sabato 24 gennaio 2015

Dentro una fiaba

Inviato via radio SSB ...le foto ..prossimamente.

Dentro una fiaba
Il 20 mattina decidiamo di fare un tour dell'isola di Grenada , troviamo un tassista con pulmino che non avendo nessun gruppo da portare in giro ci portera' solo a me e Antonella .L'isola e' molto bella le casine tutte dipinte con colori vivaci, complice anche l'uragano che nel 2004 a raso al suolo il 95% delle abitazioni dell'isola.Le strade strettissime e scoscese , e' tutto un su e giu' continuo, la pianura non e' proprio di queste parti. Ogni tanto l'autista che purtroppo non ne ricordo il nome si ferma e strappa qualche pianta a noi sconosciuta e ce ne fa' annusare gli aromi...scopriamo cosi' piante che si' ne conoscevamo il profumo ma che non ne avevamo mai visto la forma.Ogni tanto ci si dimentica che tutti i profumi , le medicine , i deodoranti sono tutti vegetali...qua' ce ne se ricorda.Scolliniamo il passo piu alto dell'isola dove giace anche un lago dentro un cratere di un vulcano, ci fermiamo per sgranchirci le gambe , mentre l'autista chiama a raccolta le scimmie del parco che prontamente arrivano e con l'esca di una banana in testa ci saltano sulle spalle , e seppure hanno delle unghie lunghissime e temibili sono delicatissime ad appoggiare i piedini sulle spalle.
Prossima fermata la fabbrica di cioccolata, non sappiamo bene cosa aspettarci...forse uno stabilimento industriale ..o altro, imbocchiamo uno stradello, ci fermiamo davanti alla casa del primo ministro ...una normalissima villa, ci avviamo dalla parte opposta della strada verso una piccola villetta tutta bella dipinta a colori pastello, davanti un furgoncino da cui stanno scaricando sacchi di iuta da 50 kg pieni di chicci di cacao .Arriva il proprietario ...rimasto ,( purtroppo gli altri due sono deceduti) , un Rastaman smilzo con una faccia da cartone animato...simpaticissimo, senza un paio di denti (che sia la cioccolata) ci fa' visitare le tre stanzette della casa dedicate alla produzione della cioccolata con dei macchianri dei primi del secolo tenuti pero' in una maniera esemplare.Una stanzetta dove si tostano i chicci, una dove si macinano , una dove si fa' diventare liquida la cioccolata e si fanno gli stampini...in un ultima tre ragazze che a mano incartocciano la cioccolata pronta per essere venduta nel negozio un miglio a valle...tutto qua' semplicissimo ed efficente ...sembra proprio una fiaba.
Proseguiamo nel giro e andiamo alla fabbrica del rhum , io mi aspettavo gia' una fabbrica con grandi contenitori in acciaio inox, sfavillanti computer che ne seguono passo passo il processo , con tecnici superspecializzati nella gestione .Da premettere che ci sono a Grenada e dintorni diverse fabbriche du rhum ma questa e' l'unica che esegue il ciclo continuo , dalla canna da zucchero fino all'imbottigliamento.Proseguiamo con ordine , arriviamo e vediamo diversi campi di canna da zucchero, in uno stanno sfalciando la canna , giriamo l'angolo e vediamo i primi edifici della fabbrica con la grande ruota del mulino ad acqua funzionante dal 1780, parcheggiamo e ci da' il benvenuto una signora che ci offre un giro turistico del completo processo del rhum...ben volentieri.La canna viene coltivata con un sistema di rotazioni in diversi campi attorno alla fabbrica dal 1780, una volta sfalciata (a mano) si fanno dei fasci e si caricano su dei rimorchi, i quali vengono poi trasportati fino all mulino ad acqua , la grande ruota e' mossa ininterrotamente da un braccio del fiume e collegata anche ad un grande serbatoio di riserva nel caso il fiume cali di rendimento.All asse della ruota sono collegati due grandi rulli dove un operatore(per eufemismo, due ragazzotti in braghette sporchi e lerci che lavoraro come dei muli ...forse come nel 1780) immette a mano i fasci delle canne da zucchero dove vengono strizzati fino a farne uscire il succo che viene convogliato in un rigagnolo di cemento fino alla caldaia dove vanno a riempire degli enormi paioli di rame con sotto la caldaia alimentata dalle stesse canne da zucchero strizzate e secche.I paioli servono a fare evaporare l'acqua del succo .Dai paioli il succo viene spostato poi in delle cisterne di cemento aperte dove comincia la fermentazione naturale senza aggiunta di nessun additivo.Una volta finita la fermentazione si passa il succo nella grande ampolla di rame per la distillazione...anche qui una grande fornace che va' giorno e notte...questa volta alimentata pero' a legna dello stesso podere, perche' il processo richiede molto piu' calore di quello che puo' creare la canna disidratata.Attraverso varie tubazioni si passa il liquido attraverso l'acqua per farlo raffreddare di li' a dei secchi e quattro ragazzotti in braghette e ciabattine con l'imbuto riempiono le bottiglie , le tappano e le inseriscono nei cartoni...et voila' rhum pronto.Sono letteralmente affascinato da tutto sto ambarabam..e' davvero come gli inglesi producevano il rhum nel 700...non e' cambiato una virgola , se non forse che ora ci sono i lavoratori al posto degli schiavi...ma la lavorazione e' rimasta esattamente la stessa.Ci fanno assaggiare un po' di rhum e ci viene subito un cocone in testa, ne compriamo una bottiglia a 70 gradi di alcool...ai turisti e' possibile vendere solo al 70%...ai locali anche a 75%...come cavolo fanno a berlo non si sa' , l'unica e' tagliarlo con coca cola e qualche succo di frutta per poi trovarsi inbriaghi persi senza neanche accorgersene.
Un giro affascinante tra fiaba e storia , delle chicche sparse in queste bellissime isole in questo mare azzurro e ventoso.

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