martedì 20 ottobre 2015

I pendolari della Graciosa



Da Arrecife a Caletta del Sebo
18-ott-15

Dopo tre giorni nel marina di Lanzarote ad Arrecife…non ne potevamo più,  cippols allo struscio sulle banchine, più tardi i cippols cresciuti a tirarsela nei vari ristoranti, più tardi ancora tempo di Rave party. Il tutto inframistato dai vari odori e puzze che solo la “civiltà “ può regalare.
BASTA, VIA VIA !!! Siamo ripartiti alla volta della Graciosa con l’ intento di trovare un posticino all’ interno dello spartano marina, anche se nutriamo seri dubbi sul trovare un posto libero, uno sfracasso di barche in giro. Il piano di tornare all’ancora a Baia Francesa non va per via che la prossima settimana sono previsti venti da sud, il piano B sarebbe di tornare indietro a mezza via a baia Arieta, con sabbia ma senza protezione dal vento …ma almeno riparata dal mare. La mattina all’alba via che si va un bel SW e via alla via.
Arriviamo a Caletta del Sebo dopo aver fatto un piccolo survey alla baia di Arieta…un vento della Madonna rinforzato dal catabatico, ma piccole ondine di mare.
È domenica e non ci aspettiamo nessuno al marina, chiamo comunque sul 9 in spagnolo e stranamente risponde la guardia …naturalmente solo in spagnolo, e qui mi butto, con uno sgramblò all’altezza di Dario Fo’, ci aspetta al pontile, ormeggiamo con un bel venticello di 15 nodi fortunatamente di prua, ci dice poi che per il momento ci sistema lì ma che non sa la situazione dei posti che deciderà l’harbourmaster domani mattina. Va beh, viviamo la giornata, per stasera siamo attraccati, domani  è un altro giorno.
L’ indomani mattina, un po’agitati andiamo dall’ harbourmaster, certo Batista, persona molto gentile …ma ci dice “picche”, tutto prenotato e dobbiamo lasciare libero  il posto al massimo l’indomani mattina…ci cadono le braccia … e forse qualcosa in più, tentiamo tutte le strade, osannando anche la nostra deriva mobile con la quale possiamo andare anche in acqua molto bassa, gli diciamo anche del posto vicino a un cata-marrano vicino a dove siamo noi, che a noi sembra  ci possiamo stare, lui bofonchia qualcosa a riguardo la sicurezza e dice che comunque non ci staremo. Avviliti come dei cani ci strasciniamo i piedi fino alla barca pronti a mollare per andare in un altra baia suggeritaci da Batista, mettiamo in moto, molliamo un paio di cime e…vedo in quel momento il proprietario del cata-marrano tornare sul pontile…-proviamo l’ultima carta -suggerisco ad Antonella, - chiediamogli  se è d’accordo se ci ormeggiamo di fianco, anche se siamo molto vicini-, Antonella multilingue parte alla riscossa con il francese che sapremo poi chiamarsi Jean, e gli spiega la situazione, lui imperturbabile sfila un metro dalla tasca e via che si mette a misurare il posto vuoto. 4.40 mt, contro i nostri 3.60, CI STA”!!!!! Jean è tranquillissimo e ci dice che per lui non c’ è nessun problema. Detto fatto, spegniamo il motore e ci catapultiamo ancora da Batista spiegandogli la cosa …o meglio Antonella spinge l’ interruttore e via che va con lo spagnolo.
Riusciamo insomma  alla fine a convincerlo almeno a provare, se poi siamo tutti soddisfatti della cosa,  stiamo se no andiamo. Molliamo le cime, Antonella rimane sul pontile per rifare l’ ormeggio, io filo a marcia indietro e rientro nel posto vicino al cata-marrano…perfetto, con anche i parabordi su rimangono una  trentina di centimetri tra barca  e barca.
Facciamo una foto con l’ iPhone e torniamo da Batista, che non è convinto al 100%, però ci dice che se noi siamo contenti e Jean è a posto per lui va bene …naturalmente non si accolla nessuna responsabilità, beh essendo governativo non ci aspettavamo di più.
Bene si rimane, abbiamo lottato con I gomiti puntuti e ci siamo trovati un posto al sole. A parte l’ ormeggio sicuro, il marina non offre altro: niente luce e per l’ acqua bisogna andare al rubinetto con la tanica, ma per 6.75 euro al giorno siamo contenti così, almeno possiamo lasciare la barca tranquilli per farci le innumerevoli passeggiate all’ interno.
In più la sera, non essendoci nessun inquinamento luminoso (non ci sono neanche le luci sui pontili) sembra quasi di essere all’ancora guardando il cielo stellato sopra di noi, gli unici rumori, la musica jazz soffusa di Jean di fianco e il chiacchiericcio sommesso di una barca di norvegesi davanti…qua si che si ragiona.

BV da A&A on S/Y Stranizza


L'ormeggio spazioso di fianco al catamarano

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