mercoledì 10 marzo 2021

Una vacanzina

 Vacanzina marzo 2021

by Antonella

  • C'è l'alta pressione che sembra stabile, dove andiamo ? -

  • Pico, andiamo a Pico...

  • Noo, ma come è il meteo? E i casi di Covid? -

  • Noo, ma allora andiamo a Sao Jorge...-

  • Si, ma ci siamo già stati... e cosa facciamo ? Speriamo che ci sia il sole che almeno vediamo qualcosa. Ci saranno sentieri fattibili ? -

  • Si andiamo a Sao Jorge e andiamo a chiedere all'ufficio turistico le carte dei sentieri e cosa c'è da vedere... tanto ormai abbiamo capito che con il portoghese qualcosa capiamo che lì l'ultima volta non parlavano una parola di inglese...

La voglia di navigare e fare almeno due bordi è tanta dopo la sequenza ininterrotta di depressioni.

Partiti da Horta alle 9 circa. Previsione vento “debole” da Sud, Sud Est. Quindi in teoria è l'ideale, ma qui il meteo cambia velocemente e dopo un'oretta gira da Nord Nord Est, proprio sul naso ! Ci tocca andare di bolina e vabbé, in barca a vela si prende quel che viene. La giornata è gloriosa con un bellissimo sole, avvistiamo anche un gruppo di delfini che passano veloci.
Il mare tra le isole Faial, Pico e Sao Jorge è sempre mosso anche con poco vento, la corrente di marea gioca con il vento e si balla un po'. Nella rotazione il vento sparisce e accendiamo il motore per un paio d'ore. Io ( Antonella) sono stranamente tranquilla e ho deciso di non stare troppo al timone che è il posto dove sto meglio, perché l'onda da mare incrociato mi da fastidio, e al timone sento la barca e sono in controllo della situazione. Angelo ha costruito un'asse in modo che non devo stare in sospeso tra le due panchette del pozzetto per vederci e quindi sono più comoda, ma stare troppo tempo all'aria non fa bene, quindi visto che si va a motore inserisco l'autopilota con l'idea di starmene al riparo sotto il nostro meraviglioso hard dodge in alluminio, ma niente da fare, l'autopilota non funziona, si stacca dopo poco e quindi dovremo timonare a mano e a questo punto i turni sono di rigore. Il vento dopo la rotazione aumenta e dobbiamo fare un paio di bordi per imboccare l'ingresso.

A meno di un miglio ammainiamo, accendiamo il motore e chiamiamo tutti i numeri del marina che abbiamo ma non risponde nessuno. Sappiamo che d'inverno non c'è mai nessuno fisso al marina e dovremo arrangiarci a ormeggiare. Finito l'ormeggio verso le 15 e 30. Nel frattempo Angelo forse ha trovato la soluzione al problema dell'autopilota su internet, ma giusto per non annoiarci anche il sensore del serbatoio del gasolio è in sciopero e c'è una piccola perdita dal tappo del motore.

Riusciamo a intercettare il marinaio prima che se ne vada alle 4 e a farci dare la carta per l'ingresso e le docce, paghiamo subito ormai siamo di casa, José ci conosce e in questo periodo non c'è nessuno in giro.

Siamo contenti di esserci mossi e festeggiamo degnamente in pozzetto con birra fresca e patatine. Dopo due passi in paese, scopriamo che l'ufficio turistico è aperto l'indomani. José ci dà qualche indicazione sui ristoranti. In realtà, non ci siamo mai addentrati nel centro del paese e scopriamo una zona pedonale molto carina, intravediamo anche un sentiero che parte da un parcheggio e sale sul crinale passando da una enorme insegna luminosa CAPITAL DO QUEIJO.

Stanchi morti ce ne torniamo in barca abbandonando completamente l'idea di affittare una macchina per il giorno dopo. Abbiamo voglia di camminare ma non di guidare e speriamo di trovare un sentiero non troppo distante.

Il mattino dopo, all'ufficio turistico c'è un ragazzo che parla inglese ma decidiamo di farci spiegare in portoghese giusto per esercitarci. Ci spiega tutto nel dettaglio cosa c'è da vedere e siamo contenti di scoprire un po' di più ma soprattutto di capire!!! Almeno questo ragazzo ci spiega una sacco di cose, mentre l'altra volta vuoi per la lingua vuoi che forse la tipa non era molto entusiasta non abbiamo saputo un gran ché.

Decidiamo di seguire il sentiero avvistato dal parcheggio e con grande piacere ci addentriamo in un bosco, un po' di fiatone per la salita e raggiungiamo la strada dalla quale si gusta il panorama . Pico è in parte coperto dalle nuvole basse che creano degli effetti di luce particolare.

L'isola di Sao Jorge è una striscia montuosa con ripidi pendii che scendono al mare creando delle insenature, le fayas. Le pianure non esistono a parte delle piccole zone dove si sono create delle lagune. Ridiscendiamo verso il mare da una strada che si addentra nelle case abbarbicate sul pendio, non mancano giardini con polli e anatre che razzolano.La strada in discesa ripida ci taglia le gambe e ci ricorda la discesa dalla funivia di Funchal a Madeira.  Sulla strada mi fermo a guardare una casa rivestita di azuleios e mi viene in mente qualcosa.... rivedendo i post scopro che ci siamo già passati di qui ma non ci ricordiamo.
Affamati ci fermiamo in un ristorantino locale nella strada pedonale dove ci gustiamo bacalhau in umido.

Il giorno dopo ripartiamo verso le 9. Uscendo passiamo davanti a un grande veliero di foggia antica che era ormeggiato prima a Horta, il Thor Eyerdhal .. una nave scuola con bandiera tedesca. La sera prima avevamo visto i ragazzi abbarbicati sugli alberi a raccogliere le vele. Un gommone di locali che fa “formaçao” ci saluta.

Come da previsioni vento sul naso e nebbia che nasconde tutto. Bianco tutto intorno. Il vento inizialmente è sui 15 – 20 nodi da Ovest , come al solito un po' più delle previsioni ma purtroppo sempre sul naso. All'inizio riusciamo a tenere la rotta per 246° ma poi scadiamo a 230° e dovremo fare un bordo. Lo spettacolo del cielo è sempre emozionante le nuvole passano veloci e il vento varia di intensità per fortuna non troppo, ma la velocità di bolina stretta con la barca che batte sull'onda è scarsa. Al bordo di rientro verso Faial il vento gira più da Sud Ovest e aumenta, siamo al traverso e dobbiamo ridurre, poi al traverso di Espalamaca sparisce e girato l'angolo arriva da Sud sempre sul naso. Ammainiamo e accendiamo il motore. Le isole si vedono il cielo è diventato azzurro con un bel sole e fa anche caldino, un altro mondo. Ormeggio perfetto alle 15 e 30 e poi una bella bistecca con una montagna di patatine e una birra fresca è la giusta conclusione di un bellissimo fine settimana.

Vedi anche il post di sei anni fa su Sao Jorge qui.


















    La casa rivestita di azuleios fotografata sei anni fa al nostro primo passaggio.




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