By Angelo
Photo by Antonella
9 luglio 2023
Da Dingle a Valentia Island, Glanleam Bay
51 55.5241 N 010 18.9207 W
Dopo una lunga sosta a Dingle si riparte con slancio per arrivare nella parte piu' a sud dell'Irlanda.
Facciamo un po' di conti con il meteo, avremo due giorni di vento contro non fortissimo, poi gli altri tre alle portanti.
L'idea e' di spostarci piu' a sud possibile per poi prepararci alla traversata del Mar d' Irlanda e della Manica.
Individuiamo come primo giorno di navigazione, dopo essere stati fermi 19 giorni, l'attraversamento del fiordo Dingle Bay, per arrivare nella baia di Glanleam nell'isola di Valentia.
Rotta 194 T, vento da Sud ovest..praticamente sul naso, per fortuna non fortissimo, due grossi handicapp di Stranizza, bolina malissimo e col genoa al 150% e con il rulla trinchetta fisso e' complicato far passare il genoa in virata.
Usciamo dal bellissimo porto naturale di Dingle e si comincia la battaglia, Antonella al timone dove rimarra' avvinghiata per le prossime 6 ore e io alle vele e a tracciare i vari bordi sulla carta.
Per fortuna il vento e' nel range giusto per tenere tutta randa e tutto genoa che aiuta un po' a tenere un angolo migliore.
In 6 bordi ce la caviamo, al posto delle dodici miglia ne faremo pero' 21, arriviamo in baia, molto bella, grande e con sabbia, naturalmente nessuno in giro.
Antonella e' tutta indolita per la postura al timone, io altrettanto, perche' tirare nel winch con genoa pieno comincia a diventare dura e si fa' avanti sempre di piu' l' idea di acquistare una manizza elettrica. Oltretutto, un paio di virate le abbiamo fatte abbattendo per girare il genoa, le altre, avendo rinforzato il vento, le abbiamo fatte riducendo il genoa a fiocco, far riprendere velocita' alla barca , virare e riaprire il genoa.
10 luglio 2023
Da Valentia Island a Garnish bay.
51 37.0725 N 010 07.9370 W
Si riparte con slancio con la marea uscente, il vento sempre da sud ovest, ma questa volta gli angoli di rotta cambiano un po' e riusciamo a barcamenarci nelle 30 miglia fino a Garnish.
Garnish e' considerato un ancoraggio temporaneo, con in piu' l'aggravante che durante la notte il vento girera' da nord ovest e la baia e' protetta dai venti da sud.
Purtroppo non abbiamo scelta, se si vuole seguire le maree e il vento e' difficile trovare sempre l'ancoraggio perfetto.
E' un porticciolo da pescatori molto carino, ma l'ancoraggio per noi e' un mezzo delirio. Il posto e' stretto, contornato da scogli e seminate in ogni dove nasse per le aragoste, l'unico posto decente con bassi fondali e sabbia e' naturalmente stato preso da molto tempo dai gavitelli dei pescatori.
Facciamo un primo tentativo. Ma nello stesso momento entra un peschereccio che si mette a manovrare come avesse un camion a rimorchio, in piu' va' a depositare le nasse pescate con dentro le aragoste in uno strategico gavitello proprio in mezzo alla baietta.
Usciamo e proviamo nella baia vicina molto piu' esposta e rocciosa, gira che ti rigira non si riesce a trovare un posto decente, il fondo rimane sui 12 metri che diventeranno 16 in alta marea ed e' molto esposta particolarmente da nord ovest che entrera' nella notte.
Il peschereccio/camionista si e' dato una calmata ed e' andato nel suo gavitello, decidiamo di riprovare nella piccolissima baia, alla fine riusciamo ad arrivare in 7 metri di fondo e mettiamo giu' il calumo con tre volte la profonditá, per via dei gavitelli e rocce varie, ma per noi abituati al minimo di 5 volte la distanza dal fondo, ci sembra davvero poco, ma non c'e' alternativa.
La notte non dormiremo molto bene, tra il corto calumo e l'attesa dell'entrata del nord ovest.
11 luglio 2023
Da Garnish bay a Crookhaven
51 28.3321 N 009 43.6055 W
Con l'entrata del nord ovest entriamo nel mondo delle portanti, mondo che Stranizza e noi amiamo tantissimo.
Da Garnish per andare a Crookhaven ci sono due possibili rotte, la lunga gira intorno al capo Mealbeg Point, circa 7 miglia per girarci intorno, l'altra passa dal Dursey Sound, uno stretto passaggio tra l'isola di Dursey e la terraferma, accorciando notevolmente la rotta.
Naturalmente bisogna calcolare bene la corrente che alle spring viaggia a 5 nodi, ed evitare una roccia non segnalata (ma c'e') praticamente quasi al centro del passaggio e ciliegina sulla torta, nel punto piu' stretto passa una funivia a detta del portolano con il cavo a 25 mt. e la cabina a 21 mt.
Ho da tempo tutte le misure per questi casi, ma meglio ricontrollare il tutto, la slack di marea chiama alle 06:00, sveglia alle 05:00 e riprendo per l'ennesima volta le misure dell'albero con le antenne fino all'acqua, totale 16.5 mt, abbastanza margine considerando che saremo in bassa marea anche se il portolano non specifica l'altezza con quale marea, ma poi va' te a sapere se le misure sono ancora reali. In Uruguay un tedesco rimase fulminato perche' passo' sotto dei cavi ad alta tensione che in teoria dovevano essere piu' alti, ma di fatto erano molto piu' bassi del dovuto. Ci piaciono i challenge e naturalmente accorciare la rotta.
Alle 06:00 puntualissimi siamo all'ingresso del Sound, imbocchiamo e siamo contenti perche' la corrente e' ancora a nostro favore, arrivati a meta' ci incrociamo con un peschereccino in direzione contraria, passiamo i cavi della funivia con grande apprensione, ma per fortuna tutto va' bene, poco dopo ci supera una barca da lavoro.
Usciamo e con solo genoa con vento a 27/28 di reale pedaliamo in un maraccio con swelling da 2.5 metri ancora da sud ovest e mare vivo da nord ovest, incrociandosi e facendo un putiferio.
Pedaliamo e arriviamo davanti a Crookhaven che, essendo un lungo canyon, il vento all'interno accellera con in piu' il catabatico dato dalle alte scogliere, insomma entriamo con 30 e passa nodi.
Il posto e' superballonato, un po' per il circolo nautico e un po' perche' ci sono gavitelli per i visitors gratis.
Il posto per ancorarsi e' molto esiguo essendo praticamente tutto costellato da gavitelli e in piu' con queste raffiche all'ancora si avrebbero delle grandi alambardate, decidiamo per l'unico gavitello rimasto, peccato che e' uno di quelli bassi e pesanti con il maniglione, ma non c'e' piu' la cimetta che servirebbe per agganciarla con il mezzo marinaio.
Prenderlo da prua con 30 nodi e' impossibile, perche' troppo basso, l'unica e' aprire il cancelletto laterale e io steso pronto a far passare una gassa nel maniglione.
Ci proviamo un paio di volte senza fortuna, alla fine il vicino inglese va' col tenderino al gavitello e ci da' una mano.
Il motivo per cui e' cosi' affollato e' perche' e' un buon punto di arrivo dalla Francia e noi lo pensavamo come punto di partenza per la traversata, ma ci ricrediamo, il vento viene giu' davvero feroce e anche scendere col tender puo' essere un impresa, in piu' tra 3 giorni arrivera' la madre delle basse pressioni e stare in quel cul de sac non ci sembra proprio un' opzione.
Breve meeting e si decide per la partenza per l'indomani complice ancora il vento da nord ovest alle portanti.
L'idea e' di arrivare nel sud dell'Irlanda nel marina di Kinsale e li ripararci dal fronte in arrivo e preparare con calma la barca per la traversata.
12 luglio 2023
Da Crookhaven a Broadstrand Bay
51 37.1199 N 008 41.6798 W
Partiamo presto con la marea uscente, via subito di genoa col vento arzillo al gran lasco, passiamo a circa tre miglia dal faro del Fastnet, lo vediamo in lontananza, ci piacerebbe avvicinarci di piu' ma non c'e' molto tempo, il fronte in arrivo pedala da matti e dopodomani ci sara' addosso, meglio trovare un riparo adeguato.
Abbiamo diverse opzioni per ancorarci la notte, la prima a circa 25 miglia, ma la giornata e' gloriosa, il vento tiene sui 27 nodi e noi con solo genoa al gran lasco, voliamo.
Il mare monta, ma e' mare vivo che segue il vento, l'autopilota tiene bene anche se vecchiarello, l'unica scocciatura e' tenere sempre gli occhi fissi davanti per identificare le nasse, diverse volte dobbiamo spostarci di una decina di gradi a dritta o a sinistra per evitarle.
Maledetti turisti che si mangiano le aragoste, oltretutto a noi manco piacciono.
Continuiamo a pedalare, ma siamo stanchi e alla fine decidiamo di fermarci dopo 45 miglia di navigazione nella baia di Broadstrand, un baione enorme con spiaggia, siamo solo a 13 miglia dalla destinazione, ma siamo stanchi e qua' alle 17;00 gli uffici dei marina chiudono, in piu' avremmo anche la marea sbagliata per entrare nel fiume. Un po' a malincuore per non sfruttare appieno sto vento, alla fine ci fermiamo all'ancora.
13 luglio 2023
Da Broadstrand a Kinsale
51 41.8086 N 008 31.0553 W
Partiamo dopo aver contattato il marina di Kinsale per vedere se avevano posto, dicono che avrebbero richiamato dopo un po' per un eventuale posto.
Abbiamo scelto un piccolo marina un po' defilato sulla sponda del fiume dall'altra parte della citta', ci sarebbe anche un grosso marina proprio davanti alla citta', ma ci piace la tranquillita' anche se per andare in citta' dobbiamo camminare tre quarti d'ora, cosa che a noi piace tantissimo.
Siamo quasi al capo di Old Head e il marina non ci ha piu' contattato, provo a richiamare e non risponde piu' nessuno, il problema che tra 10 minuti al capo dobbiamo prendere la decisione se entrare comunque non sapendo pero' se hanno posto o proseguire per Cork, ma sono altre 22 miglia.
Prova che ti riprova, finalmente Steven risponde al telefono e ci conferma che il posto c'e' e a breve ci invia via whatsapp il numero del posto.
Cominciamo l'entrata nel fiume, in giro diverse barche a vela, anche vintage, gli anglosassoni ci tengono tantissimo a restaurare vecchie barche di legno da lavoro e renderle ancora vive.
Steven ci invia il pianetto con il numero del posto, bene via che si va'.
Arrivati il marina e' piccolissimo e superpieno, per andare al posto assegnato ci dovremmo infilare in un corridoio tra barche a destra e a sinistra con davvero poco spazio. Non riusciamo pero' a vedere il nostro posto, ma se ci infiliamo e poi non c'e' e' un bel problema con il vento che soffia ancora gagliardo a 20 nodi, manovrare all'interno sarebbe mission impossible.
Facciamo un giro da fuori e con il binocolo individuo il nostro posto e come arrivarci, ci infiliamo e a destra e a sinistra avremo 30 cm per parte, ci infiliamo al C15 e siamo arrivati.
Ora abbiamo tempo di riorganizzarci e prepararci per la traversata.
Dingle
La pubblicitá della birra a nome di Tom Crean, dell'equipaggio di Shakelton, nato da queste parti. |
Il nostro vicino solitaario con una barca d'alluminio "molto essenziale". |
Glanleam bay, Valentia Island
Verso Garnish bay, Beara Peninsula, Contea di Cork
Sullo sfondo le isole Skelligs, la piú grande Skellig Michael ospita un monastero del VII sec. |
... in primo piano il nostro incubo la nassa delle aragoste .... |
il traffico delle barche turistiche che fanno la spola da Portmagee a Skellig Michael |
Skellig Michael a sinistra e Little Skellig a destra |
Il gruppo di isole: the Bull con il faro (a destra), the Cow, and the Calf ( dietro la punta) |
In prossimitá di Garnish Bay si vede l'ingresso del canale (sound ) tra l'isola Dursey e la terrafema. | |
La barca a vela sta entrando nel sound
Garnish bay |
Tramonto a Garnish bay |
La meda che segnala un grosso scoglio in mezzo alla baia coperto con l'alta marea. |
Dursey Sound
11 luglio, ore 6 del mattino ingresso nel Dursey sound |
Passati! |
L'ingresso del Dursey Sound da Sud |
Il canale d'ingresso al sound (al centro), Dursey Island sulla sinistra. |
Verso Crookhaven
Mizen Head, il capo piú a Sud Ovest dell'Irlanda |
Ingresso a Crookhaven |
Crookhaven, l'ancoraggio e i gavitelli |
12 luglio, partenza da Crookhaven |
Verso Kinsale
Il faro del Fastnet in lontananza |
Il Fastnet e una barca a vela |
Il Fastnet |
Clear Island |
Clear Island |
Cape Clear Island |
L'ingresso di Baltimore bay |
Gli scogli "The Stags" tra Baltimore e Toe Head |
Galley Head |
All'ancora a Broadstrand bay |
Old Head of Kinsale ( dove è affondato il Lusitania nel 1915) |
Verso l'ingresso di Kinsale, foce del fiume Bandon |
Charles Fort |
James Fort Block House |
Kinsale |
Il marina di Castelpark sullo sfondo |
Il ponte per andare dal marina in cittá |
Aironi sulla riva del fiume |
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