11 Agosto 2019
Nel diciannovesimo compleanno di Stranizza, decidiamo di navigare dall'isola Sao Miguel all'isola di Faial nelle isole Azzorre.
Nel diciannovesimo compleanno di Stranizza, decidiamo di navigare dall'isola Sao Miguel all'isola di Faial nelle isole Azzorre.
Aspettiamo il passaggio di una bassa pressione per poter
prendere la coda e sfruttare i venti da NE e poi E, miglia da navigare 152 con
rotta 291 gradi.
Partiamo la mattina con calma , e alle otto doppiamo il
fanale rosso del molo di Ponte Delgada, abbiamo sempre in sospeso la giusta
sistemazione dell’invertitore, cioe’ al momento funziona bene …ma andrebbero
fatte delle manutenzioni straordinarie, per questo cercheremo di sfruttare il
vento e le vele al massimo cercando di risparmiare il motore e l’invertitore.
Filiamo bene al lasco/gran lasco, il vento e’ gagliardo in
forza 5. tante’ che dopo un paio di ore ammainiamo randa per proseguire al gran
lasco solo con genoa 150%..
Filiamo bene tutto il giorno e la notte, riusciamo a fare
qualche piccolo nap durante la notte, ma a circa 60 miglia dall’arrivo, ci
molla il vento, 5/6 nodi da SE, quindi poppa piena, riproviamo a issare di
nuovo randa per vedere se migliora qualcosa , ma non c’e’ vento.
Abbiamo a 24 miglia sulla dritta l’isola di Tercera e a
circa 60 miglia Horta nell’isola di Faial, per poter continuare a vela
decidiamo in un primo momento con andatura al traverso di dirigerci su Tercera
e aspettare tempi migliori, ma poco dopo una mezz’oretta ci vengono un sacco di
dubbi, non abbiamo molta voglia di rifare tutto l’ambarambam di ormeggi al
marina e rifare la trafila burocratica , perche’ anche se le isole fanno parte
dell’arcipelago delle Azzorre, bisogna comunque fare check-in e check-out da
polizia, e dogana, in piu’ allungherebbe poi di ben 24 miglia l’arrivo a Horta.
Cambio di direzione, si ritorna per 291 verso Horta,
stiracchiamo fino alle prime luci dell’alba, poi rulliamo il genoa e issiamo il
gennaker, che pero’ ci permette di fare dei bordi ma non di andare in poppa
piena.Anche cosi’ e’ dura, velocità 2.7/3 nodi, ma ora la rotta si allunga
notevolmente dovendo fare il zig zag, facciamo due conti e vorrebbe dire fare
un'altra notte e arrivare il giorno seguente…non ne abbiamo voglia proprio.
Decidiamo di prendere il rischio e provare andare di motore,
la velocità’ aumenta e la rotta ora dritta ci permetterebbe di arrivare prima
del buio, incrociamo le dita..se si dovesse rompere ora l’invertitore saremmo
proprio nella ca…a.
Va tutto bene per un paio di ore, poi sentiamo il motore
calare di giri, lo spegniamo e nel riprovare a rimetterlo in moto, sembra che
giri con gran fatica e non parte, in tutto cio’ sento un rumore strano dal
motorino di avviamento.
Naturalmente penso subito a cose turche, nel frattempo
con quel filino di vento che rimane , Antonella molto brava, riesce a far
muovere la barca, intanto cerco di pensare a come organizzare la cosa,
considerando che la notte scorsa avro’ dormito si e no 10 minuti, sento che le
rotelle del cervello girano piano piano e ci vuole davvero una gran
concentrazione per avere un course of action.Mi viene in mente subito una cosa
abbastanza assurda, ma comunque provo a seguirla, penso che non so’ perche’ il
motorino di avviamento sia rimasto ingranato e faccia far fatica al volano a
girare, so da qualche parte nel cervello che e’ una scemenza, pero’ ci vado
dietro.In 5 minuti smonto il motorino di avviamento, e con due cavi grossi lo
testo e funziona perfettamente, bene , lo rimonto e penso alla seconda action, questa
azione pero’ mi ha dato tempo di pensare qualcosa di piu’ sensato ,controllare
il prefiltro del gasolio, che trovero’ completamente pieno di schifezze e penso
anche di acqua.
Smonto il filtro del gasolio e lo trovo pure lui pieno di
schifezze, lo sostituisco, ma ora non posso utilizzare piu’ il serbatoio,
quindi preparo una tanica di gasolio e la sistemo nel bagno, scollego il tubo
di mandata del serbatoio e lo inserisco nella tanica, smonto poi il ritorno del
gasolio e lo ficco anche quello dentro la tanica.
So che prendo qualche rischio, ma non ho il tempo di
spurgare iniettori e pompa, perche’ il vento e’ proprio poco e siccome siamo
nel canale tra le isole di Pico e Sao George , Antonella mi avverte che stiamo
derivando verso gli scogli.
Spero che non siano andate schifezze nei pistoni, spingo lo
starter e il motore va’ in moto senza problemi , so’ che non e’ conclusivo, nel
senso che magari qualcosina si puo’ essere danneggiato, ma onestamente non
avevamo molte scelte.
Con una tanica siamo riusciti ad arrivare ad Horta alle
20:45, 15 minuti prima del buio, ci siamo ormeggiati al molo del distributore e
buona notte a tutti.
L’indomani ci spostano in andana in terza fila dietro quello
che viene chiamato semplicemente “The Wall”, cioe’ il molo di protezione, ora
con calma mi toccherà svuotare completamente il serbatoio dal gasolio e buttare
tutto via.
Sono comunque contento che anche in situazione di quasi
emergenza in 20 minuti con un grande lavoro di team, siamo riusciti a rendere
operativa Stranizza e arrivare ancora sani e salvi a destinazione, ora ci
aspettano grandi manutenzioni.
BV Angelo e Antonella
Sotto gennaker con l'isola di Sao George di prua
La soddisfazione dopo aver sistemato il motore
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