Da Arrecife a Caletta del Sebo
18-ott-15
Dopo tre giorni nel
marina di Lanzarote ad Arrecife…non ne potevamo più, cippols allo struscio
sulle banchine, più tardi i cippols cresciuti a tirarsela nei vari ristoranti, più
tardi ancora tempo di Rave party. Il tutto inframistato dai vari odori e puzze
che solo la “civiltà “ può regalare.
BASTA, VIA VIA !!! Siamo
ripartiti alla volta della Graciosa con l’ intento di trovare un posticino all’
interno dello spartano marina, anche se nutriamo seri dubbi sul trovare un
posto libero, uno sfracasso di barche in giro. Il piano di tornare all’ancora a
Baia Francesa non va per via che la prossima settimana sono previsti venti da
sud, il piano B sarebbe di tornare indietro a mezza via a baia Arieta, con sabbia
ma senza protezione dal vento …ma almeno riparata dal mare. La mattina all’alba
via che si va un bel SW e via alla via.
Arriviamo a Caletta
del Sebo dopo aver fatto un piccolo survey alla baia di Arieta…un vento della
Madonna rinforzato dal catabatico, ma piccole ondine di mare.
È domenica e non ci
aspettiamo nessuno al marina, chiamo comunque sul 9 in spagnolo e stranamente risponde
la guardia …naturalmente solo in spagnolo, e qui mi butto, con uno sgramblò all’altezza
di Dario Fo’, ci aspetta al pontile, ormeggiamo con un bel venticello di 15 nodi
fortunatamente di prua, ci dice poi che per il momento ci sistema lì ma che non
sa la situazione dei posti che deciderà l’harbourmaster domani mattina. Va beh,
viviamo la giornata, per stasera siamo attraccati, domani è un altro
giorno.
L’ indomani mattina, un
po’agitati andiamo dall’ harbourmaster, certo Batista, persona molto gentile …ma
ci dice “picche”, tutto prenotato e dobbiamo lasciare libero il
posto al massimo l’indomani mattina…ci cadono le braccia … e forse qualcosa in più,
tentiamo tutte le strade, osannando anche la nostra deriva mobile con la quale
possiamo andare anche in acqua molto bassa, gli diciamo anche del posto vicino
a un cata-marrano vicino a dove siamo noi, che a noi sembra ci possiamo stare, lui bofonchia
qualcosa a riguardo la sicurezza e dice che comunque non ci staremo. Avviliti
come dei cani ci strasciniamo i piedi fino alla barca pronti a mollare per
andare in un altra baia suggeritaci da Batista, mettiamo in moto, molliamo un
paio di cime e…vedo in quel momento il proprietario del cata-marrano tornare
sul pontile…-proviamo l’ultima carta -suggerisco ad Antonella, - chiediamogli se è d’accordo se ci ormeggiamo di fianco,
anche se siamo molto vicini-, Antonella multilingue parte alla riscossa con il
francese che sapremo poi chiamarsi Jean, e gli spiega la situazione, lui imperturbabile
sfila un metro dalla tasca e via che si mette a misurare il posto vuoto. 4.40
mt, contro i nostri 3.60, CI STA”!!!!! Jean è tranquillissimo e ci dice che per
lui non c’ è nessun problema. Detto fatto, spegniamo il motore e ci catapultiamo
ancora da Batista spiegandogli la cosa …o meglio Antonella spinge l’ interruttore
e via che va con lo spagnolo.
Riusciamo insomma alla
fine a convincerlo almeno a provare, se poi siamo tutti soddisfatti della cosa,
stiamo se no andiamo. Molliamo le
cime, Antonella rimane sul pontile per rifare l’ ormeggio, io filo a marcia indietro
e rientro nel posto vicino al cata-marrano…perfetto, con anche i parabordi su rimangono
una trentina di centimetri tra barca e barca.
Facciamo una foto con
l’ iPhone e torniamo da Batista, che non è convinto al 100%, però ci dice che
se noi siamo contenti e Jean è a posto per lui va bene …naturalmente non si
accolla nessuna responsabilità, beh essendo governativo non ci aspettavamo di più.
Bene si rimane, abbiamo
lottato con I gomiti puntuti e ci siamo trovati un posto al sole. A parte l’ ormeggio
sicuro, il marina non offre altro: niente luce e per l’ acqua bisogna
andare al rubinetto con la tanica, ma per 6.75 euro al giorno siamo contenti
così, almeno possiamo lasciare la barca tranquilli per farci le innumerevoli
passeggiate all’ interno.
In più la sera, non
essendoci nessun inquinamento luminoso (non ci sono neanche le luci sui pontili)
sembra quasi di essere all’ancora guardando il cielo stellato sopra di noi, gli
unici rumori, la musica jazz soffusa di Jean di fianco e il chiacchiericcio
sommesso di una barca di norvegesi davanti…qua si che si ragiona.
BV da A&A on S/Y
Stranizza
L'ormeggio spazioso di fianco al catamarano
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