martedì 19 luglio 2016

Gimcana tra i relitti nel Rio della Plata

Da Colonia del Sacramento al Club Barlovento a San Isidro Buenos Aires

Prima della partenza la stufa a gasolio ha dato forfeit, non passava piu' gasolio dal regolatore.Smontando il tutto ho scoperto (grazie anche a quando da ragazzini ci si smontava il carburatore del cinquantino per "truccarlo") che ha il funzionamento quasi come un carburatore di vecchia data...il problema e' ficcare i ditoni dentro quei piccoli spazi per smontare e pulire.

18 Luglio Colonia del Sacramento Uruguay
Ore 06:30
Temperatura esterna dell’aria 7 gradi
Temperatura interna dell’aria 10 gradi
Temperatura dell’acqua 11 gradi
Vento SE 15/18 nodi

Abbiamo la solita boa di poppa lontanissima,dobbiamo quindi passare un lunghissimo doppino a prua per poter slegare le due cime di poppa, una volta fatto ....siamo liberi, via che si va’.
I vicini canadesi/australiani Mark e Rosie ,molto carini si sono alzati per salutarci e aiutarci nel disormeggio...che pero’ preferiamo farci da soli per abituarci a questa strana maniera di ormeggiare e disormeggiare.Da previsioni meteo ci si aspettava 7/8 nodi di vento da Est, ma il Rio della Plata riserva sempre qualche sorpresa, appena usciti dal molo ci investe una bella brezza ...fredda di 15/18 nodi venendo da SE e’ gelata ...forse arriva dall’Antartide.La giornata e’ splendida un bel sole , cielo limpido e aria frizzina ma pura, issiamo di randa piena e genoa ridotto a fiocco, l’acqua al solito marrone che piu’ marrone non si puo’, ma si fila che e’ un piacere , dapprima di bolina larga per 240 gradi, poi scapolato una area di scarico sabbia ed evitato poggiando decisi una chiattona piena di container spinta da uno speciale rimorchiatore con torretta aggiunta per poter vedere al di sopra dei container, attraversiamo il canale del Farallon e allarghiamo per 271 con andatura al lasco ...filando a 6 nodi.Si va’ attraversando un area fitta fitta di relitti di tutte le eta’ e nazionalita’ (Antonella ha acquistato anche un libro in Uruguay dove c’e’ la storia di diversi relitti) con boe anche lampeggianti, fino ad allinearsi con la boa UNEN –A  di li’ si cambia per 224 gradi infilandosi in un corridoio tra due aree di smaltimento sabbia , al centro del corridoio un palo molto alto di segnale di pericolo isolato per l’ennesimo relitto. A Colonia abbiamo conosciuto delle persone che lavorano su un chiattone che ogni mattina escono in mare per andare ad aggiustare o ripristinare le boe sparse , e un comandante di una lancia che giornalmente continuano a fare i survey di zone navigabili, perche’ la quantita’ di sabbia in movimento e’ enorme e cambia continuamente di posizione.
 Attraversiamo il canale Emilio Mitre e per 293 gradi cominciamo l’avvicinamento a costa , dovremmo avvistare dei pali verdi da lasciarci a sinistra (IALE B) , seguirli fino ad incontrare le due boe rosse dei km 24 e 24 .Rotte spezzate per fare la gimcana tra le decine e decine di relitti cosparsi per tutto il Rio della Plata...fortunatamente tutti...o quasi ben segnalati e per fortuna ,perche’ le profondita’ sono davvero minime e incappare in un relitto se non segnalato e’ molto facile.Andiamo avanti a zigzagare tra una montagnadi relitti, tra zone dove vengono scaricati rifiuti ferrosi, o altre dove scaricano le sabbie dragate dai canali commerciali...insomma un mondo a se stante. Fino ad incrociare il canale Emilio Mitre tutto fila liscio con un minimo di 3.2 mt sotto la chiglia, attraversato il Mitre cominciano le preoccupazioni, abbiamo indicazioni inviateci da alcuni amici argentini di come procedere , cominciamo a seguire la fila di pali verdi da lasciarsi a sinistra , il fondo comincia a salire in maniera preoccupante, siamo un po’ in anticipo sulla marea entrante e il vento non e’ cosi’ importante da innalzare il livello del mare.
Issiamo completamente deriva , il timone continuiamo a lasciarlo giu’ , fino a 1.7 mt dovrebbe essere ok, non lo alziamo perche issandolo la pala sotto si mette a 90 gradi e comincia a creare un grosso sforzo sul meccanismo del timone.2,5 mt...2,2 mt e continua a salire, 1.8 mt ...poi evidentemente c’era un piccolo rialzo e il timone tocca, toccando crea una sovrappressione  nei riguardi della pompa idraulica che ha ...per fortuna un dischetto di sovrappressione che quindi si perfora e fa’ in maniera che la pala si alzi automaticamente...ma ora non abbiamo piu’ la possibilita’ di rimandare giu’ la pala previa sostituzione del dischetto...che per fortuna abbiamo di scorta.Con Antonella al timone , mi ficco dentro il gavone e in 30 secondi sostituisco il dischetto ...naturalmente continuiamo  a tenere il timone sollevato...meno male, perche’ poco dopo arriviamo ad un minimo di 1.4 mt .Sorpasssiamo un barchino di argentini che tentano di andare in tutte le maniere a vela pur ormai senza vento, ne approfittiamo per scambiare due parole e chiedere qualche informazione sulla direzione...perche’ ormai dovremmo imboccare il fiume Lujan.Troviamo la boa rossa che segnala il Km 23 , di li tutto diventa facile, le profondita’ aumentano e ci si rilassa un po’.
Proprio poco perche ‘ a breve dobbiamo chiamare via VHF il club Barlovento...il problema e’ che qua’ usano solo canali USA, e noi sul VHF fisso abbiamo solo canali internazionali, per fortuna sul VHF portatile abbiamo tutti i canali, americani, internazionali e canadesi, dobbiamo pero’ essere nelle vicinanze perche seno’ non ci sentono.
Una volta davanti all’ingresso chiamiamo e hanno la lancia “Gaucita” che ci attende per aiutarci nell’ormeggio, dopo vari tentativi si riesce finalmente ad ormeggiarsi con le loro trappe, a prua direttamente in un bosco, e a poppa altre due trappe ..per scendere si chiama “Gaucita” sul 66 A e ci vengono a prendere.
Il posto sembra molto bello, facciamo giusto in tempo ad andare in ufficio a registrarci prima che alle 17 chiudano e ci fanno una certificazione dove attestano che possiamo andare domani mattina all’immigrazione e alla prefettura.Posti che per andarci dovremo prendere un treno perche’ abbastanza distanti...sperando di trovare una banca per cambiare qualche soldo.
Torniamo in barca e pur avendo navigato solo 38 miglia . siamo stanchi, il freddo fa’ la differenza, in piu’ si sta’ molto fermi tra una navigazione e l’altra e si perde un po’ l’abitudine ...per fortuna il piede marino tiene duro e non abbiamo problemi in navigazione.
La mattina sveglia presto per poter nell’ordine andare in banca a fare un prelievo e poi prendere il trenino costiero per andare a Tigre sede dell’immigrazione e della dogana, poi per la Prefectura dovremmo tornare indietro a San Fernando timbrae e ritornare di nuovo a Tigre per mollare gli ultimi documenti alla dogana.
Dopo una bella scarpinata’ troviamo una banca di nome ITAU’ !! Andiamo allo sportello automatico , ma si inchioda sempre quando dobbiamo cambiare la lingua, sono le 9:30 ...dobbiamo aspettare l’apertura della banca alle 10 per chiedere maggiori informazioni.Finalmente apre e chiediamo alla guardia giurata come funziona sto maledetto sportello, prima di tutto non accetta le carte di credito, ma solo quelle di debito, e va beh, inseriamo la carta di debito, quando poi arriva il momento di fare le diverse selezioni con il touch pad non bisogna solo toccare la selezione, ma bisogna imprimere un movimento al dito da destra verso sinistra spingendo intensamente e ....aspettare ...quanto non si sa’...aspettiamo e finalmente possiamo fare la nostra selezione .
Selezionamo il ritiro di 700 pesos, verifichiamo l’importo che ci da’ e ci sono solo 200 pesos, la ricevuta e’corretta per 200, ma non si capisce bene perche’ ci dia solamente 12.5 Euro , la guardia naturalmete imputa l’errore alla nostra selezione, ma noi siamo sicurissimi di avere digitato 700.
Va beh siamo stufi di ste banche, con i nostri 12,5 euro andiamo a prendere il trenino costiero per andare a Tigre...sperando di aver abbastanza denaro per il biglietto.Per fortuna costa 20 pesos a testa e arriviamo a Tigre.Dopo diverse informazioni arriviamo all’immigrazione , come sempre pieni zeppi di fotocopie sorprendiamo il funzionario e in 5 minuti abbiamo tutti i timbri di rito, poi cerchiamo la dogana ...che dovrebbero essere nell’uffico accanto , ma che troviamo all’esterno in un altro ufficetto, anche qui mi si stanca il braccio a forza di presentare fotocopie di tutto e di piu’, compilano altri formulari che dobbiamo far firmare dalla Prefectura.
Dovremmo tornare alla prefectura di San Fernando perche il Club nautico dove siamo ormeggiati fa parte di San Fernando, poco lontano abbiamo pero’ visto la Prefectura di Tigre...ci guardiamo e decidiamo di fare la solita faccia da grulli che non ne sanno mezza edi tentare con questa Prefectura ...se ci va’ bene potremmo poi ritornare in un battibaleno alla dogana e terminare la via crucis.
Entriamo e becchiamo una funzionaria con la faccia da indio, comincia a spulciare tutti i documenti , si guarda tutti i timbri dei passaporti, controlla ogni parola della patente nautica italiana (e’ obbligatorio avere una licenza di navigazione , anche se straniera) e finalmente arriva il magico momento di quando impugna il timbro e bang e ribang, timbri a destra e a sinistra, ormail il Roll (il documento di entrata e uscita dai paesi) e ricolmo , e non rimane piu’ posto per eventuali altri timbri.Ci e’ andata di lusso, ci siamo risparmiati una gran scarpinata, di corsa torniamo in dogana , e’ gia’ mezzogiorno e non vorrei che chiudessero, consegnamo il documento timbrato dalla Prefectura e siamo pronti per andarcene...e no’, mica cosi’ veloci, devono venire a fare la visita in barca per accertarsi che sta barca esista veramente.
In compagnia di due doganieri saliamo sulla loro macchina e ci scortano al club, noi con “Gaucita” saliamo in barca , mentre loro passano dall’uffico del club, ci raggiungeranno a breve.Dopo 5 minuti arriva “Gaucita” con i due doganieri a bordo che prendono foto e video della nosta barca di poppa, per loro e’ sufficente, non salgono neanche a bordo ...e finalmente l’Odissea e’ terminata, devo dire che e’ tutto molto burocratese, ma sono ben organizzati e gentilissimi e devo dire molto professionali...basta avere tempo e pensare un po’ Zen.

Siamo ora ufficialmente in Argentina...sembra un sogno.

By Angelo

Provo a "suonare" il regolatore del gasolio...ma non passa un filo d'aria


si comincia lo smontaggio di una cosa assolutamente ignota.





                              Smontato il tutto, ripulito e riassemblato , la stufa torna a scaldare.


Il Track Colonia > Club Barlovento


Relitti da tutte le parti


Il campo piu' popolato di relitti


In avvicinamento alla Boa A

"Lo spingitore " di container con torretta d'avvistamento


L'acqua sempre piu' marrone


Si issa la bandiera di cortesia Argentina

Buenos Aires sullo sfondo


Ci si avvicina al canale "Costero"


Arrivera' anche a 1.4 mt


Entrati nel Rio Lujan , a sinistra una fila interminabile di club nautici


Il Clb Barlovento in avvistamento


 Una sfilza di Club nautici prima e dopo Barlovento



All'ormeggio nel Club Barlovento, uno dei pochi che permetta l'ormeggio a stranieri e non soci

Stranizza ormeggiata di prua al boschetto


Anche lei vuole fare colazione



2 commenti:

  1. Che meraviglia!! Complimenti per le avventure.

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    1. Si' , qua' e' proprio un avventura, e non ci aspettavamo un Sud America cosi' bello e interessante con persone magnifiche.
      BV Angelo

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