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I NOSTRI LIBRI

sabato 20 aprile 2019

Due secchiate di acqua salata.


partiti prestino da Gran Case , mentre issiamo randa vediamo a poche decine di metri un catamarrano da 45 piedi issare anche lui randa, dopo poco siamo gia' ingaggiati direzione Isola di Tintamare.
Vento medio sui 20 nodi da est, si va' di bolina dura, una mano alla randa e genoa rullato a fiocco, con questo assetto riusciamo a bolinare a circa 60 gradi dal reale.Pensiamo di andar male, ma voltandoci vediamo il cat poi soprannominato “scatolone” per ovvi motivi di aereodinamica, che se ne va' per 80 gradi .
La barca fila bene sotto le esperte mani di Antonella al timone, decidiamo quindi invece di fare il bordo a terra , di continuare il bordo lungo per poi virare e andare diretti per Tintamare.
Lo “scatolone” vista la pessima performance sul bordo decide di fare il bordo a terra forse a cercare qualche magica soluzione per le sue terribili prestazioni.Risale dal bordo a terra , ma non c'e' piu' storia ormai e' indietro come le nespole, dopo circa un miglio prova a prendere la nostra scia..ma il bordo lo riporta ancora a terra, tiene duro altri 5 minuti e poi gliela da' su', via fiocco e via con due motori e randa...fine della sua veleggiata.
Onori comunque al merito, penso sia il primo catamarano che vediamo ai Caraibi tentare di veleggiare un po' , normalmente il 99,9% dei catamarani va' solo di motore e saltuariamente con un fiocchetto con vento in poppa.
.Noi continuiamo sul bordo che ci fa' lasciare a sinistra Tintamare e proseguire per l'isoletta di Fourchue vicino a San Bart.
10 miglia sempre di bolina dura , secchiate a ripetizione, ma la giornata e' uno splendore, il mare turchese incanta, in men che non si dica arriviamo alla meta.
Una bellissima baia a forma di forchetta da li' il nome, 4/5 barche all'ancora, sembra quasi un cratere collassato di un vulcano.L'isoletta e' disabitata e fortunatamente l'autore un po' rincretinito di un portolano locale dei Caraibi attesta che non capisce perche' le barche si fermino li' che non c'e' nulla, questo forse fa si' che non ci sia molto affollamento.Il posto e' davvero oustanding, l'acqua turchese, le rocce intorno di varie tonalita' rossastre e nere, le coste piene di bellissimi pesci colorati e piante acquatiche con anche coralli.La notte rimaniamo in tre barche e il posto e' davvero magico con la luna quasi piena.
La mattina andiamo a terra col dinghy e ci incamminiamo sul picco ovest, dove incontriamo i famosi cactus “testa di Inglese”, una rarita' e bellissimi.Arrivati in cima scolliniamo per guardarci l'altra parte dell'isola con i suoi strapiombi sul mare.Verso mezzogiorno decidiamo di tornare verso Tintamare per fermarci per un bagnetto, il ritorno va' molto meglio, traverso/lasco e si vola.Arriviamo all'isola di Tintamare dove troviamo un sacco di gavitelli liberi, essendo parco marittimo non e' possibile ancorare, ma i 17 gavitelli gratis messi a disposizione dai francesi sono supermanutenzionati.Altro bagno nel turchese , facciamo tempo a mollare il gavitello che vediamo arrivare la motovedetta della guardia costiera francese ed uno ad uno andare a controllare i documenti di tutte le barche ai gavitelli.
Noi ce la siamo scampata bella, perche' avevamo fatto l'uscita da San Martin con destinazione San Bart, ma di fatto non avevamo fatto ne l'entrata ne l'uscita da San Bart.Ci e' andata bene , ma la prima cosa fatta al ritorno e' stata di andare a sistemare le carte di ingresso e uscita.
Siamo di nuovo a San Martin, isola che amiamo, al contrario dell'altra meta' dell'isola dove gli olandesi hanno fatto dei disastri edilizi da galera.Qua' i francesi hanno provato a dare una personalita' al posto come sanno fare i francesi nei territori di oltremare, e il risultato e' molto piacevole.
Ora continuiamo a gironzolare e a sistemare la barca e ad aggiustare le poche cose ancora rimaste in sospeso.Poi attendiamo la prima settimana di maggio per traversare.

BV A&A

Grand Case: con la scusa del Ti Punch sfruttiamo il wifi del bar hotel  che poi prenderemo anche dall'ancoraggio.




 Tramonto in laguna, Marigot bay.



La pizza di Angelo!!!



 Al nostro ristorante preferito a Marigot. Cisca Delicacy nella piazza del mercato
" Colombo" è il nome di un piatto dei Caraibi a base di carne di capra e curry.



 Prova spostamento ganasce deriva ...




travaso del gas dalla bombola piccola alla grande per poter sostituire la piccola

Verso Isle Fourchou 

 a dieci miglia da Saint Martin e a due da Saint Barth.


















































TINTAMARE, Saint Martin












Si riparte verso Grand Case e Marigot


 Bolina stretta


 Pit stop a Grand Case: Rocher Creole al tramonto


Ritorno a Marigot....  

i bidoni dell'immondizia... una sicurezza!