01/02/16
Da Ilha Grande
alla baia di Picinguaba
Volevamo fare la
tratta Ilha Grande fino ad Anchieta con arrivo di giorno e non di notte , per
via che le baie qua’ possono essere un enigma di notte, dai motoscafini senza
luci, ai gavitelli, alle nasse , alle fish farmer abusive ecc...Quindi arrivi
rigorosamente di giorno, per fare cio’ decidiamo di partire presto ...alle 4 di
mattina da Saco de Ceu ...mica bello di notte ...ma almeno avevamo il track
dell’arrivo per poter arrivare ad Anchieta verso le 19:00.Naturalmente non
sempre i piani vanno come pianificati, sta’ di fatto che poco vento e poco
mare...ma tutto quello che c’era naturalmente ..contro, cosi’ che la media e’
calata drasticamente e a meta’ percorso cercando arrivi alternativi di giorno
abbiamo deciso di fermarci a Picinguaba , rinomata per la sua bella spiaggia e
solo un piccolo paesino di pescatori.Arriviamo sulle 18:00, ed e’ cosi’, tre,
quattro pescherecci al gavitello , una barca di francesi de fero fermi
all’ancora da 10 giorni aspettando il vento che langue per traversare
sull’Africa.A terra un paio di ristorantini con veranda sul mare e sulla
baia...ma quei ristorantini semplicissimi con pochi piatti da offrire ...ma
gustosissimi.Abbiamo una fame da lupi, buttiamo l’ancora, e mentre Antonella si
fa’ il bagnetto/ancora di rito, io preparo il dinghy (che noi chiamiamo Caronte
rispettando la regola che su Stranizza tutto ha un nome e un anima).
Saltiamo su e
comicio a remare per la riva...uno spettacolo con un vero dinghy rigido, la
barca sciiiiivola sul mare e in un battibaleno siamo sulla spiaggia immagino
che visti da fuori sembriamo una di quelle coppie dell’800 sul battellino a
remi sul lago, perche’ incontriamo bagnanti e surfisti che ci fanno dei gran
sorrisi di apprezzamento.
Qua’ tutti
onesti..ma noi per stare dalla parte dei bottoni passiamo un bel cavo d’acciaio
con lucchetto attorno alle palafitte del ristorante e assicuriamo
Caronte.Purtroppo ho preso il cavo corto e non riesco ad assicurare anche i
remi col mio antifurto autobrevettato (sembra cosi’ ma due remi di legno belli
copalati fanno un sacco gola)Come si fa’ ?Semplice, mi porto i remi al
ristorante in veranda con vista mare e Stranizza.Non ci fanno nenache caso,
qua’ e tutto molto informale e anche due remi al tavolo non fanno chissa che
impressione.Mangiamo due porzioni di pesce alla brace che viene servito con
annesse patatine fritte, insalata mista, riso, farina di magnoca e zuppa di
fagioli (o fagiolata) da versare sul riso ...due bottiglie da 66 di birre
“Original” alla modica somma di 28 euro.Una mangiata celestiale, finiamo e
stanchi mazzati, rimettiamo in acqua Caronte (cosa molto piu’ facile di prima
che con il gommone gonfiabile e con il motore, arriviamo in barca ed e’ gia’
ora di andarsene a letto, sto caldo durante il giorno tira giu’ da matti.
Come anticipato
siamo ora in una zona del Brasile che si puo davvero definire un paradiso...ma
come tutti i paradisi c’e’ sempre un angolino per Lucifero, qua’ il Lucifero
della situazione sono i “borrachudos” minuscoli moscerini chiamati anche
moscerini delle mangrovie , cosi' piccolissimi da essere quasi invisibili pungono
normalmente nelle parti basse delle gambe , ed evidentemente passano un qualche
liquido repellentissimo che ci si attacca a grattarei fino a fare uscire il
sangue ...una cosa da impazzire.Nella nostra piccola statistica abbiamo visto
che gli uomini sono i bersagli piu’ favoriti, anche Antonella ne e’
beccata...ma non gli fanno nessun prurito...a me mi squartano dal prurito.Sono
cosi’ piccoli che passano anche attraverso le zanzariere e vengono trasportati
dal vento.Quindi in barca siamo in qualche maniera avvantaggiati...ma se si va’
a terra...un disastro.
02/02/16
Da Picinguaba a
Anchieta.
Tratta breve di
16 miglia, in uno scenario impressionante , pieno di isole isolette e montagne,
poco vento con randa e genoa e l’aiutino del motore.Arriviamo baia enorme
riparata dai venti da sud e dalla risacca da est, fondo sabbioso.Arriviamo che
ci sono 4 barconi pieni di turisti giornalieri che riversano sulle belle
spiagge dell’isola che tra l’altro e’ parco nazionale, essendo stato in passato
un carcere , e’ praticamente rimasta deserta, ora solo un paio di edifici col
museo.Alle 16:00 ci guardiamo in torno e…non c’e’ piu’ nessuno…ma nessuno
nessuno , tutti spariti, tutta la baia per noi…speriamo di non avere
attacchi…ma sembra che il sud del Brasile ..piu’ ricco del nord non abbia mai
riportato notizie del genere…ma ripensandoci bene ci accorgiamo che gli unici
“turisti” in barca a vela normalmente arrivano fino a Salvador e poi tornano
verso nord…piu’ in giu’, abbiamo incontrato davvero poche persone...spero che
questo non significhi che non ci sono stati attacchi perche’ non cerano
velisti.
Si sa’ in mare si
legge molto , in particolar modo nelle lunghe, prima di partire nel 2014
rilessi per la quarta volta “Lo Spray intorno al mondo” di Slocum, e mi rimase
in presso lo statagemma usato in Patagonia dove la sera riempiva di chiodi a 4
punte il ponte per evitare visite indiscrete durante la notte.Riprendendo
questa idea mi misi in cerca dei famosi chiodi a 4 punte...per scoprire che non
sono piu’ in vendita e che anzi sono banditi.A fatica convinsi un amico
saldatore di costruirmene una quarantina.Ora quando ci troviamo in baie molto
isolate...come nel caso di Anchieta...tutta l’isola e’ deserta, la sera stendo
un foglio di linoleum che sembra un pavimento in legno sul carabottino del
pozzetto, e poi sparguglio i 40 chiodoni, chiudo il tambuccio ...applico un
gran cartello con su scritto “chiodi”...nel caso di notte devo uscire di corsa
e andiamo a letto.La mattina raccolgo i chiodoni...contandoli accuratamente
...anche perche’ a forza di stare in un barattolo in sentina sono un po’
arruginiti ...quindi un foro di quelli vuol dire anche ...tetano quasi
sicuramente.
Domani mattina vi
faccio sapere come e’ andata la notte.
3/2/16
Da Anchieta a
Saco do Sombrio nel sud di Ilhabela.
Navigazione
meschina , con poco vento , arrivo in questa baia sperduta e incassata bene per
proteggere da est , Sud est.Tutt’intorno non ci sono villaggi, solo foresta
pluviale, non ci sono nenanche pali della luce...ma c’e’ un club nautico, un
distaccamento di quello di Ilhabela.Un posto carino con gente stronzetta, di
sicuro un club usato unicamnete nei week end , con 6/7 gavitelli , il fondo e’
abbastanza profondo sui 12/13 metri.Chiediamo se possiamo passare la notte
attaccati ad un gavitello, perche’ la mattina ce ne andiamo alle 4 ...nisba
...certi club hanno davvero la puzza sotto al naso, tutto deserto ma guai se un
non socio usa qualcosa ...ma un po’ di ospitalita’ per i viaggiatori che
arrivano da lontano mai ???In culo i loro gavitelli e le loro cagate di
infrastrutture da ghetto e la loro incapacita’ di gioire con l’incontro di
gente che viene da lontano, ce ne andiamo all’ancora in 13 metri di fondo...un
sacco di catena da mollare.La mattina alle 4 sveglia e partiamo , abbiamo una
tratta di 267 miglia e facendo un po’ di conti partendo cosi’ presto dovremmo
arrivare il terzo giorno nel tardo pomerigio...con ancora luce.Navigazione per
lo piu’ a motore. C’e una alta pressione enorme, a parte l’ultimo giorno che
prendiamo la coda di una bassa , con lampi da paura o da film, lampi ramificati
che cadono in acqua...nel mio turno me ne sto’ in pozzetto ammirato ma anche
spaventato...uno spettacolo della natura contro cui non si puo’ fare
assolutamente nulla ..se non ficcare come al solito i PC e telefonini dentro al
forno ....e sperare che se anche ci colpisse , l’allumino possa condurre
velocemente e scaricare in acqua senza creare troppi danni.
BV Angelo
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.