domenica 12 agosto 2018

Da Perocao a Ilheus

11 agosto 2018 Porto Ilheus 14 46.8837 S 039 02.1424 W
Scriviamo solo ora , senza aver potuto scrivere in real time la nostra navigazione, ma I temporali vari con fulmini che ci costringevano a scollegare di continuo l'antenna della radio e la bassa propagazione data anche dal fatto che siamo circa a meta'strada tra la stazione radio del Cile e quella di Trinidad, ed e'quindi difficile beccare la stazione.
Abbiamo pero'avuto una disceta ricezione con il collegamento radio con Grande Laguna, la ruota degli italiani naviganti.
11 agosto 2000 giorno in cui varammo Stranizza in quel di Les Sable d'Ollonne, oggi 18 anni dopo …ormai maggiorenne se la cava alla grande.In questi 18 anni ci ha portato in giro per I sette mari in sicurezza e piacere, che dire …una grande barca, auguri Stranizza
Dopo aver provato tutte le baie possibili e immaginabili tra Guarapary e Perocao per potersi riparare dallo swelling…purtroppo senza successo , finalmente il 7 agosto complice un bel SE siamo partiti con destinazione Salvador de Bahia, circa 514 miglia.
Il primo giorno alla grande , partiti con randa piena e poco dopo genoa tangonato con andatura a farfalla, poi il vento ha continuato la rotazione e ci siamo trovati col vento in poppa piena con rinforzo, nel tardo pomerigio abbiamo deciso di ammainare la randa con andatura di poppa e tenere per la notte solo il genoa tangonato che continuava a darci comunque 5/6 onesti nodi di velocita'.
Verso mezzanotte ennesima rotazione del vento e ce lo troviamo al traverso , dobbiamo togliere il tangone , anche perche' il moto ondoso in aumento fa'oscillare la barca e avvicinare pericolosamente la punta del tangone alle onde.All'albero con luce del ponte e barca che rolla come una matta, la problematica del nostro tangone quando lo si usa con il genoa e'che avendo un armo tradizionale con crocette dritte e quindi sartie basse medie e alte , in particolare le basse davanti ne impediscono l'apertura totale.Dobbiamo quindi ïncastrarlo" tra la bassa anteriore e l'alta opportunamente controventato dal basso e prua e il braccio a poppa.
Cosa abbastanza semplice con mare calmo …ma di notte e mare formato …roba da circo Togni.
Arriviamo all'arcipelago Abrolhos, scortati letteralmente dalle balene, siamo sulla rotta delle balene che dall'Antartide vanno verso il nord del Brasile, dopo aver passato l'estate australe al sud per ingozzarsi di crill, ora migrano verso acque calde con bassi fondali per la riproduzione.
Passiamo quindi due giorni con balene da tutte le parti , anche a poche decine di metri, e naturalmente loro seguono I loro riti di accoppiamento, salti in aria con ricadute da sollevare montagne di spruzzi, codate sull'acqua …poi la bellezza di vedere transitare una coppia a poche decine di metri …insomma il miglior realistico documentario che uno potrebbe immaginarsi.
Dopo Albrolhos il vento non ci aiuta ed entra da NE, vorremmo cercare un ridosso a terra, ma non e'affatto semplice, qua'gli pseudo porti o ancoraggi sono quasi tutti dentro dei fiumi,e c'e'sempre una barra di sabbia all'ingresso piu'o meno segnalata, per cui bisogna entrare obbligatoriamente di giorno e nella seconda parte di marea entrante, mica facile considerando che il giorno dura solo 12 ore .
Resistiamo un altro giorno ma la situazione e'stresante, tra I soliti pescatori che di notte ci fanno impazzire, la barca che batte sull'onda con gran fracasso, quindi le notti a dormire poco o niente.
Identifichiamo alla fine un possibile ridosso, anche perche'il meteo prevede altri due giorni di NE, nel porto di Ilheus a circa 100 miglia da Salvador.
Da portolano e da carte ufficiali Brasiliane e da Navionics, Il Porto di Ilheus ha un lungo molo direzionato sud / nord per proteggere dal NE e all'interno un piccolo porticciolo con un moletto per proteggersi dal nord…che pero'purtroppo sparisce con l'alta marea, all'esterno del moletto alla sua radice lo Yacht Club di Ilheus con qualche gavitello ma esposto sia al NE che al Nord.
Fatti un po'di calcoli e arriviamo all'ingresso del porto verso le 7 di mattina con gia'un ora di luce, ci infiliamo seguendo in parallelo il lungo jetty , dove ad un certo punto dovremmo trovare una meda cardinale est ad indicare la punta del moletto che sparisce con l'alta marea.
Arriviamo alla meda e dovremmo girare a dritta per entrare nel piccolo porticciolo…ma ..non esiste piu', non ci racapezziamo, la boa e'giusta ma ora hanno chiuso tutto il piccolo bacino con un muraglione, e I pescatori son tutti all'ancora fuori davanti allo Yacht Club nello swelling e esposti al nord e nord est.
Ci avviciniamo anche noi e mettiamo giu'30 metri di catena in 2.5 metri di fondo che diventeranno 4.7 in alta marea.
Si balla, si e'esposti all vento e all'onda ,siamo ancorati nel bel mezzo della flotta peschereccia di Ilheus…unica barca a vela, ma questo e'il meglio che si puo'trovare in zona, ci chiediamo come mai abbiano interrato tutto e cacciato I pescatori in quell'ancoraggio molto insicuro.Per noi anche se si balla un po'non e'terribile o quasi, meglio che stare in mare controvento, se va'bene staremo qui solo sabato (oggi) , domani domenica per ripartire lunedi con l'est iniziale per girare a sud est, per fare le ultime 100 miglia prima di arrivare a Salvador, dove ci fermeremo almeno una settimana per riprendere fiato …il Brasile e'molto bello e a parte la lingua incomprensibile , I pescatori sgarrupati, ma navigarlo di inverno in risalita non e'cosi semplice, dato anche dal fatto che molti approdi sono davvero complicati e pericolosi, sia in termini di sicurezza personale sia in termini di sicurezza nell'entrare in posti con sempre delle barre di sabbia davanti che non si sa'bene come si siano mosse e le carte non e'che siano cosi'accurate , considerando che nessuna carta avesse identificato la chiusura del porto di Ilheus, figuriamoci se tengono conto del movimento delle barre.
12 agosto Porto Ilheus
Notte un po'agitata dal rollio del NE, verso le 10 decidiamo di scendere a terra per andarci a fare una doccia e mangiare al ristorante dello Yacht Club Ilheus.Un po'preoccupati dall'onda che entra per il nostro piccolo dinghy …al momento senza motore perche'scassato.Esco dul ponte e vedo a circa 3/400 metri la barca del circolo che accompagna un socio su un motoscafo, mi sbraccio e faccio dei gran fischi per attirarne l'attenzione, finalmente mi vedeno e arrivano a prenderci.Meno male perche'col nostro dinghy sarebbe stata dura.Accosta a Stranizza con sto dingone con il motore di una motozappa con accensione a manovella e in un attimo ci depositano al pontone dello Yacht Club.Ci accolgono come fossimo dei principi, doccia niagaresca anche se freschina…ma qua'siamo in Brasile , ci sediamo ad un tavolino sul grande terrazzo con vista sull'ancoraggio e ci gustiamo un bel succo di maracugia…che splendore di giornata, dopo tutte le batoste in mare.Con calma ordiniamo un bel filetto con patate fritte e insalata e due bottiglie grandi di birra, nel frattempo e'cominciata la musica dal vivo….what a day ?
Dopo pranzo viene a salutarci anche il gestore del club facendoci I complimenti , e ci fa'riaccompagnare in barca col dingone del circolo…che bellezza , una giornata per noi davvero fuori dal comune.
BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza …(oggi maggiorenne) …via radio SSB

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2 commenti:

  1. Ciao A&A!
    Ilheus, che ricordi, ci siamo stati praticamente un mese, la mia seconda di 3-4 anni ha imparato a nuotare nella piscinetta dello Iate Clube.
    Poco più a nord, se avete tempo passate da Itacarè, poi tutto il pezzo Sapinho Campinho eccetera...
    buon vento!
    r.

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  2. https://sybrancaleone.blogspot.com/2011/06/ilheus-videino-dello-iate-clube.html


    guarda se è cambiato, mi sembra la terrazza sotto al ristorante sia crollata (?) tipo 2011-2012

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