino con 2.3 mt di fondo per una larghezza di pochi metri, la marea spinge da matti, facciamo una prima prova a sinistra per ragiungere la N.14 virtuale visto che non la vediamo...FERMA TUTTA, l’allarme dei 1.9 mt comincia a urlare impazzito, marcia indietro e ...pensiamo.
Davanti a noi vediamo un paio di verdi ,e pensiamo che magari ci sia un errore nella cartografia e quella che vediamo sia la N.15, decidiamo di andare avanti piano in direzione della verde , facciamo un centinaio di metri e immediatamente dal momento che suona l’allarme in un battibaleno ci troviamo arenati, probabilmente c’e’ uno scalino ...fine del canale 34.02.332 S   058.16.763 W.
Provo a dare marcia indietro, ma non c’e’ verso , siamo arenati di brutto, il profondimetro lampeggia senza sapere che pesci pigliare , tiro fuori il profondimetro a cordella , lancio e ....siamo in 30 cm di acqua !!!!
Provo a smotorare a destra e sinistra , poi grazie alla corrente che ci gira la prua a 180 gradi alla velocita’ della luce siamo liberi...ufff. che spaghetto , decidiamo di tornare un po’ indietro per  avere un po’ piu’ di fondo per ancorarci e aspettare mattina, facciamo pochi metri e l’allarme motore ci perfora le orecchie, vado in automatico , faccio un salto e spento il motore  corro a prua per mollare l’ancora, intanto Antonella scandisce il fondo, 2.5 mt, ora che mollo l’ancora con una ventina di metri e fa’ testo immediatamente per via della corrente siamo in 2.2 metri, siamo a meta’ della bassa, dovrebbe calare ancora una ventina di centimetri...dovremmo essere a posto.Chiamiamo sul 16 Port Control Carmelo e li mettiamo al corrente della situazione, per stanotte stiamo all’ancora ...domani mattina vedremo.
Sono ormai le 10 di sera , siamo stanchi e un po’ sfiduciati, siamo preoccupati per il motore, deve essere successo qualcosa alla pompa dell’acqua ...ma non so’ cosa.
Il paesaggio intorno e’ mozzafiato, un selvaggiume e un panorama da favola, anche se stanchi decidiamo di verificare cosa e’ successo al motore, comincio dall’inizio ed ad un eventuale ostruzione alla presa a mare, smonto il tubo dal passascafo, ma la presa a mare e’ libera, apro il filtro ed e’ completamente pieno di sabbia, quando ho dato motore in 30 cm di fondo abbiamo aspirato sabbia come i vongolari.Smonto e comincio a pulire, sono preoccupato di trovare sabbia anche nella girante e di conseguenza anche nello scambiatore.
Finito il filtro apro la girante e...per fortuna non c’e’ neppure un grano di sabbia, il filtro ha trattenuto tutto.Spero che il motore non si sia preso una scottata, ma sono passati davvero pochi secondi tra il momento dell’allarme e il momento dello spegnimento...lo scopriremo nei prossimi giorni.
Riassemblo tutto e mettiamo in moto, funziona tutto a dovere, lo facciamo girare per un po’  per  farlo raffreddare .
23:30 stravolti ce ne andiamo a letto, almeno la barca e’ a posto, domani troveremo la maniera da uscire da sto cul de sac.

10/08/16 All’ancora in 2.1 mt di fondo a 2.4 miglia da Carmelo Uruguay
34.02.521 S     058.16.665 W

Verso le 2 di notte sale il vento  e cominciamo a sentire le ondine che sbatacchiano sullo scafo, mi alzo faccio un giro in coperta, controllo la profondita a 2.1 mt per la bassa , ma tutto sembra a posto, non riesco comunque a rilassarmi per dormire , anche se so’ che l’ancora in questo tipo di fondo non spedera’ mai , mi immagino schenari catastrofici di noi sbatacchiati su qualche riva...non a caso qua’ e’ zeppo di relitti.Dopo un oretta tutto si calma e finalmente riesco a dormicchiare fino a mattina.
Ci alziamo prestino, ancora una giornata da sogno, fuori una meraviglia del creato, circondati da isolette che nel mattino subiscono l’effetto Fata Morgana, navi che passano vicino nel canale Uruguay, anche con i guai che abbiamo passato siamo pero’ superfelici di aver preso la decisione di passare da questo canale (che poi scopriremo , essere abbandonato e dove ormai nessuno ci  passa piu’).
Facciamo colazione e... piani di battaglia, chiamiamo Port Control, per vedere se ci possono consigliare qualche rotta per venirne fuori, loro ci vedono via AIS, e quindi ci possono indicare la rotta di uscita.
Rispondono in un inglese stentato, cerco di fargli capeire la situazione, ora si che vediamo la famosa boa N.14 col binocolo ...senza illuminazione, ma continuiamo a non vedere la N. 15 che ci dovrebbe indicare l’entrata dell’altro canale.
Nel frattempo visto la fatica dell’operatore in Inglese gli dico che gli passo Antonella al VHF cosi’ puo’ parlare in Castigliano....mi sembra di sentire un gran respiro di sollievo dell’operatore.
L’operatore cerca di capire la problematica , poi si consulta e alla fine ci dice di aspettare una mezzoretta che mandano un gommone della Prefectura ad indicarci il passaggio.
Intanto disancoriamo e piano piano torniamo alla boa N.13, nel frattempo arriva la prefettura, con tre militari a bordo, gentilissimi ci dicono di seguire il loro gommone che ci fanno strada, passato il passaggio di collegamento tra i due canali, continuano di fianco a noi e chiacchierando col mio Castigliano da galera scopriamo che  la N.14 e’ senza luce e che la N.15 e sparita da tempo...di notte era praticamente impossibile trovare il passaggio.
Veniamo anche a sapere che nessuno ormai usa piu’ quel canale preferendo il piu’ grande e meglio segnalato Canal Uruguay.
Ci scortano fin dentro il fiume Arrojo de las Vacas dove e’ situato Carmelo, appena si entra il fiume si trova il marina governativo dell’Hidrografica, un lunghissimo muro dove d’estate si va’ con l’ancora di prua e due cime di poppa al muro, ma siamo in inverno ...praticamente non c’e’ nessuno, solo noi, ci mettiamo all’inglese poco distanti dall’uffico del marina dove ci regala un potentissimo wi-fi  gratis, le docce calde a pochi metri, luce e acqua , per i fissati della telenovela ogni 3 metri c’e’ un palo con antenna satellitare, volendo ci si puo’ collegare . 34.00.517 S  058.17.650 W
In mezzoretta facciamo tutte le pratiche di entrata, ripassiamo dalla Prefectura per le pratiche e li ringraziamo per la scorta, chiediamo se dobbiamo pagare qualcosa ...ci sorridono e scandalizzati ci dicono che assolutamente non c’e’ nulla da pagare...penso infondo che si siano un po’ divertiti anche loro, Carmelo mi da’ l’impressinone di un posto veramente tranquillo e pacifico.
Siamo contentissimi, un avventurona , ma che ne valeva davvero la pena , il posto e’ veramente magnifico...poi d’inverno ...una favola.
Abbiamo ancora un problema da risolvere, in tutto sto trambusto la deriva e’ stata sospinta molto in su’ e in pratica ora non scende piu’, abbiamo provato in verie maniere ...ma nulla da fare, domani mattina facciamo un ultima prova se no dovremo chiamare un sub che con una sbarra di ferro deve andare sotto la barca e con la sbarra fare leva sulla deriva per farla scendere , come abbiamo gia’ dovuto fare in Brasile quando spiaggiammo per pulire il fondo.

11/08/16 Embarcadero Carmelo Uruguay
34.00.517 S  058.17.650 W

Dopo una notte di riposo ci alziamo presto per cercare di risolvere il problema della deriva, alle 11 abbiamo appuntamento con il sub ...ma vorremmo evitare, visto il colore dell’acqua e’a visibilita’ zero dovrebbe lavorare a tentoni e non conoscendo bene il nostro sitema deriva siamo preoccupati di eventuali danni.
Se poi in estremis non dovesse funzionare con il sub non rimarrebbe che alare la barca nell’unico posto dove e’ possibile in Uruguay, cioe’ a Piriapolis.
Tempo fa’ proprio per questo tipo di eventualita’, cioe’ quando la deriva viene sospinta troppo in su, tipo spiaggiamenti ecc.. avevo fatto un foro circolare sopra la scassa di deriva in maniera che con un tubo con terminali in alluminio avrei potuto smartellando aiutare la deriva a scendere.
Il sistema lo avevamo provato gia’ un altra volta e aveva funzionato a dovere, ma ieri sera dopo una serie di martellamenti non ne voleva sapere, era come martellare su un oggetto fisso.
Durante la notte avevo pensato di aprire un altro sportellino di ispezione nella scassa ...il problema e’  che e’ situato proprio a filo acqua e basterebbe un ondina per fare entrare copiosa l’acqua.
Comincio a lavorare sullo sportellino di ispezione, ma vuoi che e’ in una posizione infelice in diagonale all’interno di un mobiletto, vuoi che le teste delle viti sono un po’ consumate, non c’e’  verso di smontarlo.
Sono le 10, tra un ora dovrebbe arrivare il sub, comincio a rimettere a posto la scassa di deriva, poi penso “perche’ non fare un altra prova con il tubo a picchiare con “l’ingegnere” (leggasi mazzetta da 5 kg) .Questa mattina vuoi per avere avuta una notte di riposo ho unafrequenza piu’ veloce di percussione e...piano piano comincio a guadagnare millimetri, fino a che SWAPPP !!!! la deriva scende libera, urla di gioia varie ...ce l’abbiamo fatta, non e’ nenache per la spesa che avremmo dovuto affrontare ma piu’ che altro il senso di potersi levare dagli impicci da soli...e scendendo in Terra del Fuoco ne avremo davvero bisogno.
Qualche riflessione su tutto sto ambarabam, navigare nel delta e’ dura, considerando le poche informazioni a disposizione ...tant’e’ che non abbiamo incontrato nessun straniero in giro.
Il cavo elettrico sul canale del Governador non era segnato , e anche i locali non lo considerano avendo generalmente piccoli barchini a vela che passano agevolmente...quindi non molto che potevamo fare.
La decisione di prendere il canale Santo Domingo al posto del piu’ sicuro Canale Uruguay, ci siamo fidati troppo delle carte ufficiali Uruguasce e delle Navionics ...ma del resto se non ci si fida delle carte degli istituti idrografici di quali carte ci si puo’ fidare ?.
La decisione di atterrare di notte, qui essendo stranieri non e’ molto consigliato avere da dire con le varie Prefecture molto militarizzate , da qui’ la decisione di proseguire.
La mancanza di due boe fondamentali per il passaggio da un canale all’altro, anche qui non si poteva prevederlo e a chiedere in giro non ci sono risposte adeguate.
Per il resto abbiamo reagito alla bisogna, grazie ad una grande barca che proprio oggi compie i suoi 16 anni e piu’ di 32000 miglia navigate e ancora in gran forma, siamo riusciti a gestire i vari problemi del momento abbiamo imparato che nel caso di arenamento in pochissima acqua bisogna spegnere immediatamente il motore per non aspirare sabbia o fango ...tutto questo in uno scenario bellissimo che ci ha fatto sicuramente dimenticare tutti i vari problemi incontrati, e ci fa’ dire senza problemi “ne valeva davvero la pena”

12/08/16 Carmelo

Ieri abbiamo fatto la spesa e comprato un vassoietto di pasticcini con una bottiglia di vino rosso, questa mattina siamo andati in Prefectura per  regalarlo ai militi che ci hanno aiutato.
Appena entrati ci accoglie un ragazzotto stile marine, uniforme mimetica azzurra, taglio di capelli a raso, mascella quadrata con cipiglio, si aspettava i soliti turisti rompimaroni arrivati con la loro ricca barca da "rich bastard" ed aveva assunto voce e sguardo da militare incazzato, poi Antonella col suo Castigliano mentre gli spiegava invece il motivo per cui eravamo li', ho potuto leggere sul viso del milite, prima stupore e incredulita' (penso che mai nessuno li abbia ringraziati in questa maniera), poi rilassamento della mascella e grandi rigranziamenti, diligentemente si e' annotato il nome della nostra barca e i nostri nomi per consegnare pasticcini e vino ai nostri tre salvatori.
Usciamo dalla Prefectura, la giornata e' bellissima con il sole e cielo blu', e i nostri cuori un po' gonfi e felici di avere in qualche modo ringraziato i militi...che anche se e' il loro "dovere" , penso faccia piacere ricevere apprezzamenti non necessari...ma graditi.



 BV Angelo

Il track dal Club Barlovento a Carmelo con la deviazione sul canale Santo Domingo

                                            

Dal Club Barlovento all'Isola Nutria e da Nutria al canale con il cavo elettrico sospeso




Punto di arenaggio e ancoraggio per la notte, poi il track con la guida della Prefectura  alla N.14 e alla N.15 virtuale visto che non esiste piu'
                                                                               


Il track sul canale Santo Domingo, e la conclusione a Carmelo



All'uscita del Club Barlovento Argentina




                                                                 Nel Canale Lujan            


Si procede nel Canal de Vinculacion










Casette vacanze 






Si entra nel Canal Urion




Appena si esce dal canale ci si arena



In salvataggio


Cartello in lontananza con le direzioni





Belle casette vacanziere.alcune private altre tipo resort













Arrivo all'Isola Nutria



Il temporale ci pedina




Relitto a riva con casetta sopra





I bellissimi cieli del Delta



All'ancora per la notte con il relitto di poppa




Nel Canale Uruguay , traffico degli "spingitori"














La mattina dopo esserci arenati, l'arrivo della Prefectura Uruguasca



Ci fanno strada dalla boa N.13 alla N.14



Sulla dritta la fatidica boa N.14...senza luce




Qui' da qualche parte doveva esserci la boa N.15...ma non c'e'



L'ingresso nel Canale de las Vacas per entrare a Carmelo







Sempre la Prefectura a farci strada


Appena fuori dai moli ...il delta





All'ormeggio all'Inglese nel lunghissimo molo della Hydrografia ...ci siamo solo noi, d'estate puo' ospitare fino a 140 barche.


Lo smartellamento per fare scendere la deriva


Gli stupendi tramonti nel Delta



Un posto magnifico.



































































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