Di Antonella
31 dicembre 2016 – 15 gennaio 2017
Abbiamo deciso ultimamente – e soprattutto
dopo la traversata Atlantica- di festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo a un’ora
qualsiasi della sera ( tanto da qualche parte nel mondo è mezzanotte) non
facendo niente di speciale, invece di affannarci a divertirci per forza, Quello che invece cerchiamo di fare sempre e ci teniamo tantissimo è navigare il primo dell’anno, per
navigare tutto l’anno, anche per questo la sera prima andiamo a letto
presto dopo un brindisi sbrigativo.
Con questo programma e complice anche il
meteo favorevole siamo partiti da Puerto Williams il 31 dicembre in una bellissima giornata di sole ,
dichiarando alla Capitanìa l’ambizioso
progetto del giro dei ghiacciai Brazo Sur Oeste e Brazo Nor Oeste
e che saremmo tornati in un mese e mezzo !!!
Abbiamo anche approfittato del fatto che di solito nessuno si muove per capodanno per poterci
godere I ghiacciai in solitudine.
Non starò qui a
ripetere I posts precedenti , mi limiterò solo ad aggiungere dettagli e osservazioni e soprattutto a
commentare le “ tonnellate “ di immagini
di questi luoghi affascinanti.
Quello che mi stupisce continuamente e mi
affascina non sono solo i paesaggi
in se ma la variazione continua di luci e colori per cui guardare una montagna
o un ghiacciaio non stanca perché non è mai uguale e ha il suo fascino anche
con la nebbia e la pioggia.
La geometria dell’acqua in continuo movimento, i disegni creati del vento, i colori che cambiano con la luce, il color acciaio di questo mare che diventa blu appena il cielo si schiarisce, il sole che filtra dalle nuvole, le nuvole che si muovono rapidamente, la vegetazione sulle isolette come giardini giapponesi, la combinazione perfetta dei colori e delle forme nella vegetazione, le rapide apparizioni degli arcobaleni e…. degli animali che ci osservano come a dire “ e questi cosa fanno qua?”, i luoghi che sembrano deserti ma in realtà sono visitati dalle imbarcazioni che appaiono anche esse all’improvviso.
La geometria dell’acqua in continuo movimento, i disegni creati del vento, i colori che cambiano con la luce, il color acciaio di questo mare che diventa blu appena il cielo si schiarisce, il sole che filtra dalle nuvole, le nuvole che si muovono rapidamente, la vegetazione sulle isolette come giardini giapponesi, la combinazione perfetta dei colori e delle forme nella vegetazione, le rapide apparizioni degli arcobaleni e…. degli animali che ci osservano come a dire “ e questi cosa fanno qua?”, i luoghi che sembrano deserti ma in realtà sono visitati dalle imbarcazioni che appaiono anche esse all’improvviso.
Passiamo davanti a Ushuaia
che si stende alla nostra destra
sul lato Nord del Canale e pensiamo alla folla di gente e di barche che sono li
a festeggiare e siamo ben
contenti di starcene alla
larga.
Prima fermata a Puerto Navarino
dove, un po’ timorosi di qualche sorpresa notturna del vento proviamo ad
andare in andana a un barcone per turisti ormeggiato all’unico pontile, ma la
capitania locale dice assolutamente no, dovete stare all’ancora e così ci
affidiamo alla nostra Grande Rocna per il passaggio notturno 2016 2017.
Siamo stanchi della lunga giornata, ma dopo
il brindisi dell’ora qualsiasi, do una occhiata fuori e meraviglia delle meraviglie il mare come uno specchio,
riflette perfettamente il cielo
multicolore del tramonto offrendo uno spettacolo fantastico.
All’alba del
2 gennaio, quando ripartiamo da Caleta Sonia, all’imbocco del
Braccio Nord Ovest del Canale Beagle, lo spettacolo della luce è fantastico. Passiamo davanti
all’Isola del Diablo e intravediamo
il primo ghiacciaio, il ghiacciaio Hollande raggiungibile da un sentiero che
parte dalla famosa Caleta Olla. Non ci fermiamo a Caleta Olla perché vogliamo
arrivare a Seno Pia prima dell’ondata degli altri velisti.
Una volta
arrivati davanti all’ingresso di Seno Pia procediamo con cautela, per evitare i
banchi e le rocce, arrivati al bivio dei due bracci decidiamo di andare all’ancoraggio di Caleta Beaulieu nella parte Est prima
che si alzi troppo vento.
Io sono spaventatissima dalla quantità di pezzi di
ghiaccio sparsi dappertutto e per fortuna la zona vicino all’ancoraggio è
abbastanza sgombra e così tiro un sospiro di sollievo e tutto va per il meglio.
In seguito, navigare
in mezzo ai pezzi di ghiaccio non mi ha fatto più così paura ma richiede sempre molta attenzione, però l’emozione
forte di queste pareti ripide, di questa massa di ghiaccio che non sai se da un
momento all’altro si sgretola davanti alla tua barchetta, i fondali che variano
e non hai carte che indicano la profondità, rendono il passaggio impegnativo e
carico di tensione .
Per fortuna
gli ancoraggi in generale, una volta assicurate le cime a terra, sono super
tranquilli.
A Caleta
Beaulieu siamo saliti faticosamente sul promontorio attraverso la boscaglia
umida e fangosa, per goderci il panorama.
Dalla barca si sente il rumore del ghiaccio che si stacca e a volte
sembra che tremi tutto, il rumore è abbastanza inquietante, un brontolio sordo.
Il
ghiacciaio del Braccio Ovest del Seno Pia è l’unico al quale ci siamo
avvicinati di più e abbiamo messo in acqua in dinghy per le foto di rito.
Questo
ghiacciaio è veramente in movimento e grossi pezzi di ghiaccio si staccano dal
fronte creando l’onda.
Dal Seno Pia
andiamo a Caletta Alakush, ( http://ovni345.blogspot.cl/2017/01/da-ct-del-sur-ct-alakush-passando-dal.html ) sull’isola Chair, chiamata così per la sagoma a
forma di sedia, mentre Alakush è un nome della lingua dei nativi Yamana che
vuol dire “ Steam Duck” che
sarebbe un’anatra che non vola e usa le ali a mo' di pala come un battello a
vapore. Qui speriamo di riuscire a fare 2 passi senza doverci arrampicare per
la selva intricata, ne abbiamo proprio bisogno. Il tempo però è inclemente e
continua a piovere quasi ininterrottamente e camminare sotto la pioggia bardati
come palombari non è proprio piacevole.
Io sono un
po’ fuori gioco con le rotte, perché le Navionics su Ipad sono sfasate; mi
danno la parte Sud del Canale di Beagle e i luoghi più frequentati corretti, mentre la parte Nord , come per esempio il Seno Pia è spostato di circa un miglio a Nord Ovest rispetto
alla posizione Gps.
Con l’isola
Chair addirittura mi da l’isola e un dettaglio più sotto come se fossero due
isole e la posizione GPS
ovviamente è nel dettaglio!!!!!!
Sia a Caleta
Alakush ma soprattutto a Caleta Emilita nell’isola O ‘Brien sono rimasta affascinata dai colori e
dalla varietà delle piante, muschi compresi , nonostante il tempo grigio in
tono con i grigi delle pietre, che però metteva in risalto i toni del giallo,
arancio e ocra in contrasto con certi verdi squillanti.
Le piante,
felci a parte, sono assolutamente sconosciute, nonostante i disegni sulla
Bibbia Blu non riesco a riconoscerle.
Ogni
ghiacciaio ha la sua particolarità, i suoi spazi, i suoi colori, gli uni
diversi dagli altri, i suoi animali.
Seno Ventisquiero lo abbiamo visitato sotto la poggia continua con il cielo coperto e bianco che quasi mi chiedevo se non era meglio restarsene all’ancora al calduccio e aspettare un meteo migliore, ma anche in queste condizioni e nonostante la pioggia gelata che picchiettava il viso e ostruiva la vista, lo spettacolo è stato affascinante con il contrasto dei bianchi e neri, luce e ombra, le linee delle ondine sull’acqua e le montagne che apparivano pian piano con il sollevarsi delle nuvole. Sembrava di essere dentro un sogno, poi nei giorni seguenti, man mano che ci avvicinavamo a Puerto Williams il paesaggio si è schiarito e dal grigio si è passati al blu e ai contorni nitidi.
Nei mesi
scorsi e in particolare in questi
quindici giorni i nomi, le mappe, le descrizioni di Patagonia, Terra del Fuoco e dei Canali Cileni dei portolani e della fantomatica Bibbia Blu, che si aggrovigliavano in un labirinto e
in una matassa inestricabile nella
mia testa hanno preso lentamente forma,
colore e soprattutto un ordine e
un senso.
Quello che mi affascina non è il loro essere montagne e mare ma lo
spirito che emanano e la sensazione di essere a contatto diretto con gli
elementi, acqua, terra, aria, fuoco, in continuo mutamento in un'armonia perfetta di forme e colori.
La costa dell'isola di Navarino verso Ovest
Ushuaia
Puerto Navarino, 31 dicembre 2016
Puerto Navarino: il barcone blu dei turisti sulla sinistra
Il Canale Murray che separa l'Isla Navarino dall'Isla Hoste,
vietato alle imbarcazioni non cilene.
Ingresso di Baia Yendegaia al confine tra Cile e Argentina sulla riva Nord del Canale di Beagle
Il faro di Punta Divide piccolo al centro ( il bivio tra Brazo Nor Oeste e Brazo Sur Oeste)
ingresso di Caleta Olla e vista del ghiacciaio Hollande
Verso Seno Pia
ghiacciaio Italia !!!
Canale Beagle, ghiacciaio Romanche
Ingresso Caleta Voilier riva Sud del Braccio Nord Ovest( Canale Beagle)
Canale Beagle, fine Isla Hoste all'orizzonte ( sulla sinistra)
ingresso al Seno Pia
ingresso al Seno Pia , l'allineamento delle rocce che segnalano la morena dell'antico limite del ghiacciaio e che creano un basso fondale, il passaggio è dato dal punto GPS.
Sullo sfondo le cime della Cordillera Darwin.
Seno Pia
Seno Pia , ghiacciaio braccio Est davanti alla Caleta Beaulieu
Il ghiaccio assume forme strane, dopo la sorpresa iniziale scopriamo la magia delle forme e il gioco di riflesso nell'acqua che le fa sembrare animali fantastici
Caleta Beaulieu, brazo Este, Seno Pia
a terra per risalire il promontorio
.... il cielo azzurro !!!!
5 gennaio, si riparte per l'esplorazione del braccio Est e per andare all'ancoraggio in Caleta del Sur, Braccio Ovest, Seno Pia.
..... il raggio di sole passa tra le nuvole
ci avviciniamo al ghiacciaio
Seno Pia, Braccio Ovest, all'ingresso di Caleta del Sur , i cormorani .
Caleta del Sur
... si intravedono le cozze sulla riva , ma guai a mangiarle!!!
Caleta del Sur guardando verso l'uscita
Caleta del Sur all'ancora
.... il sentiero si ferma qui !
un po di sole
verso il ghiacciaio del braccio Ovest del Seno Pia
Caleta Alakush,
Isla O'Brien, Braccio Nord Ovest,Canale Beagle
il riparo dei pescatori
Isla Chair l'ancoraggio a Sud dell' isola esposto al Sud Ovest
9 Gennaio, Partenza da Caleta Alakush
Partenza da Caleta Alakush, vista verso Sud, Isla Gordon Canal Barros, Isla Thompson
Isla Chair sulla sinistra e vista verso Ovest del Canale Beagle
Verso Seno Garibaldi
ingresso a Seno Garibaldi
L'ancoraggio chiamato Puerto Garibaldi
qui i pezzi di ghiaccio sono più radi e più grandi
uno dei tre ancoraggi di Seno Garibaldi in direzione dell' isoletta
Seno Garibaldi , qui non scendiamo ci limitiamo a fare la foto dalla barca.
La colonia di leoni marini
IL CONDOR!!!!!!
Caleta Emilita, Isla O 'Brien
Isla O Brien vista verso Sud Ovest il canale commerciale
un'incontro inatteso
è qui che si sostituisce l'anodo e si puliscono i granchi
le centollas già puliti gentilmente offerti dali pescatori
Seno Ventisquiero
Seno Ventisquiero, l'angostura o strettoia
Caleta Emilita, Isla O'Brien
da qualche parte sole e arcobaleno
arriva Liebelei con Frank e Juan Pablo
gli amici ritrovati
si riparte per Puerto Williams
ingresso a Caleta Olla
.... dal grigio al blu
15 gennaio il sole su Puerto Williams...
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