Andata e …. Ritorno
Verso nuove avventure
24 Aprile
2015
Jolly Harbour - Antigua
Scritto da Antonella
Andata e
ritorno, in due sensi ; ritorno ad Antigua e ritorno verso l’Europa.
Un anno fa circa partivamo da Gibilterra, per il primo Jump e adesso siamo in procinto di fare un altro salto, un quasi ritorno per poi - speriamo- ripartire con slancio.
Un anno fa circa partivamo da Gibilterra, per il primo Jump e adesso siamo in procinto di fare un altro salto, un quasi ritorno per poi - speriamo- ripartire con slancio.
Qui un breve
riassunto dei nostri ultimi movimenti.
St. Kitts è
stato un piacevole soggiorno.
Abbiamo
fatto un giro in città (in mancanza di chandlery – ferramenta) che, al di fuori
del parco turisti da crociera è un
posto gradevole con un delizioso piccolo museo che spiega la storia dell’isola
tra indigeni, colonizzatori,
schiavi, canna da zucchero e indipendenza.
Visto che
avevamo anche voglia di qualche bella passeggiata, ci siamo organizzati il nostro tour -minibus
pubblico e poi con una bella scarpinata in salita - e siamo andati a visitare uno dei numerosi forti militari che costellano i Caraibi: Brimstone Hill, dichiarato sito
Unesco per le sue
caratteristiche geografiche e
architettoniche – si trova su un promontorio di basalto che domina il passaggio tra St. Kitt e
S. Eustatius.
Dovendo
cambiare la pila del mio orologio
abbiamo chiesto in giro, prima in
un negozio di casalinghi dove ci hanno indicato un altro negozio di gioielli in
un centro commerciale. Ma non avevano quel tipo di pila e ci hanno
indicato “Komar” due edifici più avanti. Abbiamo cercato
dappertutto ma nessuna traccia del suddetto negozio. Continuavamo a chiedere e
tutti dicevano è li davanti ma noi
non capivamo dove. Abbiamo chiesto anche alla guardia del marina – il personale
di sicurezza sono le nostre fonti informative predilette e “sicure “-. Niente
da fare. Alla fine un autista ci ha specificato che Komar non era un negozio ma
bensì un portone con un cancello chiuso, con una fessura per far passare gli
oggetti. Non l’avremmo mai trovato in mille anni.
La tappa
successiva è St. Eustatius , Statia per gli amici. Statia è una piccola isola
olandese con una storia molto particolare.
Soprannominata
Golden Rock perché nel ‘700 e ‘800 era porto franco e tutti i commerci, incluso
quello degli schiavi, passavano di qui. C’era una comunità di ebrei con una
importante sinagoga. E’ stata la prima isola che ha riconosciuto con una salva
di cannoni la nave Andrea Doria del nuovo stato americano. Delle vecchie glorie
è rimasto un fortino e qualche rudere, qualche relitto sullo sfondo per la gioia
dei sub e l’antico porto sulla riva, con edifici e magazzini è franato per l’incuria e per gli uragani. L’isola
è parco naturale, anche se come attività economica stivano gasolio per le navi
che si fermano qui per fare rifornimento. Non c’ è un porto ma solo un molo
frangiflutti e le barche a
vela hanno a disposizione dei
gavitelli , la baia è aperta al rollio
e quindi si balla . Qui abbiamo provato l’ancora di poppa nuova comprata
a English Harbour , la Fortress 23 che ha fatto il suo dovere egregiamente.
Non abbiamo
resistito per più di due giorni e abbiamo mollato gli ormeggi in direzione St.
Martin o Sint Marteen, 40 miglia più a Nord, ultima tappa prima della
traversata oceanica in direzione Azzorre.
In questa
tratta abbiamo provato il timone a vento rinominato Windaman che stavolta ha
funzionato a meraviglia per quattro ore dopo un attento studio del bilanciamento delle vele (noi pensiamo anche perché il nuovo
nome gli si addiceva di più).
San Martino
è metà olandese, parte sud e metà francese nella parte nord.
La zona
principale degli ancoraggi è a ovest ; ci sono due grandi baie , una a nord ,
francese e una a sud olandese. Le due baie sono separate da una laguna alla
quale si accede da due ponti mobili, uno per ogni parte. In mezzo è
attraversata da una strada che ha
a sua volta un ponte girevole. Insomma un gran traffico, anche perché
l’aeroporto è proprio in mezzo alla laguna.
Ci siamo
ormeggiati nella baia a sud per essere più vicini all’ ennesimo chandlery ,
dove avremmo dovuto ritirare il nostro
nuovo mezzo di sbarco scelto dopo lunghe e estenuanti valutazioni.
Non che Veruska non serva più , ma per i
nostri progetti futuri e vista l’esperienza di molti a cui si è scollato il
gommone, abbiamo pensato a qualcosa di solido, fermo restando qualche dubbio
sullo stivaggio.
Destino
vuole che il Walker Bay 8 pagato
ad Antigua e disponibile a Sint
Marteen era stato spedito il giorno prima ad Antigua per errore.
Siamo
rimasti un po spiazzati . Nel frattempo di fianco a noi si è ancorata una barca
di francesi con guarda caso il famoso Walker Bay. Così abbiamo
avuto la possibilità di provarlo e confermare la nostra decisione.
L’unico modo
per averlo era tornare ad Antigua. Nel frattempo aspettando il vento favorevole
per tornare siamo andati a sentire una specie di conferenza sulla traversata
Atlantica. E’ stata un po una delusione. Ci aspettavamo di trovare una comunità di velisti scafati , non
un convivio di mezzi alcolisti – la conferenza era in un bar – Le informazioni
poche e vaghe e non più di quello che già sapevamo.
Lunedì 20
siamo partiti per Antigua. 90 miglia in 24 ore circa da fare di bolina. Un allenamento per la
traversata che si prospetta per i primi giorni appunto di bolina salvo cambi di
vento. Siamo arrivati martedi 21 alle 13 circa stravolti avendo
dormito poco e male per lo sballottamento.
Inizialmente pensavamo di ritornare a
St Martin lato francese dopo aver
ritirato il nostro agognato dinghy e mangiato un bel piatto di tagliatelle, ma
Danilo di Shaula ci scrive dicendo che
arriverà anche lui ad Antigua così decidiamo di aspettarlo e rimanere.
Morale visto
che il posto è tranquillo ed è tutto comodo al contrario di St. Martin e in più
sembra che il meteo dia dei segni propizi decidiamo dopo una decina di cambi di
piani di partire da qui. Dopotutto perché sbattersi ?
Oltre all’
emozionante incontro con Danilo , dopo otto mesi , abbiamo anche incontrato un
simpatico equipaggio di ragazzi con un barchino più piccolo del nostro. Inglesi
con una italiana a bordo. Comprata la barca usata a poco prezzo, in tre si sono
organizzati per un viaggio di fine studi dall’ Inghilterra al Brasile e
ritorno.
Siamo
stanchi e anche se Antigua ha dei bei ancoraggi, il meteo è favorevole e pensiamo alla traversata.
Nel Porto - marina di Basseterre, St. Kitts. Sullo sfondo le navi da crociera.
Il supermercato
Pasqua , concerto dal vivo
Barbecue on the street
Cibo Rasta Vegan
in cammino verso Brimstone hill,
si intravede la coda della scimmia alla base dell'albero sulla sinistra
sul sentiero .... NO DOGS ALLOWED
Il Museo e l'autista
la "bottega" di Komar!!!!
Bus Terminal
Il Museo
l'ho beccato in volo!!
Brimstone Hill dal mare
WINDAMAN !!!!!!
settaggio vele
ancora Brimstone Hill
Statia in vista
Brimstone Hill che scompare nella nuvola
ST. EUSTATIUS (STATIA)
al gavitello pronto a spostare le navi
Oranje Baii
le rovine sulla riva e l' "ancoraggio"
la sinagoga
la casa museo (chiusa il sabato)
il forte
la meridiana nel cortile del forte
il vecchio pontile e le rovine
old gin house
SINT MARTEEN
Simpson bay: la barca dei francesi con il Walker Bay
barcone dei turisti a Simpson Bay
Simpson Bay dalla spiaggia
...la conferenza sull'attraversata
Simpson Bay Superyacht con barca a vela a bordo
stessa bandiera ma altro yacth
il ponte girevole all'interno della laguna
ancorati in laguna per dormire tranquilli, ci mettiamo in fila per uscire dal ponte
in uscita dalla laguna, il ponte olandese; siamo tra due megayacht
ANTIGUA, JOLLY HARBOUR
di fianco al molo della dogana
da Budget Marine, Jolly Harbour, IL WALKER BAY E' LI' !!!!!
aspirante timoniere Alex di Buongiorno Italia
arriva Danilo
si festeggia da Buongiorno Italia
Auriga, la barca dei ragazzi dall' Inghilterra
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