sabato 27 agosto 2016

A Carmelo, Uruguay

di Antonella

Carmelo, della provincia di Colonia, è la prima città che visitiamo risalendo il Rio Uruguay.
Fondata dall’eroe nazionale uruguayo, il Generale José Artigas ai primi del XIX sec. per la sua posizione vicina al delta e a Buenos Aires è il punto di partenza delle lance passeggeri che vanno a Tigre in Argentina. Molti “ carmelitani” lavorano o hanno studiato in Argentina e molti argentini vengono qui per “ desanchufarse” ( staccare) dalla metropoli e dal lavoro, affollando il molo di entrata durante i fine settimana e in estate.
Il nome Carmelo fu dato a seguito della consacrazione della chiesa del Carmine, in sostituzione dell’originario nome Puerto de las Vacas , nome rimasto al rio – Arroyo de las Vacas.  
Simbolo e attrattiva di Carmelo, oltre alla tranquillità e alla bellezza del panorama, è il ponte rotatorio centenario ancora in funzione che viene aperto  da due operatori  a richiesta.
Intorno al porto, la zona rurale che si estende nell’entroterra. Anche qui capita di vedere passare carri trainati da cavalli.
Purtroppo a Carmelo non c’è un mercato settimanale della frutta e verdura come a Colonia e ne abbiamo sentito un po la mancanza visto la scarsa qualità dei supermercati.
Nella zona a Nord e verso Colonia ci sono aziende vinicole che si possono visitare.
Le vigne sono prevalentemente di vino Tannat, vino rosso tanninico importato dalla Francia sempre nell’ottocento. Siamo andati a visitare l’azienda vinicola Irurtia, impiantata da Lorenzo Irurtia, originario dei Paesi Baschi, accolti da Maria Noel Irurtia , la quarta generazione. Da Irurtia abbiamo gustato e comprato un’ottima grappa Gewurztraminer anche questa migrata e attecchita qui.

Negli anni trenta Carmelo inizia a diventare Ciudad de Turismo e alla fine di quegli anni viene costruito l’Hotel Casino che si trova nella zona balneare dietro al molo degli yacht. Sono di quegli anni anche la Ramblas de Constituentes , passeggiata elegante  che collega il porto fluviale al ponte.

Oltre ai vari cavalli che pascolano nel parco dei pini tra la spiaggia e il molo, c’è anche una piccola e triste riserva faunistica, dove per la prima volta abbiamo visto un capibara, il  più grande roditore esistente caratteristico del Sud America, oltre a guanacos e lama e altri animali in angusti recinti.


L’altro giro turistico è stato al piccolo museo che ha sede di fianco alla chiesa del Carmine . Il museo è interessante perché è stato realizzato da un gruppo di cittadini che si è occupato di raccogliere vari materiali e collezioni della storia del paese ed è  gestito da volontari. Ci ha accolto e guidato la signora “Maruquina” che ci ha raccontato e spiegato un po di oggetti e di storia. I locali del museo funzionano anche da centro culturale  e sociale e ospitano corsi di lingua inglese, riunioni di alcolisti etc.



il molo deserto al nostro arrivo






Monumento al ciclista di Carmelo,
 Attilio François in lastra di granito policromo.


Il ponte giratorio















Un giro in città


Piazza Indipendenza















La chiesa del Carmine 


Il Museo di Carmelo











statuette di legno scolpite dagli indigeni nelle " missiones " gesuite.

archi e frecce indigene

il pavimento della parte nuova del museo


 Il cortile del museo, ex alloggio del parroco, ex cimitero 



lastra di granito policromo opera di un artista locale con granito locale 








Il teatro Uamà

Rambla Costituzione








Fermata dell' autobus vicino al ponte rotatorio, Rambla Costituzione.










Casa vinicola Irurtia









pianta di rose a capo del filare per attirare formiche e parassiti

la vigna







Vino Botrytis ottenuto dal fungo omonimo





La riserva faunistica

Il capibara

anatre e capibara











Bosco dei pini con cavalli al pascolo












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