So' gia’ prima di
cominciare di toccare un tasto dolente dove nei vari forum di barche a vela in
giro per il mondo si sono spesi fiumi di parole , di tutto e il contrario di
tutto.
Ci sono
fondamentalmente tre linee di pensiero,
- la prima di quelli che in navigazione a vela lasciano la marcia in folle e lasciano ruotare liberamente l’asse dell’elica.
- La seconda di quelli che inseriscono la marcia indietro per fermare la rotazione,
- La terza quelli che mettono un freno all’asse durante la navigazione a vela.
Pro e contro
della prima, non si sforza nessun ingranaggio e l’asse ruota liberamente sul
cuscinetto apposito, ma crea vibrazioni e rumori, cosa piu’ preoccupante il
fatto che il motore essendo spento non raffredda piu’ l’olio dell’invertitore
con possibile conseguente surriscaldamento delle guarnizioni ed eventuale
perdita .Questo e’ quello che penso sia accaduto a noi.
Pro e contro
della seconda, potrebbe andare bene a patto di avere un elica abbattibile in
maniera che non crei troppa torsione al sistema, in piu’ c’e’ rischio che
rimanga ingranata la marcia indietro e bisogna forzare per liberarla ...ancora
peggio , come e’ gia’ successo a qualcuno , ci si dimentica della marcia
innestata per un motivo o per l’altro e si sgranocchia il motore.
Pro e contro
della terza, e’ la soluzione che abbiamo adottato noi, il problema grosso e’
stato trovare qualche d’uno che producesse un sistema affidabile per piccole
imbarcazioni e ..da non spendere una fucilata.
Noi abbiamo trovato in America un
prodotto a nostro avviso confacente alle nostre richieste, con in piu’ il
costruttore di una gentilezza infinita che ha risposto alle nostre 3500 domande
senza scomporsi, ha seguito con apprensione la spedizione del pezzo e ci ha
seguito nel premontaggio.
Diciamo che in una giornata ho montato il tutto con la
barca in acqua , pur nel ridottissimo spazio a disposizione sotto l’asse,
infatti il costruttore ha dovuto costruire un pezzo speciale chiamando il freno
“Stranizza” proprio per la costruzione particolare.
Fasi dell
montaggio
1)
Scollegamento
dell’asse elica dall’invertitore
2)
Previa
piccola scartavetrata con carta vetrata fine 600, inserimento del SL (Shaft Lok)
3)
Segnatura
delle 4 viti a brugola sull’asse
4)
Trapanatura
sull’asse degli alloggiamenti dove si inseriranno le brugole
5)
Fissaggio
SL all’asse con le 4 brugole
6)
Rimontaggio
asse all’invertitore
7)
Posizionamento
della clampa antirotazione
8)
Posizionamento
filo per attivare il meccanismo
Test all’ormeggio,
innestato il freno a mano, disinserito con motore in moto a marcia indietro
Come funziona il
sistema?
Spento il motore con andatura a vela , si cerca di rallentare
l’andatura sui 2.5 nodi circa, a quel punto si preme il pomello che attraverso
il filo andra’ ad innestare il SL, e
l’asse non ruotera’ durante la navigazione.
Se si vuole riandare a motore non si
fa’ altro che mettere in moto, innestare la marcia indietro per alcuni secondi
e l’asse e’ automaticamente libero e si puo smotorare tranquillamente.
Perche’ questa
scelta ?
Con l’idea che
abbiamo di scendere di latitudine e la possibilita’ di muoversi tra pezzi di ghiaccio
la nostra scelta e’ stata di montare un elica a tre pale fisse per evitare la
piu’ remota possibilita che se urta qualcosa di duro possa perdere la
calibrazione delle pale nel caso di pale abbattibili, o peggio perdere una pala.Questa
scelta naturalmente crea una rotazione in navigazione a vela importante sia in
termini di rotazione che di rumore.
Proprio nella traversata dalle Azzorre a
Madeira ha cominciato a perdere alla
grande la guarnizione del leverismo dell’invertitore, ci siamo quindi trovati
senza motore con scelte tattiche complesse.
La nostra idea e’ che con le lunghe
traversate fatte in questi ultimi due anni si sia verificato quello che anche
Volvo dice che cioe’ l’olio si surriscaldi troppo e crei problemi alle
guarnizioni, infatti consiglia di si’ lasciare l’asse libero ma di mettere in
moto ogni 7/8 ore per raffreddare l’invertitore.
Che sia stato questo o no e’
difficle da sapere , noi lo pensiamo e abbiamo optato per questa scelta...vi
faremo poi sapere come si comporta in navigazione.
Naturalmente
questo e’ un sistema che diventa interessante per barche che fanno lunghe
navigazioni, e non per barche che si usano per le ferie o per brevi navigazioni .
Leggendo nel sito della Shaft lock c’e’ una
lista impressionante di barche americane che l’hanno montato, noi siamo il
primo Ovni ad averlo installato.
Di seguito il sito della Shaft Lock e le foto del montaggio
Scollegamento dell'asse dall'invertitore e inserimento del SL
Segnature e trapanatura per la sede delle 4 viti a brugola che renderanno SL solidale con l'asse
Fissate le brugole e ricollegato l'asse all'invertitore
Spazi minimi di lavoro in partocolare sotto al SL
Clampa antitorsione per evitare la rotazione della parte rossa, mentre il disco nero e' solidale con l'asse
Pomello nero sulla destra , spingendo attraverso il cavo va' ad inserire il pistone e quindi a bloccare la rotazione dell'asse.
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