L’anno scorso abbiamo
passato quasi tre mesi nelle isole greche , in questo nostro girare e testare
ci siamo super convinti che ce l’avremmo potuta fare a fare giri piu’
importanti.
Al ritorno a Malta a Settembre ….decisione finale presa ( veramente erano 13
anni che aspettevamo questo momento) si va’ nel 2014.
Da settembre in poi ogni giorno, a parte la domenica, speso a lavorare sulla barca. Un elenco di cose infinite, liste infinite che da bianche, passando dal giallo, finalmente arrivano al verde come lavoro completato.
Diverse persone mi avevano accennato che il momento piu’ duro e’ quello dei mesi della preparazione, allora non ci volevo credere…ORA CI CREDO.
Da settembre in poi ogni giorno, a parte la domenica, speso a lavorare sulla barca. Un elenco di cose infinite, liste infinite che da bianche, passando dal giallo, finalmente arrivano al verde come lavoro completato.
Diverse persone mi avevano accennato che il momento piu’ duro e’ quello dei mesi della preparazione, allora non ci volevo credere…ORA CI CREDO.
Il piano iniziale era
di partire con calma e tradizionalmente a Novembre con l’arrivo degli Alisei,
questo pero’ ci creava poi dei tempi morti e molto lunghi aspettando la
stagione giusta. Poi per “caso”…-anche se niente accade per caso- siamo venuti
in contatto con Danilo, che con un Ovni 385 ha in mente di fare lo stesso
nostro giro almeno fino ad Ushuaia. Con metodologie diverse ma stesso giro. Parlando
con lui abbiamo scoperto che avremmo potuto anticipare il tutto e partire per
la traversata Atlantica a fine Maggio inizio Giugno, cioe’ prima dell’inizio
ufficiale della stagione degli uragani che nascono a Capo Verde. Quindi nuova
dead line fine Marzo e un po’ stretti arrivare a Mindelo in tempo per la
traversata. Poi a inizio Febbraio il corso in cui Antonella doveva insegnare e’
stato cancellato, quindi rischedule everything. Avevamo preso l’appuntamento
con il cantiere per alare e fare antivegetativa a meta’ Marzo, implorando il
titolare siamo riusciti a farcelo spostare al 13 febbraio.
Alato, carteggiato ,
spennellata la nuova antivegetativa e il 17 ready per varare di nuovo.
17/02 Stranizza pronta per essere rimessa in acqua
Stranizza ha aperto gli occhi!!!
(Occhi di Iside che proteggono la barca)
Poi e’ cominciato il cardiopalma
dell’ assicurazione , banca , internet e quant’altro , nello stesso tempo
continuare a fare I lavori sulla barca e continuare a trasbordare materiali e indumenti
a bordo calcolando al millimetro tutto quello che si poteva stivare. La barca
anche essendo un 34 piedi non e’ piccolissima, ma per il viaggio che abbiamo
intenzione di fare non e’ neanche grandissima, considerando I vari climi e
situazioni a cui andremo incontro.
La nostra filosofia? very simple: abbiamo in mente il piano generale con carte rotte e portolani, ma ci sforziamo di pensare ad un passo alla volta, un po’ come si fa’ quando si va’ in montagna, e’ buona abitudine pensare al prossimo passo e non pensare alla vetta. Resta comunque il fatto che non siamo in nessuna competizione, non abbiamo sponsor da far felici, non dobbiamo dimostrare nulla agli altri e neanche a noi stessi, abbiamo tempo, quindi andiamo avanti finche’ il piacere non venga superato dal dispiacere, quello e’ il nostro punto di ritorno. Fermo restando che abbiamo preso tutte le possibili precauzioni del caso e abbiamo fatto una preparazione credo abbastanza seria.
La nostra filosofia? very simple: abbiamo in mente il piano generale con carte rotte e portolani, ma ci sforziamo di pensare ad un passo alla volta, un po’ come si fa’ quando si va’ in montagna, e’ buona abitudine pensare al prossimo passo e non pensare alla vetta. Resta comunque il fatto che non siamo in nessuna competizione, non abbiamo sponsor da far felici, non dobbiamo dimostrare nulla agli altri e neanche a noi stessi, abbiamo tempo, quindi andiamo avanti finche’ il piacere non venga superato dal dispiacere, quello e’ il nostro punto di ritorno. Fermo restando che abbiamo preso tutte le possibili precauzioni del caso e abbiamo fatto una preparazione credo abbastanza seria.
Quindi prima tappa
Malta > Marzamemi….poi a seguire il resto.
24/Febbraio/2014
36 44.0077 N 015
07.3847 E
Nella settimana prima
della partenza la nostra socialita’ ha avuto un gran picco, la domenica prima
pizza con Mario e Ramona, doveva esserci anche Giuseppe…ma e’noto per dare forfé
all’ ultimo minuto, poi il sabato,
due giorni prima della partenza, cena da Alex e Geraldine nella loro casa nuova ristrutturata
con fantasma o senza fantasma … a loro il piacere della scoperta. Bellissima
casa tipica maltese arredata in modo splendido. La domenica, giorno prima della
partenza, pranzo a bordo dell’Amel
54 degli amici Ron e Ineke, grande e tecnologica barca…forse un filo troppo di
elettronica e generatore sempre acceso, ma di sicuro molto confortevole.
Partiti la mattina del
24 Febbraio alle 6 di mattina, Ron e Ineke -detto da loro- dovevano farci l’
ultimo saluto dalla loro prua…ma o che noi anticipando di 10 minuti siamo partiti
comunque, o loro se la sono dormita, non abbiamo visto nessuno. Suonato la
tromba un paio di volte per dire al mondo che eravamo partiti.
Appena usciti da
Tigne point subito il NW si fa’vivo, dapprima debole, ma appena fatte un paio
di miglia cominciano le riduzioni al genoa, teniamo tutta randa e lavoriamo con
trinchetta e genoa ridotto. Il mare non e’male, vento forza 4 generoso , con
raffiche a 20 nodi.
Si vola di bolina larga, il vento é freddo, siamo belli
imacuccati con le nuove cerate da sogno , ma si fa’sentire comunque.
Barca sbandata con le taniche di gasolio di riserva ben legate.
Sullo sfondo la costa siciliana.
A 10
miglia da Capo Passero il solito incontro-scontro di corrente e vento che gira
come gli pare, rinforza e solleva un mare importante, mentre gira da W, SW. Ci
ritroviamo con trinchetta e tutta randa, la barca fila a a quasi 7 nodi, ma per
via anche di troppa randa al passaggio dell’onda tende molto all’ orza. Non
siamo convinti del tutto di sollevare la deriva per via del mare che entra al
traverso/lasco. Facciamo turni al timone perche’ il povero autopilota fatica un
po’ ed e’ molte volte in ritardo. Alle 18:00 entriamo a Marzamemi, dopo 69
miglia di navigazione a vela ad una media di 6.2 nodi…mica male per la notra
barchetta anche se e’piena e carica all’ inverosimile, in piu’ il gioco di vele
si e’dimostrato molto efficente, noi …stanchi , affamati e infreddoliti, per
quanto sia è sempre il maestrale di fine Febbraio. Fortunatamente al Yacht Club le docce calde funzionano,
poi pizza con Annamaria e Andrea con loro due amici Angelo e Rosanna. Piacevole
ma noi eravamo proprio di poca compagnia, stanchi ammazzati, dopo mesi di
tensione, di preparazione , finalmente una veleggiata fantastica con vento e
sole a non finire, come primo giorno è un grande augurio per il futuro.
25/Feb/14
Da Marzamemi a Marina
di Ragusa, tempo bello, poco vento da SE…ma si prende quello che c’ è, ora e’il
momento di guadagnare in longitudine verso ovest , tutto quello che
puo’arrivare da sud va’ sempre bene.
Navigazione costiera, un bombo viene a farci visita
26/Feb/14
Da Marina di Ragusa a
Licata, questa mattina alla partenza ho visto dopo tanti anni negli occhi dei
vicini di barca (che stavano svernando in barca) una luce di tristezza e di
pochino di invidia vedendoci partire , la stessa luce che avevo io quando
vedevo partire qualcuno verso mete lontane.
I vicini a Marina di Ragusa
Marina di Ragusa, in uscita dal porto superattrezzato
A Licata dovremmo fare la spesa
grossa nel supermercato interno al marina, molto comodo perche’si puo’arrivare
in barca direttamente col carrello.
Vento pochissimo da SE, giornata splendida di sole, si sta’in maglietta a
maniche corte in pozzetto. Contiamo anche di acquistare una SIM per la
chiavetta internet italiana, di sti tempi il meteo e’bizzarro ed e’meglio
tenerlo giornalmente sott’occhio.
Arrivati a Licata… e
subito on the run, prima al negozio vela per l’acquisto di una pompetta da
travaso per il gasolio, poi di corsa all’ ufficio del marina, dove ci facciamo
spiegare dove e’un negozio TIM per l’acquisto di una SIM per internet. Grande
camminata su per il corso, di ritorno fermata al supermercato per mega spesona
anche di scatolame per il futuro. Depositato tutto in barca alla meno peggio,
dieci sportine sul pavimento, chiusa barca e riportato il carrello al
supermercato. Ci portiamo tutto l’occorrente per farci la doccia prima di
tornare in barca. Stanchi stravolti arriviamo ai bagni e…..porca putt….a il
transponder non funziona. Sono gia’le 8 di sera e naturalmente l’ ufficio è chiuso.
Si torna in barca a prendere il VHF portatile e si contatta il guardiano notturno,
che dopo cinque minuti ci viene ad aprire. Doccia monumentale, ma la stanchezza
e la fame si fanno sentire.Si torna in barca e ci aspettano le dieci sportine
piene di ogni ben di Dio da sistemare in questa barca piccina. Uno sforzo
grandissimo e riusciamo a farci stare tutto….finalmente si mangia…ricotta,
olive, finocchio crudo e pane di grano duro, tutto innaffiato con birra…..una
meraviglia, ma una fatica davvero sovraumana.
Licata, ricotta e olive
27/feb/14
Da Licata a Porto
Empedocle, presa un po’con calma e partiti reltivamente “tardi” ,giornata bigia
con assenza di vento, ma va’ bene, nel frattempo testato il water maker e alter
cose. All’ atterraggio a Porto Empedocle vediamo sfilare sulla costa la valle
dei templi, molto bella vista dal mare…se si riesce ad eliminare la vista del
disastro edilizio creato attorno con palazzoni immensi quasi a invadere la
valle.
Zitti zitti entriamo nel porto e ci dirigiamo verso l’ avamporto. Dico zitti zitti perche’ di fatto non sappiamo di sicuro se si puo’stare all’ ancora. Chiedendo informazioni ai locali siamo passati da quello che ci dice che anzi e’una zona dedicate all’ancoraggio e c’ è anche una navetta che volendo ti porta a terra, a quello che ci dice che la capitaneria ci fara’sloggiare subito subito. Noi abbiamo scelto la via del silenzio e non chiedere alla capitaneria se era possibile o no. Per ora siamo ancorati attorniati da un po’di miseria, cantieri abbandonati, e sempre sti palazzoni sovrastanti. Sono gia’le 17:30 , tra un po’sara’buio e quindi penso che per stanotte sia fatta.
Zitti zitti entriamo nel porto e ci dirigiamo verso l’ avamporto. Dico zitti zitti perche’ di fatto non sappiamo di sicuro se si puo’stare all’ ancora. Chiedendo informazioni ai locali siamo passati da quello che ci dice che anzi e’una zona dedicate all’ancoraggio e c’ è anche una navetta che volendo ti porta a terra, a quello che ci dice che la capitaneria ci fara’sloggiare subito subito. Noi abbiamo scelto la via del silenzio e non chiedere alla capitaneria se era possibile o no. Per ora siamo ancorati attorniati da un po’di miseria, cantieri abbandonati, e sempre sti palazzoni sovrastanti. Sono gia’le 17:30 , tra un po’sara’buio e quindi penso che per stanotte sia fatta.
Ancoraggio a Porto Empedocle
Domani dovrebbe cominciare l’inizio di una grossa perturbazione ….dovremmo farcela ad arrivare a Sciacca dove andremo alla Lega Navale a 25 euro al giorno acqua luce e lavanderia incluse…non male se dobbiamo stare rintanati per tre o quattro giorni!
The great adventure begins! Fair Winds.
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