25/Marzo/14
Fine delle provviste,
quindi ci siamo mossi sul marina a Porto Petro a 500 metri di distanza come si può
vedere da Google Earth.
Il porticciolo è
una chicca, con il villaggio tenuto benissimo; scopriremo poi che è una colonia
tedesca/svizzera piena di ricconi, tant’è che le poste sono in gestione alle
poste svizzere …e il marina applica prezzi di conseguenza.
Prima di disancorare
abbiamo provato a chiamare via telefono e VHF…nessuna risposta, quindi ci siamo
decisi e siamo entrati comunque, visto un molo adeguato e con vento al traverso
io e Antonella siamo riusciti ad
ormeggiare di prua e ci siamo andati a prendere le trappe in banchina…
Appena finito l’ormeggio ecco che si presenta il marinero in motorino, e va be’, prova pratica di ormeggio da soli. Il marina è piccolo ma super lusso, bagni da sogno e finalmente doccia calda niagaresca. Come dicevo, i prezzi già ora, che qua’ è considerata media stagione 52 euro per notte…in alta 70/80…bella differenza da Minorca a 23 euro al giorno! Se pensate di andare a Maiorca d’estate…mano al portafoglio. Fatta la spesa e in relax nel pomeriggio ecco arrivare un 43 piedi non meglio definito se non che ha la sua randa avvolgibile …direi un plasticone, con a bordo 6 uomini e una donna tutti vestiti da guera, la barca batte bandiera tedesca. Dopo un paio di evoluzioni in attesa arriva il marinero in motoretta e gli fa segno di ormeggiare ad una decina di metri da noi con una fiancata accostato ad un moletto e la poppa in banchina…ormeggio difficoltà zero. Quando mai, tutti e 7 cominciano ad urlare in Tedesco (fortuna che non so’ la lingua) ognuno sembra lo skipper di sè stesso, uno tira l’altro pure…il caos, intanto si sente il primo tunk della poppa contro il cemento, riescono ad impigliare la trappa nella chiglia, e la prua della barca comincia a derivare verso di noi….naturalmente nessuno ha avuto la buona pensata di scendere a terra sul moletto per fissare una cima a prua. Il marinero cerca di dare istruzioni…..ma non conosce la famosa testardaggine teutonica, ognuno continua per i fatti suoi, altri 2/ 3 tunk di poppa nel duro cemento, soffro io per loro, nel frattempo la barca si è traversata quasi completamente e stanno facendo un ormeggio all’inglese in banchina, ci preoccupiamo e stiamo sulla nostra fiancata pronti a parare la loro prua, dove c’è un componente dell’equipaggio con un parabordo in mano senza ben sapere che fare e con aria spensierata ci saluta, io gli dico che stanno facendo un bel casino di ormeggio, quello risponde che stanno imparando e di non preoccuparmi…la fa’ facile lui. Per fare un po’ di conversazione e sdrammatizzare il momento gli chiedo da dove vengono, quello risponde “oggi”?( e quando, ieri ?) si’ rispondo e quello “ ma non so’ non mi ricordo il nome, ho 50 anni e comincio a dimenticarmi I nomi” al che penso, questo o ha l’Alzaimer o i fumi dell’alcool gli ottenebrano la memoria. Alzando gli occhi e vedendo il casino che fanno…direi sicuramente la seconda ipotesi. Bene o male dopo mezzoretta finalmente riescono a raddrizzare la barca e ad ormeggiare. Si spaparanzano subito in pozzetto con lattina in mano, fanno finta di fare un briefing….ma per me stanno valutando la bontà della birra spagnola. Più tardi nei bagni, Antonella incontrerà l’unico componente femminile del gruppo che apparentemente si è vergognata come un cane della performance di ormeggio e dice che stanno facendo un corso di Skipper !!!!! in una settimana. Questi saranno I nuovi skipper del domani che vi ritroverete su barche da charter in Mediterraneo…preparatevi I giubbotti bulletproof e elmetto in Kevlar. Noi speriamo di continuare a veleggiare di inverno, cosa vuoi che sia affrontare un forza 7 confronto a questi elementi in navigazione e agli ormeggi.
Ho sofferto anch'io leggendo il post.. :-)
RispondiEliminaLo scorso anno rientrando in porto con corrente al traverso e vento che quel giorno aveva deciso di rinforzare oltre i 20 nodi ho cominciato l'ormeggio di poppa e mi sono ritrovato all'inglese :-( per fortuna senza conseguenze, Abbiamo fatto una gran fatica io e l'ormeggiatore a riaddrizzare…però almeno a manovrare eravamo solo io e mia moglie e comunque mi è servito da esperienza ma ho rivissuto quei momenti.
Ops..mi presento.. mi chiamo Massimo e vi seguo da poco.
Vi auguro un gran Buonvento…fatemi sognare… ;-)
Ops.. mi presento.. mi chiamo Massimo e vi seguo da poco anch'io
RispondiEliminaspassoso racconto, ancora rido
Ciao.
Avete l'AIS spento?
RispondiEliminaPorto Petro... che ricordi, nel '90 ci ho passato due mesi a fare l'istruttore di vela per il Club Med, poi mi sembra il villaggio sia bruciato, c'è ancora (?)
RispondiEliminaE a una delle ricorrenti feste del villaggio, portavano una specie di padellona gigante tipo diametro tre metri con sotto un fuoco gigante, tenuta su da una mini-gru, dove buttavano sacchi di riso, secchiate di gamberetti, damigiane di vino, cassette di pomodori eccetera per fare la paella per tutto il villaggio
urca che fame
(ps ciao "Massimo")
Rob, mi sa' che ti tieni I tuoi bei ricordi, ora Porto Petro sembra un posto finto, e si parla solo Tedesco, ville da miliardi con gente piena di soldi...non credo gli piaccia il casino che descrivi.
EliminaPer Massimo, l'AIS lo spegnamo appena arriviamo per risparmiare energia, d;invernoe' dura con le batterie.
Ciao a tutti, siamo all'ancora a El Espalmador, a presto il post.BV Angelo
Ciao Rob, come ci sei arrivato fin qui?
RispondiEliminaE' un bel posto vero?