25/02/17
Caletta Brecknock
Come previsto…notte ignobile, ha cominciato a buffare da NE , settore dove abbiamo giu'ancora e una cima che collega alla prua dell áltra barca, il problema che il vento tenta di spingerci contro le rocce solo un paio di metri alla nostra sinistra.
Difficile misurare anche l íntensita'del vento, perche'arrivano delle raffiche ürlanti"o I famosi Williwaws , con una ferocia incredibile…quando arrivano mi si ferma il cuore per un attimo mentre la barca si piega tutta da una parte, in piu'pioggia/ghiaccio in quantita'e una notte buia come la pece.
Siamo andati a letto verso le 22:30 non poco preoccupati, sono riuscito a dormire un paio d'ore per poi svegliarmi piu'preoccupato che mai, mi infilo un paio di pantaloni della tuta una giacca a vento …mi dimentico e calzini e mi infilo I Crocs, esco con la pila e vedo che su Mimosa, Ian sta'smadonnando con le cime , comincio anch'io a cazzare di qua'e di la', e'cambiata la marea e quindi alcune vanno riaggiustate.
La catena e'in tiro da matti, fortuna che l'ancora aveva preso bene…ma non sappiamo che fondo ci sia sotto, ogni alambardata sembra farci avvicinare alle rocce sempre di piu'.
Faccio quel che posso e rientro dentro competamente fradicio e con I piedi mezzi congelati…non so'comae faccia Ian che e'fuori in mutande e una giacca a vento.
Mi cambio e provo a tornare a letto…ma non ce ne', non riesco a chiudere occhio per la preoccupazione e la paura che da un momento all'altro qualcosa possa mollare…non ci sarebbe piano B, se non finire a rocce.
Mi rivesto da guerra con indumenti termici e I pantaloni della cerata e mi metto in dinette a leggere con le orecchie aperte, anche Antonella e'pronta alla pugna…ma non c'e'molto da fare se non attendere almeno le 3 perche cominci la rotazione da Nord e poi a seguire NW e Ovest.
Facciamo due chiacchiere, un cafettino e ….la lunga e penosa attesa del giro di vento.
Alle 4:15 mi appisolo , e mi risveglio dopo poco sentendo che la rotazione e'avvenuta, un po'piu'tranquillo me ne torno a letto….ma non si dorme.
Verso le 6:30 , il vento ora girato da ovest scende piu'incazzato che mai dalle montagne di fianco, urla come un cane arrabbiato, ora la situazione e'migliorata, nel senso che siamo sulla cima di poppa e di prua di sinistra…ma rischiamo di finire addosso a Mimosa.
Con Antonella andiamo sul ponte , io prendo il dinghy e portiamo un ennesima cima a terra…(la quinta + ancora) da mezza barca in maniera da limitare le alambardate, sono ormai le 7:30, facciamo colazione e ormai abbastanza tranquilli per l'ormeggio ce ne torniamo a letto.
Ian di Mimosa si e'gia stancato di sto bordello continuo e gliela da'su', appena si apre una finestra escono in Pacifico e raggiungeranno Port Montt via mare aperto …e addio canali Cileni.
Noi naturalmente continuaiamo…non perche'siamo masochisti, ma perche'indubbiamente I paesaggi , la ricchezza animale in mare offrono degli spettacoli davvero eccezionali…unici al mondo, e'chiaro che quando ci sono notti cosi'viene qualche pensierino…ma appena la luce torna, la barca e'in salvo , noi abbiamo imparato qualcosa in piu'in questa lotta contro gli elementi….tutto passa e ci si gode la bellezza di questi posti davvero fantastici.
BV Angelo e Antonella on S/Y Stranizza via radio SSB
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Dal tuo racconto mi pareva di essere li a tirare una cima...!
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