sabato 22 marzo 2014

Porto Petro (Maiorca)


21 Marzo 2014
39 21.3998 N            003 12.6660 E
Alzati presto alle 5 e col buio, issato ancora e partiti alla volta di Porto Petro, per cercare di evitare il Sud direttamente sul naso. Aiutino del motore, randa e genoa, arrivai alle 11.
Una baia anfiteatro, dove abbiamo deciso di stare fino a far passare la perturbazione… Sembra che andrà un po’ per le lunghe tipo 4-5 giorni: un treno di basse pressioni.

 Porto Petro –l’ingresso con la torre-

Il paese  sulla destra

 Un'ansa della baia

Il piano B è che se finiamo i viveri, entriamo al porticciolo poco distante per la spesa e per sgranchirsi le gambe.  Per ora vediamo come butta sabato con il S - SW entrante della perturbazione che passa ad un deciso 30/40 nodi di NW la domenica. Così testeremo la tenuta dell’ancora. Qua dovremmo essere in una botte di ferro…ma non si sa mai anche il ferro fa la ruggine.
Avevo preparato la trip-line col galleggiante settato a 4 metri, l’idea era di ancorare in circa 6-7 metri in maniera da lasciare il galleggiante sotto il pelo dell’acqua di un paio di metri, sufficienti a non agganciare una eventuale elica di qualche piscuano che decidesse di passare sopra l’ancora.
Alla fine ci siamo ancorati in 5 metri scarsi, col galleggiante ora a solo 1 metro scarso dal pelo dell’acqua, pericoloso per chi ci passasse sopra, ma soprattutto pericoloso per noi che ci spederebbero l’ancora. Manco a farlo apposta appena finito l’ancoraggio ecco che arriva un motoscafone di tedeschi ad ancorarsi poco distante…per fortuna passandoci di poppa.

Il suddetto motoscafo ancorato nell’ansa N 

Ma ora chi ci va’ in acqua a cambiare l’altezza del galleggiante?
Nel frattempo Antonella ammaliata dall’acqua turchese sta’ seriamente pensando di fare un bagno !! L’acqua se arriva a 18 gradi è già molto, per me è inconcepibile, ma si sa’ lei deve dare sfogo alla sua parte selvaggia.
Prendo la palla al balzo…”non è che tanto che vai in acqua cambieresti l’altezza al galleggiante?”
Dapprima perplessa, poi sempre piu’ convinta comincia la vestizione, con maglietta e mutina leggera corta. Scende in acqua, a me sembra come R. Amundsen che si cala nelle acque artiche, da prua le passo il mezzo marinaio e il nuovo galleggiante da posizionare in superficie a prova di Tedesco (almeno spero che lo vedano, perché non avendo galleggiante adeguato abbiamo travasato il sapone liquido dal suo bidoncino , e usato quello come boa).

Vestizione e discesa in acqua

Dopo vari tentativi alla fine missione compiuta, ora ad una trentina di metri troneggia il nostro bidoncino “Sole”(marca del sapone) spero che alla brutta lo prendano almeno per una nassa.


Tentativi e missione compiuta!

Approfittando dell’insolazione e dall’acqua limpida della baia decidiamo di usare il desalinatore per compensare l’acqua usata. La corrente prodotta dai pannelli è sufficiente a far girare il WM (water maker) che con I suoi 4 Ah ci regala i suoi 5 litri ora….sì sì, lo so una sciocchezza di acqua confrontandolo con quello che si trovano oggi sulle barche a vela -60/80/120 litri/ora - ma non era nelle nostre capacità …monetarie e di spazio e non ne volevamo mezza di accendere il motore per un po’ di acqua….Così, poco, ma tutti i giorni e ci risparmiamo anche i fastidiosi lavaggi chimici a fine produzione.

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