Le foto che seguono arrivano fino all' ormeggio a Puerto Montt .
Da Puerto Aguirre rimanevano pochi ancoraggi rispetto a quelli fatti e arrivati nelle isole Guaitecas grazie a una successione di alte pressioni e con la buona media di miglia giornaliere, pensavamo che mancava poco.
Ma non avevamo considerato la fine della stagione, l'avvicinarsi dell'inverno e la personalità severa di Boca del Guafo e relativo Golfo di Corcovado che, come dicono i portolani, pur essendo lungo solo una ventina di miglia, non è da sottovalutare.
Anche qui dal Pacifico il fondo cala bruscamente e la corrente di marea con conseguente dislivello diventa più forte per la grande quantità di acqua che entra e esce tramite i due stretti passaggi di Boca del Guafo a Sud e Canale Chacao a Nord dell' Isola di Chiloè. Risultato, sulle coste orientali di Chiloè, Golfo di Ancud e Corcovado il dislivello tra alta e bassa marea va dai 5 ai 6 metri con conseguenti flussi di corrente da considerare nei canali tra isole e isolette.
E così ci siamo ritrovati a pochi passi dalla meta a dover rimanere fermi in ancoraggi poco protetti con una successione di brutte perturbazioni che ci ha un po avvilito.
Anche la piccola finestra che ci ha permesso di attraversare " il Golfo" si è conclusa con pioggia, vento e mare contro e con un ancoraggio scomodo che ci ha messo il morale a terra.
Inutile dire che appena il tempo si è ristabilito non ci è passato neanche per l'anticamera del cervello di fermarci a visitare i paeselli ameni e nonostante stessimo perdendo l'uso delle gambe abbiamo tirato fino a Puerto Mont. Questo sforzo ci ha regalato una magnifica giornata di navigazione a vela con vento al lasco, sole e cielo sereno che ci ha permesso di tagliare il golfo di Ancud con una tratta di 40 miglia da Isla Mapuche a Estero Chope e arrivare a 22 miglia da Puerto Montt risollevandoci il morale.
La scelta di pedalare si è rilevata vincente anche perché dal nostro arrivo si stanno succedendo una serie di basse pressioni con vento forte che ci avrebbero bloccato a lungo se ci fossimo fermati.
La difficoltà di navigare in queste acque non è data solo dall'isolamento, ma anche dalla mancanza di dati su correnti, maree e spesso anche fondali più l'imprecisione delle carte nautiche anche cilene, per cui la maggioranza di informazioni vengono oltre che dai portolani (due), anche da altre barche a vela che sono passate e che in molti casi hanno dato il nome a calette e ancoraggi. Inoltre la navigazione di una barca a vela non segue le stesse regole di quella delle navi e dei canali commerciali come per esempio il Canale Moraleda dove vento e corrente possono rendere la navigazione di un piccolo yacht difficile e quindi si scelgono canali secondari non scandagliati dove si risente meno vento e mare, facendo molta attenzione ai fondali agli scogli e alle correnti. Vedi qui la scelta di seguire i canali Perez Sur e Norte paralleli a Ovest del principale Moraleda.
Anche la scelta degli ancoraggi richiede molta attenzione perché nonostante venga indicato "protetto da tutti i venti " non bisogna mai fidarsi ciecamente e bisogna controllare il meteo, la conformazione geografica le raffiche catabatiche (Rachas) e le possibili correnti, cercando il più possibile di assicurare la barca con cime a terra ( a volte 3 o anche 4).
Sicuramente si impara tantissimo navigando in queste acque, godendo di spettacoli naturali incredibili e della vista ravvicinata di tanti animali nel loro habitat, ma bisogna stare sempre all'erta, non ci si può rilassare, e alla fine si è stanchi e si ha voglia di un po di confort.
Detto questo, il paesaggio è molto vario e già dalla fine del Canale Messier prima di entrare nel Golfo di Penas i profili delle montagne si addolciscono e la vegetazione è più rigogliosa, lasciando alti picchi e ghiacciai nella parte a Est.
Quando si arriva lungo le coste dell'isola di Chiloè, dopo il lungo isolamento , si è sorpresi dalla densità di insediamenti umani, case , villaggi , salmonere e traffico di navi, piccoli cargo e pescherecci. A Mechuque, ancorati davanti al paese sembrava di essere in mezzo a un'incrocio stradale con barche e barchine che sfrecciavano in ogni direzione.
Sorprende anche il paesaggio di colline basse e villaggi colorati con le case su palafitte e le caratteristiche chiese di legno simbolo di Chiloè dichiarate dall' Unesco patrimonio dell'umanità che ci siamo gustati navigando, senza la fatica di scendere a terra, anche perché ormeggi e ancoraggi non sono così sicuri da poter lasciare la barca e andarsene in giro.
Canal Perez Sur
Paso Estrecho
I gorghi!!!!!
Passato paso Estrecho!
Davanti a noi il Canale SKORPIO !!!!!!!
Passato anche questo !
Verso Caleta Valverde un incontro inusuale ....
Ancoraggio a Caleta Valverde
Le bacche misteriose
Le alte montagne a Est , Monte Melimoyu ?
Il passaggio delle navi sul canale principale da Caleta Valverde.
Partenza da Caleta Valverde
Iniziano a vedersi sempre più salmonere ad ogni angolo
Puerto Melinka
Golfo Corcovado in direzione di Boca Chica , Isla Canelo, l'isola che non c'è sulle carte Navionics
Sempre l'isola che non c'è....
Boca Chica , la punta - che dovrebbe proteggere dal mare- con su la piccola Cappella e il cimitero con le spoglie dei naufraghi e del piccolo Augustin Manado la cui anima protegge i pescatori....
finalmente riesco a fotografare un cormorano abbastanza da vicino prima che si immerga.
bassa marea a Boca Chica , le cime lasciate dai pescatori
Caleta Momia, arcobaleno dopo la tempesta di lunedi 1° maggio .
un giorno di tregua a Caleta Momia , si intravede la cima legata a prua
..... e quella a poppa
Caleta Momia lato Ovest
4 maggio
ho rimesso questa foto perchè è l'unica fatta durante l'attraversamento del Golfo di Corcovado nell'ultimo tratto quando abbiamo dovuto bordeggiare sotto la pioggia.
Un po' per lo sballottamento e un po per la tensione non avevo voglia di fare foto.
L'unica cosa eccezionale di quel momento duro, un branco di delfini che saltavano in modo acrobatico contro le onde, un vero spettacolo, ma eravamo troppo impegnati con il timone e la rotta per riuscire a fotografarli.
CHILOE' e dintorni
salmonera
Le colline di Chiloè
Isla di Chiloè Estero Huildad
Il pane fatto in barca
E' finito il pane comprato a Puerto Aguirre e il Mago Olegna compie uno dei suoi prodigi
( stavolta fatto accuratamente lievitare vicino alla stufa).
si riparte...
i pinguini sono anche qua!
Passaggio sotto il cavo che si intravede appena segnato dai puntini nel cielo a sinistra
nuvole e temporali di passaggio
.... e poi l'arcobaleno
On the road again !!!!!
Estero Pindo, Isla Quehui
Si fa gasolio per l'indomani.
la luna a Estero Pindo
Al mattino alla partenza da Pindo, delfini e lobos ci vengono a salutare
Dall' Estero Pindo riprendiamo il canale Dalcahue tra Chiloè e l'isola Corcovado.
il villaggio di Dalcahue
sull'altra riva del canale Dalcahue
il villaggio di Teluen Una delle tante famose chiese di legno di Chiloè
Pellicani
arrivo a Mechuque , si ammaina la randa prima di entrare
Isla Mechuque
9 maggio da Mechuque a Chope, una giornata magnifica con sole e vento al lasco !!
Le onde una volta tanto ci spingono
Estero Chope, Isla Puluqui, le salmonere e coltivazioni di mitili all'ingresso
arrivo all'ancoraggio
Estero Chope noi all'ancora e il traghetto che manovra intorno
il dinghy del traghetto
Estero Chope, il traghetto che passa mattina e sera che va a Calbuco
Alta Marea e ...
....... Bassa Marea a Estero Chope
Calbuco, cittadina più antica di Puerto Montt.
Salmonere e allevamenti di mitili a perdita d'occhio e ovunque
Passo Teutil, le onde alte del basso fondale, tutto intorno il mare è un olio.
.... la bellezza e...
la bruttezza
Don Arturo passa e ci saluta
Canale Tenglo, Seno Reloncavi l'ingresso a Puerto Montt.
finalmente ormeggiati a pontili galleggianti con fingers!!!!!!
La sede del Club Deportes Nauticos Reloncavi
Chimango, piccolo rapace molto comune in queste regioni
Al mercato di Puerto Montt vendevano queste bacche che avevamo visto a Caleta Valverde ma non sapevamo che erano commestibili . Le chiamano Murta.
Le foto danno un volto a quello che si era vissuto nell'immaginario di luoghi inusuali (per noi...), di tensioni abilmente narrate e di un epilogo giustamente meritato! Ora che succede? Mettete la barca in secca e andate al mare? ��
RispondiEliminaCiao Paolo, ci dobbiamo ora procurare la paletta e il secchiello e uno sdraio per pensare ai nuovi progetti.
EliminaUn salutone Angelo