Dopo 16 mesi finalmente le prove a mare.
Dopo 16 mesi di grossi lavori finalmente e’ giunto il momento di provare il tutto dal vero.
La prima cosa da testare veramente e’ l’invertitore gia’ scassato l’anno scorso e impiegato un sacco di tempo per capire la problematica e per ordinare i ricambi giusti (considerando la mancanza di meccanici qualificati sull'isola, urge un fai da te)
Smontato a casa e deciso di acquistare il cono frizione nuovo (una fucilata di 800 euro) non era possibile fare il lapping per via che il cono maschio e' "cementato" ,ho fatto un leggero lapping sui coni femmina, i due grossi cuscinetti dei coni femmina e un tot di spessori da 10 a 30 decimi di mm.
Per l’occasiono ho dovuto modificare un piegatubi idraulico e costruire una rudimentale pressa per poter inserire l’alberino dell’invertitore.
Il cambio cuscinetti senza troppi problemi, i problemi sono cominciati con lo spessoramento.Provato a seguire il manuale , quindi rimontato il tutto rabboccato di olio e caricato sul carrettino portato in barca a circa 800 metri da casa.Montato l’invertitore per scoprire che a circa 1800 giri con marcia inserita la frizione slittava.Rismontato invertitore caricato sul carrettino e riportato a casa, svuotato dall’olio, aperto l’invertitore e cambiato qualche spessore.Tutto sto processo l’ho dovuto ripetere tre volte, finche’ non ho trovato lo spessoramento giusto e finalmente al pontile legato marcia avanti e poi marcia indietro per mezzora a 2400 giri e sembra che tutto tenga.
Dopo aver completato le coibentazioni nelle cabine di prua e poppa (c’e’ gia’ un post a riguardo) sono passato alla rimozione del celino di sky in dinette, fino a lasciare solo il compensato che poi ho verniciato con vernice bianca poliuretanica e fissando dei sottili profili di legno nelle giunture.
Sono quindi passato alla scartavetratura dei tutti i legni all’interno seguiti da due mani di copale marina della Hempel.
Con l’occasione abbiamo cambiato la cucina , rimesso a nuovo il wc e fatto l’impianto per le acque nere con un serbatoio da 40 lt nel gavone esterno.
Passato alla costruzione dell’hard dodger come da post precedente, con l’occasione abbiamo fatto saldare una copertura nel ricettacolo a poppa della zattera, in maniera da creare una cassa di alluminio e tenere la zattera all’asciutto, mentre prima era sempre a mollo . Abbiamo poi reso stagni i due gavoncini dell’alloggiamento delle bombole gas, gavoncini non piu’ utilizzabili per le bombole perche’ il foro in fondo al gavoncino nel caso di fuoriuscita di gas era ora comunicante con la cassa di alluminio appena ricavata.Abbiamo quindi costruito temporaneamente in compensato marino , se funziona passeremo poi all’alluminio o inox, un supporto per due grosse bombole di gas in alluminio all'esterno .
Con la barca in secco sostituiro anche asse elica e cuffietta Volvo.
Probabilmente mi sono dimenticato qualcosa, ma in linea di massima mi sembra tutto.
Pur essendo un po’ avanti con la stagione per le Azzorre, abbiamo deciso che non ce la facevamo piu’ a non navigare e abbiamo deciso di muoverci.Al momento la predominante di vento e’ dai settori nord, inizialmente volevamo andare a Sao George poco piu’ a nord di Horta ma il vento non ce l’ha permesso quindi verso sud.A SE abbiamo l’isola di Pico con il suo vulcano piu’ alto del Portogallo, solo una ventina di miglia ma sufficienti a fare le prove.
Abbiamo aspettato una giornata “tesa” per avere piu’ feed back nei lavori , decidiamo per martedì 29 settembre , 25/26 nodi di vento con raffiche a 32/34 direi un forza 6 , rotta 140 gradi , vento al traverso.Per fortuna coincide con la marea crescente che nel canale di accelerazione tra Horta e Pico si fa’ importante, marea crescente verso sud , calante verso nord.
Molliamo la mattina dalla barca del vicino svizzero con cui eravamo in andana, facciamo un giretto nel avanporto per sistemare i parabordi e le cime, poi Antonella si mette al vento e io isso randa con una mano di terzaroli, il motore si comporta magnificamente.
Scapoliamo il rosso e poggiamo , spento motore e aperto genoa ridotto a fiocco, la barca parte come avesse il turbo , in un attimo filiamo a 7 nodi, le raffiche salgono anche a 35 nodi , il mare essendo vivo e con poco fetch se ne rimane all’incirca sotto due metri.Con l’onda la barca tende a partire all’orza, falchetta in acqua e Antonella sempre al timone, e’ la sua maniera di controbilanciare il nervosismo delle partenze.
La barca fila bene , sbatacchia sotto onda ma si governa bene senza grossi problemi , controlliamo sotto sbandamento come si comportano le bombole del gas , l’ingombro dell’hard dodger non sembra aver modificato di molto l’assetto generale, o almeno non di piu’ dello spray hood di prima, con la differenza che sotto sembra di essere in una cattedrale con finestrini.
Una volta doppiato il capo il vulcano con i suoi 2000 e passa metri ci offre un cono di protezione e il vento cala, ci si dedica alla pesca , ma senza successo.
Arriviamo al piccolo porticciolo di Pico, una chicca, il ragazzo del minimarina ci viene a prendere le cime..per fortuna perche' avendo ormai perso la protezione del vulcano tira ora a 25 nodi.In un attimo siamo al pontile, in ufficio per due minipratiche, essendo residenti siamo gia’ registrati in tutti i computer di PortoAzores e ci applicano la tariffa giornaliera da residenti…7 euro scarsi al giorno. Finalmente in dinette per due fili aglio e olio per festeggiare questa magnifica giornata successfully di prove sull’acqua.
Bv Angelo
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