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giovedì 27 giugno 2019

Test dell'invertitore navigando verso Sao Miguel


Riparato l’invertitore , rimaneva l’incognita se avrebbe funzionato una volta mollati gli ormeggi.
Per la prova del fuoco , decidiamo di muoverci sull’isola di Sao Miguel , 154 miglia a SE di Horta.
Scegliamo una finestra ottimale con venti da N\NE per usare al minimo il motore se non l’uscita a Horta e l’entrata a Ponta Delgada.
La previsione chiama venti da forza 4\5 N\NE, sappiamo gia’ in partenza che bisognera’ aggiungere 5\6 nodi di vento alla previsione, i Grib sono sempre molto ottimisti, pero’ l’angolo anche se scomodo per il traverso si auspica interessante.
Detto fatto il 25 mattina sveglia alle 05:30 , per preparare tutto e uscire dai finger tranquilli prima che il vento rinforzi, piccola smotorata fino al fanale rosso, prua al vento e su di randa, si spegne il motore e mi precipito sotto per controllare se l’invertitore ha tenuto…tutto ok, ora rimane l’incognita dell’arrivo.
Il vento gioca un po’ a nascondino col ridosso di Horta, poi si riprende , ci fa’ tribolare a passare il capo Cais Do Mourato , e ci costringe a fare un bordo in fuori, poi si nasconde col ridosso dell’isola di Sao George, ma noi stoici anche scendendo a 2 nodi di velocita’ teniamo duro e non smotoriamo.
Passato il ridosso di Sao George , il vento e il mare cominciano a farsi sentire nella loro intensita’, dapprima una ventina di nodi, poi a seguire 28\30 .
Il mare al traverso monta e in barca si soffre, andiamo con una mano alla randa scarrellata tutta sottovento e il genoa ridotto a fiocco. La velatura e’ corretta, filiamo come dei fulmini , punte da 7,5 nodi, ogni tanto ci impensierisce il mare con i suoi frangenti da “green water” come la chiamano gli anglosassoni, quando cioe’ la cresta si colora di un colore verde smeraldo …da li’ in poi al traverso bisogna cominciare a preoccuparsi.
La notte passa , con difficolta’ a dormire, un po’ perche’ la prima notte difficilmente si dorme, un po’ per gli scossoni e i rumori all’interno della barca, dormiremo un paio di ore a testa a piccoli intervalli.
Se la navigazione si presenta un po’ complicata per il benessere ci ricompensa pero’ con una gran bella velocita’, arriviamo dopo 154 miglia in 29 ore con una media di 5.3 nodi, sempre e solo a vela.
Arriviamo proprio davnti al rosso di Ponta Delgada , il vento buffa ancora sulla ventina, ammainiamo ed entriamo a motore nei grandi moli.
Chiamato il marina troviamo un posto nel primo pontile all’entrata , ci aiuta un vicino di barca , qua’essendoci i finger ed essendo un marina governativo non c’e’ nessuno ad aiutarti all’ormeggio, se si ha la fortuna di trovare un posto dove entrare contro vento va’ ancora bene …ma se c’e’ solo posto con vento che spinge in banchina , comincia a farsi dura, anche se abbiamo un metodo tutto nostro che funziona bene  anche in quei frangenti.
Il marina di Ponta Delgada e’ notoriamente noto per il flusso di risacca al suo interno, bisogna legarsi a ragno con molloni e tutto quello che serve in queste situazioni.
Siamo supercontenti della riparazione dell’invertitore che sembra funzioni al meglio.

BV Angelo


1 commento:

  1. Ciao! Che meraviglia il vostro blog. Grazie di scriverlo. Sarei tanto curioso di conoscere qualcosa di più sul metodo di approccio col vento che spinge in banchina. Puoi raccontarlo?

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