domenica 17 gennaio 2016

Da Salvador a Ensenada de Guarapary…poi diventata Vitoria per condizioni meteo avverse.

Domenica 17 Gennaio Vitoria

20.20 S  40.13 w


Il 13 di gennaio decidiamo di partire per un tappone di circa 500 miglia, da Salvador a Ensenada de Guarapary saltando Vitoria preferendo un bell’ancoraggio ai marina.Il meteo dava venti debolissimi da nord...invece troviamo un bel venticello da N/NE che sommato alla corrente favorevole e complice la pulizia di carena fatta fare da un sub al marina di Salvador che probabilmente preso dalla foga di rimuovere la foresta che avevamo sotto avra’ portato via anche il primer , e’ stato due ore sotto a raschiare spugnare ecc.. alla modica somma di 60 euro ...un lavorone, alla prima occasione mi immergero’ per vedere “quanto” ha rimosso.Sta di fatto che con questi tre elementi sommati , la barca filava come il vento, tante’ che alla fine della tappa faremo una media di piu’ di 5 nodi, con punte massime oltre gli 8.Siamo partiti gia’ stanchi e ancora non totalmente ripresi dalla lunga navigazione per la traversata oceanica, ma a Salvador avevevamo un sacco di cose da fare e da sistemare, in piu’ il clima ...un po’ peso, grande umidita’, piogge improvvise e caldo...caldo ..caldo, in particolare quando si e’ dentro un marina che non si puo’ orientare la barca al vento per catturare le brezze refrigeranti.Alla fine siamo partiti e dopo i soliti due giorni di adattamento abbiamo cominciato a pedalare, provato le esche nuove...filo tranciato di netto , solito pescecane che se’ magnato tutto, io continuo ad investire in esche ma mi sa’ che farei meglio a rivolgermi alla locale pescheria, o passare a roba piu’ professionale...ma allora altro tipo di budget. Come meteo fino all’arcipelago di Albrolhos abbiamo avuto sempre venti da nord o nord est , quindi sempre alle portanti con randa e genoa tangonato, alcune notti rinforzi fino a 30/35 nodi sotto raffica e andavamo solo con due mani di randa senza vela di prua , e la barca se la cavava egregiamente, abbiamo fatto anche diverse prove ad ammainare la randa in poppa piena senza cioe’ andare al vento, e dopo qualche prova riusciamo ora  a prendere o togliere le mani, procedendo cosi’nel caso di riduzione da prima a seconda mano, con genoa tangonato ci mettiamo di poppa piena e cazziamo la randa al centro , io vado all’albero e Antonella pronta al winch per cazzare la borosa della terza mano, apro lo stopper e comincio a calare la randa...naturalmente la randa avra’ la tendenza ad appoggiarsi alle sartie, Antonella cazzando la terza mano fa’ in maniera che la randa si scosti dalle sartie e io ho maniera di ridurre...stessa cosa ma inversa quando si toglie la mano.Normalmente nei rinforzi di vento togliamo genoa e teniamo solo randa e la barca e’ molto equilibrata...meglio che solo vele di prua.Le cose andavano molto bene fino a circa 40 miglia da Ensenada de Gurapary, le previsioni mettevano una botta da sud ma verso le  9:00 del 17 gennaio, quindi eravamo giusti per arrivare in baia, trovarci un posticino riparato da sud e dormire sonni trnaquilli, ma...i grib file molto precisi in offshore ...direi quasi cronometrici , cominciano a confondersi quando avvicinandosi a costa si crea una linea di transizione tra gli alisei e le termiche da terra, insomma sta di fatto che la perturbazione ci e’ arrivata addosso verso le 21:00 del 16 gennaio, di colpo il cielo si e’ oscurato...altro che Jocondor in picchiata, un cielo veramente scarry, tante’ che avendo gia’ il motore acceso per via della totale assenza di vento decidiamo di ammainare completamente la randa ...dopo 5 minuti ,arriva tosto 20/25/30/35 nodi sotto raffica esattamente sul naso.Dopo un po’ il mare monta da matti, la barca sembra un cavallo impazzito, continuiamo per un po’ solo motore, ma...dopo un po’ ci rendiamo conto che e’ una guerra persa...ci siamo piantati e andiamo massimo a 2 nodi.Vado all’albero e issiamo randa con una mano e cominciamo a fare bordi randa e motore per poter risalire il vento.Nel frattempo la prua entra e esce dal mare con gran fracasso dell’ancora...shit !!!..mi ricordo solo ora di aver dimenticato di legare l’ancora, accendiamo le luci del ponte e legato alla safety line vado a prua per legare , la prua si immerge completamente nel cavo dell’onda , dopo due secondi sono fradicio , delle ondate a secchio , Antonella in pozzetto preoccupatissima di perdermi tra i marosi.In qualche maniera riesco a legare la Rocna e me ne torno al sicuro nel pozzetto.Mi cambio completamente dal bagno inaspettato e cominciamo a vestirci da guera, cerate pantaloni lunghi, berrete di lana , calzini ecc...l’autopilota non ce la fa’ a tenere la barca quindi siamo costretti a timonare , e dopo un po’ il vento e la pioggia stancano .Non abbiamo mangiato molto e dormito ancora meno...e non sappiamo quanto andra’avanti la rumba.Chiedo ad Antonella se abbiamo qualche minestrina liofilizzata per scaldarci un po’...”ghe pensi mi” dice lei (anche se di Bologna qui’ uso la licenza poetica veneta.Si piomba in cucina e in quattro e quattrootto sfila dalla cambusa degli ottimi nuddles cinesi di quelli che si cucinano in un battito di ciglia.Non so’ come faccia a stare di sotto in cucina tutta bardata con cerata e cintura di sicurezza indosso advanti al fornello, sotto si muore dal caldo...sta’di fatto che dopo cinque minuti scodella i nuddle belli e pronti, che ci mangiamo in pozzetto con Stranizza che va’ su e giu’ come un cavallo impazzito...mangiati naturalmente “alla cinese” con incluso risucchio dello spaghettino con la bocca ...che dopo che si e’ vissuto un po’ in estremo oriente ci si fa’ l’orecchio.Siamo a circa 12 miglia in linea diretta da Vitoria e 40 da Ensenada de Guarapary...la scelta e’ ovvia, si va’ dentro a Vitoria.Rifacciamo la rotta e cominciamo il lento avvicinamento all’immenso porto di Vitoria, andiamo piano anche per aspettare la luce...sono le 4 local time...e si comincia a intravvedere un po’ di chiarore.Di notte e’ un bordello...decine e decine di navi all’ancora, navi in uscita e in entrata...luci della citta che abbagliano, e bisogna rispettare il canale di entrata piu’ altri allineamenti...rischio se no’ di finire a scogli.Al solito, io sul PC con CM 93 e carte raster dell’istituto idrografico Brasiliano e Antonella con Navionics su iPad, il PC scazza e posiziona la boa verde e rossa 1 e 2 molto piu’ avanti, mentre Navionics ...per fortuna le posiziona correttamente, cominciamo il zig zag per l’entrata che ci portera’a passare tra uno scoglio e un reef, per poi girare a sinistra e dirigerci verso il Club Nautico.Il fondo cala paurosamente, ma ...”l’ovni’ c’est  formidable”, il club e’ stato ampliato e sono spariti i gavitelli e la possibilita’ di ancorarsi giusto all’esterno del Club...per fortuna...scopriremo poi parlando con i vicini di barca Brasiliani che neanche loro si avventurano all’ancora li’ fuori , per il pericolo di aggressioni.Poco prima di arrivare all’entrata del Club...provo a chiamare via radio diversi canali...ma ...nisba , del resto alle 6 di mattina di domenica non e’ che si puo’ sperare che ti aspettino a braccia aperte...e ..invece dopo due minuti senza che neanche lo vediamo arrivare ci affianca un barchino giallo con il marinero a bordo che sbracciandosi ci fa’ segno di spostarci sulla dritta per via del basso fondale, ci accompagna quindi al pontile dove ci spetta un altro marinero, boa di poppa e due cime al pontile fisso.Tanto di cappello  all’oganizzazione ...bravissimi, ci consegnano poi un foglio in inglese e portoghese con le istruzione del caso dove si dice tra le altre cose che potremo stare solo 48 ore come ospiti del Club Nautico...che ha solo due posti per il transito..beh a noi va’ bene ...domani in uffico per le pratiche. Doccia calda su Stranizza ,scramble eggs amd bacon .. e il riposo dei guerrieri.Tutto sommato una notte interessante, ci e’ piaciuto anche il cambio di programma...e’ sempre bello arrivare in qualche porto sconosciuto e inaspettato, crew e barca si sono comportati egregiamente.

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