22 Agosto. Due giorni di lavatrice, mal di mare, mal di
testa, sonno mancato, temporali con nuvole minacciose e pioggia, onde che
battono sullo scafo e scafo che batte sull’onda, molto motore, timori, ripensamenti,
insomma sopravvivenza, quando si dispera di avere venti favorevoli e moderati e
un bel cielo sereno ecco che al terzo giorno tutto si placa, il vento diventa
più regolare e soprattutto l’equipaggio recupera un po' di sonno riprendendo l’equilibrio e la lucidità.
Sono circa le sette e mezzo del mattino, il sole è già alto,
le potenti onde oceaniche
frangono un po'. Stiamo
andando a motore e randa ma il vento ormai ci da buono per andare a vela.
Sono di guardia in pozzetto e mi chiedo se ci sono ancora
balene in giro e se avrò ancora una possibilità per fotografarle.
Ad un certo punto sento il verso inequivocabile di un
animale, una via di mezzo tra il ruggito di un leone marino e il respiro di un
delfino ma di più bassa frequenza e più potente. Mi guardo intorno tra timore e
stupore, con la certezza che non proviene dalla barca e dopo poco vedo uno
spruzzo a poppa, al giardinetto di dritta. Sul momento penso che sia un’onda
che frange ma poi lo spruzzo è troppo alto tanto da rifrangere la luce del sole
con i colori dell’arcobaleno.
Giro ancora lo sguardo sentendo la presenza e La vedo.
Esattamente in mezzo perpendicolare alla poppa, la coda e
tre quarti del corpo della balena.
Non c’è alternativa, non mi resta che chiamare Angelo, anche
se non c’è molto fare. Lei dovrebbe sentire il motore, è proprio li sotto.
“… Angelo abbiamo una balena sotto la barca” . Lui corre
fuori e mi dice di legarmi con l’ombelicale. “ Ma non sarà un’orca? Vedo il
bianco” guarda meglio e si accorge delle dimensioni. Non riesco a staccare gli occhi dalla
creatura che nuota ora a destra e sinistra e sotto la barca con una agilità
incredibile. Angelo mi scuote e mi dice di prendere la macchina fotografica appoggiata li vicino. Lei è sempre
li, vediamo il dorso lucido in
superficie e poi si immerge di poco e riesco a scattare un paio di foto a caso,
il più velocemente possibile prima
che scompaia di nuovo.
Siamo tutti e due scossi ed estasiati. Per tutto il giorno e
anche dopo le immagini della balena così vicina si ripetono nella nostra mente.
Durante la giornata vedo altri spruzzi ma in lontananza.
A volte la navigazione in barca a vela è dura e ci si chiede
perchè tutta sta fatica, poi avvengono questi incontri magici, unici, speciali
che premiano tutti gli sforzi come se ogni meraviglia
Le balene avvistate da Ilha Grande a Recife sono megattere caratterizzate dalla parte inferiore bianca e da grandi pinne laterali che usano per darsi la spinta in verticale fuori dall’acqua ricadendo sul dorso con grandi spruzzi che si vendono a distanza.
Le megattere (lunghezza fino a 19 metri), dall’ Antartide dove si nutrono, risalgono le coste del Brasile durante l’inverno australe da luglio a settembre per accoppiarsi nelle acque calde dei tropici e partorire i piccoli (dopo una gestazione di 10-16 mesi ).
20 agosto partenza da Salvador. Il FAROL da Barra
mini-arcobaleno tra le nuvole che si muovono veloci
colori riflessi al tramonto
21 agosto: alba.
sembra tutto chiaro ma poi....
22 agosto. L'avvistamento.
Eccola !!! nella sua splendida lunghezza
... anche le nuvole sembrano balene tra le nuvole.
ricostruzione della veduta della balena sotto la barca
Megattera. disegno di Antonella A. |
Grazie Anto, per aver condiviso con me questo vostro ricordo. L'incontro che avete avuto con la megattera che lascia me esterefatta figuriamoci voi che l'avete vissuta da vicino...fin troppo da vicino direi! Giornata fortunatissima. Buon vento...Lilly
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