Riassunto e dettagli
By Antonella
Dovevamo partire
mercoledì 4 luglio, ma viste le condizioni
alla fine siamo partiti la settimana successiva.
Io ne approfitto
per fare qualche foto ai vari aironi che popolano la zona e Angelo per fare
qualche lavoretto , nella fattispecie il portaspezie in legno per il
quale, visitiamo l’interessante negozio
del falegname .
Un paio di giorni
dopo, il vento rinforza anche dentro la laguna e uscire in pozzetto la mattina
e veder passare un barchino da lavoro a vela è una meraviglia.
Dopo un’attento
studio del meteo finalmente si individua più o meno la finestra e il giorno
prima festeggiamo l’avvenimento al ristorante LA PLAZA- che conoscevamo già
dalla volta precedente,dove con il solito sistema della comida a kilo ci
gustiamo un bel piatto di carne alla griglia con patate fritte.
Se la Patagonia è
stata dura, adesso è durissimo tornare a godere delle comodità e dei piaceri
della vita.
I primi due
giorni si fila vento in poppa ma il mare residuo ci tiene in sopravvivenza.
Riesco a fare
qualche foto solo al terzo giorno.
Al tramonto il
cielo si riempie di nuvole -
un’espolosione di colore- Si preannuncia il ventone sul naso che ci terrà svegli la notte.
Alla seconda
notte di tormento in lavatrice, con incrocio pescherecci, si decide di fare
rotta verso terra. Abbiamo passato l’isola di Santa Caterina e l’ingresso del
porto di Santos, siamo vicini a Ilha Bela e Sao Sebastiao il cuore della vela
brasiliana, la temperatura è mite e per
la prima volta dopo tanto tempo ce ne stiamo in braghette e maglietta e dopo un
notte di inferno ci assaporiamo la biretta in pozzetto in un ancoraggio
tranquillo.
Penso che questa
serata del 15 luglio abbia segnato una svolta nella nostra avventura.
La conclusione di
un grande progetto in luoghi bellissimi
ma difficili, che ci ha richiesto un grande impegno e l’inizio di un altro dove
cercheremo di gustarci le cose un po più in relax, in climi più miti e in
luoghi un po più comodi, cosa rara negli ultimi tempi.
Il Brasile non ce
lo eravamo goduti negli anni precedenti e l’avevamo sottovalutato anche
quest’anno e si è rivelato un pianeta affascinante ( nonstante la minaccia dei
borrachudos e il timore degli ancoraggi isolati).
Il pesce pescato,
e mangiato, l’ ingresso nella baia di Ilha Grande e Paraty e l’arrivo al marina
do Engenho è stato come atterrare in un altro pianeta o come tuffarsi dentro
una sensazione di vacanza.
Il caldo il
sole il cielo azzurro il verde delle
montagne e l’azzurro del mare e tutti rilassati e tranquilli.
Il Marina do Engenho appartiene a un personaggio famoso, Amyr Klink che ha attraversato l' Oceano Atlantico dalla Namibia a Salvador in barca a remi.
Con nostro grande piacere Amyr Klink e' salito su Stranizza e ci ha fatto i complimenti per essere arrivati fino a Capo Horn e oltre con la nostra piccola ma grande barca, dicendo tra l' altro che molte grosse barche con equipaggi esperti dirette a Sud hanno rinunciato e sono tornate indietro!
Il pane in Brasile e' una sostanza gommosa e molliccia, a volte dolciastra di scarsa durata e quindi quando possibile cerchiamo di farcelo noi,
L'antro del falegname
Il ristorante Plaza a Rio Grande do Sul
IN NAVIGAZIONE
CAPO SANTA MARTA
terzo giorno, i delfini!
Il terzo giorno il cielo si rannuvola al tramonto, vento da Nord Est in arrivo,
La sera dopo
Verso l' ancoraggio, Ilha Alcatrazas
Finalmente in maglietta!
La spiaggia dell' ancoraggio
si riparte all' alba
Il canale di Ilha SAo Sebastiao
Uscita a Est del canale tra Ilha Bela e la terraferma
Verso Paraty e Ilha Grande
Baia di Paraty
Si pesca!!!!!!
Baia di Paraty
Marina do Engenho
Controllo dell' asse e sostituzione anodo
due passi intorno
L' ingresso al marina con guardie armate
un cespuglio di stelle di Natale!
ci godiamo un cafezinho al barzinho
Strane piante
Parati1 la barca di Amyr Klink con la quale e' andato in Antartica.
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