20/02/2016
32.01 S 052.06 W
Da Pinheira a Rio
Grande do Sul
La rotta da Pinheira a Rio Grande do Sul...con qualche zig zag
Il lungo canale di entrata allo Yacht Club di Rio Grande
La bellezza di avere la Google Earth map georeferenziata del posto di arrive sul cartografico.
La quanto meno strano grafico della mare a Rio Grande do Sul, dalla alta alla alta ..24 ore invece delle 12 canoniche.
Dopo aver
guardato e riguardato per giorni le
previsioni, e dopo aver visto un bel N/NE
venire fuori dopo una bella sventola da 30/35 nodi (poi confermata da
Gerarde ri incontrato a Rio Grande) decidiamo di partire...sembra tutto ok,
tutti i siti di previsioni continuano a ribadire N/NE.
Partiti il 17,
dopo un po’ di motore entra una bella brezza e via a vela, nel pomerigio tardi
comincia una strana rotazione finche’ ci troviamo il vento sul naso.Il
bollettino preso alle 18:00 UTC via radio ci presenta uno scenario
completamente diverso dal previsto...sud , sud ovest sul naso e anche con
rinforzi.La situazione meteo e’ alquanto complicata qua’ sotto, e cambia
velocemente, ormai siamo in ballo e dobbiamo ballare, vela e motore a
risalire.La notte ci arriva addosso una bassa pressione ...anche questa era
prevista ...ma con assenza di vento, ora si e’ approfondita e picchia, prima da
SW , poi girando in senso orario (essendo nell’emisfero sud) passa da ovest
fino a nord/ovest.Prima nuvoloni che coprono il cielo con dietro una sequenza
di lampi senza interruzione...scarry, poi montano delle nuvole nere che
oscurano tutto...ero io di turno e confesso che ero abbastanza apprensivo,
tolto tutta la tela che era su’, infilato come al solito PC e telefonini nel
forno...e ...BANG..una botta di vento da inclinare la barca senza tela...ci
hanno detto poi che forse era una sottospecie di Pamperos, a tratti leggevo il
segnavento 30/35 e... forse oltre, poi pioggia pioggia pioggia, finita la
pioggia e schiarito un po’ il cielo hanno cominciato i fulmini in verticale
cadendo in mare....in un film sarebbe stato bellissimo, trovarsi su un guscio
in mezzo all’Atlantico con in gioco delle forze cosi’ enormi fa’ paura. Niente
che si possa fare, tante’ che mi sono rifugiato anch’io sottocoperta, sperando
che la barca di alluminio crei la famosa gabbia di Faraday...quando non si puo’
fare altro ...si spera.
Tempo un paio di
ore e torna la cosidetta normalita’...perche il vento quasi fino all’arrivo ci
continuera’ ad arrivare da sud , sud ovest...fortuna indebolendosi, da
permetterci di smotorare controvento.
A circa 50 miglia
dall’arrivo vedo piu’ sottocosta una barca a vela con direzione sud, mi viene
in mente Gerarde col suo Doufur lasciato a Rio ma anche lui su questa rotta,
chiedo all’interprete ufficiale della spedizione (leggi Antonella) di provare a
chiamarli sul 16 in francese, cosi’ se sono loro risponderanno, se e’ un altra
barca non capira’...penso io.
Antonella chiama
e risponde uno in francese dicendo di essere la barca Odissea , parlando poi
veniamo a sapere che sono due Argentini , Hernand e Maria su una barca che
stanno trasferendo da Florianopolis a Buenos Aires.Parlano perfettamente
italiano (lui anche francese, portoghese, inglese , tedesco e non so quante
altre lingue).Si fa’ un po’ di amicizia via radio e si scambiano informazioni
su Rio Grande do Sul...non facile arrivo.
Loro hanno un Oceanis 411, quindi dopo
un po’ quando il vento rinforza ci superano allegramente e cominciano l’entrata
a Rio Grande ..sono le 19:00 local time, alle 20:30 verra’ buio ...ci servono
almeno tre ore per arrivare al Club nautico, l’ultimo pezzo sara’ di
notte...mica cosi’ facile , questo e’ uno o forse il piu’ grande porto dell’America
del Sud...e’ immenso, mai visto un posto cosi’ grande, due moli che escono per
chilometri in mare , navi che entrano a mitraglia, pilotine dei piloti che
viaggiano a 25 nodi per fare la spola in questo continuo andirvieni,
rimorchiatori che gironzolano, e’ anche un grosso porto peschereccio, quindi
pescherecci , e a pochi metri dal grande canale navigabile il tranquillo
pescatore sul barchino che getta la sua rete.E’ l’ora del tramonto e questo
scenario con questa luce e’ bellissimo, sul molo di dritta appena entrati un
gruppo di foche spaparanzate sui tripodi di cemento al sole...danno proprio l’impressione
di godersela.Odissea ci precede e siamo in contatto radio, a meta’ del canale
scende il buio, per fortuna tutte le boe di delimitazione del canale
funzionano, e l’iPad con Navionics e’ precisissimo, Antonella superincollata al
timone con l’iPad sulla clampa collegato alla chiesuola, io che continuo a
scendere e salire le scale per il double check sul PC...ah dimenticavo in tutto
sto bordello, mi e’ venuta anche la peregrina idea di fare il pane...quindi
seguire anche quello, mentre Antonella passera’ piu’ di tre ore indefessa al
timone ...ruggendo ..ROOAR.. ogni qual volta le domandavo se voleva il cambio,
guai a toccarle il timone, e io me ne guardo bene...e’ bravissima e precisa a
seguire la rotta su iPad...io dopo un po’ mi annoio e comincio ad andare a
destra e sinistra come imbriago.
Dopo la svolta
nel canale di sinistra arriva la parte piu’ complessa, bisogna fare una svolta
di 120 gradi a sinistra , poi non ci saranno piu’ boe di segnalazione...ma solo
l’iPad con fondi di 3 metri e forse meno, continuiamo calando la velocita’, la
marea entrante comincia a spingerci un po’ troppo veloci, passiamo a pochi
metri dal porto vecchio dove sono ormeggiati tutti i pescherecci, e’ uno
scenario bellissimo, continuiamo sempre a pochi metri dalla riva a seguire ,
dopo il museo Oceanografico dovremmo svoltare a sinistra e entrare nel piccolo
Yacht Club, chiamo Hernand via radio e gli notifico che in dieci minuti saremo
al club, lui risponde che e’ gia’ sul molo che ci aspetta, e ci ha trovato un
posto in questo piccolo club, ci fara’ segno con una pila.
Al buio e’ tutto
difficile, per sicurezza ho sollevato un po’ la deriva, ma non troppo da
rendere la barca difficile da manovrare, facciamo la svolta e mi accorgo all’ultimo
secondo che c’e una boa ...ma al buio non se ne vede il colore, penso
(erroneamente) che se si mette una boa vicino a terra bisogna passare dopo la
boa ....WRONG.. siamo arenati, l’ecoscandaglio di colpo in allarme segna 1.5
metri, probabilmente la deriva non e’ stata issata completamente e abbiamo toccato,
il timone sembra libero,.
Per sicurezza isso il timone e isso ancor di piu’ la
deriva (grande Ovni), do’ marcia indietro e dopo una gran chiazza di fango in
superfice ci muoviamo , questa volta passo tra la boa e la terra...fondo
1,6/1.7 mt .Hernand ci fa segno dove ormeggiare e ci infiliamo tra le due
briccole, finalmente a terra.Scendiamo e abbracciamo Hernand e Maria come se ci
fossimo conosciuti da mille anni, subitamente ci invitano nel loro pozzetto a
sgranocchiare la pizza che hanno fatto a bordo, piu’ un po’ di formaggio e
olive, tempo di agguantare una bottiglia di vino dal gavone e ci godiamo una
serata bellissima in pozzetto della loro barca a sbevazzarci due bottiglie di
vino e chiacchierare come solo i velisti sanno chiacchierare quando si
incontrano e si siedono in pozzetto dopo una navigazione impegnativa .
Scopriremo diverse amicizie in comune, questo mondo si rinpicciolisce sempre di
piu’.Due persone veramente squisite con cui si passerebbero ore e ore a discorrere.
Torniamo in barca
che e’ quasi l’una, doccetta calda a poppa e a nanna.La mattina dopo colazione
, decido di mettere la copertura alla randa, esco e chi ti vedo in banchina ?
Gerarde ...una gran commozione , ci rivediamo dopo Salvador e Rio , chiamo
fuori Antonella e baci e abbracci, lui e Herve’ partono nel pomerigio, ci
propongono un pranzo insieme nel
terrazzo del ristorante del club.Nel frattempo ci mettiamo d’accordo con
Hernand e Maria per andare insieme nel pomerigio sul jetty di entrata, dove
quando lo costruirono usarono un sistema tipo piccolo trenino a vela per
portare i materiali in fondo al jetty, ora sembra che lo usino per scorrazzare
i turisti...vedremo.
Bel pranzo con
Gerarde a Herve’ alla comida (si paga a peso di quello che si mangia), 12 euro
in due compresi beveraggi dolce e caffe’,dopo il pranzo salutoni e loro
riprendono la via del mare con destinazione La Paloma in Uruguay... buon vento
e a riverderci in Uruguay.
Le bellissime
foto a breve ...Antonella ci sta’gia’ lavorando.
BV Angelo
Ciao A&A.
RispondiEliminaComplimenti .. con PyXis non mi sarei potuto addentrare in quel canale per arrivare allo Y.C. di Rio Grande .. PyXis pesca 2,15 m .. tutto un altro mondo il Vostro Stranizza, veramente eccezionale.. percepisco che vi trasmette sicurezza e tranquillità in ogni condizione *_*
Interessante la georeferenza che usate importando da Google Earth dettagli puntuali… Ho provato a importare da G.E. su OpenCpn usando GE2ZKAP ma ho una versione di G.E. che non lo consente. Voi che versione usate ?
Ho visto che la Vostra cartografia entra in Dettagli che CM93 non possiede .. Usate Navionics o le carte vettoriali della Marina Brasiliana ?
Antonella..Ti è Piaciuto il Sud del Brasile..?
Un Abbraccio
Dino
Ciao Dino, si la deriva mobile e' una gran cosa in particolare da queste parti.Per GE2ZKAP attraverso prove devi trovare il match tra GK e una vecchia versione di GE considerando il sistema operative del PC...insomma c'e' da lavorarci un po' a tentative.Come carte usiamo tutto e di piu' al momento le piu' precise sembrano essere le Navionics su iPad.Il sud del Brasile e' molto bello. niente a che fare con il nord.
RispondiEliminaCiao Angelo e Antonella