PREMESSA
A un anno di distanza solo adesso trovo l'occasione di pubblicare questo post come souvenir (con la cartolina )di uno dei posti bellissimi dove siamo stati.
Prima non sapevo bene come giustificarlo perché era fuori tempo.
Rivedendolo soprattutto nel video finale, trovo un filo conduttore con gli ultimi ancoraggi selvaggi circondati dai reef.
Dall’ “attascé
culturale”, Antonella
Nel programma
iniziale era previsto di arrivare
direttamente a Puerto Espalmador, Formentera, dalla Sardegna, ma poi
abbiamo dovuto fare i conti
con la stagione e la velocità delle perturbazioni particolarmente violente nel Golfo del Leone e abbiamo
dovuto inserire delle tappe intermedie dandoci così l’opportunità almeno di vedere più da vicino le isole dell’arcipelago.
Navigare e
spostarsi in barca a vela è già un viaggio in se e comporta in primo luogo abituarsi e vivere il mare. Spesso sbarcare a terra è una necessità e ogni volta, specie dopo lunghe navigazioni, è una specie
di trauma.
Questo per dire
che dopo un certo periodo in mare e dopo aver vissuto l’emozione dello spettacolo della natura, le “cose terrene” come i monumenti, i musei, o i luoghi
famosi perdono di interesse, i
luoghi dove fermarsi vengono scelti in base alla funzionalità del percorso e
soprattutto del meteo. Inoltre l’idea di prendere altri mezzi tipo bus, taxi treni o aerei diventa assolutamente impensabile
e fastidiosa.
Se c’è qualcosa
da vedere deve essere possibilmente all’aperto e poco distante o almeno
raggiungibile a piedi. Le grandi città o le capitali sono spesso da evitare
perché luoghi caotici e inquinati, che accrescono l’attrito con la terra.
In compenso si ha
una vista privilegiata del paesaggio dal mare che, soprattutto nel caso del Mediterraneo, offre una visione della natura e della storia non scritta nelle normali guide turistiche.
Minorca
Mahon
La rotta più
breve dalla Sardegna ci ha portato
a Mahon, nell’isola di Minorca.
Mahon è uno dei
più grandi porti naturali esistenti al mondo e come altri porti strategici del
Mediterraneo ( Malta e Gibilterra) è stato sotto il controllo degli inglesi per
molto tempo. E’ un’ immenso fiordo naturale costellato da fortificazioni,
residenze aristocratiche – tra cui una villa abitata da Nelson, piccoli
villaggi di pescatori e antichi insediamenti preistorici. Non ci sono molte
spiagge e le rive sono a picco sul mare.
Il paese è molto ben curato e il Real Club Nautico molto attivo con la scuola di vela e di canoa.
Il centro storico
è un po’ un crogiuolo di stili, ma
almeno non ci sono mostri edilizi moderni.
Mahon Arc de SantRoc unico esempio rimasto dell'epoca medievale
Mahon La piazza del Municipio
Mahon Il Municipio
Una nota:
a Mahon non siamo riusciti a trovare il latte fresco al supermercato e i piccoli negozi non erano molto forniti. Solo “ cibi tipici” a prezzi alti.
I negozi di articoli nautici, sono nella zona industriale detta “Poligono” quelli che sono al porto o al Molo di Ponente fanno solo apertura stagionale.
La zona industriale è raggiungibile a piedi in una mezzoretta circa di cammino.
Il vantaggio di
andare in giro fuori stagione è quello di trovare spiagge deserte là dove
d’estate c’è il
carnaio. La baia Binibeca, a Sud di Minorca è famosa come luogo turistico anche
per il finto tipico villaggio con
casette bianche. Sulla guida dice che a dispetto delle apparenze è stato costruito negli anni settanta
dopo che Minorca ha cominciato ad aprirsi al turismo.
Pare che Minorca
abbia conservato il suo aspetto caratteristico anche grazie a Franco che ha ostacolato il suo sviluppo a
differenza delle altre isole dell’arcipelago per motivi politici.
Un altro aspetto
che mi affascina di Minorca, come del resto, di molte isole del Mediterraneo e
delle coste spagnole e francesi, sono i siti preistorici e misteriosi.
A Minorca ci sono
delle costruzioni particolari, non presenti in nessun altro luogo,
risalenti al 2000
A.C. Si chiamano Taula e hanno la forma di una T.
Mi sarebbe
piaciuto vederle dal vivo, ma avremmo dovuto prendere un autobus. Mi sono
accontentata delle foto.
Maiorca
Maiorca è la più famosa, turistica e ricca delle
isole Baleari. Abbiamo fatto solo due soste tattiche nella rotta per Puerto
Espalmador, dal momento che abbiamo deciso che per fare delle tratte lunghe era
ancora troppo freddo e non avevamo nessuna scadenza ristretta.
Abbiamo sempre cercato, laddove possibile, di andare
all’ancora.
La prima baia è stata baia
Canamel. Mi sono risparmiata di fotografare gli orrori edilizi sullo sfondo
della baia che si sono ripetuti lungo la costa, insieme alle antiche torri di
avvistamento che ci accompagnano dall’inizio del nostro viaggio.
Abbiamo visto
delle grotte con turisti
sul roccione del capo ma non sono riuscita a scoprire di che cosa si tratta esattamente.
Pare che la parte più selvaggia di Maiorca sia quella Nord
Ovest, dove c’è la Sierra di Tramontana, che abbiamo evitato soprattutto perché esposta al temibile Maestrale
(Nord-Ovest).
La seconda sosta è stata Porto Petro, una delle calette della costa orientale che in certi
punti è stata risparmiata dagli orrori edilizi.
Le foto che seguono illustrano la costa da Baia Canamel a
PortoPetro.
Tra i vari approdi possibili sulla costa Est avevamo visto anche Cala Mondragò, altra meta turistica nonchè riserva naturale, per cui l'abbiamo scartata anche perché non aveva un porto dove proteggersi in caso di vento da Est. Abbiamo poi scoperto che le riserve d'estate non sono molto "protette" da barche e turisti. L'unica cosa protetta è la Poseidonia.
Barca tipica
Ingresso a Cala D'Or, approdo per yacht di lusso.
Ingresso a Puerto Colon
Ibiza e Formentera
Come già spiegato sopra, abbiamo evitato Ibiza (o Eivissa) e
da PortoPetro siamo andati diretti a Puerto Espalmador, a Formentera, arrivando
di notte e vedendo il bagliore di Maiorca e Ibiza nonchè il traffico di traghetti e navi da crociera diretti al
porto.
Sulla guida c’è scritto che a Formentera di storico c’è
“solo” qualche torre di avvistamento.
A me le torri di avvistamento piacciono moltissimo anche perché si vedono da lontano, sono un interessante punto di riferimento e sono poco invadenti.
A me le torri di avvistamento piacciono moltissimo anche perché si vedono da lontano, sono un interessante punto di riferimento e sono poco invadenti.
Per il resto è quasi tutto parco naturale. A noi è sembrato
un paradiso.
Poi altri velisti inglesi ci hanno detto che d’estate, il paradiso
si trasforma in inferno, affollata di mostri nudi, panzoni
e rossicci che si aggirano sulla spiaggia….. Che sia una nuova razza di
fauna protetta in estinzione, una specie endemica o una invasione pacifica?
Il sito ministeriale spagnolo con le informazioni e la
cartina dei parchi delle Baleari è questo: http://www.caib.es/sacmicrofront/contenido.do?mkey=M34&lang=ES&cont=21475
Qui di seguito un piccolo filmato di Espalmador in attesa del tempo buono. Apparentemente non ci sono ridossi, ma i bassi fondali da cui è circondato lo proteggono dal mare.
Il rumore de vento e del mare e i colori delicati non hanno bisogno di commento.
https://youtu.be/zPNtMVWZrZ8
Qui di seguito un piccolo filmato di Espalmador in attesa del tempo buono. Apparentemente non ci sono ridossi, ma i bassi fondali da cui è circondato lo proteggono dal mare.
Il rumore de vento e del mare e i colori delicati non hanno bisogno di commento.
https://youtu.be/zPNtMVWZrZ8
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.