Una giornata particolare
25 marzo 2015
Al gavitello a Green Island - Antigua.
Antigua non era nei piani perché pensavamo fosse troppo affollata e turistica - visto il flusso di barche con quella destinazione- poi abbiamo cambiato idea, pensando di trovare contatti, info e attrezzatura nautica che in realtà non c'erano, come ci aveva anticipato Anna di Soleado nel nostro breve incontro a Deshaies, dicendo inoltre che Antigua era bella con tanti begli ancoraggi, ma cara. Io avevo dato un' occhiata sul portolano sperando di trovare qualche bella baia dove fare snorkeling.
Dopo varie opzioni e ripensamenti sul porto di entrata ad Antigua, abbiamo deciso per Falmouth Harbour, la grande baia adiacente a English Harbour, dove siamo rimasti per qualche giorno. Gran bell'ancoraggio, ma a terra una volta visto il Nelson Dockyard non c'è più molto da vedere a parte la vetrina dei super super yacht e c'è troppo traffico per una bella nuotata.
Così, visto il tempo a disposizione e il meteo propizio con una finestra di vento leggero da Est, abbiamo deciso di provare ad andare a Barbuda passando di sopravento ad Antigua per avere poi il vento buono nel passaggio e non dover stringere troppo di bolina.
Siamo così partiti da Falmouth Harbour alla solita ora - subito dopo l'alba- e ci siamo trovati, come previsto, vento e mare contro nel primo tratto lungo la costa che ci ha costretto a fare bordi rallentandoci parecchio. A questo punto era troppo tardi per proseguire e arrivare prima di buio e così guardandoci intorno abbiamo deciso di fermarci dietro Green Island e aspettare l'indomani avendo dieci miglia in meno e una direzione migliore per il vento.
L'ingresso non era semplice per via dello slalom tra i reef non segnalati, ma con l'aiuto dell'AIS seguendo il track di un' altra barca in uscita ce la siamo cavata bene. Una volta all'interno, il posto è bellissimo, una distesa di acqua trasparente color smeraldo, nessun obbrobrio edilizio, qualche kite e qualche barca ben distanziata grazie anche a dei gavitelli che ci hanno sollevato dalla preoccupazione della tenuta dell'ancora.
Io ne ho subito approfittato per farmi un paio di belle nuotate con tanto di visita al reef. Angelo ha trovato una grossa conchiglia e io mi sono goduta finalmente un posto abbastanza selvaggio con tanto spazio intorno, senza rollio, e con una acqua meravigliosa, ma soprattutto senza la preoccupazione di dover scendere a terra, senza la preoccupazione di barche e barchine che ti passano sopra la testa o di qualcuno che si ancora sulla tua ancora.
Finalmente ci siamo riposati . E' questo genere di giornate che amo, un po' di navigazione per arrivare in un posto tranquillo dove ti puoi tuffare dalla barca e goderti un bella nuotata in mezzo alla natura. Dopo tanti ancoraggi sofferti e scomodi, dove devi sempre stare all'erta, e faticare per scendere a terra è stata una grande sorpresa, un imprevisto meraviglioso.
Antonella
sono ancora io!! Sempre più bello, che avventura Anto! Gabriella
RispondiEliminagrazie Gabri dei tuoi commenti appassionati ... in realtà questo post precedeva l'altro ma con la radio si fa quello che si può.
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