14-Maggio -14
Gran Tarajal 28 12.0304 N 014 01.2887 W
Aspettando il vento.
Il marina di Arrecife in costruzione
Da Arrecife ci siamo mossi a
piccoli tratti, per via dell’assenza di vento, una sosta a Puerto Castillo
a Fuerteventura ...posto stranissimo, un piccolo marina sorto adiacente a una
massificazione turistica ..tedesca. Già per accedere al porticciolo un delirio,
mede mancanti , reef tutt’intorno, boe non esistenti e alla fine all’ingresso
un parabordo rosa in acqua che dovrebbe fare le veci di una boa rossa...naturalmente
il verde sul molo senza luce. Va beh...entriamo ed è super ballonato di
motoscafi per pesca d’altura con canne dietro piu alte del nostro albero, si
affaccia l’harbour master e ci dice che è tutto pieno e di uscire per andare a Porto Rosario..insisto e
gli dico che abbiamo problemi con il timone a vento e dobbiamo fare una
riparazione (in parte vero...ma non interamente) insomma tira e molla, con
Antonella al timone che teneva la posizione in surplax, e io e l’harbour master
a gridarci ...alla fine la spuntiamo..la perseverenza latina...per non dire gli
spaccamaroni.
La prima cosa che mi chiede quando finalmente troviamo un buco per ormeggiare e’ “ma che nazionalità sei ? “, quando gli dico italiano fa una faccia come dire “ora ho capito tutto”. Ci dice che possiamo stare fino alle 10 del giorno dopo perché il posto è occupato da qualchun altro, ok no problem. La mattina passano le dieci, le undici ma il tipo non si vede, dopo non so quanti pellegrinaggi all’uffico, mi ferma un tipo e mi dice che fa le veci dell’Harbour master , che posso pagare a lui 20 euro, ok pagato e fuggiti da sto posto di me...a. Dimenticavo, dulcis in fundo vicino all’ufficio avevano fatto un serraglio in acqua tipo tre metri per due con dentro prigioniere due foche che facevano dei versi da accaponare la pelle, e tutti i tedeschi turisti si fermavano ad ammirrare sto triste spettacolo...ma che posti !!!!
La prima cosa che mi chiede quando finalmente troviamo un buco per ormeggiare e’ “ma che nazionalità sei ? “, quando gli dico italiano fa una faccia come dire “ora ho capito tutto”. Ci dice che possiamo stare fino alle 10 del giorno dopo perché il posto è occupato da qualchun altro, ok no problem. La mattina passano le dieci, le undici ma il tipo non si vede, dopo non so quanti pellegrinaggi all’uffico, mi ferma un tipo e mi dice che fa le veci dell’Harbour master , che posso pagare a lui 20 euro, ok pagato e fuggiti da sto posto di me...a. Dimenticavo, dulcis in fundo vicino all’ufficio avevano fatto un serraglio in acqua tipo tre metri per due con dentro prigioniere due foche che facevano dei versi da accaponare la pelle, e tutti i tedeschi turisti si fermavano ad ammirrare sto triste spettacolo...ma che posti !!!!
Ci muoviamo su Gran Tarajal a sud di Fuerteventura, naturalmente
a motore, vento zero e con una nebbiolina che mi ricorda tanto le giornate
aututnnali dell’alto Adriatico con calma piatta.
Fuerteventura: la costa est.
Ho preferito il paesaggio desertico alle costruzioni orripilanti delle zone balneari.
Al solito all’arrivo chiamiamo
via VHF, e al solito nessuno risponde, ormai ci siamo abituati, infiliamo il
porto e c’è un bel marina governativo con 5/6 pontili con i finger con diverse
barche di giramondo ormeggiate.
Gran Tarajal: il marina , Stranizza la prima barca da sinistra.
Gran Tarajal: gli uffici e i servizi del marina.
Quando stavamo per attraccare ad un finger
vicino a dei francesi, ecco apparire dal nulla l’omino della security che con
il suo manganello a fianco e le manette dall’altro con piglio deciso ci dice
che lì non va bene ma che dobbiamo
metterci dall’altra parte del pontile, perche’ poi lì non va’ bene non si
capisce, ci sono tantissimi posti vuoti e due pontili completamente vuoti, ma
si sa’ c’ era già una folla di velisti pronti a prenderci le cime e l’AUTORITA’
vuole fare vedere i muscoli, e qui comando io e questa è casa mia. Ok ok marcia
indietro aggiriamo il pontile e facciamo l’attracco dalla parte opposta, ben
tre velisti ci prendono le cime più quello della security, qua una barca in
arrivo è un evento. Il posto è strano, ma ha un gran bel feeling, tutto nuovo, le case ricordano
piu’ l’Africa che le Canarie, forse hanno voluto dare una sgrossata di immagine.
Questo è stato e penso sia ancora un grande arrivo per i profughi e gli extra
comunitari dall’Africa, un po’ come Lampedusa. Ma mentre Lampedusa è un po’ un
posto lasciato andare (a parte il centro) dove si vedono ancora ammucchiati
alla peggio i barconi, i centri di accoglienza lasciati andare alle intemperie
...insomma un gran senso di abbandono, Gran Tarajal mi sembra che cerchi di
stare al passo coi tempi e di reagire. Pensavamo di stare una notte e via, ma
il vento langue, prolunghiamo un altro giorno e...speriamo giovedi’ che arrivi
un po’ di brezza.
Gran Tarajal: i muri del paese decorati .
N.B. Per coloro che non lo
sapessero, è possibile conoscere
la nostra posizione guardando in internet al seguente link http://www.vesselfinder.com/?mmsi=249000887 , quando abbiamo il sistema AIS acceso e quando siamo
relativamente vicini a una costa dove il segnale AIS viene captato da una stazione a terra.
sempre divertenti i racconti delle vostre peripezie....a terra! E per ora Francesi +1, Tedeschi -1.
RispondiEliminaUn salutone Gabri