di Antonella
Carmelo, della provincia
di Colonia, è la prima città che visitiamo risalendo il Rio Uruguay.
Fondata dall’eroe
nazionale uruguayo, il Generale José Artigas ai primi del XIX sec. per la sua
posizione vicina al delta e a Buenos Aires è il punto di partenza delle lance
passeggeri che vanno a Tigre in Argentina. Molti “ carmelitani” lavorano o
hanno studiato in Argentina e molti argentini vengono qui per “ desanchufarse”
( staccare) dalla metropoli e dal lavoro, affollando il molo di entrata durante
i fine settimana e in estate.
Il nome Carmelo
fu dato a seguito della consacrazione della chiesa del Carmine, in sostituzione
dell’originario nome Puerto de las Vacas , nome rimasto al rio – Arroyo de las
Vacas.
Simbolo e attrattiva di
Carmelo, oltre alla tranquillità e alla bellezza del panorama, è il ponte
rotatorio centenario ancora in funzione che viene aperto da due operatori a richiesta.
Intorno al porto,
la zona rurale che si estende nell’entroterra. Anche qui capita di vedere
passare carri trainati da cavalli.
Purtroppo a Carmelo non c’è un mercato settimanale della frutta e verdura come a Colonia e ne abbiamo sentito un po la mancanza visto la scarsa qualità dei supermercati.
Purtroppo a Carmelo non c’è un mercato settimanale della frutta e verdura come a Colonia e ne abbiamo sentito un po la mancanza visto la scarsa qualità dei supermercati.
Nella zona a Nord
e verso Colonia ci sono aziende vinicole che si possono visitare.
Le vigne sono
prevalentemente di vino Tannat, vino rosso tanninico importato dalla Francia
sempre nell’ottocento. Siamo andati a visitare l’azienda vinicola Irurtia,
impiantata da Lorenzo Irurtia, originario dei Paesi Baschi, accolti da Maria
Noel Irurtia , la quarta generazione. Da Irurtia abbiamo gustato e comprato
un’ottima grappa Gewurztraminer anche questa migrata e attecchita qui.
Negli anni trenta
Carmelo inizia a diventare Ciudad de Turismo e alla fine di quegli anni viene
costruito l’Hotel Casino che si trova nella zona balneare dietro al molo degli
yacht. Sono di quegli anni anche la Ramblas de Constituentes , passeggiata
elegante che collega il porto
fluviale al ponte.
Oltre ai vari
cavalli che pascolano nel parco dei pini tra la spiaggia e il molo, c’è anche
una piccola e triste riserva faunistica, dove per la prima volta abbiamo visto
un capibara, il più grande
roditore esistente caratteristico del Sud America, oltre a guanacos e lama e
altri animali in angusti recinti.
L’altro giro
turistico è stato al piccolo museo che ha sede di fianco alla chiesa del
Carmine . Il museo è interessante perché è stato realizzato da un gruppo di
cittadini che si è occupato di raccogliere vari materiali e collezioni della
storia del paese ed è gestito da
volontari. Ci ha accolto e guidato la signora “Maruquina” che ci ha raccontato
e spiegato un po di oggetti e di storia. I locali del museo funzionano anche da
centro culturale e sociale e
ospitano corsi di lingua inglese, riunioni di alcolisti etc.
il molo deserto al nostro arrivo
Monumento al ciclista di Carmelo,
Attilio François in lastra di granito policromo.
Il ponte giratorio
Un giro in città
Piazza Indipendenza
La chiesa del Carmine
Il Museo di Carmelo
statuette di legno scolpite dagli indigeni nelle " missiones " gesuite.
archi e frecce indigene
il pavimento della parte nuova del museo
Il cortile del museo, ex alloggio del parroco, ex cimitero
lastra di granito policromo opera di un artista locale con granito locale
Il teatro Uamà
Rambla Costituzione
Fermata dell' autobus vicino al ponte rotatorio, Rambla Costituzione.
Casa vinicola Irurtia
pianta di rose a capo del filare per attirare formiche e parassiti
la vigna
Vino Botrytis ottenuto dal fungo omonimo
La riserva faunistica
Il capibara
anatre e capibara
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.