29 giugno 2024
Da Ouistreham a
San Vaast ancoraggio 45 NM.
49 34 07.536 N 001 16 45.496 W
Dopo una tranquilla e riposante settimana a Ouistreham tanto da sembrarci quasi una vacanza, visitato un interessantissimo museo (https://www.musee-4commando.fr/ ) sullo sbarco degli inglesi nella spiaggia di Sword a Ouistreham nel 1944 e esserci sciroppati un lungo viaggio in autobus fino a Le Havre per andare a incontrare Eiasu con il suo catamarano Wharram da 28 piedi che si apprestava ad entrare nei canali francesi per raggiungere il Mediterraneo, alla fine ripartiamo con slancio.
Tanto slancio che
decidiamo di fare 4 giorni full immersion di vela per toglierci di mezzo queste
complicazioni non da poco del navigare intorno alla penisola di Cotentin.
Studiamo sempre venti e correnti, ma la notte decidiamo
di passarla all’ancora, anche se ancoraggi scomodi e aperti a quasi tutto,
però con il vantaggio di poter calibrare meglio i tempi per affrontare al
meglio le 4 Race che ci attendono e non dovendo sottostare alle tempistiche dei
vari sill, gate e lock .
Il 29 giugno
sveglia alle 5 alle prime luci dell’alba, colazione e alle 06:15 ci
presentiamo davanti al lock per uscire in mare, aprirà alle 06:30 ma è
richiesto di essere in agguato 15 minuti prima.
Alle 06:30 il
gate apre e con noi entrano altri 4, 5 barchini di pescatori, ci attracchiamo
ai cavi verticali in banchina per fare scorrere la barca in giù, se non che
nel agganciare il cavo di poppa con il mezzo marinaio telescopico mi si sfila
tra un pezzo e l’altro e un pezzo mi cade in acqua, per fortuna Antonella con
il suo mezzo marinaio fisso si era già agganciata a prua, ma nel frattempo la
poppa spinta dalla corrente se ne sta’ andando in mezzo al lock.
Beh, a parte un
po’ di spettacolo per i presenti non paganti ci è andata bene, non sono
infrequenti gli incidenti o i danni che si fanno nei lock.
Usciamo in mare,
e vento, anche se nella direzione giusta non ce ne è molto, per fortuna la
corrente ci aiuta.
Una bella
giornata di sole, vele e aiutino del Volvo. Arriviamo a Saint Vaast proprio all’ora
che apre il gate e ci sono almeno una decina di barche in attesa di entrare,
non abbiamo voglia del casino e vogliamo essere liberi per l’orario di
partenza.
Ci ancoriamo
nello stesso punto dell’andata, posto molto bello, ma sicuramente poco
tranquillo, per via che il fondo cala velocemente e costringe a mettersi
lontano da costa e a parte la protezione da ovest e nord ovest il resto è
tutto aperto e abbastanza vicino al passaggio nella Manica del grosso traffico
commerciale e quindi risacca a non finire.
da Ouistreham a Saint Vaast La Hogue |
Ouistreham, il pontile visitatori vicino al piccolo bar sulla riva |
Le spiagge dello sbarco |
Saint Vaast, il castello La Hogue nella baia dell'ancoraggio. Il barattolo giallo è il nostro grippiale. |
Saint Vaast all'alba |
Saint Vaast, La torre Vauban nell'isola Tatihou davanti al lock. |
30 giugno 2024
Da Saint Vaast a
Omonville 38 NM.
49 42 19.503 N 001 50 02.068 W
Sveglia alle 5
anche se la notte è stata dura, in particolare dopo aver perso un po’ l’abitudine
di stare in baia all’ancora e quindi una gran fatica a dormire.
Partenza alle
06:00, vento robusto sui 24 nodi da nord ovest, quindi la risalita verso il
capo Pointe de Barfleur, su di bolina per poter passare le prime due Race,
purtroppo con corrente verso nord ovest ma mare contro da nord ovest, la
prendiamo larga a circa 3 miglia dal capo, in piú il coefficiente basso ci
aiuta e non passiamo in mezzo al
ribollire del mare.
Tiriamo il bordo
lungo per prendere acqua e poter poi virare per poter dirigerci verso Omonville
dopo Cherbourg, tiriamo un altro bordo verso ovest, ma appena la corrente gira
contro, a circa 5 miglia dall’arrivo, andiamo di motore perché nella Manica la
corrente spinge.
Arriviamo a
Omonville, un piccolo paese di pescatori con un molo che in teoria dovrebbe
riparare dal nord ovest e vari pescatori al gavitello e 4 gavitelli liberi a
disposizione dei visitatori, ne prendiamo uno e prima di sera
arriveranno altre due barche a vela, il grosso delle barche naturalmente si infila nel mega
marina di Cherbourg, cosa che noi non vogliamo fare.
Il posto è molto
carino e isolato, ma proprio sulla Manica con conseguente traffico che crea una
grande risacca, in piú la sera continua a buffare da nord ovest e contribuisce
ad alzare onda, dentro si rolla da matti, alle volte penso che mettiamo la
falchetta in acqua, praticamente impossibile dormire.
Da Saint Vaast a Omonville La Rogue. |
Il faro della Pointe de Barfleur |
Omonville La Rogue |
Omonville La Rogue |
Omonville La Rogue |
Omonville La Rogue |
01 luglio 2024
Da Omonville a
Fermain Bay in Guernsey 38 NM.
49 26 01.704 N 002 31 47.708 W
Pur con ormai due
notti praticamente insonni, sveglia alle 05:00 per poter partire alle 06:00 con
ancora due ore di corrente contro nella Manica, ma che alle 08:00 girato il
temuto angolo di Cap de la Hague ci si
dovrebbe trovare in stanca di marea prima che la marea cominci a filare verso
sud.
Questi i calcoli,
naturalmente la realtà non li rispecchia sempre.
Usciamo dal
misero ridosso di Omonville e ci troviamo una ventina di nodi da nord ovest
contro la corrente e le onde si fanno sentire, proviamo ad andare a vela in
parallelo alla costa, ma non ce n'è per nessuno, il mare è montato
parecchio causa la corrente e tende a spingerci a terra.
Con vela e motore
ci dirigiamo verso nord per passare la meda nord minacciosa di La Plate a guardia
di bassi e scogli, quando ci sentiamo un po’ piú tranquilli, continuiamo a
dirigerci verso ovest sempre con sto maraccio.
Una volta passato
il capo, poggiamo e via che si va’ per 220 gradi, passiamo le due brutte Race
in stanca che comincia a correre verso sud ovest, il vento a favore di marea appiattisce il mare, via di randa piena,
genoa al 120 % e si vola, in poco tempo filiamo a 9 nodi cavalcando questa
bellissima corrente.
Abbiamo
intenzione di rimanere solo una notte a Guernsey, non abbiamo nessuna
intenzione di fare le pratiche di entrata e siamo un po’ indecisi su che baia
scegliere. Ce ne se sono 3 nella parte sud, ma non ci sconquifferano molto, in
piú la notte bufferà da ovest e potrebbero non offrire una gran protezione,
ce n'è un'altra vicino al porto e vicina alla città, ma non ci ispira
molto, alla fine scegliamo la baia di Fermain sul lato est dell’isola,
quindi ben protetta da ovest, una bella spiaggia, unico neo non è molto
larga e in piú ci sono 3 paia di gavitelli per ormeggiarsi prua/poppa con su
scritto a lettere cubitali “PRIVATE”.
Non ci azzardiamo
a prenderli nel caso tornasse di notte il proprietario, ci incuneiamo tra una
coppia di gavitelli, un inglese local all’ancora e un catamarano in un'altra coppia
di gavitelli.
Piú tardi
arriverà una barca di tedeschi, una francese e una olandese, siamo
preoccupati della risacca, la terza notte senza dormire sarebbe davvero troppo.
Alle 20:00 siamo
già stecchiti a letto e faremo tutto un sonno fino alle 5 della mattina dopo,
finalmente una baia seria, un paradiso, tranquilla, e la mattina svegliarsi con
il cinguettio degli uccellini.
Da Omonville a Fermain Bay in Guernsey |
Partenza da Omonville, il mare si calma finalmente. |
L'isola di Alderney, quella piú a nord delle Anglo Normanne al limite del Alderney Race |
In lontananza il Capo La Hague, l'altro limite del Race. |
l'isola Sercq (Sark) a est di Guernsey |
l'isola Sercq (Sark) a est di Guernsey |
Le isole Herm e Jetou a est di Guernsey |
Vista del porto di Guernsey tra le isole Herm e Jetou |
Guernsey, Fermain Bay |
Guernsey, Fermain Bay |
Guernsey, Fermain Bay |
Guernsey, Fermain Bay |
Guernsey, Fermain Bay, guardando verso Nord Est |
02 luglio 2024
Da Guernsey a Lezardrieux
48 NM.
48 47 17.284 N 003 06 06.093 W
Alle 06:00
issiamo àncora, bella affondata nella sabbia e via con vento al traverso da
ovest, inizialmente abbiamo la corrente a favore, poi non l’avremo proprio
contro ma al traverso.
C’è un po’ di
onda del buffare la notte da ovest, continuiamo per un bel tratto al traverso
per passare poi gran lasco con il giro di vento.
Navigazione
tranquilla, vento bello fresco e cosí da dietro è una bellezza avere l’hard
top chiudibile anche dietro, noi controlliamo le vele, l’autopilota fa’ il suo
mestiere anche se scodinzola un po’ e comunque ci insegna sempre come
equilibrare la barca con le vele.
Lezardrieux è
circa 6 miglia all’interno di un fiume che speriamo sia bello tranquillo. All’arrivo, con onda e vento fresco, all'ingresso del canale, facciamo una gran fatica a distinguere l’entrata del
fiume, anche perché ci sono vari rami con mede cardinali e laterali in
abbondanza.
Finalmente
troviamo la “nostra verde”e di lí diventa tutto piú semplice seguendo le varie
laterali ben segnalate.
Il marina ha due
possibilità, o stare nei pontili sul fiume e quindi senza impedimenti di
barriere, oppure entrare nel bacino riparato da un sill e un gate che si apre automaticamente
3 ore prima e tre ore dopo l’alta marea.
Questa volta, reduci
dai vari rollii delle scorse notti decidiamo di entrare nel bacino dove non c’è neppure la piú piccola increspatura, un paradiso. Quando il gate chiude
rimaniamo con 2 metri di fondo sotto, come dicono in Francia “ l’Ovni c’est formidable”.
Abbiamo perso
qualche ora di sonno nelle notti rollose, ma alla fine ci siamo anche
divertiti e ripreso un po’ il vecchio ritmo di pedalare e fermarsi solo per la
notte all’ancora e fare tanta vela .
Da Guernsey a Lezardrieux |
Lezardrieux, il marina nel bacino chiuso in alto a destra |
Bassa marea |
Lezardrieux, il centro del paese. |
Lezardrieux, il centro del paese. |
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