venerdì 31 maggio 2024

Da Aber Wrac'h a Treguier


By Angelo

foto Antonella e Angelo 

25 maggio 2024, 67 esimo compleanno di Angelo

Da Aber Wrac’h a Roscoff,  35 NM

48 43 05.375 N   003 57 46.833 W

Siamo all’interno di un fiordo, uno dei  tre Aber, bisogna mettersi a tavolino e fare due conti sulla strategia per fare questa tratta.

Da quando siamo nella Manica i giochi sono cambiati, la corrente di marea non segue piú esattamente la marea e ci possono essere anche 2 o 3 ore di differenza tra le due.

La marea da Aber Wrac’h  va’ in bassa alle 12:30 e comincia ad entrare, fuori dal fiordo peró la corrente comincia a correre verso est alle 14:00.

Normalmente saremmo usciti prima delle 12:30 per avere la marea a favore, ma facendo cosí ci si troverebbe poi la corrente contro appena usciti dal fiordo. Consultiamo  Total Tide, software ufficiale della Admiralty con grafica essenziale, ma una volta sincronizzato in una delle tre ore possibili, si rivela molto preciso, è tantissimo che lo utilizziamo e ne siamo ben contenti. Anche se ci posiziona l’arrivo alle 22:00 decidiamo di mollare gli ormeggi verso le 13:30, per essere all’appuntamento con la corrente fuori dal fiordo.

Il vicino Patrick, con un Ovni 45 recente, fiero della sua bella applicazione dalla grafica accattivante sceglie di partire un ora e mezza prima di noi, scazzando tutto. Praticamente si troverà a fare  solo un ora di vela e tutto il resto a motore contro vento e corrente.

Noi ce la siamo cavata molto meglio, facendo motore solo al passaggio del canale dell’isola di Batz e qualche intermittenza quando il vento crollava. Comunque navigazione piacevole con groppi e continua riduzione di velatura per poi dopo mezzora riaprire tutto.

Il vento ha rinforzato parecchio poco prima del canale dell’isola di Batz e lí non conoscendo il posto e con un continuo allinearsi alla varie mede, abbiamo ammainato randa e genoa e con motore abbiamo tenuto solo la trinchetta.

Secondo i nostri piani dovevamo arrivare alle 22, ma sfruttando la corrente al massimo, alle 19:00 eravamo già nel marina. In questi posti, bisogna spendere un po’ di tempo cercando di pianificare la navigazione al meglio, alle volte spendo anche un' ora e piú solo per una tappa, forse siamo troppo prudenti, ma qua ogni errore si può pagare caro e fare dei danni.

 

 

29 maggio 2024

Da Roscoff a Treguier, 41 NM

48 47 13.962 N   003 13 14.600 W

Calcoli per questa tappa, scritto il 27 maggio 2024

La bassa marea a Roscoff c’è alle 05:01, la corrente di marea direzione est comincia verso le 07:30, la bassa marea all’arrivo ci sarà alle 18:00, il vento da ovest/sud/ovest a 11 nodi con raffiche a 15/17 nodi.

Ce la giochiamo cosí: uscita alle 07:30 da Roscoff nelle prime due ore di marea entrante per prendere la corrente fuori verso est alle 07:30. Sono 42 miglia che stimate ad una velocità media di 4.5 nodi (questa è la velocità media che stimiamo di Stranizza in navigazione per i calcoli) ci dà 9 ore. Quindi in teoria dovremmo arrivare all’imbocco del fiume per Treguier circa dopo 8 ore quindi circa alle 16:00, un po’ presto per la marea, ma bisogna tener conto che la corrente di marea alle 11:30 gireà verso ovest, quindi la velocità calerà drasticamente, contiamo di impiegarci quindi due ore in piú e riuscire ad essere comunque alle 18:00 all’imbocco del fiume per poter prendere la marea entrante. Questa la strategia, vediamo come si svilupperà.

29 maggio: la partenza.

Tutto sto calcolo è corretto a parte una variabile: la mattina, per poter prendere la corrente di marea verso est avevamo deciso di partire alle 07:30 , alle 06:00 però si era in bassa marea e la marea ha cominciato ad entrare nel porto, sapevamo che ci sarebbe stata corrente nei pontili, ma non ce la aspettavamo cosí forte.  Cosí forte che appena mollati gli ormeggi e dato marcia indetro ci ha preso e sbattuto letteralmente di lato addosso alla poppa di altre due barche ai finger.

Abbiamo parato al meglio con qualche parabordo, i proprietari inglesi di una delle due barche sono schizzati fuori in mutande e piedi scalzi a cercare di darci una mano a spingere la barca lontano dalle loro poppe, ma non ce n'era per nessuno, la corrente spingeva cosí forte che non si riusciva a muovere la barca neppure di un centimetro. Abbiamo provato in tutte le maniere con spring prima a poppa poi a prua, ma non c’era nulla da fare. Alla fine ci siamo rassegnati ad aspettare le 8 e chiamare il marinaio del marina che col gommone ci tirasse fuori dai pasticci. 

In tanti anni non ci era mai successa una cosa del genere, ma del resto non avevamo mai visto maree e correnti di tale intensità.

Chiacchierando con gli inglesi della barca a cui eravamo piombati addosso,- tra l’altro loro sono rimasti in mutande e canotta chiacchierando amabilmente sotto una pioggerella novembrina, noi in full gear in cerata e loro senza nulla in testa sotto la pioggerella- quando gli ho detto: “forse è meglio che vi riparate se no vi bagnate tutti”-, ci hanno risposto: "no problem, ormai siamo waterproof".

Ci hanno anche detto che prima di arrivare in Bretagna, pensavano che avendo imparato a navigare in Inghilterra con le loro grandi  escursioni di marea, sarebbero stati capaci di navigare in tutto il mondo, poi arrivati qui, hanno cambiato idea velocemente.

Va beh, un po’ avviliti aspettiamo le 8 e chiamiamo via radio il marinaio, vengono in due con un mega gommone con un supermotore, si collegano alla bitta di mezza barca con una cima e cominciano a tirare. Tira che ti ritira finalmente, lentamente e inesorabilmente Stranizza lascia le poppe delle due barche e ci ritroviamo nel canale. Ci avvisano di andare ad ormeggiare al molo carburanti e di trovarci in ufficio, intanto prendono qualche foto delle barche a cui ci siamo appoggiati.

Ci ritroviamo in ufficio e risulta solo un graffietto sulla poppa di una barca, ci prendono comunque gli estremi nel caso il proprietario voglia essere risarcito. Mi racconta poi che praticamente una o due volte la settimana tirano fuori barche che come noi sono andate a finire addosso alle altre.

Sono un po’ avvilito, anche se qua sembra una prassi comune, avrei dovuto dare piú acceleratore all’uscita ecc., ma si sa’ col senno di poi sono piene le fosse. Oltretutto Roscoff pur avendo un marina al top con servizi al top, peró il paese è a circa 30 minuti a piedi, che non sarebbe neanche male se non che ci sono navi da crociera che si susseguono ininterrottamente e nella categoria dei turisti quelli da navi da crociera per noi sono i peggiori. Insomma un posto organizzato ma senza anima.

Riusciamo comunque a partire con un oretta di ritardo sulla tabella di marcia, c’e’ una bruma che si vede giusto a mezzo miglio, la pioggerella continua a cadere fastidiosa, insomma una giornata grigia se non nera. Siamo un po’ preoccupati di questo ritardo, i tempi per navigare 42 miglia erano già stretti prima, ora sono strettissimi. Per fortuna la corrente ci assiste e ce ne filiamo a 7 e rotti nodi, fino alle 12:30 quando la corrente comincia a girare e ce la troviamo  contro, per fortuna siamo a due ore dall’ingresso del fiume.

Il vento, come era previsto sarebbe aumentato all’arrivo e dai 12/13 nodi iniziali piano piano si va’ a stabilizzare sui 24/25 di apparente di poppa piena, piu’ 5 nodi di velocita siamo sui trenta nodi, il problema non è neanche il vento ma il mare che crea un putiferio per il vento contro la corrente.

Decidiamo di ammainare randa, perché essendo proprio in fil di ruota, l’autopilota vecchierello fatica a tenere una rotta precisa e sbandando un po’ a destra e un po’ a sinistra porta la randa continuamente a cambiare mura accentuando ancor di piú la tenuta della rotta. Ormai siamo affiatati, Antonella va’ velocemente al vento, io ammaino e in meno di un minuto siamo di nuovo in rotta con solo genoa, questo contribuisce a rendere molto piu’ stabile la rotta e a filare.

Arriviamo al WP di ingresso, sono le 14:30, la marea dal fiume ha cominciato ad uscire sul mezzogiorno, quindi abbiamo marea contro nel dodicesimo piú alto dell' escursione di marea, mica bello. Avevamo naturalmente vari piani di back up, uno di questi era di ancorarci poco prima dell’entrata e aspettare la marea entrante.

Davanti a noi ci sono due barche in entrata, una di queste è l’amico Patrick con l’Ovni 45 che ormai ci inseguiamo da Lorient. Monito le loro velocità anche se sono piú grossi di noi e con motori piú potenti, viaggiano bene sui 4.5 nodi.

Entriamo e quando il vento ce lo permette apriamo genoa per aiutare il motore, la velocità si stabilizza sui 4.2 nodi, per fortuna il coefficiente di marea è ancora relativamente basso sui 59.

Navighiamo le 7 miglia di questo fiume, molto piacevole  e come dappertutto in Francia, ben segnalato con mede laterali ben tenute, finché arriviamo all’ultima svolta del fiume e ci appare il paese di Treguier. Sembra di essere arrivati con la macchina del tempo, un' abbazia bellissima e un paese che da’ l’impressione di essere arrivati nel medioevo, bellissimo.

Avevamo telefonato per via del mini marina, e la ragazzetta ci viene incontro con il barchino a indicarci dove ormeggiare. Come sempre in Francia, le barche si animano e appena arriviamo al finger ci sono 4, 5 persone a prenderci le cime: grazie, una mano fa’ sempre piacere.

Una volta ormeggiati, ci guardiamo intorno e vediamo dei Boreal a perdita d'occhio, chiedo in giro se c'è un meeting, ma no, a 3 km c'è proprio la fabbrica dei Boreal che continua a sfornare barchette da minimo 1 milione di euro a pezzo, oltre a quelle nei pontili ce ne sono poi un altra ventina ammassate nel piccolo cantiere in secco. Qua il soldino gira.

Ora per due giorni buffa da nord ovest, al momento in cui scrivo abbiamo raffiche a 40 nodi nel marina, quindi aspettiamo e ci godiamo questo bellissimo posto da fiaba.


I track da Aber Wrac'h a Treguier



Aber Wrac'h

Canale d'ingresso ad Aber Wrac'h, circondato da coltivazioni di mitili nei bassi fondali.

Canale di Aber Wrac'h

Il faro tradizionale in pietra  de l'île Vierge nei pressi di Aber Wrac'h, alto 82,5 metri è il piú alto d'Europa.


Passaggio dall'isola di Batz, poco prima di Roscoff,





Roscoff, il vecchio porto.


Roscoff

Roscoff: i battellini al vecchio porto per raggiungere le barche ancorate nel porto.



Roscoff


29 maggio, partenza da Roscoff.


29 maggio, nonostante l'inizio in salita, la foschia e la pioggerella, felici di essere di nuovo in mare.

in lontananza si intravede la costa frastagliata e irta di scogli.

il faro LA CORNE all'ingresso del fiume che porta a Treguier.




Treguier in vista


Treguier, il marina in bassa marea



Le barchette da un milioncino a pezzo










Passeggiata lungo le rive


Il club delle bocce ( Pétanque)  lungo la riva.


 

Treguier. L'ingresso al paese. I due torrioni erano silos e la riva arrivava proprio sotto all'ingresso della via principale.

 
 
 
 

La casa Museo di Ernest Renan, scrittore.



 



 Treguier. La cattedrale gotica di St. Tugdual

 

St. Yves patrono di Treguier








Il chiostro esterno alla cattedrale.

 

La torre della parte romanica vista dal chiostro.

 

La statua di Ernest Renan posta dai repubblicani nella piazza davanti alla Cattedrale


Lato Ovest di Treguier, vista sul fiume le Guindy e antica passerella St. François



Treguier si trova nel lembo di terra nella congiunzione tra due fiumi, Le Guindy a Ovest e Le Jaudy a Est.


Galettes con sidro in un localino tipico


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