Riparato l’invertitore , rimaneva l’incognita se avrebbe
funzionato una volta mollati gli ormeggi.
Per la prova del fuoco , decidiamo di muoverci sull’isola di
Sao Miguel , 154 miglia a SE di Horta.
Scegliamo una finestra ottimale con venti da N\NE per usare
al minimo il motore se non l’uscita a Horta e l’entrata a Ponta Delgada.
La previsione chiama venti da forza 4\5 N\NE, sappiamo gia’
in partenza che bisognera’ aggiungere 5\6 nodi di vento alla previsione, i Grib
sono sempre molto ottimisti, pero’ l’angolo anche se scomodo per il traverso si
auspica interessante.
Detto fatto il 25 mattina sveglia alle 05:30 , per preparare
tutto e uscire dai finger tranquilli prima che il vento rinforzi, piccola
smotorata fino al fanale rosso, prua al vento e su di randa, si spegne il
motore e mi precipito sotto per controllare se l’invertitore ha tenuto…tutto
ok, ora rimane l’incognita dell’arrivo.
Il vento gioca un po’ a nascondino col ridosso di Horta, poi
si riprende , ci fa’ tribolare a passare il capo Cais Do Mourato , e ci
costringe a fare un bordo in fuori, poi si nasconde col ridosso dell’isola di
Sao George, ma noi stoici anche scendendo a 2 nodi di velocita’ teniamo duro e
non smotoriamo.
Passato il ridosso di Sao George , il vento e il mare
cominciano a farsi sentire nella loro intensita’, dapprima una ventina di nodi,
poi a seguire 28\30 .
Il mare al traverso monta e in barca si soffre, andiamo con
una mano alla randa scarrellata tutta sottovento e il genoa ridotto a fiocco. La
velatura e’ corretta, filiamo come dei fulmini , punte da 7,5 nodi, ogni tanto
ci impensierisce il mare con i suoi frangenti da “green water” come la chiamano
gli anglosassoni, quando cioe’ la cresta si colora di un colore verde smeraldo
…da li’ in poi al traverso bisogna cominciare a preoccuparsi.
La notte passa , con difficolta’ a dormire, un po’ perche’
la prima notte difficilmente si dorme, un po’ per gli scossoni e i rumori
all’interno della barca, dormiremo un paio di ore a testa a piccoli intervalli.
Se la navigazione si presenta un po’ complicata per il
benessere ci ricompensa pero’ con una gran bella velocita’, arriviamo dopo 154
miglia in 29 ore con una media di 5.3 nodi, sempre e solo a vela.
Arriviamo proprio davnti al rosso di Ponta Delgada , il
vento buffa ancora sulla ventina, ammainiamo ed entriamo a motore nei grandi
moli.
Chiamato il marina troviamo un posto nel primo pontile
all’entrata , ci aiuta un vicino di barca , qua’essendoci i finger ed essendo
un marina governativo non c’e’ nessuno ad aiutarti all’ormeggio, se si ha la
fortuna di trovare un posto dove entrare contro vento va’ ancora bene …ma se
c’e’ solo posto con vento che spinge in banchina , comincia a farsi dura, anche
se abbiamo un metodo tutto nostro che funziona bene anche in quei frangenti.
Il marina di Ponta Delgada e’ notoriamente noto per il flusso
di risacca al suo interno, bisogna legarsi a ragno con molloni e tutto quello
che serve in queste situazioni.
Siamo supercontenti della riparazione dell’invertitore che
sembra funzioni al meglio.
BV Angelo
Ciao! Che meraviglia il vostro blog. Grazie di scriverlo. Sarei tanto curioso di conoscere qualcosa di più sul metodo di approccio col vento che spinge in banchina. Puoi raccontarlo?
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