Da Colonia del Sacramento al Club Barlovento a San Isidro Buenos Aires
Prima della partenza la stufa a gasolio ha dato forfeit, non passava piu' gasolio dal regolatore.Smontando il tutto ho scoperto (grazie anche a quando da ragazzini ci si smontava il carburatore del cinquantino per "truccarlo") che ha il funzionamento quasi come un carburatore di vecchia data...il problema e' ficcare i ditoni dentro quei piccoli spazi per smontare e pulire.
18 Luglio Colonia del Sacramento Uruguay
Ore 06:30
Temperatura esterna dell’aria 7 gradi
Temperatura interna dell’aria 10 gradi
Temperatura dell’acqua 11 gradi
Vento SE 15/18 nodi
Abbiamo la solita
boa di poppa lontanissima,dobbiamo quindi passare un lunghissimo doppino a prua
per poter slegare le due cime di poppa, una volta fatto ....siamo liberi, via
che si va’.
I vicini canadesi/australiani
Mark e Rosie ,molto carini si sono alzati per salutarci e aiutarci nel
disormeggio...che pero’ preferiamo farci da soli per abituarci a questa strana
maniera di ormeggiare e disormeggiare.Da previsioni meteo ci si aspettava 7/8
nodi di vento da Est, ma il Rio della Plata riserva sempre qualche sorpresa,
appena usciti dal molo ci investe una bella brezza ...fredda di 15/18 nodi venendo
da SE e’ gelata ...forse arriva dall’Antartide.La giornata e’ splendida un bel
sole , cielo limpido e aria frizzina ma pura, issiamo di randa piena e genoa
ridotto a fiocco, l’acqua al solito marrone che piu’ marrone non si puo’, ma si
fila che e’ un piacere , dapprima di bolina larga per 240 gradi, poi scapolato
una area di scarico sabbia ed evitato poggiando decisi una chiattona piena di
container spinta da uno speciale rimorchiatore con torretta aggiunta per poter
vedere al di sopra dei container, attraversiamo il canale del Farallon e
allarghiamo per 271 con andatura al lasco ...filando a 6 nodi.Si va’ attraversando
un area fitta fitta di relitti di tutte le eta’ e nazionalita’ (Antonella ha
acquistato anche un libro in Uruguay dove c’e’ la storia di diversi relitti)
con boe anche lampeggianti, fino ad allinearsi con la boa UNEN –A di li’ si cambia per 224 gradi infilandosi in
un corridoio tra due aree di smaltimento sabbia , al centro del corridoio un
palo molto alto di segnale di pericolo isolato per l’ennesimo relitto. A
Colonia abbiamo conosciuto delle persone che lavorano su un chiattone che ogni
mattina escono in mare per andare ad aggiustare o ripristinare le boe sparse ,
e un comandante di una lancia che giornalmente continuano a fare i survey di
zone navigabili, perche’ la quantita’ di sabbia in movimento e’ enorme e cambia
continuamente di posizione.
Attraversiamo il
canale Emilio Mitre e per 293 gradi cominciamo l’avvicinamento a costa ,
dovremmo avvistare dei pali verdi da lasciarci a sinistra (IALE B) , seguirli
fino ad incontrare le due boe rosse dei km 24 e 24 .Rotte spezzate per fare la
gimcana tra le decine e decine di relitti cosparsi per tutto il Rio della
Plata...fortunatamente tutti...o quasi ben segnalati e per fortuna ,perche’ le
profondita’ sono davvero minime e incappare in un relitto se non segnalato e’
molto facile.Andiamo avanti a zigzagare tra una montagnadi relitti, tra zone
dove vengono scaricati rifiuti ferrosi, o altre dove scaricano le sabbie
dragate dai canali commerciali...insomma un mondo a se stante. Fino ad
incrociare il canale Emilio Mitre tutto fila liscio con un minimo di 3.2 mt
sotto la chiglia, attraversato il Mitre cominciano le preoccupazioni, abbiamo
indicazioni inviateci da alcuni amici argentini di come procedere , cominciamo
a seguire la fila di pali verdi da lasciarsi a sinistra , il fondo comincia a
salire in maniera preoccupante, siamo un po’ in anticipo sulla marea entrante e
il vento non e’ cosi’ importante da innalzare il livello del mare.
Issiamo
completamente deriva , il timone continuiamo a lasciarlo giu’ , fino a 1.7 mt dovrebbe
essere ok, non lo alziamo perche issandolo la pala sotto si mette a 90 gradi e
comincia a creare un grosso sforzo sul meccanismo del timone.2,5 mt...2,2 mt e continua
a salire, 1.8 mt ...poi evidentemente c’era un piccolo rialzo e il timone
tocca, toccando crea una sovrappressione nei riguardi della pompa idraulica che ha
...per fortuna un dischetto di sovrappressione che quindi si perfora e fa’ in
maniera che la pala si alzi automaticamente...ma ora non abbiamo piu’ la
possibilita’ di rimandare giu’ la pala previa sostituzione del dischetto...che
per fortuna abbiamo di scorta.Con Antonella al timone , mi ficco dentro il
gavone e in 30 secondi sostituisco il dischetto ...naturalmente continuiamo a tenere il timone sollevato...meno male,
perche’ poco dopo arriviamo ad un minimo di 1.4 mt .Sorpasssiamo un barchino di
argentini che tentano di andare in tutte le maniere a vela pur ormai senza
vento, ne approfittiamo per scambiare due parole e chiedere qualche
informazione sulla direzione...perche’ ormai dovremmo imboccare il fiume
Lujan.Troviamo la boa rossa che segnala il Km 23 , di li tutto diventa facile,
le profondita’ aumentano e ci si rilassa un po’.
Proprio poco
perche ‘ a breve dobbiamo chiamare via VHF il club Barlovento...il problema e’
che qua’ usano solo canali USA, e noi sul VHF fisso abbiamo solo canali
internazionali, per fortuna sul VHF portatile abbiamo tutti i canali, americani,
internazionali e canadesi, dobbiamo pero’ essere nelle vicinanze perche seno’
non ci sentono.
Una volta davanti
all’ingresso chiamiamo e hanno la lancia “Gaucita” che ci attende per aiutarci
nell’ormeggio, dopo vari tentativi si riesce finalmente ad ormeggiarsi con le
loro trappe, a prua direttamente in un bosco, e a poppa altre due trappe ..per
scendere si chiama “Gaucita” sul 66 A e ci vengono a prendere.
Il posto sembra
molto bello, facciamo giusto in tempo ad andare in ufficio a registrarci prima
che alle 17 chiudano e ci fanno una certificazione dove attestano che possiamo
andare domani mattina all’immigrazione e alla prefettura.Posti che per andarci
dovremo prendere un treno perche’ abbastanza distanti...sperando di trovare una
banca per cambiare qualche soldo.
Torniamo in barca
e pur avendo navigato solo 38 miglia . siamo stanchi, il freddo fa’ la
differenza, in piu’ si sta’ molto fermi tra una navigazione e l’altra e si
perde un po’ l’abitudine ...per fortuna il piede marino tiene duro e non
abbiamo problemi in navigazione.
La mattina
sveglia presto per poter nell’ordine andare in banca a fare un prelievo e poi
prendere il trenino costiero per andare a Tigre sede dell’immigrazione e della
dogana, poi per la Prefectura dovremmo tornare indietro a San Fernando timbrae
e ritornare di nuovo a Tigre per mollare gli ultimi documenti alla dogana.
Dopo una bella
scarpinata’ troviamo una banca di nome ITAU’ !! Andiamo allo sportello
automatico , ma si inchioda sempre quando dobbiamo cambiare la lingua, sono le
9:30 ...dobbiamo aspettare l’apertura della banca alle 10 per chiedere maggiori
informazioni.Finalmente apre e chiediamo alla guardia giurata come funziona sto
maledetto sportello, prima di tutto non accetta le carte di credito, ma solo
quelle di debito, e va beh, inseriamo la carta di debito, quando poi arriva il
momento di fare le diverse selezioni con il touch pad non bisogna solo toccare
la selezione, ma bisogna imprimere un movimento al dito da destra verso
sinistra spingendo intensamente e ....aspettare ...quanto non si sa’...aspettiamo
e finalmente possiamo fare la nostra selezione .
Selezionamo il
ritiro di 700 pesos, verifichiamo l’importo che ci da’ e ci sono solo 200
pesos, la ricevuta e’corretta per 200, ma non si capisce bene perche’ ci dia solamente
12.5 Euro , la guardia naturalmete imputa l’errore alla nostra selezione, ma
noi siamo sicurissimi di avere digitato 700.
Va beh siamo
stufi di ste banche, con i nostri 12,5 euro andiamo a prendere il trenino
costiero per andare a Tigre...sperando di aver abbastanza denaro per il
biglietto.Per fortuna costa 20 pesos a testa e arriviamo a Tigre.Dopo diverse
informazioni arriviamo all’immigrazione , come sempre pieni zeppi di fotocopie
sorprendiamo il funzionario e in 5 minuti abbiamo tutti i timbri di rito, poi
cerchiamo la dogana ...che dovrebbero essere nell’uffico accanto , ma che
troviamo all’esterno in un altro ufficetto, anche qui mi si stanca il braccio a
forza di presentare fotocopie di tutto e di piu’, compilano altri formulari che
dobbiamo far firmare dalla Prefectura.
Dovremmo tornare
alla prefectura di San Fernando perche il Club nautico dove siamo ormeggiati fa
parte di San Fernando, poco lontano abbiamo pero’ visto la Prefectura di
Tigre...ci guardiamo e decidiamo di fare la solita faccia da grulli che non ne
sanno mezza edi tentare con questa Prefectura ...se ci va’ bene potremmo poi
ritornare in un battibaleno alla dogana e terminare la via crucis.
Entriamo e
becchiamo una funzionaria con la faccia da indio, comincia a spulciare tutti i
documenti , si guarda tutti i timbri dei passaporti, controlla ogni parola
della patente nautica italiana (e’ obbligatorio avere una licenza di
navigazione , anche se straniera) e finalmente arriva il magico momento di
quando impugna il timbro e bang e ribang, timbri a destra e a sinistra, ormail
il Roll (il documento di entrata e uscita dai paesi) e ricolmo , e non rimane
piu’ posto per eventuali altri timbri.Ci e’ andata di lusso, ci siamo
risparmiati una gran scarpinata, di corsa torniamo in dogana , e’ gia’
mezzogiorno e non vorrei che chiudessero, consegnamo il documento timbrato
dalla Prefectura e siamo pronti per andarcene...e no’, mica cosi’ veloci,
devono venire a fare la visita in barca per accertarsi che sta barca esista
veramente.
In compagnia di
due doganieri saliamo sulla loro macchina e ci scortano al club, noi con “Gaucita”
saliamo in barca , mentre loro passano dall’uffico del club, ci raggiungeranno
a breve.Dopo 5 minuti arriva “Gaucita” con i due doganieri a bordo che prendono
foto e video della nosta barca di poppa, per loro e’ sufficente, non salgono
neanche a bordo ...e finalmente l’Odissea e’ terminata, devo dire che e’ tutto
molto burocratese, ma sono ben organizzati e gentilissimi e devo dire molto
professionali...basta avere tempo e pensare un po’ Zen.
Siamo ora
ufficialmente in Argentina...sembra un sogno.
By Angelo
Provo a "suonare" il regolatore del gasolio...ma non passa un filo d'aria
si comincia lo smontaggio di una cosa assolutamente ignota.
Smontato il tutto, ripulito e riassemblato , la stufa torna a scaldare.
Il Track Colonia > Club Barlovento
Relitti da tutte le parti
Il campo piu' popolato di relitti
In avvicinamento alla Boa A
"Lo spingitore " di container con torretta d'avvistamento
L'acqua sempre piu' marrone
Si issa la bandiera di cortesia Argentina
Buenos Aires sullo sfondo
Ci si avvicina al canale "Costero"
Arrivera' anche a 1.4 mt
Entrati nel Rio Lujan , a sinistra una fila interminabile di club nautici
Il Clb Barlovento in avvistamento
Una sfilza di Club nautici prima e dopo Barlovento
All'ormeggio nel Club Barlovento, uno dei pochi che permetta l'ormeggio a stranieri e non soci
Stranizza ormeggiata di prua al boschetto
Anche lei vuole fare colazione
Che meraviglia!! Complimenti per le avventure.
RispondiEliminaSi' , qua' e' proprio un avventura, e non ci aspettavamo un Sud America cosi' bello e interessante con persone magnifiche.
EliminaBV Angelo