17-gennaio-2017
A Puerto Williams
54 56.11 S 067 37.09 W
Siamo rimasti
bloccati a Caletta Emilita per tre giorni di pioggia battente e vento, siamo
riusciti anche a scendere a terra per fare due passi sotto un acqua gelata che
ci scrociava addosso, tornando in barca fracidi.
Al quarto giorno
di pioggia, abbiamo detto basta , issata ancora e direzione Seno Ventrisquero ,
l’ultimo ghiacciaio del Brazo Nordovest.
Visibilita’,
pessima, acqua a catinelle, speriamo in un miglioramento andando avanti,
miglioramento che arriva a poche miglia dal ghiacciao, schiarendosi un po’.
Sempre bellissimo
il fronte del ghiacciao che scende in acqua, con in piu’ nel circondario delle
rocce particolarissime.
Torniamo a
Emelita, tra andata e ritorno sono 30 miglia, l’idea e’ di riancorare per la
notte e l’indomani con calma ritornare in direzione Puerto Williams....ma
...non sempre tutto va’ come vorremmo, era gia’ un paio di giorni che non mi
sentivo proprio bene, un paio di giorni fa’, mi ero ritrovato un becco di
insetto sull’avambraccio che facendo un gran prurito avevo ben
grattato...probabilmente innescando un infezione.
Fatto sta’ che
ritrovo un bubbone infiammatissimo, con in piu’ la febbre che sale di giorno in
giorno.
Abbiamo due
teorie, Antonella pensa che l’infezione mi stia creando la febbre, io penso che
invece tutta l’acqua e il freddo mi abbiano influenzato...in tutti i casi non e’
una buona idea gia’ con la febbre a 39 starsene in qualche caletta sperduta
alla Fin del Mundo.
Pensiamo di
tornare a tappe forzate a Puerto Williams per trovare un dottore per farci dare
qualche dritta.
A bordo abbiamo
antibiotici di tutto e di piu’, ma visto che in un paio di giorni potremmo
essere in un posto civilizzato con un parere professionale, preferiamo tornare.
Nel frattempo la
sera arrivano Tualisa, barca con crew svedese, e Liebelai con olandese e argentino a bordo.Equipaggi e
barche gia’ incontrati in discesa dalla Patagonia, un po’ di cit-ciat , dove e’
finito quella barca, dove e’ quell’altra ecc..vendiamo una tanica di gasolio a
Frank ,loro continuano verso nord, vogliono essere a marzo a Port Montt per
entrare in Pacifico.
Vanno di fretta,
non hanno neanche avuto il tempo di visitare un ghiacciaio...mi chiedo cosa
serve arrivare fin qua’ sotto e poi non prendersi il tempo per scoprire un po’di
questo mondo meraviglioso.
L’indomani
mattina partiamo presto, e’ previsto vento da ovest ...ma chissa’....
Arriviamo alla
mitica Caletta Olla dopo una decina di ore di navigazione, solito ancoraggio
...ma questa volta rimaniamo spiazzati da una corrente strana che si e’
instaurata dentro la caletta, praticamente non riusciamo a mantenere la poppa
verso terra, quindi quando dobbiamo portare il cavo a terra ne serve una misura
esagerata, perche’ la barca si posiziona con la prua a terra , e poi cazza che
ti ricazza sul winch farla girare di 180 gradi, e’ la prima volta che ci
capita, avevamo visto Liebelai avere lo stesso problema ieri sera...ma non
capivamo cosa facevano...ora abbiamo capito, o meglio abbiamo capito perche’
avevano difficolta’ ad ancorarsi...ma non il motivo vero.Non sembra
relazionatao alla marea, la marea era entrante e quindi avrebbe dovuto essere
alla rovescio, quindi...nun so’...ma lo scopriremo.
Durante la notte
la febbre riattacca a 39, panadol rinforzato per abbatterla...ma mi sento uno
straccio, non vedo l’ora di arrivare, stendermi a letto e chiudere udienza con
tutti.
Alle 5 in piedi e
alle 6 siamo gia’ in navigazione...svegliamo il Controller Yamana per
avvertirlo della partenza...ma non sembra molto contento dell’ora dal tono
della voce assonnato.
Piano piano il
vento aumenta a 20 nodi di poppa, filiamo come treni, man mano che ci
avviciniamo a Puerto Williams, il tempo si schiarisce sempre piu’...fino ad
intraveddere il solino...ci eravamo dimenticati come era fatto.
Antonella se la
cava benissimo con tutto, nella navigazione , in cucina ecc..io mezzo
rincoglionito mezzo sveglio e mezzo addormentato cerco di essere presente come
posso.
Arriviamo in
andana al Micalvi, ritroviamo barche ed equipaggi conosciuti...un po’ come
tornare a casa e rivedere gli amici,finito l’ormeggio in Capitania per i
documenti e chiediamo se l’ospedale li’ dietro e’ aperto, ci rispondono che si’
e ‘ aperto ma quell’ospedale e’ solo per i militari, dobbiamo invece andare in
quello pubblico.
Oddio, gia’ mi
immagino in questo paesello di 1500 persone di cui 800 militari, cosa ci
possiamo aspettare come ospedale pubblico...mi immagino un container con 4
sedie...un po’ consumate.
Cammina che ti
cammina, arriviamo a questo nuovo edificio...sembra promettente, entriamo
...per le emergenze ...suonare, suoniamo e dopo poco ci aprono in due infermiere
e un infermiere, tutti giovani belli vestiti con le loro uniformi linde e
pulite, entriamo, ci fanno accomodare in ambulatorio....tutto nuovo di pacca, l’ospedale
e’ stato inaugurato nel 2016, mai visto un ospedale cosi’ bello con gente cosi’
gentile.
Facciamo vedere
il problema del bugno e relativa febbre...non ne sanno molto, la domenica il
medico e’ reperibile via telefono per cose molto gravi, ma lo contattano e con
WU gli inviano una foto del bugno, fa’ una diagnosi temporanea, cominciare la
serie di antibiotici e pasticche antifebbre, medicare e tornare l’indomani
mattina per farsi visitare dal medico.
Per essere domenica
sera mi sembra un ottima diagnosi, mi medicano ci danno le pastiglie e ci
dicono di tornare l’indomani....quanto costa ? Nulla.
Beh, pensiamo ,
essendo un emergenza , ci faranno pagare domani con il medico.
Finalmente mi
posso stendere e riposare cominciando la guerra tra le forze del bene e le
forze del male.
L’indomani
mattina ci avviamo verso l’ospedale e ci incrocia Mauro della scuola
vela...naturalmente ci offre un passaggio in auto, arrivati andiamo alla
reception e ci dicono di sederci ed aspettare che il medico ci vedra’ presto.
Dopo un 10 minuti
ecco che il medico ci viene a prelevare di persona, ci accompagna nell’ambulatori
o, riguarda il bugno, visita generale, pressione, temperatura , auscultazione
dei polmoni , battito cardiaco, la diagnosi...sono due cose separate, il bugno
e’ un infenzione, ma non ha nulla che fare con la febbre, ci dice che in questa
parte di mondo non ci sono insetti velenosi che possono creare un siffatto
problema, esiste in Cile solo un ragno nel nord del paese che se beccati in 24
ore porta alla morte...ma non sembra il mio caso, visto che ancora sono vivo.
Mi prescrive gli
antibiotici per una settimana con relative pastiglie per la febbre, ci dice che
troveremo la farmacia appena usciti dall’ambulatorio, ci si rivede mercoledi’
mattina per seguire l’andamento del bugno.Andiamo in farmacia con la ricetta
due ragazze tutte allegre ci danno le medicine in due bustine con le pastiglie
contate e scritto su le ore a cui prenderle, meglio cosi’, meno spreco .
Chiediamo quanto
dobbiamo pagare per la visita e le medicine...ci guardano tutte sconcertate e
ridendo dicono ...”niente”...tutto gratis ? Con in piu’ tutta questa gentilezza
in un ospedale da sogno ?
Ogni tanto mi
chiedo se davvero abbiamo navigato fino a qui’, o ci siamo infilati in uno
spazio temporale e siamo finiti su un altro pianeta.
Ora steremo un po’
buonini in quel di Puerto Williams, e ci dedicheremo un po’ al treking...appena
mi riprendo un po’.
Nel frattempo
aspettiamo l’arrivo dei nostri amici Jean Louis e Nick sul ketch Harmatan, partiti da Buenos Aires e in
navigazione verso Ushuaia, arriveranno...non si sa’, il meteo qua’ pregiudica
ogni cosa, quando arrivano li vedremo.
BV Angelo e
Antonella on S/Y Stranizza
P.S.Antonella
promette tonellate di foto a breve, di seguito un breve assaggio di foto fatte da Angelo.
Seno Pia
Caletta Beaulieu in Seno Pia Brazo Est
Caletta Beaulieu dall'alto
Al fronte del ghiacciao in Seno Pia Brazo Ovest
Caletta Alakush
Caletta Alakush dall'alto
Passeggiata nell'isola Chair
Caletta Emilita
Antonella fa prove tecniche con il tender...essendo stata promossa "portatrice di cime a etrra"
Camminando sotto la pioggia nell'isola O'Brian
Ciao A&A ..
RispondiEliminaSemplicemente Grandi ..
Anche per Me un inizio anno con febbre a 39 ...
Un grande abbraccio Dal PYXis
Bel racconto e Auguri
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