07-Maggio-14
Dopo la bellissima isola della
Graciosa, ci siamo mossi su Arrecife, capitale di
Lanzarote. L’idea iniziale era di andare a Puerto Calero uno dei più belli e
moderni marina delle Canarie …naturalmente tutto ha un costo, abbiamo saputo
poi all’ultimo momento da un vicino di barca del nuovo marina appena in
costruzione ad Arrecife con prezzi più popolari, almeno per il momento. Solo
due pontili in opera, luce e acqua tutto volante e i bagni in un prefabbricato,
è un progetto enorme con investimenti enormi, sempre gestito dalla società che
gestisce Puerto Calero.
Penso che già dal prossimo anno i prezzi lieviteranno.
Quando eravamo ancora a La Linea abbiamo preso la decisione di stivare la catena dell’ancora in una apposita cassa a piede d’albero in dinette, e riporre l’ancora nel gavone, tutto ciò per alleggerire la prua in particolare nelle andature portanti, qualcuno ci aveva suggerito di tappare anche gli occhi di cubia per evitare l’entrata di acqua quando la prua è totalmente sommersa, ma abbiamo notato che nell’Ovni sono protetti e che in navigazione entra davvero pochissima acqua.
Di seguito prima e dopo lo stivaggio del importante catena ...84 metri del 10 mm più 20 kg di ancora Rocna.
Penso che già dal prossimo anno i prezzi lieviteranno.
Quando eravamo ancora a La Linea abbiamo preso la decisione di stivare la catena dell’ancora in una apposita cassa a piede d’albero in dinette, e riporre l’ancora nel gavone, tutto ciò per alleggerire la prua in particolare nelle andature portanti, qualcuno ci aveva suggerito di tappare anche gli occhi di cubia per evitare l’entrata di acqua quando la prua è totalmente sommersa, ma abbiamo notato che nell’Ovni sono protetti e che in navigazione entra davvero pochissima acqua.
Di seguito prima e dopo lo stivaggio del importante catena ...84 metri del 10 mm più 20 kg di ancora Rocna.
Prima
e dopo
Questo e in più il fatto che il
tender è impacchettato sulla tuga
come un salame (normalmente lo teniamo appeso allo spoiler dietro, ma
impossibile ora per via del timone a vento), ci porta dalle Canarie in poi fino
all’arrivo in Brasile ad approdare solo nei marina. Dico questo perché ad Arrecife
c’è un gran bel posto davanti alla città per ancorare, ma abbiamo scelto il marina
con prezzi popolari, così faremo anche a Mindelo,Capo Verde, dove ci hanno già
anticipato un prezzo molto popolare con sconto dato dalla bassa stagione...poi
di lì terzo jump.
Un vantaggio di essere nei marina è dato anche dal fatto che tempo fa acquistammo un fornello elettrico a due piastre non troppo ingombrante, quindi al marina fuori il fornello elettrico per abbattere un po’ le spese del gas...ma più che altro perché non è sempre così facile trovarlo.
Ad Arrecife con il sistema "provi la porta accanto", ci hanno fatto già girare tre distributori e quattro ferramenta e ancora siamo con la bombola vuota, speriamo ora l’ultima ferramenta nel pomeriggio.
Un vantaggio di essere nei marina è dato anche dal fatto che tempo fa acquistammo un fornello elettrico a due piastre non troppo ingombrante, quindi al marina fuori il fornello elettrico per abbattere un po’ le spese del gas...ma più che altro perché non è sempre così facile trovarlo.
Ad Arrecife con il sistema "provi la porta accanto", ci hanno fatto già girare tre distributori e quattro ferramenta e ancora siamo con la bombola vuota, speriamo ora l’ultima ferramenta nel pomeriggio.
Un po’ per fare passare una botta
di vento sostenuto che dovrebbe assestarsi intorno a lunedì della prossima
settimana, e un po’ per visitare la bellissima Lanzarote e non per ultimo tutti
i lavoretti in sospeso, tipo dare l’olio al teak in pozzetto, assemblare una
piccola centralina di filtri per poter prendere acqua dalla banchina (in
particolare in Brasile, grazie ai consigli di Roberto di Branca) senza rimanere
contaminati, e infine una “leak” di corrente sullo scafo che ce la portiamo
dietro da un mesetto, rimarremo qui qualche giorno.
Messa sottosopra la barca ...ma è un gran casino, su
barche metalliche se tutto va bene è ok, ma quando c’è una perdita di corrente
sullo scafo diventa davvero un lavoro investigativo ad alto livello. Ho, per
fortuna, potuto contare sull’appoggio morale e tecnico di Gianfranco di Shaula
4 in Italia che, anche se disturbato incessantemente al telefono e via e-mail, è
sempre stato gentilissimo. Sembra che alla fine ne siamo venuti a capo ...cross
the fingers. Last but not the least il set up finale del timone a vento,
provato ieri nella tratta Caleta del Sebo > Arrecife con una ventina di nodi
alle portanti, abbiamo allegerrito il carico della ruota scollegando
l’autopilota elettronico.
Resta però il fatto che gli Ovni hanno il timone con
compensazione zero e in più un timone poco importante come superfice, quindi il timone a vento
fatica un po’ a tenere la rotta in particolare con venti sostenuti, in più le
cimette che controllano il movimento subiscono un allungamento che alla fine
ritarda la timonata; penso di procurarmi delle cimette di spectra per
ovviare all’inconveniente e di
mettere un sistema di tensionamento per compensare il tutto.
Sarei curioso di conoscere capillarmente la cambusa che avete predisposto per una tratta che dura 10 giorni e per quella che durerà 20 giorni. Grazie.
RispondiEliminaabbiamo fatto un po' di conti della massaia, tipo quanto mangiamo nei tre pasti ecc..., ma in pratica abbiamo riempito tutto il riempibile con abbondanza , l'idea e', meglio esagerare che rimanere senza mangiare.Poi naturalmente si esagera un po' e si perde la misura, per esempio, ci siamo ritrovati in un gavone 5 bottiglie di olio d'oliva , ma va bene cosi'.Abbiamo anche visto che in navigazione non e' che si mangi tantissimo , piu' che altro e' il fresco da mantenere, frutta e verdure.
RispondiEliminaCiao e BV