By Angelo
foto Antonella e Angelo
25 maggio 2024,
67 esimo compleanno di Angelo
Da Aber Wrac’h a
Roscoff, 35 NM
48 43 05.375 N 003 57 46.833 W
Siamo all’interno
di un fiordo, uno dei tre Aber,
bisogna mettersi a tavolino e fare due conti sulla strategia per fare questa
tratta.
Da quando siamo
nella Manica i giochi sono cambiati, la corrente di marea non segue piú
esattamente la marea e ci possono essere anche 2 o 3 ore di differenza tra le
due.
La marea da Aber
Wrac’h va’ in bassa alle 12:30 e
comincia ad entrare, fuori dal fiordo peró la corrente comincia a correre
verso est alle 14:00.
Normalmente
saremmo usciti prima delle 12:30 per avere la marea a favore, ma facendo cosí
ci si troverebbe poi la corrente contro appena usciti dal fiordo.
Il vicino Patrick, con un Ovni 45 recente, fiero della sua bella applicazione dalla grafica
accattivante sceglie di partire un ora e mezza prima di noi, scazzando tutto.
Noi ce la siamo
cavata molto meglio, facendo motore solo al passaggio del canale dell’isola di
Batz e qualche intermittenza quando il vento crollava.
Il vento ha
rinforzato parecchio poco prima del canale dell’isola di Batz e lí non
conoscendo il posto e con un continuo allinearsi alla varie mede, abbiamo
ammainato randa e genoa e con motore abbiamo tenuto solo la trinchetta.
Secondo i nostri piani dovevamo
arrivare alle 22, ma sfruttando la corrente al massimo, alle 19:00 eravamo già
nel marina.
29 maggio 2024
Da Roscoff a
Treguier, 41 NM
48 47 13.962 N 003 13 14.600 W
Calcoli per
questa tappa, scritto il 27 maggio 2024
La bassa marea a
Roscoff c’è alle 05:01, la corrente di marea direzione est comincia verso le
07:30, la bassa marea all’arrivo ci sarà alle 18:00, il vento da
ovest/sud/ovest a 11 nodi con raffiche a 15/17 nodi.
Ce la giochiamo
cosí: uscita alle 07:30 da Roscoff nelle prime due ore di marea entrante per
prendere la corrente fuori verso est alle 07:30.
29 maggio: la
partenza.
Tutto sto calcolo è corretto a parte una variabile: la mattina, per poter prendere la corrente di
marea verso est avevamo deciso di partire alle 07:30 , alle 06:00 però si era
in bassa marea e la marea ha cominciato ad entrare nel porto, sapevamo che ci
sarebbe stata corrente nei pontili, ma non ce la aspettavamo cosí forte.
Abbiamo parato al
meglio con qualche parabordo, i proprietari inglesi di una delle due barche
sono schizzati fuori in mutande e piedi scalzi a cercare di darci una mano a
spingere la barca lontano dalle loro poppe, ma non ce n'era per nessuno, la
corrente spingeva cosí forte che non si riusciva a muovere la barca neppure di
un centimetro.
In tanti anni non
ci era mai successa una cosa del genere, ma del resto non avevamo mai visto
maree e correnti di tale intensità.
Chiacchierando
con gli inglesi della barca a cui eravamo piombati addosso,- tra l’altro loro
sono rimasti in mutande e canotta chiacchierando amabilmente sotto una
pioggerella novembrina, noi in full gear in cerata e loro senza nulla in testa
sotto la pioggerella- quando gli ho detto: “forse è meglio che vi riparate se
no vi bagnate tutti”-, ci hanno risposto: "no problem, ormai siamo waterproof".
Ci hanno anche
detto che prima di arrivare in Bretagna, pensavano che avendo imparato a
navigare in Inghilterra con le loro grandi
escursioni di marea, sarebbero stati capaci di navigare in tutto il
mondo, poi arrivati qui, hanno cambiato idea velocemente.
Va beh, un po’
avviliti aspettiamo le 8 e chiamiamo via radio il marinaio, vengono in due con
un mega gommone con un supermotore, si collegano alla bitta di mezza barca con
una cima e cominciano a tirare.
Ci ritroviamo in
ufficio e risulta solo un graffietto sulla poppa di una barca, ci prendono
comunque gli estremi nel caso il proprietario voglia essere risarcito.
Sono un po’
avvilito, anche se qua sembra una prassi comune, avrei dovuto dare piú
acceleratore all’uscita ecc., ma si sa’ col senno di poi sono piene le fosse.
Riusciamo
comunque a partire con un oretta di ritardo sulla tabella di marcia, c’e’ una
bruma che si vede giusto a mezzo miglio, la pioggerella continua a cadere
fastidiosa, insomma una giornata grigia se non nera.
Il vento, come era
previsto sarebbe aumentato all’arrivo e dai 12/13 nodi iniziali piano piano si
va’ a stabilizzare sui 24/25 di apparente di poppa piena, piu’ 5 nodi di velocita
siamo sui trenta nodi, il problema non è neanche il vento ma il mare che
crea un putiferio per il vento contro la corrente.
Decidiamo di
ammainare randa, perché essendo proprio in fil di ruota, l’autopilota
vecchierello fatica a tenere una rotta precisa e sbandando un po’ a destra e un
po’ a sinistra porta la randa continuamente a cambiare mura accentuando ancor
di piú la tenuta della rotta.
Arriviamo al WP
di ingresso, sono le 14:30, la marea dal fiume ha cominciato ad uscire sul
mezzogiorno, quindi abbiamo marea contro nel dodicesimo piú alto dell' escursione di marea, mica bello.
Davanti a noi ci
sono due barche in entrata, una di queste è l’amico Patrick con l’Ovni 45 che
ormai ci inseguiamo da Lorient.
Entriamo e quando
il vento ce lo permette apriamo genoa per aiutare il motore, la velocità si
stabilizza sui 4.2 nodi, per fortuna il coefficiente di marea è ancora
relativamente basso sui 59.
Navighiamo le 7
miglia di questo fiume, molto piacevole e come dappertutto in Francia, ben
segnalato con mede laterali ben tenute, finché arriviamo all’ultima svolta del
fiume e ci appare il paese di Treguier. Sembra di essere arrivati con la
macchina del tempo, un' abbazia bellissima e un paese che da’ l’impressione di
essere arrivati nel medioevo, bellissimo.
Avevamo
telefonato per via del mini marina, e la ragazzetta ci viene incontro con il
barchino a indicarci dove ormeggiare.
Una volta ormeggiati, ci guardiamo intorno e vediamo dei Boreal a perdita d'occhio, chiedo in giro se c'è un meeting, ma no, a 3 km c'è proprio la fabbrica dei Boreal che continua a sfornare barchette da minimo 1 milione di euro a pezzo, oltre a quelle nei pontili ce ne sono poi un altra ventina ammassate nel piccolo cantiere in secco. Qua il soldino gira.
Ora per due
giorni buffa da nord ovest, al momento in cui scrivo abbiamo raffiche a 40 nodi nel
marina, quindi aspettiamo e ci godiamo questo bellissimo posto da fiaba.
Aber Wrac'h |
Canale d'ingresso ad Aber Wrac'h, circondato da coltivazioni di mitili nei bassi fondali. |
Canale di Aber Wrac'h |
Il faro tradizionale in pietra de l'île Vierge nei pressi di Aber Wrac'h, alto 82,5 metri è il piú alto d'Europa. |
Passaggio dall'isola di Batz, poco prima di Roscoff, |
Roscoff, il vecchio porto. |
Roscoff |
Roscoff: i battellini al vecchio porto per raggiungere le barche ancorate nel porto. |
Roscoff |
29 maggio, partenza da Roscoff. |
29 maggio, nonostante l'inizio in salita, la foschia e la pioggerella, felici di essere di nuovo in mare. |
in lontananza si intravede la costa frastagliata e irta di scogli. |
il faro LA CORNE all'ingresso del fiume che porta a Treguier. |
Treguier in vista |
Treguier, il marina in bassa marea |
Passeggiata lungo le rive |
Il club delle bocce ( Pétanque) lungo la riva. |
Treguier. L'ingresso al paese. I due torrioni erano silos e la riva arrivava proprio sotto all'ingresso della via principale. |
La casa Museo di Ernest Renan, scrittore. |
Treguier. La cattedrale gotica di St. Tugdual |
St. Yves patrono di Treguier |
Il chiostro esterno alla cattedrale. |
La torre della parte romanica vista dal chiostro. |
La statua di Ernest Renan posta dai repubblicani nella piazza davanti alla Cattedrale |
Lato Ovest di Treguier, vista sul fiume le Guindy e antica passerella St. François |
Galettes con sidro in un localino tipico |